Sommario
Il Papa: «Da padre Georg Gaenswein
mancanza di nobiltà e umanità.
« Ratzinger mi difese da alcuni
cardinali, per il mio funerale niente catafalco» Source
: vaticannews.va
" «Benedetto era un uomo di grande
dolcezza. In alcuni casi, alcune persone hanno approfittato
di lui, forse senza malizia, e hanno limitato i suoi movimenti.
Purtroppo, in un certo senso, lo stavano accerchiando. Era
un uomo molto delicato, ma non era debole, era forte. Ma con
sé stesso era umile e preferiva non imporsi. Così ha sofferto
molto».
Sono alcune
delle parole con le quali Papa Francesco ricorda il suo predecessore
Benedetto XVI, nel libro intervista con il giornalista Javier
Martínez-Brocal, “El Sucesor” (Editorial Planeta), in uscita
mercoledì 3 aprile.
«Mi ha lasciato crescere – spiega Francesco – è stato paziente.
E se non vedeva bene qualcosa, ci pensava tre o quattro volte
prima di dirmelo. Mi ha lasciato crescere e mi ha dato la libertà
di prendere decisioni».
Il Papa ha
raccontato il rapporto che per quasi dieci anni di convivenza
in Vaticano lo ha legato all’emerito: «Lasciava
libertà, non ha mai interferito. In un'occasione, quando c'è
stata una decisione che non ha capito, mi ha chiesto spiegazioni
in modo molto naturale. Mi ha detto: “Guarda, non capisco
questo, ma la decisione è nelle tue mani”, io gli ho spiegato
le ragioni e lui è stato contento»
Francesco nel
libro spiega che il predecessore non si è mai opposto a qualche
sua decisione: «Non mi ha mai tolto il
suo appoggio. Forse c'era qualcosa che non condivideva, ma
non l’ha mai detto».
Il Papa ha anche ricordato le circostanze del suo commiato
da Benedetto, mercoledì 28 dicembre 2022, quando lo vide per
l’ultima volta vivo: «Benedetto giaceva
a letto. Era ancora cosciente, ma non riusciva a parlare.
Mi guardava, mi stringeva la mano, capiva quello che dicevo,
ma non riusciva ad articolare una parola. Rimasi con lui così
per un po’, guardandolo e tenendogli la mano. Ricordo perfettamente
i suoi occhi chiari... Gli ho detto qualche parola con affetto
e l’ho benedetto. In questo modo ci siamo salutati».
A proposito della continuità
tra i pontificati, Francesco ha detto: «Quello
che io vedo negli ultimi Papi… è che ogni successore è sempre
stato contrassegnato dalla continuità, continuità e differenza»,
perché «nella continuità ciascuno ha portato il suo carisma
personale… sempre c’è continuità e non rottura» .
Francesco ha anche raccontato
un caso specifico in cui è stato difeso da Benedetto XVI.
«Ho avuto un colloquio molto bello con
lui quando alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi
dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo
con loro. Un giorno si sono presentati a casa sua per farmi
praticamente un processo, e mi hanno accusato davanti a lui
di promuovere il matrimonio omosessuale. Benedetto non si
è agitato perché sapeva perfettamente quello che io penso.
Li ha ascoltati tutti, uno ad uno, li ha calmati e ha spiegato
loro tutto. È stata una volta che ho detto che, siccome il
matrimonio è un sacramento, non può essere amministrato a
coppie omosessuali, ma in qualche modo bisognava dare qualche
garanzia o protezione civile alla situazione di queste persone.
Dissi che in Francia esiste la formula delle “unioni civili”,
che a prima vista può essere una buona opzione, perché non
si limita al matrimonio. Per esempio – pensavo – si possono
accogliere tre anziane pensionate che hanno bisogno di condividere
servizi sanitari, eredità, abitazione, eccetera. Intendevo
dire che mi sembrava una soluzione interessante. Alcuni sono
andati a dire a Benedetto che io stavo dicendo eresie. Lui
li ha ascoltati e con molta elevatezza li ha aiutati a distinguere
le cose… Ha detto loro: “Questa non è un’eresia”. Come mi
ha difeso!... Sempre mi ha difeso».
Il Papa ha anche risposto
a una domanda del giornalista sui libri usciti in concomitanza
della morte del Papa emerito. Francesco ha risposto: «Mi
hanno provocato un grande dolore: che il giorno del funerale
venga pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando
cose che non sono vere, è molto triste. Naturalmente non mi
colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto
male che Benedetto sia stato usato. Il libro è stato pubblicato
il giorno del funerale, e l'ho vissuto come una mancanza di
nobiltà e di umanità».
