Piccolo Corso Biblico

STORIA DELLA SALVEZZA 
I MITI BIBLICI

LA CREAZIONE DELL'UOMO
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La creazione dell'uomo ( ha dam) card. G.Ravasi-Famiglia Cristiana - n. 35/2006

« E' necessaria una premessa proprio sul concetto di "storia".
Se la intendiamo in senso stretto come ciò che è accaduto e come il relativo resoconto documentario, criticamente verificabile, è facile intuire che quelle pagine bibliche non sono classificabili sotto questa categoria.

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Non abbiamo, infatti, documenti che attestino ciò che è avvenuto all'origine dell'umanità
, soprattutto se si tiene conto che essa fu un fenomeno complesso e non istantaneo, anche se retto dall'azione creatrice di Dio.

Il fatto che quell'evento non sia documentabile in senso "storiografico" non significa, però, che non sia reale né che non possa essere analizzato in sede scientifica e filosofico-teologica.

Lasciamo stare la questione scientifica e fermiamoci su quella teologica: essa ha il suo referente di base nelle citate pagine bibliche. Ora, quei capitoli, come aveva dichiarato Giovanni Paolo II in una sua catechesi del mercoledì, sono «soprattutto di carattere teologico e nascondono in sé una potente carica metafisica».

Come è evidente, la realtà "storica" dell'essere umano è coinvolta non nella sua dimensione scientifica o estrinseca ("fenomenica", dicono gli studiosi), ma nel suo senso profondo e intimo. Per questo gli esegeti parlano piuttosto di "metastoria" e classificano quelle pagine come "sapienziali", ossia filosofico-teologiche (ma questo non significa né fantasia, né leggenda!)



Il racconto del Genesi, più che rispondere alla domanda:  «Che cosa è accaduto alle origini del cosmo e come si è formato l'uomo, vuole rispondere all'interrogativo:  «Qual è la realtà profonda, qual è il senso dell'uomo all'interno della realtà creata?».  
Facendo un passo ulteriore: protagonista di quel racconto è in ebraico ha-'adam che in passato era tradotto come nome proprio, Adamo. In realtà in ebraico ha- è l'articolo e 'adam significa uomo. Per l'autore sacro, di scena è, dunque, l'uomo che appare sulla faccia della terra, non sappiamo quando e come (almeno in modo "storico").

Ma proprio a causa di quel nome e a causa della qualità "sapienziale" della narrazione, l'autore "ispirato" da Dio [ ispirato dalla contemplazione della Rivelazione n.d.r.] vuole parlare dell'uomo nella sua identità ultima che sarà presente e operante in tutti gli uomini e in tutte le donne.

Per questo si può parlare correttamente di "storia emblematica", non in un senso vago di metafora poetica (anche se quel testo è letterariamente efficace e ha stimolato la cultura e l'arte di tutti i tempi), bensì in un senso esistenziale e reale che coinvolge l'intera umanità.

"Adamo" è, allora, il nome di nostro padre e di nostro figlio, ma anche di noi stessi, e il suo peccato è una realtà che coinvolge tutti coloro che portano quel nome, cioè gli esseri umani. »

Il racconto  biblico Gn 1,26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza , e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.  28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Gn2,4...Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;
 7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo (infertile) e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. I due racconti della creazione Gn 1, 26ss e Gn2,4ss ricalcano i racconti  di Abramo e Sara.
NELL'EVENTO Gn 15,18 Abramo e Sara non hanno figli : Sara è infertile
Gen 18,14 C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato ..Sara avrà un figlio».
Gn17, 17 Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?».
Gen 18,11 Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne.


NEL MITO Gn 2,4 ss - La Terra è infertile
Gn 2,4 Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata
perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo

NELL'EVENTO -Dio plasma Isacco  e da lui Giacobbe ovvero Israele
Is 43,1  il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele
                  
NEL MITO  - Dio plasma l'uomo e da lui l'umanità.
Gen 15,7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.

NELL'EVENTO - Dio colloca Abramo in Palestina, la terra della vita alla presenza di Dio.
Gen 15,7 E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese».Gen 15,8 Rispose: «Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?».Gen 17,8 Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio».

NEL MITO - Dio colloca l'uomo nell'Eden il giardino della vita alla presenza di Dio
Gen 15,8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e >vi collocò l'uomo che aveva plasmato .

