SOMMARIO RASSEGNA STAMPA

La svastika e la mezzaluna. Parte prima.
Amin Al-Husseini

"Non ci sono radici storiche di antisemitismo nell' Islam,"afferma Hasem Saghiyeh, columnist dell' Al Hayat, giornale in arabo di Londra. Allora come può esserci oggi un un asse nazimusulmano ?
Per comprendere come la svastika e la mezzaluna si siano unite bisogna risalire ai primi del '900.

Quasi sconosciuto in Occidente , Amin Al-Husseini è considerato uno dei maggiori responsabili del terrorismo islamico del secolo scorso. La sua eredità è ancora attiva ai nostri giorni . Predicatore dell'islam wahabita ha posto le basi di un nuovo impero islamico dopo quello ottomano smantellato da Ataturk.

Spregiudicato sul piano politico-finanziario, oscurantista su quello dottrinale, il wahabismo nasce come corrente islamica sunnita nel diciottesimo secolo ma si afferma soltanto nel Novecento, grazie all’appoggio delle grandi potenze occidentali alla monarchia saudita. Oggi si sta diffondendo in tutto il mondo musulmano. Ma deve anche fare i conti con le sue ali più estreme, da cui è nata la rete di Al Quaeda.

Chi sono e cosa predicano i wahabiti?
La loro base è Riyad. I leggendari sperperi della famiglia saudita sono di dominio pubblico da anni. Ma a questo tratto di governo se ne unisce un altro: sui nostri giornali è stato citato sovente il re saudita Fahd, recentemente scomparso, quale «guardiano dei luoghi santi», custode cioè di La Mecca e Medina, quindi una sorta di custode dell’islam. Ma Fahd amava farsi chiamare anche Al Mufada («colui che merita la devozione»), Mawlana («il detentore dell’autorità divina ultima»), Waly Al Amr («colui che decide tutte le cose»). Cominciamo così a capire cosa sia divenuto anche nel pensiero religioso il peso dei sauditi. La loro dottrina è il wahabismo.

Nelle condizioni dell’Arabia del XVIII secolo la cittoasi di Uyayna era relativamente prospera. Le idee, diciamo "puritane", di Abd al Wahab non avevano presa. Suo figlio, Muhammad Ibn Abd al Wahab, nato nel 1703 e scomparso nel 1792, si dedicò giovanissimo alla predicazione delle idee paterne. A quel puritanesimo aggiunse la sua "innovativa" dottrina sociale: pestaggi punitivi, lapidazione delle adultere, mutilazione dei ladri, esecuzioni pubbliche. Le grandi scuole teologiche di Baghdad, Il Cairo e Damasco sparivano nel suo semplice "integralismo". Quando il giovane Wahab passò all’attuazione delle sue ricette, l’emiro di Uyayna, temendo una sommossa, lo cacciò. Per quattro anni Wahab viaggiò per i territori ottomani, convincendosi che l’impero avesse portato dissolutezza e corruzione. Occorreva ritornare alla purezza delle origini, all’età dell’oro. Idea senza la quale non si riesce a dar vita a un movimento revivalista. La storia ha preso subito una piega drammatica.

«Nel 1744 Ibn Wahab arrivò a Deraiya, una piccola città-stato nella provincia del Nejd. La località era famosa per le sue piantagioni di datteri e il suo famigerato bandito-emiro, Muhammad Ibn Saud, fu lietissimo di accogliere un predicatore espulso da un potentato rivale. Capì subito che gli insegnamenti di Wahab avrebbero favorito le sue ambizioni. Wahab forniva una giustificazione teologica per quasi tutto quello che Ibn Saud desiderava ottenere: una jihad permanente che prevedeva il saccheggio delle altre città musulmane, l’imposizione di una severa disciplina e infine l’affermazione del proprio potere sulle tribù vicine, unificando la penisola. L’emiro e il predicatore suggellarono un mithaq, un accordo che sarebbe stato onorato per l’eternità. Prevedeva il fervore religioso al servizio dell’ambizione politica, ma non viceversa».

Wahhabita di Riad.

