Corso di Religione
Le unioni civili e il matrimonio tra persone dello stesso
sesso sono un diritto umano.
A dirlo è il Parlamento europeo.
Che questo giovedì ha approvato a larga maggioranza (390
sì, 151 no e 97 astensioni) la "Relazione annuale sui diritti umani
e la democrazia nel mondo",
curata dall’europarlamentare Pd Pier Antonio Panzeri
(Corriere
della Sera, 12 marzo).
"SOLLECITAZIONE" AGLI STATI
Il Parlamento - si legge nel paragrafo 162 dedicato alle coppie
omosessuali - prende atto «della legalizzazione del matrimonio e delle
unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di
Paesi nel mondo». E incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell’Ue
«a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio
o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione
politica, sociale e di diritti umani e civili» (Ansa, 12 marzo).
"NON E' COMPETENZA DELL'EUROPARLAMENTO"
L’Italia è uno degli ultimi 9 Paesi Ue - su 28 - a non prevedere alcun tipo di
tutela per le coppie omosessuali. E anche nella delegazione degli europarlamentari
italiani si è alzato più di un mal di pancia per il voto pro coppie-gay. Luigi
Morgano del Pd ha spiegato così il suo "no": «Il principio di sussidiarietà
stabilisca che più materie, come il diritto di famiglia, siano di competenza
nazionale».
"SQUILIBRIO TRA MATRIMONIO E UNIONI CIVILI"
Oltre a Morgano, nel Pd ha votato contro anche Damiano Zoffoli.
Tra gli astenuti anche la capodelegazione Pd a Strasburgo Patrizia Toia
e Caterina Chinnici. «Mi sono astenuta - spiega Toia - sul punto delle
unioni civili, una formulazione troppo squilibrata sulla parità tra unioni civili
e matrimonio». Silvia Costa, altra esponente dell’ala cattolica
Pd, presente in aula non ha votato, approvando però la risoluzione finale sulla "Relazione
annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo" firmata dal compagno di
partito Panzeri.
DIVISO ANCHE IL CENTRODESTRA
Divisioni anche nel centrodestra, con Giovanni La Via di Ncd
e Herbert Dorfmann del Svp che hanno detto "sì" al passaggio
sulle unioni civili, al pari del grosso del Ppe, mentre il resto della delegazione
popolare italiana votava contro. La Via ha poi votato contro la risoluzione finale,
seguendo la delegazione italiana, mentre Dorfmann e Barbara Matera si
sono astenuti (Il Giornale.it, 12 febbraio).
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