NELL'EVENTO DIO PLASMA ISRAELE A PARTIRE DALLA INFERTILITA' DI UNA COPPIA UMANA , DA UNA SITUAZIONE DI IMPOSSIBILITA' DI VITA

NEL MITO DIO PLASMA L'UOMO DA UN TERRA INFERTILE, DA UNA POLVERE CHE NON HA NESSUNA POSSIBILITA' DI VITA.
Il racconto narra la creazione dell'umanità a partire da una sola coppia . Non è una teoria scientifica creazionista  come ancora molti sprovveduti affermano , ma teologia : nella riflessione storico-salvifica Israele comprende che davanti al Progetto Divino tutta l'umanità è unitariamente presente .   360 Grazie alla comune origine il genere umano forma una unità. Dio infatti “creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini” ( At 17,26 ): [Cf Tb 8,6 ] Meravigliosa visione che ci fa contemplare il genere umano nell'unità della sua origine in Dio...; nell'unità della sua natura, composta ugualmente presso tutti di un corpo materiale e di un'anima spirituale; nell'unità del suo fine immediato e della sua missione nel mondo; nell'unità del suo “habitat”: la terra, dei cui beni tutti gli uomini, per diritto naturale, possono usare per sostentare e sviluppare la vita; nell'unità del suo fine soprannaturale: Dio stesso, al quale tutti devono tendere; nell'unità dei mezzi per raggiungere tale fine;... nell'unità del suo riscatto operato per tutti da Cristo [Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus; cf Conc. Ecum. Vat. II, Nostra aetate, 1].L' eden - Palestina Gn 12, 1 Il Signore disse ad Abram: "Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. 2Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione.La lettura teologico-sapienziale della storia di Israele conclude che Dio , dalla polvere infertile ( Sara moglie di Abramo è infertile) trae l’uomo (Isacco), e da lui un popolo che è chiamato a vivere  con LUI , in Palestina . Gn 12,2, camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici". Per mezzo  la sua Parola profetica e sapienziale ( Torah ) indica al SUO popolo la VIA ( la strada ) per raggiungere la pienezza di vita ( shalom ) , la felicità  della vita insieme a LUI. Gen 12, 3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra". Lungo la storia DIO dà continuamente vita al suo popolo preservandolo dall'estinzione e guidandolo verso la felicità ( lo porta a " salvezza" - ישׁוּעה -yeshû'âh ) La storia del popolo di DIO ( Israele) in Palestina , ritmata dalla Parola dei profeti e riletta dai sapienti di Israele, è "rivelazione di DIO". Il DIO di Israele " c'è" perchè si è rivelato nella storia : ha AGITO a favore del SUO popolo facendo miracoli e prodigi ed  ha PARLATO  per mezzo dei suoi profeti per indicargli un CAMMINO sicuro per la pienezza di vita umana. Questa azione creativa-salvifica del DIO di Israele verso il SUO popolo rivela l'azione creativa-salvifica di DIO verso l'umanità intera.
Nell'Antico Testamento il termine "salvezza" non ha necessariamente una connotazione teologica sebbene Dio sia sempre il protagonista della salvezza del SUO popolo ( Dio salva = yeshû'âh che in greco diventerà jesus )
È LUI, infatti, che lo libera dalla sconfitta in battaglia (Es 15,2 ), dalle disgrazie (Sal 34,6 ), dai nemici (2Sam 3,10 ), dall'esilio (Sal 106,47 ), dalla morte (Sal 6,4 ), dal peccato (Ez 36,29 ).

