Con la formazione di una società multietnica
siamo costretti a domandarci quali siano gli elementi della nostra
tradizione culturale che ci differenziano nettamente dalle altre
civilizzazioni. Per esempio da quella islamica o cinese.
Alcuni sono di origine greco-romana.
Prima di tutto la razionalità. La Grecia ci ha dato la razionalità
come ricerca delle cause, ma soprattutto come obbligo di una dimostrazione
razionale valida davanti a tutti. La matematica indiana era intuitiva,
quella egiziana pratica. Solo quella greca richiede la dimostrazione.
Una esigenza che poi i greci hanno esteso all'etica, alla vita sociale
e infine alla religione. Invece è romana la costruzione razionale
dell'apparatostatale e delle leggi. Mentre la Torà ebraica
e la Sharia islamica sono di origine divina e considerate
immutabili, i romani decidevano le loro leggì ogni anno nei comizi.
Era perciò chiaro a tutti che si trattava di una scelta popolare
volontaria e che, così come erano state istituite, potevano venir
abrogate. Questo principio è poi ricomparso nei Comuni medievali,
poi nelle monarchie riformatrici europee, fino alle democrazie contemporanee.
Una eredità dell'impero romano è di aver sempre nettamente distinto
le leggi dello Stato dalle innumerevoli credenze religiose dei popoli
che nefacevano parte, e verso cui,ha sempre avuto una grande tolleranza.
E se vogliamo scavara più a fondo nelle radici della tolleranza
in Europa, possiamo tornare all'impero universale di Alessandro
Magno che ha promosso intenzionalmente la coesistenza nel suo seno
di diverse culture, diversi costumi e diverse religioni. C'è stato
un periodo, nel medioevo cristiano, in cui la Chiesa ha tentato
di imporre una teocrazia, di diventare cioè un califfato,
ma senza riuscirvi. Altre componenti ci vengono dalla tradizione
ebraico-cristiana, come il libero arbitrio, assente nel mondo
greco e in quello musulmano sunnita. Esso produce una morale
della responsabilità personale che è continuata, in epoca moderna,
nella morale razionale, per arrivare fino a Jonas con il
«principio di responsabilità». Di origine ebraico-cristiana
è anche l'attesa dell'avvento di una trasformazione radicale
dei mondo. Cristiano invece il ruolo dato all'interiotità, all'espressione
dei sentimenti nella pittura, nella letteratura, nella lirica, nella
drammaturgia, e l'ideale di una morale elevatissima, irraggiungibile,
che arriva a chiedere di «amare il proprio nemico».
L'incontro della la razionalità greco-romana con lo slancio ideale
e e la speranza nel futuro ha prodotto, in Occidente, uno straordinario
dinamismo, profonde trasformazioni scientifiche, tecnologiche, economiche
e politiche. Quando, con la Riforma si è rotta l'unità cristiana,
ne sono seguite le guerre di religione e le persecuzioni degli eretici.
Però poi hanno prevalso la tollereanza e la razionalità .
Sono stati stabiliti la libertà di culto, di associazione, di parola
ed è stato creato il meccanismo democratico moderno. In esso il
potere politico viene ciso con libere elezioni. Dopo la vittoria,
il vincitore non perseguita il vinto e lascia che organizzi la sua
rivincita. Il vinto accetta come legittimo il govemo del vincitore
e non tenta di rovesciarlo con la forza o con agitazioni. Queste
sono le nostre radici ideali, molte volte violati ma sempre riscoperti
e arricchiti. E che, sia pure fra vittorie e sconfitte, tendono
ad affermarsi su tutto il pianeta.