«Il Crocifisso resti in classe, è un simbolo educativo» Il crocifisso nelle aule scolastiche rappresenta "valori
civilmente rilevanti, ovvero valori che i soggiacciono e ispirano
il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere
civile». Quindi non va tolto. «Il
crocifisso nelle scuole è simbolo di valori civili» Diciannove pagine, una lunga dissertazione: Giorgio Giovannini, presidente della sesta sezione di Palazzo Spada, non si è risparmiato nella sua lunga sentenza. E ha tirato in ballo non soltanto il concetto di laicità per difendere un simbolo religioso come il crocifìsso, ma ha anche dato un contorno nazionale al concetto. Ha scritto: «La laicità, benché presupponga e richieda ovunque la distinzione tra la dimensione temporale e la dimensione spirituale e fra gli ordini e le società cui tali dimensioni sono proprie, non si realizza in termini costanti e uniformi nei diversi Paesi, ma, pur all'interno della medesima civiltà è relativa alla specifica organizzazione istituzionale di ciascuno Stato, e quindi essenzialmente storica, legata com'è al divenire di questa organizzazione». Ovvero: il principio laico italiano non è uguale a quello britannico, francese, statunitense. E dunque? La difesa del crocifisso sì basa sul fatto che rappresenta «valori civilmente rilevanti, ovvero valori che soggiacciono ed is nostro ordine costituaionale, fondamento del convivere civile». Corrirere della Sera 16/2/2006 -Alessandra Arachi |