Cominciarono così i massacri. A essere presi di mira per primi gli eretici sciiti. I seguaci di Ibn Wahab assalirono la città santa di Karbala, facendo sgozzare cinquemila nemici. Era l’anno 1801. 
Nel 1802 conquistarono Taif massacrandone la popolazione. 
Poi attaccarono la Mecca, distruggendo la tomba del profeta e dei califfi: ai wahabiti, sostenitori dell’uguaglianza di tutti i fedeli davanti ad Allah, non piacevano le tombe troppo appariscenti. 
La reazione di Istanbul fu durissima: i fedeli dei Saud cacciati nel deserto e la loro capitale, Deraiya, rasa al suolo. Ma una nuova forza sarebbe arrivata di lì a un secolo a risvegliare i sogni di gloria politica e di oscurantismo puritano dei sostenitori del wahabismo.  A favorire l’ascesa dei Saud fu l’agente britannico Philby, il quale spiegò a Londra che era nell’interesse della Corona sostenerli militarmente perché, a differenza degli altri leader, avrebbero accettato un rapporto di vassallaggio.

Lo scrittore arabo Said K. Aburish afferma che i Saud erano tra i pochi all’epoca a praticare la razzia, a schiavizzare la donna (come dimostra il livello di educazione che le donne hashemite avevano già all’inizio del secolo), a disprezzare la politica (come dimostra il fatto che nella regione dell’Hijaz – dove si trovano i luoghi santi dell’ Islam e governavano gli hashemiti – già all’inizio del Novecento vi fosse una sorta di Senato articolato per rappresentanze politiche). 
A casa di Ibn Saud invece, aggiunge Aburish, era di moda anche la schiavitù sessuale, non soltanto delle centinaia di donne del suo harem, ma anche dei fanciulli dei quali lui e i suoi figli amavano la compagnia notturna. Ovvio che non fossero amati.

Tra il 1916 e 1928 ebbero luogo non meno di 26 ribellioni contro i Saud, e ciascuna di esse si concluse con massacri indiscriminati, donne e bambini compresi. Aburish afferma che il cugino di Ibn Saud, Abdullah Bin Mussalem Bin Jalawi, fece decapitare 250 membri della tribù dei Mutair, tagliando la testa personalmente a 18 ribelli nella piazza centrale di Artawaya. Quando Muhammad Tawil e Muhamaed Sabhan organizzarono due cospirazioni contro i Saud, le città della regione dell’Hijaz ne pagarono le conseguenze. Regnava un’atmosfera nella quale la spada dell’esecuzione pubblica era conosciuta e temuta come la ghigliottina durante la Rivoluzione francese. Quella spada, il rakban, è usata ancora oggi. Ecco i dati forniti da Aburish: su una popolazione di circa quattro milioni di persone, un milione fuggì, 400 mila furono uccise o ferite in combattimento, 40 mila furono giustiziate pubblicamente, 350 mila patirono amputazioni. I partiti dell’Hijaz furono disciolti, i tribunali di modello ’abasside chiusi e sostituiti dai tribunali wahabiti. La Mecca e Medina erano nelle loro mani.

Ma l’interpretazione wahabita dell’islam non era accettata da molti e Ibn Saud dovette assicurare che il suo controllo del luogo più santo dell’islam sarebbe stato provvisorio, quindi garantire il rispetto della stragrande maggioranza musulmana non wahabita. Quelle garanzie si dimostrarono carta straccia già nel ’29.

Il puritanesimo trovò accanto al controllo dei luoghi santi anche i soldi per diffondersi: il petrolio. Così negli anni Cinquanta re Faysal partorì l’idea di fare dell’Arabia Saudita l’impero che controlla politicamente e religiosamente il mondo islamico. Faysal convocò la Conferenza islamica dalla quale fece nascere la Lega musulmana mondiale, legittimando la Fratellanza musulmana , e dando inizio all’esportazione del wahabismo.

Alcune sue tappe sono note. Grazie al golpe del generale Zia ul Haq, il Pakistan divenne il bastione orientale, la Fratellanza musulmana l’arma usata in Egitto e Paesi limitrofi. Oggi i conti con il mondo mediorientale sono regolati soprattutto grazie alla "conquista" della più importante università islamica, la cairota Al Azhar, dove i finanziamenti sauditi hanno spento la grande teologia di inizio secolo. Ora i docenti di Al Azhar frequentano corsi di "aggiornamento" in Arabia Saudita: solo quest’anno al Cairo è stata impedita la pubblicazione di cinquanta volumi.