Infine, il Papa ha rivelato a Javier
Martínez-Brocal di aver già disposto una revisione delle esequie
papali spiegando che la veglia funebre per Benedetto XVI è
stata l’ultima con il corpo del Papa fuori dalla bara e il
catafalco con i cuscini. I Papi «siano
vegliati e sepolti come qualsiasi altro figlio della Chiesa.
Con dignità, come qualsiasi cristiano».
Nell'articolo
di Ester Palma su corriere.it del 3 Aprile
2024 E. Palma racconta come ..." La
polemica col segretario di Benedetto XVI Il libro cui il Papa
fa riferimento è «Nient'altro che la verità», in
cui lo storico segretario di Ratzinger, -padre Georg- dal
1992 vicino a Benedetto, dopo averlo conosciuto alla Congregazione
per la Dottrina della Fede, ha raccontato i suoi anni vicino
al Cardinale, poi Papa.
Per la promozione del libro, padre Georg rilasciò un'intervista
al quotidiano cattolico tedesco «Die Tagespost», in
cui affermò che «la stretta di Francesco sulla Messa in latino
ha spezzato il cuore del Papa emerito» . Si riferiva al «Traditionis
custodes», il Motu proprio (ovvero un documento
che contiene una decisione del Papa autonoma, inappellabile e
immediatamente valida per tutta la Chiesa cattolica) del 16 luglio
2021 di Francesco che imponeva restrizioni sulle celebrazioni
delle Messe in latino e secondo l'uso preconciliare, molto amate
e sostenute da papa Ratzinger. Quell'intervista non fece che
aumentare la distanza fra il «Successore» e don Georg.
Nel libro-intervista- sottolinea
E. Palma -
Il giornalista Brocal ricorda
come al momento della sua rinuncia Ratzinger avrebbe voluto
farsi chiamare semplicemente «Padre Benedetto»,
ma «non ebbe abbastanza forza per imporre la sua volontà
e finì per diventare "Papa Emerito"».
Nel libro - continua E. Palma- Brocal
insiste a sottolineare i sempre ottimi rapporti col suo predecessore,
spiegando che «Ratzinger
si è «sempre rimesso a lui, lo ha difeso e sostenuto e non c'è
dietro nessuno degli attacchi conservatori o delle manovre per
minare la sua autorità». «Non ha mai
detto "non sono d'accordo". Diceva: "Questo è
molto buono, come questo. Anche questo dovrebbe essere preso
in considerazione"» . «Benedetto
era l'uomo meno attaccato al potere che abbia mai conosciuto.
Ha lasciato perché non si sentiva più abbastanza in forze per
svolgere al meglio il suo ruolo». «Molti
non capivano la libertà interiore di Benedetto. Molte delle persone
che lo sostenevano volevano che diventasse più "traumatico",
più direttivo, cioè che lasciasse il suo ruolo di grande Pastore
per entrare nel gioco della polemica. Non l'ha mai fatto. E ha
sempre pregato per me. Quando andavo sempre a trovarlo a Natale
o a Pasqua o in altre occasioni, i suoi occhi brillavano e pregava
per me. L'ultima volta non aveva più la forza di parlare. E non
capivo nulla di quello che diceva. Ma con il gesto, era così
ricettivo, così gentile che era sufficiente»
Ricorda E. Palma una frase di Bergoglio : «Benedetto?
L'uomo meno attaccato al potere che abbia mai conosciuto.
Ha lasciato perché non si sentiva più abbastanza in forze
per governare la Chiesa» (Pope
Francis with father Georg Gaenswein (L) at the end of the
Jubilee mass for diacons at Saint Peter Square, in Vatican,
29 May 2016. ANSA/GIORGIO ONORATI Ganswein con Papa Francesco)
E le indicazioni
di Bergoglio sul funerale : ...ci sarà
una sola veglia, e non due. E non ci sarà alcuna cerimonia
per la chiusura della bara. Il
Papa intende quindi semplificare il solenne rito funebre
da secoli riservato ai Pontefici, secondo lui «troppo
carico» , aggiungendo di avere
anche «parlato con
il cerimoniere e abbiamo eliminato questa, e tante altre
incombenze» e
poi spiega che il funerale di Benedetto XVI – che per alcuni
fu sottotono – fu gestito dal suo segretario.