L'alleanza  tra DIO e Israele  288 La rivelazione della creazione è .. inseparabile dalla rivelazione e dalla realizzazione dell'Alleanza di Dio, l'Unico, con il suo Popolo. La creazione è rivelata come il primo passo verso tale Alleanza , come la prima e universale testimonianza dell'amore onnipotente di Dio [Cf Gen 15,5; 288 Ger 33,19-26 ].Israele ha interpretato la sua storia, gli alti e bassi  del suo esistere ed essere felice attraverso la intuizione di una Alleanza tra Esso e DIO narrata secono il modello  medioorientale dell'epoca : il patto t( berit) ra il Re ed i suoi vassalli. DIO è il RE ed Israele suo vassallo. Il Patto ( berit ) consta di regole ( leggi) che il Re vuole siano rispettate  dal vassallo. Al rispetto o alla trasgressione di tali regole  sono legati vantaggi e punizioni.  Nella relazione ( Alleanza , Patto) con DIO i vantaggi e le punizioni diventano benedizioni   e maledizioni  divine  ( vedi : Dt 27-28) . L'osservanza delle Leggi del Patto di Alleanza è la " giustizia" di Israele , la trasgressione è chiamata " peccato" ed è l' " empietà "di Israele. Lungo la storia Israele ha sperimenta più volte l'esilio  ( גלות - galut ) dalla sua Terra  per opera dei suoi nemici ma il suo DIO non l'ha mai abbandonato nelle loro mani : è sempre intervenuto per salvarlo.
Dio si rivela nella storia come colui che ha “ creato” dal "nulla di fertilità" il popolo di Israele ( l'uomo , nel progetto universale ) per portarlo a vivere con sè in Eden -Palestina ( in un paradiso ) e che continuamente lo riscatta o redime dai suoi nemici (che significa che lo salva dalla sparizione ed equivale a crearlo.) Tutto è interpretazione della sua storia nella quale i sapienti  ebrei hanno visto un " paradigma":

1-

Chi è nell'alleanza con DIO accoglie la Sua Parola-istruzione e promessa-  Torah    e riceve continuamente le sue benedizioni (Barak , benedire e barah, creare , sono assonanti) : riceve l'esistenza e la salvezza , il compimento dell'essere.. Quando Israele rompe la relazione di alleanza viene sommerso  dai suoi nemici  , esiliato, deportato dalla Terra , la Palestina, e questa è la sua decreazione. La posizione dell'uomo nel cosmo 376 Tutte le dimensioni della vita dell'uomo erano potenziate dall'irradiamento di questa grazia. Finché fosse rimasto nell'intimità divina, l'uomo non avrebbe dovuto né morire, [Cf Gen 2,17; Gen 3,19 ] né soffrire [Cf Gen 3,16 ]. L'armonia interiore della persona umana, l'armonia tra l'uomo e la donna, [Cf Gen 2,25 ] infine l'armonia tra la prima coppia e tutta la creazione costituiva la condizione detta “giustizia originale”. 339 Le varie creature, volute nel loro proprio essere, riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell'infinita sapienza e bontà di Dio. Per questo l'uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose, che disprezza il Creatore e comporta conseguenze nefaste per gli uomini e per il loro ambiente.

348  Osservare i comandamenti  di DIO equivale a corrispondere alla Sapienza e alla volontà di Dio espresse nell'opera della creazione.
 374 Il primo uomo non solo è stato creato buono, ma è stato anche costituito in una tale amicizia con il suo Creatore e in una tale armonia con se stesso e con la creazione, che saranno superate soltanto dalla gloria della nuova creazione in Cristo.

 375 La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegna che
- i nostri progenitori Adamo ed Eva sono stati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia originali”
[Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1511].
- La grazia della santità originale era una “partecipazione alla vita divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 2].
DIO non ha creato l' uomo   ma ha creato l'UOMO, ovvero l'UOMO SPIRITUALE che partecipa della VITA divina. 
Era UOMO " in prova" : la sua condizione di UOMO SPIRITUALE immortale era condizionata alla sua adesione alla Sapienza Divina , l'Alleanza cosmica
1954 L'uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che permette all'uomo di discernere, per mezzo della ragione, quello che sono il bene e il male, la verità e la menzogna Ogni essere creato ha una sua legge  naturale inscritta da DIO ; in ogni uomo DIO la inscrive nell'anima immortale che EGLI stesso crea. La Legge dell'uomo è Legge Morale Naturale . Questa Legge non è declinabile una volta per tutte in termini di precetti ma va scoperta continuamente con la ragione lungo la storia.1952 Le espressioni della legge morale sono diverse, e sono tutte coordinate tra loro: la legge eterna, fonte, in Dio, di tutte le leggi; la legge naturale; la legge rivelata, che comprende la Legge antica e la Legge nuova o evangelica;  La Legge Morale Naturale -in parte- è stata rivelata da DIO ad Israele ed è contenuta nella Torah divina il cui centro sono le 10 Parole di DIO, note come i 10 comandamenti 1955 La legge naturale altro non è che la luce dell'intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l'ha donata alla creazione [San Tommaso d'Aquino, Collationes in decem praeceptis, 1].