Non ovunque però sono rose e fiori: secondo Stephen Shwartz alcuni islam si sono dimostrati quasi impermeabili al wahabismo: è il caso dei Balcani e dell’India. La lotta è invece aperta nel Sud-est asiatico, dove all’integralismo che sta dilagando in Indonesia si oppongono forti correnti innovative, quelle che in Malesia hanno proposto una donna vice-mufti, cioè la seconda autorità religiosa nazionale, "rivoluzione" che recentemente ha portato a due nomine femminili di alto livello in Turchia.

È in Africa però dove si gioca la partita strategica. Già in passato i wahabiti avevano registrato successi, sostenendo Idi Amin in Uganda e il regime sudanese. Dai tempi di Siad Barre, appoggiato da Riyad, la conquista del Corno d’Africa è una priorità, e oggi in Etiopia l’islam sta cambiando volto: accanto al tradizionale islam spirituale molti dicono che stiano nascendo nuove generazioni wahabite, educate nelle moschee e nelle scuole coraniche finanziate da Riyad.

Il disastro economico africano e la ricchezza saudita hanno reso possibile questa penetrazione a partire dagli anni Sessanta, grazie soprattutto alla citata Lega musulmana mondiale, fondata nel 1962 per favorire l’applicazione della sharia a individui, gruppi o Stati, e ad altre istituzioni finalizzate al finanziamento di moschee, scuole e ospedali. Dal 1976 la priorità della Lega musulmana mondiale sembra divenuta proprio la diffusione del wahabismo in Africa, in particolare in quella subsahariana, come dimostra il fatto che in questa regione siano collocati ben 16 uffici della Lega e 36 delle 70 sedi della Islamic relief organization.

Dagli inizi degli anni ’70 il lavoro della Lega è stato affiancato dal Programma saudita per lo sviluppo, che in un ventennio ha investito in Africa più di 2 miliardi di dollari. Stando ai dati forniti da David McCornack, del Center for security policy, in Guinea sono stati investiti 21 milioni di dollari per la costruzione della moschea "Re Faysal" e della collegata scuola coranica. 

Recentemente gli sforzi sauditi per la diffusione del wahabismo si sono rivolti alla televisione. Channel islam international, voluto dal principe Bandar Bin Salman al Saud, consigliere del nuovo monarca saudita, re Abdullah, è finalizzato alla «diffusione dei semi per una educazione religiosa nella meticolosa osservanza degli insegnamenti coranici». Tutti questi sforzi non sono stati vani. I wahabiti sono arrivati nella patria di uno degli islam più stridenti con il wahabismo, il Senegal, con al-Falah; in Sud Africa, con Jamiatu Ulama; e in Malawi, dove controllerebbero l’Associazione musulmana.

Ma ora che una costola del wahabismo si è rivoltata contro la casa dei Saud, nel nome di Bin Laden, a Riyad si cerca con difficoltà una via alla riforma wahabita. A ostacolarla non c’è solo la difficoltà di cambiare la mentalità di ulema (dotti dell’islam) formati in un indottrinamento pluridecennale, ma anche il malcontento diffuso nel regno, che alimenta la fiducia in Bin Laden.

Amin Al-Husseini
Dal Genocidio degli Armeni cristiani  (1914-1917) al Genocidio degli Arabi (1917-oggi)

rif : www.faithfreedom.org
traduzione e rielaborazione di redazione@corsodireligione.it

Dal Genocidio degli armeni ai Fratelli Musulmani.
1914-1933


1893

Amin Al-Husseini nasce a Gerusalemme sotto l'impero ottomano

 

1914-1917
Il primo assaggio di Jihad islamica violenta : il genocidio degli Armeni.

Amin Al Husseini: ufficiale dell'esercito imperiale.
Amin Al-Husseini giura fedeltàall'impero ottomano e partecipa al genocidio degli armeni come ufficiale di stanza a Smirne, in Turchia. Mezzo milione di cristiani armeni massacrati dalla spada dell'esercito turco ottomano. In quanto cristiani armeni.

 

1917-  Ritorno in Palestina e visione di un impero panislamico.

Amin Al-Husseini ritorna in Palestine.  L'esperienza del genocidio dei cristiani armeni lo spinge a progettare un impero panislamico dove ebrei e cristiani non hanno posto. Prima di Amin Al-Husseini ebrei e musulmani erano vissuti fianco a fianco insieme a gruppi di altre religioni, per secoli e in pace , in tutto il Nord Africa e nel medio oriente.

Amin Al-Husseini , responsabile dell'odierna tragedia palestinese.

