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«Ora di religione islamica» La nuova proposta dei finiani

Di Alessandro Trocino  17 ottobre 2009 -www.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

Introdurre nelle scuole pubbliche e private, un’ora di religione islamica, alternativa a quella cattolica .

ASOLO (Treviso) — L’ora di religione? Cattolica, ma anche islamica. L’idea è del vice ministro Adolfo Urso, che propone l’introduzione nelle scuole pubbliche e private di una nuova materia, facoltati va e alternativa a quella catto lica, per evitare di lasciare i piccoli musulmani «nei ghetti delle madrasse e delle scuole islamiche integraliste».

Si parla molto di Islam ad Asolo e non potrebbe essere diversamente, visto che qui si svolge il workshop «Le nuove po litiche per l’immigrazione», seconda edizione dei «Dialoghi asolani», laboratorio di confronto bipartisan animato dalle Fondazioni FareFuturo e ItalianiEuropei e dai rispettivi politici di riferimento, Gianfranco Fini e Massimo D’Alema.

«Eccoci qui ad Asolo, nel covo di congiurati», scherza Lucia Annunziata, riferendo si ai timori di un patto tra sversale che scardini l’attuale maggioranza e rivolgendosi all’intervistato Beppe Pisanu. «Domani ne arrivano altri due», risponde a tono l’ex ministro. Che naturalmente ne ga complotti: «Se il dialogo non viene praticato neanche nel buio di questa crisi, c’è davvero da temere per l’avve nire del Paese».

PER ATTIRARE NELLE SCUOLE I RAGAZZI MUSULMANI - E il dialogo parte, con il segretario gene rale di FareFuturo Urso: «Po trebbe essere utile, per attira re nei nostri istituti i ragazzi musulmani, prevedere un’ora di storia della religio ne islamica». E gli insegnan ti? Saranno imam? «Dovrebbero essere docenti riconosciuti, italiani che parlano in italiano. Al limite anche imam, a patto che abbiano i requisiti e che siano registrati in un apposito albo. Stiamo parlando di insegnanti reclutati con criteri pubblici». Nel documento di ItalianiEuropei, a cura di Marcella Lucidi, sul tema ci si tiene più sul vago, auspicando «una riflessione non occasionale» e chiedendo un insegnamento che «promuova la conoscenza della cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie». Urso ri lancia anche l’idea di «classi miste temperate» e dice no al velo negli uffici pubblici.

NORME SULL'IMMIGRAZIONE - Ma è soprattutto sulle nor me per l’immigrazione che si colgono grandi punti di con vergenza. A leggere il paper di FareFuturo, a cura di Valentina Cardinali, si coglie subito un dissenso netto dalle posizione leghiste: «No a scontri di civiltà e no alla strumentalizzazione delle paure». Ma si nota anche una divergenza con Silvio Berlusconi, che ha dichiarato di essere contrario a un Paese «multietnico»: «L’Italia già da alcuni decenni è senza dubbio un paese multietnico » spiega il dossier.

FareFuturo cita il progetto di legge bipartisan GranataSarubbi e lancia alcune proposte:
- cittadinanza dopo cinque anni, in cambio di esame di lingua e test di cultura,
- diritto di voto amministrativo,
- status giuridico a 10 anni per i figli di immigrati nati in Italia,
- meno discrezionalità dell’atto di concessione.

Non che FareFuturo rinneghi le politiche di contrasto del governo, a partire dal reato di clandestinità e dai respingimenti: «Ma sono solo una faccia della medaglia - spiega U so - . Servono anche integra zione e cittadinanza e dobbiamo allargare le maglie sui flussi».

Il dossier di ItalianiEuropei concorda in alcuni punti (cittadinanza, diritto di voto), in altri va oltre (cittadinanza subito ai figli degli stranierina ti in Italia) e lancia il concetto di «cittadinanza sociale», chiedendo di svincolare il per messo di soggiorno dalla durata del contratto di lavoro. Non è escluso che oggi, pre senti D’Alema e Fini, si ponga no le basi per arrivare a un documento congiunto.

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