1956 Presente nel cuore di ogni uomo e stabilita dalla ragione, la legge naturale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini. Esprime la dignità della persona e pone la base dei suoi diritti e dei suoi doveri fondamentali

1958 La legge naturale è immutabile [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 10] e permane inalterata attraverso i mutamenti della storia; rimane sotto l'evolversi delle idee e dei costumi e ne sostiene il progresso. Le norme che la esprimono restano sostanzialmente valide. Anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può però distruggere, né strappare dal cuore dell'uomo. Sempre risorge nella vita degli individui e delle società
1953 La legge morale trova in Cristo la sua pienezza e la sua unità. Gesù Cristo in persona è la via della perfezione. E' il termine della Legge, perché egli solo insegna e dà la giustizia di Dio: “Il termine della Legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede” ( Rm 10,4 ).

37 TUTTAVIA nelle condizioni storiche in cui si trova, l'uomo incontra molte difficoltà per conoscere Dio con la sola luce della ragione. Infatti, sebbene la ragione umana, per dirla semplicemente, con le sole sue forze e la sua luce naturale possa realmente pervenire ad una conoscenza vera e certa di un Dio personale, il quale con la sua Provvidenza si prende cura del mondo e lo governa, come pure di una legge naturale inscritta dal Creatore nelle nostre anime tuttavia la stessa ragione incontra non poche difficoltà ad usare efficacemente e con frutto questa sua capacità naturale. Infatti le verità che concernono Dio e riguardano i rapporti che intercorrono tra gli uomini e Dio, trascendono assolutamente l'ordine delle cose sensibili
La relazione dell'uomo con DIO non è legata all'ordine delle cose sensibili stabilito da DIO . Tra le cose sensibili c'è - ad esempio-il corpo umano che ha le sue proprie leggi di natura.e, quando devono tradursi in azioni e informare la vita, esigono devoto assenso e la rinuncia a se stessi
Quando l'uomo  si trova di fronte alle verità che DIO ha rivelato e che riguardano la relazione con LUI e queste verità devono tradursi in comportamenti storici, allora l'uomo è chiamato a dare " devoto assenso" a queste verità , rinunciando se necessario all'ordine delle cose sensibili (come - ad esempio- l'ordina naturale del proprio corpo :  l'uomo può astenersi da cibo, parola, azione, riproduzione etc. ) Lo spirito umano, infatti, nella ricerca intorno a tali verità, viene a trovarsi in difficoltà sotto l'influsso dei sensi e della immaginazione ed anche a causa delle tendenze malsane nate dal peccato originale. Da ciò consegue che gli uomini facilmente si persuadono, in tali argomenti, che è falso o quanto meno dubbio ciò che essi non vorrebbero che fosse vero” [Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3875].

1960 I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell'attuale situazione, la grazia e la rivelazione sono necessarie all'uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute “da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore” [Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3876]. La legge naturale offre alla Legge rivelata e alla grazia un fondamento preparato da Dio e in piena armonia con l'opera dello Spirito
377 Il “dominio” del mondo che Dio, fin dagli inizi, aveva concesso all'uomo, si realizzava innanzi tutto  nell'uomo stesso  come  padronanza di sé. (L'uomo è chiamato a "dominare il cosmo" , quello che ricapitola in se stesso , quello ha dentro di sè. L'uomo "progettato da Dio" era integro e ordinato in tutto il suo essere, perché libero dalla triplice concupiscenza [Cf 1Gv 2,16 ] che lo rende schiavo dei piaceri dei sensi, della cupidigia dei beni terreni e dell'affermazione di sé contro gli imperativi della ragione L'alleanza cosmica  339 Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione . Per ognuna delle opere dei “sei giorni” è detto: “E Dio vide che ciò era buono”. “E' dalla loro stessa condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 36]. La rivelazione di DIO - nella storia di Israele e in Gesù- dice che fin dalle origini c'è un ALLEANZA di DIO con la SUA creazione : una ALLEANZA COSMICA .
Sal 103, 30 Mandi il tuo Spirito, sono creati, // e rinnovi la faccia della terra. 29 Se nascondi il tuo volto, vengono menoSe nell'universo le creature non accolgono l'azione creatrice-salvifica di DIO ovvero contrastano le LEGGI da LUI inscritte in ogni creatura , allora l' alleanza cosmica si rompe, e tutto il creato si caotizza  fino a decrearsi e sparire ( diluvio ) .
alleanza cosmica
La sapienza di Israele e sprime la relazione tra l'uomo e le creature come una l' "alleanza cosmica tra DIO e la SUA creazione" il cui simbolo sono l'arcobaleno e il diluvio universale . L'UOMO-vassallo di Dio, giardiniere della Terra. Attraverso l' alleanza cosmica l'uomo comprende anche se stesso, la sua collocazione nell'universo. L'uomo non è "padrone del cosmo" , Dio è l'unico Signore//padrone. L'uomo è il "governatore-amministratore del cosmo come vassallo di Dio. La cultura occidentale contemporanea pensa l'universo con i modelli delle scienze."
L'Universo è un sistema in espansione generato da un Grande Scoppio Primordiale : è la "teoria del Big Bang". "
L'universo è un sistema di cose e fenomeni misurabili e riconducibili a leggi di ricorrenza."
"E' un meccanismo complesso che si rende disponibile ai bisogni dell'uomo."