 

1920- Iniziano le violenze

 1920/1921. Durante il mandato governativo inglese in Palestina Husseini organizza e sostiene ribellioni, incitando i musulmani all'odio verso ebrei e cristiani. Continuerà a farlo per tutta la vita .Ha inizio un periodo di terrorismo verso i capi musulmani locali che lo consideravano un delinquente ignorante e stupido.

 

1921- Amin Al-Husseini è Grand Mufti di Gerusalemme contro il volere del popolo.

Gli inglesi, contro il voto popolare dei palestinesi, elevano Amin Al-Husseini a Grand Mufti di Gerusalemme.  La comunità musulmana aveva respinto la sua candidatura in quanto non aveva ricevuto una buona educazione islamica. Gli inglesi lo avevano candidato lo stesso e sebbene avesse raggiunto solo il 4° posto lo hanno imposto come capo musulmano di Gerusalemme. Non era nè uno sceicco ( capo accreditato) nè Alim ( teologo islamico) e divenne l'uomo più potente di Palestina. La fama della sua brutalità travalicò i confini e non venne mai riconosciuto come capo dalla comunità musulmana locale.

 

1922- Husseini diviene capo del Supremo Consiglio Islamico .

Amin Al-Husseini viene designato capo del Supremo Consiglio Islamico (1922-1937). Con Ataturk intanto scompare l'impero ottomano. Husseini allora incomincia a diventare un fanatico visionario della restaurazione di un Impero Islamico. Si consacra alla lotta contro tutti i musulmani secolarizzati.

 

1922- Gerusalemme    Capitale del mondo islamico

Amin Al-Husseini inizia i lavori di restauro della " Casa della Roccia" e della moschea Al Aqsa Mosque a Gerusalemme    .  La cupola della Casa viene rivestita di oro e Geruslaemme diventa , agli occhi dei musulmani di tutto il mondo, un luogo sacro sempre più attraente.

 

1928- Husseini membro dei Fratelli Musulmani.

Hassan El Banna nel 1928 fonda il movimento dei " Fratelli Musulmani" in Egitto .  Amin Al-Husseini ne diventaun membro importante ed ispiratore. La Muslim Brotherhood predica l' islam della corrente Wahhabita che giustifica l'uso della violenza per ripulire il mondo islamico di tutto ciò che islamico non è e che si ispira ad un impero panislamico dove l'unica legge sia la Shahariah.

 

1929-Il massacro di Hebron .

Amin Al-Husseini organizza nuove ribellioni in Palestina.  Sparge falsità per aizzare i musulmani contro gli ebrei. Ad Hebron , dove risiedeva una comunità ebraica antica di 2000 anni, inizia la mattanza degli ebrei.

1931-Fondatore del
Consiglio Islamico mondiale.

Amin Al-Husseini mette le basi della sua futura azione politica e incita i musulmani all'unità fondando il World Islamic Congress nel 1931.

 

Dalla Fratellanza Musulmana al terzo Reich

Amin Al-Husseini / Adolf Hitler

 

1933-Hitler ottiene il sostegno degli Arabi.

Gruppi politici arabo-nazisti nascono in tutto il medioriente , come il   Young Egypt, guidato da Abdul Gamal Nasser ( membro dei " Fratelli musulmani" e futuro Presidente dell'Egitto ). Il loro slogan “un popolo, un partito, un leader” che è lo stesso slogan dei nazisti ; il       Parito socialista di Siria , guidato da Anton Saada, più noto come " il Fuhrer di Siria"

1936-Husseini incontra il banchiere di Hitler.

Francois Genoud il banchiere svizzero del Terzo Reich si reca in Palestina per incontrare Amin Al-Husseini .La loro amicizia continuerà fino agli anni '60.

 

 

1936 -Ribellioni in Palestina .Gruppi suicidi eliminano i Leaders musulmani locali ;
Amin Al Husseini è a Gerusalemme durante i fatti.

