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La «brigata suicida» dell’Isis che potrebbe colpire l’Europa

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Interpol diffonde la lista di 173 terroristi addestrati dal Califfato: un elenco elaborato dall’intelligence Usa. Sarebbero tutti kamikaze pronti a nuovi attentati source: corriere.it-17 Luglio 2017 di Luca Zanini

Una vendetta «postuma» per le pesanti sconfitte inflitte dalla Coalizione anti Califfato tra Siria e Iraq: sarebbe questo l’obiettivo della presunta «brigata suicida» di combattenti per la jihad che lo Stato islamico avrebbe addestrato e spedito in Occidente.

Ed è dai suoi 173 possibili componenti, avvertono gli investigatori dell’Interpol, che potrebbero venire nuove minacce: nuovi possibili attentati in Europa.

Lo scrive The Guardianin un servizio esclusivo che rivela i timori dell‘Organizzazione internazionale della polizia criminale. Dal quartier generale di Lione proverrebbe dunque la lista dei 173 guerriglieri islamici pronti ad attacchi suicidi: l’elenco è stato elaborato dall’intelligence Usa sulla base di informazioni raccolte durante le incursioni in territori controllati dall’Isis e poi riconquistati.

Rischio di nuovi attentati

Il collasso del Califfato, temono gli esperti di anti terrorismo europei, potrebbe alimentare una nuova serie di attentati nei prossimi mesi ad opera di questi presunti kamikaze. Non c’è alcuna prova che neppure uno dei terroristi inseriti nell’elenco ora in possesso del Guardian sia ancora entrato in Europa, ma l’allarme è alto.

E proprio per agevolare i controlli, a fine maggio il segretario generale dell’Interpol ha diffuso la lista alle strutture competenti. Avvertendo: i combattenti «possono essere stati addestrati a costruire e posizionare dispositivi esplosivi improvvisati per causare morti e gravi lesioni».



La moschea di riferimento e i nomi delle madri

L’elenco, elaborato negli Usa sulla base di migliaia di informazioni incrociate provenienti da varie parti del Califfato conquistate dalla Coalizione, mostra i nomi dei sospetti, la data in cui l’Isis li avrebbe reclutati, il loro ultimo indirizzo probabile (tra cui la moschea di riferimento), il nome della madre e varie fotografie.

Interpol ha chiesto a tutte le polizie europee informazioni relative a ciascun nome della «brigata suicida» che potrebbero trovarsi nei loro archivi: dai passaggi alle frontiere ai precedenti reati penali, dai dati biometrici ai numeri di passaporti, all’attività sui social media e ai loro ultimi spostamenti noti.

Documenti falsi

I dati biometrici in particolare, sono cruciali per fermare la minaccia. Secondo il rapporto Interpol, scrive The Sun , i membri della brigata suicida sarebbero in grado di «viaggiare a livello internazionale, per partecipare ad attività terroristiche».

L’elenco è stato condiviso nella speranza di identificarli e intercettarli, specie nel caso di tratti di jihadisti originari dei Paesi europei e dunque già in gran parte schedati. Ma i kamikaze viaggiano sicuramente con documenti falsi, con nuove identità fittizie che potrebbero consentire loro di passare tra le maglie della sicurezza alle frontiere Ue.


22 luglio 2017 (modifica il 22 luglio 2017 | 23:55) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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