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- Il manuale di Papa Francesco per un approccio ecologico alla vita
- Piano ambizioso dell’Austria per difendere il clima


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Il manuale di Papa Francesco per un approccio ecologico alla vita source : GIAN GUIDO VECCHI corriere.it ( iscriversi alla newsletter )

L’essenziale sta in quell’aggettivo: «integrale».

Cinque anni dopo l’enciclica Laudato si’, firmata da Papa Francesco il 24 maggio e pubblicata il 18 giugno 2015, la Santa Sede ha diffuso un documento di duecento pagine, «In cammino per la cura della casa comune», come «un orientamento all’agire dei cattolici, ma non solo» perché ciascuno «esamini i propri comportamenti».



E tutto questo, appunto, nel senso di una «ecologia integrale», principio chiave nel pontificato di Bergoglio.

Non si tratta semplicemente, si fa per dire, della preoccupazione per i cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, l’innalzamento dei mari, la deforestazione e insomma la sorte del pianeta. Perché sulla Terra, non si stanca di ripetere Francesco, tutto si tiene e ogni questione è collegata alle altre. Se l’ecologia è lo studio dell’oikos, in greco la “casa” comune, ogni ecologia è sempre anche una «ecologia umana».

Tutto è intreconnesso: la fragilità della Terra e dei poveri, gli squilibri ambientali e sociali, la speculazione finanziaria, le armi e le guerre. Francesco ha scritto che «un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale e deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei poveri». Del resto, spiegava a conclusione del Sinodo sull’Amazzonia, «la grande ecologia comprende sempre un aspetto educativo che sollecita lo sviluppo di nuove abitudini».

Di qui il documento del «Tavolo interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale», una sorta di vademecum che dispiega «buone prassi» e «principi di azione»: educazione e «conversione ecologica», tutela del diritto al cibo e all’acqua, investimento sulle energie pulite e rinnovabili, stili di vita e di consumo sostenibili, promozione di una «economia circolare» che riutilizzi le risorse, chiusura dei paradisi fiscali, una finanza che punti al «bene comune», cure mediche come «diritto umano fondamentale» e così via.

Si parla anche di «ecologia dei media», perché mostrino «i vincoli tra destino umano e ambiente naturale». La pandemia da Coronavirus ha mostrato come il principio di ecologia integrale non fosse un’astrazione e «dimostra come sia da mettere in discussione un sistema che riduce il welfare o che permette grandi speculazioni anche nelle sciagure, ritorcendosi sui più poveri». Come esergo al documento c’è una frase di Paolo ai Corinzi:
«Il tempo si è fatto breve».
Il piano ambizioso dell’Austria per difendere il clima al costo di 3 euro al giorno

source : GIULIANA FERRAINO ( iscriversi alla newsletter )



Tre euro al giorno per non usare più l’automobile.

L’Austria ha messo i trasporti al centro della sua crociata contro il cambiamento climatico. In cambio di un (modesto) canone fisso annuale - circa il prezzo quotidiano di un caffè e un cornetto al bar - i cittadini potranno muoversi in tutto il Paese usando liberamente autobus, tram, metropolitane e perfino i treni.

«Dobbiamo offrire alla popolazione una mobilità comoda, efficace, abbordabile e rispettosa dell’ambiente», ha spiegato a Bloomberg la ministra austriaca per il clima, l’energia e i trasporti, Leonore Gewessler.

L’Austria, sesta economia dell’Eurozona, punta a raggiungere la neutralità del carbonio nel 2040, dieci anni prima del target fissato dall’Unione europea. Per riuscirci, il governo guidato dal Cancelliere conservatore Sebastian Kurz ha affidato a Gewessler, 42 anni, un passato da militante ecologista prima di entrare nel partito dei Verdi, un «super ministero», con responsabilità sulla politica ambientale, energetica e dei trasporti.

La scelta di Vienna segnala quanto un approccio multidisciplinare acceleri l’adozione di soluzioni per affrontare in modo incisivo il tema della sostenibilità. Tanto che Gewessler, insieme al ministro delle Finanze conservatore Gernot Blümel, e a una squadra dedicata, sta lavorando a una riforma fiscale per introdurre entro il 2022 una fiscalità verde, che agisca da leva e renda meno costosa la lotta per il clima. A cominciare da una nuova tassa sulla CO2.

Il piano di investimenti verdi, incluso il “pass” per i trasporti pubblici, userà una parte dei 50 miliardi messi a disposizione dal piano di rilancio del governo dopo il lockdown provocato dal coronavirus. Perché Gewessler è convinta che non sia soltanto una questione ambientale, ma anche di competitività economica.

L’obiettivo di Vienna è di raggiungere il 100% di elettricità generata da fonti rinnovabili entro il 2030 dall’attuale 80% circa. Entro il 2035 sarà eliminato, a livello nazionale, l’uso del gasolio da riscaldamento, un target incentivato con l’offerta ai proprietari di case di un bonus di 5 mila euro per passare a fonti alternative al gasolio più ecologiche. Come, ad esempio, l’energia solare. Secondo le stime, la capacità installata grazie ai pannelli solari sui tetti delle case austriache raggiungerà i 2,5 gigawatts entro il 2022.


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