Corso di Religione

Sommario




Irlanda : esito referendum " reality check" per la Chiesa.

home

commenta




powered by FreeFind


In molti modi, l'Irlanda resta un paese fortemente cattolico. di Kim Hjelmgaard / USA Today | 26 mag 2015

Eppure Venerdì (22 maggio 2015 ) l' enfatico voto "Sì" per il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso rappresenta un cambiamento sismico nella liberalizzazione sociale della nazione ed una sfida per la Chiesa cattolica romana a ripensare il suo ruolo nella società irlandese.

"Non dobbiamo entrare nella negazione della realtà ", ha detto l'arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin dopo che gli elettori hanno approvato una modifica costituzionale che consente alle coppie omosessuali gli stessi diritti del matrimonio delle coppie eterosessuali.

"Posso capire come uomini e donne gay e lesbiche si sentano in questo giorno", ha detto Martin, il quale ha votato contro il provvedimento. "Sentono che questo è qualcosa che arricchisce il loro modo di vivere. Si tratta per loro di una rivoluzione sociale. "

"La Chiesa ha un compito enorme nell'annunciare il suo messaggio ai giovani. Ha assoluta necessità di fare un ""test di realtà ", ha detto Martin.

Diciotto paesi al mondo hanno legalizzato il matrimonio gay attraverso la legislazione o i tribunali. Il sessanta per cento dei votanti ha respinto il conservatorismo sociale tradizionale della nazione per rendere l'Irlanda la prima nazione al mondo ad approvare con un referendum popolare il pieno diritto di contrarre matrimonio per coppie dello stesso sesso .

L'Irlanda sembra un posto improbabile per fare la storia sulla questione dato ruolo dominante della Chiesa cattolica nel Paese e la sua aperta opposizione al passaggio del referendum. Circa l'85 per cento degli intervistati a censimento Irlanda nel 2011, identificato come cattolico. La Chiesa gestisce oltre il 90 per cento delle scuole pubbliche irlandesi. Due volte al giorno, le campane delle chiese suonano clamorosamente alla radio e alla televisione per ricordare irlandese dedicata a recitare la preghiera dell'Angelus.

In una concessione al clero cattolico, la misura non si estende automaticamente il diritto per le coppie gay di sposarsi in una chiesa.

L'Istituto Iona, un think tank conservatore cattolico, ha detto in un comunicato, "Ci auguriamo che il governo affronterà le preoccupazioni degli elettori sul lato 'No' avere delle implicazioni per la libertà di religione e la libertà di coscienza."

(Kim Hjelmgaard scrive per USA Today.)

Nozze gay in Irlanda, il Vaticano: «È una sconfitta dell’umanità» Parla il cardinale Parolin, segretario di Stato vaticano: «La Chiesa deve tenere conto di questa realtà per aumentare il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura» di Redazione online corriere.it 26 maggio 2015 | 19:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Sono rimasto molto triste di questo risultato, la Chiesa deve tener conto di questa realtà ma nel senso di rafforzare il suo impegno per l’evangelizzazione»: la Santa sede, attraverso le parole del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, esprime la sua opinione sul sì alle nozze gay in Irlanda.



Mentre anche in Italia il governo lavora per dare una forma legale alle unioni tra omosessuali, Parolin denuncia: «Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità».

«La famiglia resta al centro»

«Come ha detto l’arcivescovo di Dublino - ha spiegato il segretario di Stato vaticano a margine di una cerimonia a Palazzo della Cancelleria - la Chiesa deve tenere conto di questa realtà ma deve farlo nel senso che deve rafforzare tutto il suo impegno e tutto il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura».

«Credo
- ha aggiunto il card. Parolin - che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità».

«La famiglia
- ha anche detto in risposta a una domanda su come procedano i lavori del Sinodo dei vescovi sulla famiglia che in questi giorni ha messo a punto il nuovo Instrumentum laboris - rimane al centro e dobbiamo fare di tutto per difendere, tutelare e promuovere la famiglia perché ogni futuro dell’umanità e della Chiesa anche di fronte a certi avvenimenti che sono successi in questi giorni rimane la famiglia». «Colpirla - ha proseguito - sarebbe come togliere la base dell’edificio del futuro».>

L’ambasciatore «cacciato»

Parolin è tornato anche sulla vicenda dell’ambasciatore francese Laurent Stefanini, nominato dal governo Hollande ma che non ha ottenuto il gradimento dal Vaticano: e ha precisato che tra Santa Sede e Francia «il dialogo è ancora aperto e speriamo che si possa concludere in maniera positiva».



Sommario

DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato. Navigando nel sito se ne accetta la   PRIVACY POLICY