Amin Al-Husseini è il principale organizzatore delle rivolte in Palestina.  Organizza squadroni di suicidi che utilizza per eliminare le autorità locali. Applica il metodo nazista dello "sterminio sitematico di ogni arabo sospetto di non essere alineato con la visine panislamica dei " Fratelli musulmani" .
Vengono eliminati molti intellettuali musulmani e cristiani così come diversi capi e uomini del clero islamico. E' il terrore.
1936-1938. Uomini assassinati dai gruppi di Husseini: Sheikh Daoud Ansari ( Imam della moschea Al Aqsa ),  Sheikh Ali Nur el Khattib (Al Aqsa), Sheikh Nusbi Abdal Rahim (Council of Muslim Religious Court), Sheikh Abdul el Badoui (Acre, Palestine), Sheikh El Namouri (Hebron), Nasr El Din Nassr  (sindaco di Hebron).  Tra Feb. 1937 e Nov 1938, vengono trucidati 11 Mukhtars (community leaders) e le loro famiglie.


1937
-Amin Al Husseini è sul libro-paga di Hitler

Amin Al-Husseini visita il console tedesco a Geruslaemme.Incontra l' SS Hauptschanfuehrer A.Eichman e l' SS Oberscherfuehrer H. Hagen per discutere la “questione ebraica”. Amin Al-Husseini riceve così finanziamenti dalla Germania nazista.


1941
-Amin Al Husseini si unisce a Hitler nella jihad contro gli inglesi.

Amin Al-Husseini arriva a Roma, incontra Benito Mussolini, esperto di genoci ( Etiopia) . Mussolini promette di aiutarlo nella sua battaglia contro gli ebrei di Palestina.A Roma, Husseini lancia una Fatwa-Jihad contro l'Inghilterra.

 
Amin Al-Husseini: la radice della tragedia in Iraq

 

1941-Husseini-Tulfah 

Volontari Palestinesi in Iraq per un colpo di stato nazista.

 Amin Al Husseini a Bagdad con Rashid Al-Qailani, Leader del golpe del 41.

Amin Al-Husseini instiga gli irakeni per un colpo di stato filonazista a Baghdad .  Kharaillah Tulfah è il suo braccio destro irakeno. Tulfah è lo zio di Saddam Hussein e suo mentore . La Germania invia armi e aerei ad Husseini. Il golpe fallisce .

1941- Gli ebrei europei non possono essere imprigionati in Palestina.

Amin Al Husseini a Berlino durante la guerra.

Hitler voleva deportare gli ebrei europei in Palestina ma Husseini vede l'intenzione come una micaccia al suo potere in Palestina e spinge per evitare la deportazione e optare per lo sterminio. Amin Al-Husseini è stato determinante per l'opzione hitleriana dello stermino degli ebrei secondo l'ideologia della " soluzione finale".

1941-Progetto personale di Husseini : il genocidio dei cristiani serbi .
Amin Al Husseini incontre i Nazisti croati A.Artukovic e M.Budak


Hitler ringrazia il nazista croato Ante Pavelic
capo degli Ustashe , croati nazisti che hanno ucciso 750,000 serbi ed ebrei.

Aprile 25. Amin Al-Husseini è lo stratega dell'offensiva nazista in Bosnia:  L'alfabeto Serbo-Cyrillico è dichiarato fuorilegge. I serbi ortodossi Orthodossi vengono costretti ad indossare una fascia Blue e gli ebrei una gialla.

Amin Al Husseini ispeziona le sue truppe musulmane naziste nel 1943.

Mentre è in Bosnia, Amin Al-Husseini si intitola “Protettore of Islam”.  100,000 musulmani Bosniaci si uniscono alle armate naziste. Si cercava l' approvazione tedesca per un protettorato autonomoNazista per i musulmani bosniaci.
Amin Al-Husseini approva il piano Pejani per lo sterminio della popolazione serba cristiana ed ebrea. La Germania si rifiuta di appoggiare il piano. Sotto la direzione di Husseini vengono sterminati 200.000 cristiani ortodossi serbi , 22.000 ebrei e 40.000 zingari.


1942-10,000 bambini ebrei uccisi

Amin Al-Husseini interviene personalmente con l'alto comando nazista per bloccare l'offerta della Croce Rossa di scambiare 10000 bambini ebrei con prigionieri di guerra nazisti. Moriranno tutti nelle camere a gas.

 

1943- I musulmani bosniaci sono al servizio di Amin Al Husseini e del 3° Reich. I Nazi Musulmani “Crema dell'Islam ”

Amin Al Husseini passa in rivista la sua armata bosniaca nazimusulmana nel 1943

Amin Al Husseini crea la Hanzar Division , esercito di musulmani nazisti di Bosnia che egli definisce ‘the cream of Islam’.  E' la più grande divisione dell'arma del III° Reich (26,000 uomini) e partecipa attivamente al genocidio di serbi cristiani ed ebrei.  ‘Hanzar’ è il nome del pugnale che portavano gli ufficiali turchi dell'impero ottomano.  Heinrich Himmler, capo delle SS prepara un documento con cui la divisione bosniaca nazista si rende sottomessa al comando nazista. germanico.

