Sommario
Da Dublino a Roma. Manuale per il perfetto matrimonio
omosex
Il referendum per le nozze omosessuali nell’Irlanda
una volta cattolica ha dato un colpo d’acceleratore anche in Italia
alla marcia verso una legge sulla “civil partnership” tra persone
dello stesso sesso.
22-05-2015 http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/
Il fatto che il governo in carica in Italia sia zeppo di cattolici praticanti,
a cominciare dal suo capo Matteo Renzi, non sembra
frapporre ostacoli al procedere inesorabile dell’operazione. È cattolico
conclamato anche il sindaco di Roma Ignazio Marino – ieri amico del
cardinale Carlo Maria Martini e oggi in rapporti cordiali col suo confratello
gesuita divenuto papa – che già si esercita benedicendo in Campidoglio le
avanguardie delle coppie omosessuali in cerca di sigillo pubblico
alla propria unione.
Né sembra minimamente impensierire i fautori, anche cattolici, della
nuova legge l’opposizione delle gerarchie della
Chiesa. Lo stesso papa Francesco ha tuonato più volte contro le
nozze gay, ma è come se parli al vento. “Non pervenuto”, si direbbe, a vedere
come la grande stampa oscura ogni volta queste sue parole.
L’unica precauzione dei fautori della legge è quella di non chiamare
l’unione “matrimonio”, pur avendone i connotati.
Il modello a cui si richiamano è quello tedesco dell’Eingetragene Lebensgemeinschaft,
in vigore in Germania dal 2001.
Niente matrimonio, dunque, a parole, ma solo parità di diritti per le
coppie omosessuali, descritte come ancora ingiustamente
prive di tutte le facoltà riconosciute alle coppie sposate.Il fatto
è che di quasi tutte queste facoltà già godono in Italia non solo
le coppie sposate, ma anche i conviventi. Luciano Moia, su “Avvenire” di
qualche giorno fa, ne ha fornito il preciso inventario.
ANAGRAFE – Il regolamento anagrafico in vigore
dal 30 maggio 1989 stabilisce che “l’anagrafe è costituita
di schede individuali, di famiglia e di convivenza”, senza bisogno in quest’ultimo
caso di ulteriori registri.
ASSISTENZA SANITARIA – La legge n. 91 del 1 aprile 1999 prescrive che
i medici devono fornire informazioni sulle cure tanto “al coniuge non
separato” quanto “al convivente more uxorio”.
PERMESSI RETRIBUITI – La legge n. 8 del 2000 riconosce il permesso retribuito
di tre giorni all’anno al lavoratore e alla lavoratrice anche in caso
di documentata grave infermità del convivente.
CONSULTORI FAMILIARI – La legge n. 405 del 1975 assicura assistenza
psicologica e sociale per i problemi della coppia e della famiglia anche
ai componenti di una convivenza.
ASSISTENZA AI DETENUTI – Le norme sull’ordinamento penitenziario in
applicazione della legge n. 354 del 1975 prevedono possibilità di colloqui
e corrispondenza telefonica al “convivente detenuto” alle stesse condizioni
stabilite per il coniuge.
FIGLI – Nessuna differenza sul piano legislativo tra genitori regolarmente
sposati e conviventi. Addirittura la legge n. 6 del 2004, nell’elencare
chi dev’essere preferito come amministratore di sostegno di una persona
priva di autonomia, colloca “la persona stabilmente convivente” subito
dopo il coniuge e prima del padre, della madre, dei figli, dei fratelli.
LOCAZIONI – La corte costituzionale, con la sentenza n. 404 del 1988,
ha riconosciuto al convivente more uxorio il diritto di succedere nel
contratto di locazione in caso di morte del partner, anche quando sono
presenti eredi legittimi.
VITTIME DI MAFIA O TERRORISMO – La legge n. 302 del 1990 ha esteso anche
ai conviventi more uxorio le provvidenze che lo Stato accorda alle vittime.
VITTIME DI ESTORSIONE E USURA – La legge n. 44 del 1999 comprende tra
i beneficiari delle provvidenze anche i conviventi delle vittime.
ALTRE TUTELE – Oltre ai benefici fin qui elencati, vi sono garanzie
per i conviventi anche per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi
popolari, l’impresa a carattere familiare, il risarcimento dei danni
patrimoniali, la protezione dei collaboratori e testimoni di giustizia.
Che cosa vorrebbero allora in più i fautori della nuova legge? I due
benefici che finora spettano soltanto alle coppie sposate: la reversibilità
della pensione dal coniuge defunto a quello in vita e la possibilità
di adottare dei figli.
Il primo beneficio è già previsto dal disegno di legge in viaggio. Il
secondo quasi. Sono questi i veri traguardi ai quali vogliono arrivare
i fautori del matrimonio omosessuale. In una società dove di veri matrimoni
se ne celebrano sempre di meno, sia in chiesa sia in municipio.