etc.

L'uomo si percepisce al centro di questo meccanismo-magazzino come un Re che ha il potere di disporre di esso a suo piacimento. Lo scopo della conoscenza umana è diventato oggi quello di acquisire potere sull'universo per soddisfare bisogni materiali in continua crescita. In questa cultura è " bene " tutto cio' che da potere su di esso.

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Nella Rivelazione divina, l'universo e tutte le creature prendono significato dentro la relazione di alleanza con Dio   . Secondo la rivelazione  l'uomo è legato indissolubilmente al cosmo : è Adam," fatto da Dio  con la terra".

Tutto è al servizio dell'uomo ma l'universo non è un oggetto senza significato su cui le scienze e le tecniche umane hanno un potere assoluto .
Il Dio che si è rivelato nella storia ha fatto il dono della terra-eden all'uomo affinchè la custodisse e la governasse "con santità e giustizia " cioè secondo le SUE leggi ( la Legge Morale Naturale ) Dio ordina e sostiene l'universo con le SUE leggi e l'uomo custodisce e  lavora  la terra che ha ricevuto in dono  seguendo la VIA che DIO gli ha indicato con le leggi che ha messo nella sua creazione perchè giunga o alla pienezza del proprio essere .  CATECHISMOUNIVERSALE DELLA CHIESA CATTOLICA -
Il significato dell'uomo nell'universo

 378 Il segno della familiarità dell'uomo con Dio è il fatto che Dio lo colloca nel giardino, [Cf Gen 2,8 ]dove egli vive “ per coltivarlo e custodirlo ” ( Gen 2,15 ):  ... il lavoro non è una fatica penosa, [Cf Gen 3,17-19 ] ma la  collaborazione  dell'uomo e della donna con Dio nel  portare a perfezione la creazione visibile. 358 Dio ha creato tutto  per l'uomo , --[Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 12; 24; 39] ma l'uomo è stato creato per servire e amare Dio e per offrirgli tutta la creazione: « Qual è dunque l'essere che deve venire all'esistenza circondato di una tale considerazione? E' l'uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso agli occhi di Dio dell'intera creazione:  è l'uomo, è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione , ed è  alla sua salvezza    che Dio ha dato tanta importanza da non risparmiare, per lui, neppure il suo Figlio Unigenito. - Dio infatti non ha mai cessato di tutto mettere in atto per far salire l'uomo fino a sé e farlo sedere alla sua destra » [San Giovanni Crisostomo, Sermones in Genesim, 2, 1: PG 54, 587D-588A]. 373 Nel disegno di Dio, l'uomo e la donna sono chiamati a “dominare” la terra [Cf Gen 1,28 ] come “amministratori” di Dio. Questa sovranità non deve essere un dominio arbitrario e distruttivo. A immagine del Creatore, “che ama tutte le cose esistenti” ( Sap 11,24 ), l'uomo e la donna sono chiamati a partecipare alla Provvidenza divina verso le altre creature. Da qui la loro responsabilità nei confronti del mondo che Dio ha loro affidato. Ogni esistente, ogni essere si realizza in pienezza solo dentro l' Alleanza Primordiale  . Cercare un altro modo di realizzarsi significa fallire, decrearsi, morire

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 2 - LA CREAZIONE DELL'UOMO

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