 1943- Il primo mistro del governo Pan-Arabo visita i campi di sterminio con il capo delle SS H.Himmler

 Amin Al-Husseini diventa Primo Ministro di un "Governo pan-arabo" ad opera del regime nazista. Il suo quartier generale è a Berlin. Pianifica la costruzione di campi di sterminio a Nablus (Palestina) per favorire la "soluzione finale” in Palestina sterminando gli ebrei. Mufti diventa amico intimo di Heinrich Himmler, capo delle SS , e con lui visita Aushwitz ; lì insiste per poter essere presente alla gasificazione e cremazione di ebrei europei.

 

La visione nazista dell'Islam

Heinrich Himmler disse al capo della propaganda nazista Josef Goebbels:“ io non ho nulla contro l'islam perchè esso addestra una intera divisione di uomini per me e promette loro il paradiso se combattono e vengono uccisi in battaglia . Una vera e propria religione attraente per i soldati "

 L'Istituto Islamico di Dresda in Germania: Nazi Islam

Heinrich Himmler fonda e finanzia l' Islamische Zentralinstitut’ di Dresden insieme al Mufti Husseini con l'intento di creare una generazione di capi islamici nazisti per il 21° secolo.

Discorso del Mufti alle truppe nazi musulmane.  

Marzo 1, 1944. Amin Al-Husseini pronuncia a Berlino un discorso indirizzato alle truppe SS naziste - musulmane : “Sterminate gli ebrei ovunque li trovate. Questo fa piacere a Dio , alla religione, alla storia. Questo salva il vostro onore , Dio è con voi "

 

Da Amin Al-Husseini a Yasser Arafat
1944-1974



1944
- Amin Al Husseini all' Arab League Meeting.

Amin Al-Husseini è uno dei fondatori della Lega Araba. L'obiettivo è quello di rafforzare l'unità Pan-Islamica.  I paesi fondatori : Egypt, Iraq, Jordan, Lebanon, Saudi Arabia, Syria and Yemen.  Husseini viene eletto President in Absentia del Fourth Higher Committee of Arab League.

1946-Gli inglesi perdonano Husseini

Amin Al-Husseini viene processato ed amnistiato dagli inglesi, così torna in Palestina.

1946- Husseini è Leader della " Fratellanza Musulmana"

Amin Al-Husseini Viene eletto Leader della " Fratellanza Musulmana" a Gerusalemme .  L'islam wahhabita diventa l'ideologia utile al Mufti per la pulizia etnica .  Egli si batte per un mondo Judenfrei , come dicevano i nazisti tedeschi.

1946-Ricercato per crimini contro l'umanità.

Amin Al Husseini all' Arab Higher Institute , Cairo 1946.


La Yugoslavia richiede l'estradizione dall'Egitto di Amin Al-Husseini per crimini di guerra e crimini contro l'umanità , ma il governo egiziano si rifiuta.

 

Husseini:  “Uccidete gli ebrei,uccideteli tutti”


1946
-Amin Al-Husseini , zio e maestro di Yasser Arafat

Yasser Arafat incontra Amin Al-Husseini a 17 anni e subito lavora per lui .  Amin Al-Husseini era presumibilmente uno zio di Arafat, il cui vero nome era Mohammed Abder Rauf Arafat Al-Kudwa Al-Husseini.  Arafat si dice abbia accorciato il suo nome per togliere qualsiasi legame con Amin al-Husseini.

Arafat, " santo combattente"

Amin Al-Husseini incarica Yasser Arafat di procurare armi e soldi per le forze irregolari del Mufti  “I santi combattenti ”

1948-1949-
Husseini:

“Dichiaro
la Guerra Santa”

Amin Al Husseini 
con Abdel Nasser, Presidente dell' Egitto.

Israele diventa uno stato riconosciuto dall'ONU.
La Lega Araba dichiara la Jihad (Guerra Santa) contro Israele. Egypt, Iraq, Syria, Saudi Arabia e Jordan immediatamente dichiarano guerra ad Israele e lo invadono. Amin Al-Husseini : “Dichiaro la Guerra Santa, Fratelli Musulmani ! Uccidete gli ebrei,uccideteli tutti”

Quattro guerre della Lega Araba.

