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Matrimoni misti e interreligiosi |
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cardinale Camillo Ruini avverte i cattolici sui rischi dei matrimoni
interreligiosi. « Nel 2005 i matrimoni misti sono stati
19 mila. Qualche volta viva la saggezza dei preti e dei vescovi, la loro concretezza
di gente che vuol bene davvero alla gente e non all'idea astratta
del volemose bene universale. Arriveranno critiche, di metodo e di contenuto. Si sostiene che la Chiesa e in particolare il cardinal Camillo Ruini si intromettono troppo nella vita pubblica italiana. Danno consigli non richiesti, ricattano le coscienze eccetera. Poi si citeranno casi di matrimoni liberi e felici, versetti del Corano festosi e benevoli. Io dico: meno male che c'è questa santa interferenza. Essi oggi dicono alle ragazze in procinto di sposare un musulmano: «Questo matrimonio non s'ha da fare ». D'accordo. Suona sgradevole. Nei Promessi Sposi quella frase la berciarono i bravi di don Rodrigo a don Abbondio.Ma oggi il coraggio è dire di no e mettersi controvento rispetto alla brezza fasulla dell'amore universale e del cuore a cui non si comanda. Finisce che alla fine comanda il maschio musulmano. Questo tipo di matrimoni è un pericolo reale. Si finisce spessissimo in veri e propri gironi infernali, anche se sulla porta stava scritta la parola felicità. Follia. Nel 2005 i matrimoni misti sono stati 19 mila.
Due terzi sono civili, un terzo religiosi, cioè con la benedizione
del prete e infine con il rito islamico.
Dal punto di vista teologico, la cosa è possibile. Bisogna
garantire che si intende dare educazione cristiana ai figli.
In pratica è un disastro. Non siamo senza cuore. Nella vita
capitano imprevisti. Ad esempio innamorarsi. Non c'entra mai il credo,
la razza, la cultura. Qualche volta però è un'alchimia
crudele. Tutte quelle cose molto pratiche che costituiscono il matrimonio discendono dalla religione, la quale - lo si voglia o no - dà forma alle civiltà anche nei rapporti domestici. In Italia capita raramente che un cattolico incontri una ragazza musulmana: sono spesso segregate. Invece capita spesso che i musulmani prendano come spose italiane cattoliche. Ora ci sarà un colpo di freno.Non è un no assoluto, ma anzitutto ci sarà l'obbligo di informare la futura sposa di ciò che l'islam comporta per le ragazze. Non si fa cenno all'infibulazione, ma ci sono
traghetti che dalla Sicilia vanno nei Paesi arabi carichi di ragazze
le quali, pur di accondiscendere ai desideri del marito, accettano
la mutilazione sessuale.
Un bel "no" ai matrimoni misti, insomma. Nel suo ottimo romanzo ("La sposa di Assuan"
Rizzoli) Rula Jebreal (giornalista italina di origine
palestinese e musulmana n.d.r.) racconta di un matrimonio felice
tra una cristiana copta egiziana e un musulmano palestinese, dicendo
che in fondo sempre dello stesso Dio si tratta.
Così, cara Rula, si inganna la gente. Quante sono queste unioni
così liberali? Un documento di questo genere, dove si sconsigliava questo tipo di matrimoni, lo promulgò anche papa Wojtyla, nel 2004, ma non lo ha ripreso nessuno.Nel 2000 don Gelmini aveva lanciato l'allarme: «C'è tra i musulmani che vengono da noi una nuova parola d'ordine: sposare le donne cattoliche per convertirle». Dissi in una trasmissione televisiva: se mia figlia chiedesse di sposare un islamico, cercherei in ogni modo - fatta salva la sua libertà - di evitarglielo. Mi beccai del razzista. Lo è anche Ruini, lo è il Papa? Amare è anche dire di no.» Informazione completa : qui |
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