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Strage degli albini: fatti a pezzi per farne amuleti magici

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In Africa l’influenza delle tradizioni tribali è molto forte. La stregoneria, la superstizione spesso orientano pensieri, scelte e comportamenti individuali e collettivi. Il tribalismo pesa sui rapporti personali e sociali, giustifica e persino prescrive indifferenza per la sorte degli estranei, alimenta diffidenza e ostilità nei loro confronti di Anna Bono 10-05-2016 lanuovabq.it

Quando si sommano, stregoneria e tribalismo creano situazioni di violenza e ingiustizia estreme. Il 2 maggio, in Zambia, due autisti di taxi sono stati picchiati a morte. Si erano fermati sulla sponda di un ruscello per lavare la macchina.

Dei bambini che stavano nuotando lì vicino li hanno visti e sono corsi al villaggio dicendo a tutti che erano arrivati dei killer rituali. Subito gli uomini del villaggio si sono diretti nel punto indicato dai bambini e, individuati i due malcapitati, li hanno uccisi senza lasciar loro il tempo di spiegare chi fossero.

I “killer rituali” sono chiamati così perchè uccidono per ricavare dai cadaveri gli ingredienti necessari a preparare talismani e amuleti. Sono stregoni oppure è gente che agisce per conto loro. In Africa i sentimenti nei confronti degli stregoni sono contraddittori perchè ad essi si ricorre – per avere fortuna e successo e protezione dai nemici – e al tempo stesso si teme di diventarne le vittime.

Lo spavento dei bambini e la reazione del loro villaggio si spiega con il clima di sospetto e paura che si è diffuso in Zambia da quando ad aprile, nella capitale Lusaka, sono stati trovati in pochi giorni sette cadaveri, tutti privi di diversi organi. Scoperti i resti umani mutilati, e sparsasi quindi la voce che c’erano in circolazione dei killer rituali, la responsabilità degli omicidi è stata subito attribuita agli stranieri che vivono in alcuni quartieri poveri della città: in gran parte – circa 6.000 – Rwandesi di etnia Hutu, fuggiti dal Rwanda nel 1994, l’anno del genocidio dei Tutsi.

Il 18 aprile e il giorno successivo centinaia di persone ne hanno saccheggiato i negozi e le case prima che la polizia riuscisse a riportare la calma. Ci sono stati anche due morti: catturati, immobilizzati con dei copertoni d’auto e poi bruciati vivi. Per alcuni giorni centinaia di stranieri disperati hanno trovato rifugio nella chiesa cattolica di Sant’Ignazio.

In Africa disoccupazione e povertà contribuiscono a far odiare gli stranieri, immigrati o profughi che siano, specialmente se hanno un lavoro che sembra rendere bene: e dunque proprio quelli meglio integrati. Più di tutti suscitano risentimento i commercianti: a ogni aumento del costo della vita – ed è quello che sta succedendo in Zambia – rischiano saccheggi e aggressioni, come se fossero loro ad aumentare i prezzi arbitrariamente per arricchirsi alle spalle dei poveri. A Lusaka la polizia ha arrestato più di 250 persone.

“Abbiamo controllato le case degli stranieri e in nessun frigorifero c’erano corpi di bambini o parti di cadaveri” dichiarava il 20 aprile il portavoce della polizia. La tensione adesso si sta gradualmente allentando.

Resta altissima invece in Malawi dove gli omicidi rituali si verificano a un ritmo crescente. Le vittime sono tutti albini che, lì come in altri paesi africani, vivono sotto la minaccia di essere uccisi perchè si crede che i loro organi servano a confezionare dei talismani estremamente potenti.

Un corpo intero di albino vale circa 65.000 euro: una cifra enorme in Africa, per cui non di rado sono gli stessi parenti a vendere i familiari albini, allettati da un simile guadagno. C’è anche il padre, ad esempio, tra le persone arrestate in Malawi per l’omicidio di una bimba di due anni avvenuto all’inizio di aprile. Da allora sono stati trovati i resti di altri tre albini.

Il 26 aprile è stato rinvenuto il corpo mutilato di una donna di 21 anni; il 30 aprile quello di una donna di 30 anni a cui erano stati prelevati seni e occhi; infine, il cadavere di un adolescente malawino scomparso il 24 aprile è stato scoperto il 2 maggio oltre confine, nel vicino Mozambico. Gli avevano amputato braccia e gambe.

“I circa 10.000 albini che vivono in Malawi di questo passo rischiano l’estinzione”
ha detto l’esperta dell’ONU Ikponwosa Ero commentando la relazione di una commissione Onu recatasi nel paese a fine aprile. In poco più di un anno i morti accertati sono stati 14. Altri cinque albini sono scomparsi e di loro non si è più saputo nulla. I talismani fatti con organi umani, specie se di albini, costano centinaia e persino migliaia di euro.

Soltanto le persone molto ricche dunque se li possono permettere – personalità politiche, uomini d’affari, alti funzionari, alti gradi di polizia ed esercito... – e solo gli stregoni più potenti sono in grado di realizzarli.

Nel 2015 il Tanzania è andato alle urne per eleggere il capo dello stato e rinnovare il parlamento. Poichè si sapeva che dei candidati avrebbero cercato di assicurarsi la vittoria acquistando dei talismani confezionati con organi di albini, il governo ha proibito di esercitare ai medici tradizionali, molti dei quali praticano la stregoneria. Eppure almeno 76 albini sono stati uccisi nell’arco dell’anno, sostiene Under the Same Sun, l’ong canadese impegnata a difendere gli albini in Africa e in particolare in Tanzania.

La gente comune, i poveri si devono accontentare di talismani e amuleti da pochi euro, fatti con ingredienti ordinari da stregoni più accessibili. Proprio per questo – si dice – non sempre sono efficaci.


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