«Il Crocifisso resti in classe, è un simbolo educativo»

Il crocifisso nelle aule scolastiche rappresenta "valori civilmente rilevanti, ovvero valori che i soggiacciono e ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile». Quindi non va tolto.
È questo il parere del Consiglio di Stato che,dopo quattro anni di battaglie giudiziarie, ha dato torto a una mamma di Abano Torme, Soile Lautsi Albertin (finlandese di nascita), che ne aveva chiesto la rimozione dall'aula della scuola «Vittorino da Feltre» frequentata dai suoi due figli ma anche da bambini di altre religioni o atei .

«Il crocifisso nelle scuole è simbolo di valori civili»
Sentenza del Consiglio di Stato: deve restare nelle aule .
«Ha una funzione educativa». Il crocifìsso rimarrà lì, sulle pareti dell'Istituto comprensivo «Vittorino da Feltre» di Abano Tenne, Padova. Nel frattempo i due ragazzini di Soile Lautsi Albertin quella scuola l'hanno bella che lasciata per andare alle superiori e, se soltanto ci fosse ancora, il più grande partirebbe pure militare, quest'anno.

Diciannove pagine, una lunga dissertazione: Giorgio Giovannini, presidente della sesta sezione di Palazzo Spada, non si è risparmiato nella sua lunga sentenza. E ha tirato in ballo non soltanto il concetto di laicità per difendere un simbolo religioso come il crocifìsso, ma ha anche dato un contorno nazionale al concetto. Ha scritto: «La laicità, benché presupponga e richieda ovunque la distinzione tra la dimensione temporale e la dimensione spirituale e fra gli ordini e le società cui tali dimensioni sono proprie, non si realizza in termini costanti e uniformi nei diversi Paesi, ma, pur all'interno della medesima civiltà è relativa alla specifica organizzazione istituzionale di ciascuno Stato, e quindi essenzialmente storica, legata com'è al divenire di questa organizzazione». Ovvero: il principio laico italiano non è uguale a quello britannico, francese, statunitense. E dunque? La difesa del crocifisso sì basa sul fatto che rappresenta «valori civilmente rilevanti, ovvero valori che soggiacciono ed is nostro ordine costituaionale, fondamento del convivere civile».

Corrirere della Sera 16/2/2006 -Alessandra Arachi