La Lega araba ha dichiarato le 4 guerre contro Israele (1948, 1956, 1967, 1973) ed ha favorito e sostenuto tutte le Intifada (= rivolte dei palestinesi contro Israele) 1987-1993 e 2000-oggi.


1949-1952-La Rete di Odessa-organizzazione per proteggere la fuga dei capi nazisti dall'Europa.I nazisti si riorganizzano.

L'  Egitto,casa della Fratellanza Musulmana e la Syria hanno assunto molti nazisti nei loro organismi militari, strategici e di propaganda. Amin Al-Husseiniè direttamente impegnato ad ospitare criminali nazisti nelle terre musulmane. E' il contatto arabo di Francois Genoud, il banchiere svizzero di Hitler che ha finaziato la Rete di Odessa con i soldi rubati agli ebrei sterminati da Hitler.

 

Husseini-Genoud-Connection:
Soldi nazisti per finanziare il terrorismo islamico del 20° secolo.

Francois Genoud visita Amin Al-Husseini molte volte a Beirut.  A IlCairo ed a Tangeri, Genoud stabilisce compagnie import-export come la Arabo-Afrika, che fu una copertura per propaganda antiebraica. Genoud aprì nella Swiss bank conti degli eserciti di liberazione del Marocco, Tunisia e Algeria.  In partnership con la Syria,fonda la Arab Commercial Bank a Ginevra.  Nel 1962,diventa direttore dell' Arab People’s Bank in Algeria .

 

Avalon Gemeinschaft
organizzazione antiamericana ed anti-israeliana

Albert Freidrich Ahmed Huber (aka Ahmed Huber), nato nel 1927, giornalista svizzero, diventa il maggior finanziatore del pan-arabismo e del terrorismo arabo. Ammiratore di Hitler fu attivista dei movimenti radicali in Europa. Dopo la sua partecipazione alle ribellioni degli algerini copntro i francesi , negli anni 1950 si converte all'Islam negli uffici della Fratellanza Musulmana. Consulente di Nasser , presidente dell'Egitto, si unisce all' Ayatollah Khomeini quando Sadat stipula la pace con Israele.
Conosce Amin Al Husseini, il Grand Mufti di Gerusalemme, Francois Genoud e Johannes Van Leers, primo capo della propaganda nazista del Reich. Fonda la Avalon Gemeinschaft, organizzazione antiamericana ed anti-israeliana. Vi partecipano radicali nazisti come Horst Mahler, Jurgen Graf e Ahmad Rami. Infine fonda la Al Taqua Bank insieme con Youssef Nada e Ali Gholib Himati , membri della Fratellanza Musulmana. La banca venne poi chiusa per aver fatto transazioni con Al Qeida e Hamas . Ahmed Huber è ritrnuto l'ideatore e finanziatore dei movimenti negazionisti in Iran.

1962 -Amin Al-Husseini President of World Islamic Congress - Le terre musulmane devono essere  Judenfrei (Free of Jews)

Amin Al-Husseini diventa presidente del World Islamic Congress, da lui stesso fondato .  I fondamentalisti islamici si attivano per fare Judenfrei (free of Jews) tutte le terre musulmane così come Hitler aveva cercato di fare in Europa. In cominciano le persecuzioni di tutte le comunità giudaiche del Nord Africa e del Medio Oriente. Centinaia di migliaia di ebrei arabi vengono uccisi o forzati ad emigrare.

1969 - Organization of Islamic Conferences
-braccio del World Islamic Congress.
Amin Al Husseini è ancora il capo del " Mondo islamico".

 

1969- L' (OIC) Organization of Islamic Conferences è fondato da Husseini a Jeddah, Saudi Arabia. E' il braccio operativo del World Islamic Congress sempre fondato da Amin Al Husseini nel 1926. Il Secretary General (1971-1973) è H.R.H. Tunku Abdul Rahman, Primo Ministro della Malaysia. The OIC è composto da 56 paesi Islamici . E' una delle voci più ascoltate dell'Islam ed ha formato gli ideologi musulmani del Pakistan e di tutto il mondo islamico .

 

 

 

1974- Arafat omaggia Amin Al Husseini al suo funerale nel 1974.

Amin Al-Husseinimuore in Syria. La sua eredità:

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