Piccolo Corso Biblico

LAZZARO


GESU' E' LA VITA
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La malattia(Testo CEI2008)

Gv 11,1 Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato.
Lazzaro - da Eleazar = "Dio aiuta"
C'era un infermo, Lazzaro - L'incipit è costruito come in
Gv 1, 44 C'era un Filippo di Betsaida il paese di Andrea a di Pietro ...
ai quali Gesù ha detto " seguimi" e l'hanno seguito.

Con questo richiamo di forma l'autore indica che anche Lazzaro aveva risposto positivamente alla chiamata di Gesù ed era diventato suo discepolo. Il fatto che a differenza degli altri infermi del IV° vangelo abbia un nome proprio anticipa che è conosciuto da Gesù.

Nella narrazione successiva ricorrono i termini sorella, fratello e amico , termini con cui si chiamavano i discepoli . (Gv 11,11 ) .

Il testo anticipa che questa narrazione riguarda ciò che Gesù fa a chi è diventato suo discepolo ed ha affrontato l'infermità (// la morte ).( Mateos-Barreto 1982)

Betania-Un villaggio situato a tre chilometri ad est di Gerusalemme, sulla strada di Gerico, al di là del monte di Ulivi (Lc 19,29; Gv 11,18) . Maria  , Marta e Lazzaro ci abitavano e Gesù vi si recò nell'ultima sua settimana (Mc 11,1; Mt 21,17; 26,6). E' anche il luogo dell'ascensione di Gesù ( Lc 24,50) : Betania è il luogo della comunità di Gesù. A Betania Giovanni era andato a battezzare ( Gv 10,40 1,28) e ivi Gesù stesso è stato battezzato.

Era malato (lett. infermo // paralizzato )- L'autore lo ripete 2 volte perchè questa condizione porta con sè la paura della sofferenza e della morte. E' la condizione dell'UOMO , fragile, mortale paralizzato dalla paura.
La paura della morte paralizza l'essere umano, lo tiene alla catena come uno schiavo, lo paralizza come un infermo. Dalla paura della morte derivano tutte le altre paure. Lungo la storia come si comporterà Gesù con il discepolo infermo, paralizzato dalla morte che si avvicina? In Israele c'è la certezza che Dio puo' liberare dalla morte.

Sal 116, 1 Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. 2 Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo. 3 Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. 4 Allora ho invocato il nome del Signore: »Ti prego, liberami, Signore».  5 Pietoso e giusto è il Signore,// il nostro Dio è misericordioso. 6 Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato . 7 Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché il Signore ti ha beneficato. 8 Sì, hai liberato la mia VITA dalla morte, // i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta.

I discepoli di Gesù sono soggetti alla morte, cosa fa Gesù per loro?

2 (Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato ) . 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».Maria era quella - anticipa 12,1ss. Signore, ecco, colui che tu ami è malato». E' il tema del racconto .

La comunità sperimenta l'amore di Gesù per i suoi ( colui che tu ami ) e informandolo dell'infermità di Lazzaro (senza chiedergli nulla) mette il suo amore di fronte al bisogno del discepolo : infermità, sofferenza, paura e morte.

La comunità dei discepoli lo chiama " Signore". Se c'è Gesù , grande profeta e Figlio di Dio , cambia qualcosa rispetto alla malattia/morte dei discepoli ? La fede in Lui apre nuove prospettive per la condizione umana ?

4All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».«Questa malattia non porterà alla morte- Non è per la morte - poteva essere inteso dai discepoli come una diagnosi : " non è grave", non morirà"

ma è per la gloria di Dio, // affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».

La malattia del discepolo non avrà come termine la morte, promette Gesù. La malattia del discepolo, che porta sofferenza e paura della morte , lo paralizza, lo rende infermo. Gesù aveva liberato l'infermo anonimo ( cf. Gv5,5ss- L'autore usa la parola astheneia-infermità, invalidità solo per questo anonimo e per Lazzaro) ) paralizzato da 38 anni , un periodo lungo ( cf. Dt2,14ss) , una VITA intera, perciò giunto vicino alla morte senza aver mai vissuto la felicità promessa da Dio al suo popolo.

Gesù si era trovato di fronte ad una situazione senza uscita , ad un bisogno radicale di movimento, cioè di VITA e libera l'anonimo (= l'UOMO ) , che crede in una salvezza che può venire dall'acqua di una piscina ma che chiede aiuto a Lui .

Lo libera dal peso del passato ( la barella ) gli ridona capacità di movimento/VITA perche cammini verso dove lui vuole ( non dove lo portano altri ) . Verso dove ? Ancora verso la morte solo temporaneamente differita ? Il testo di Giovanni è -per noi lettori -un gioco di analessi e prolessi:

1-Gesù ha rianimato cadaveri .
--Mc 5,21 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24 Gesù andò con lui. ... dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 41 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 42 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore.

Lc 7,11 In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. 12 Quando fu vicino alla porta della città, ecco che
veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. 13 Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». 14 E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». 15 Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare.

2-Gesù possiede e dona una VITA che supera la morte.
Nelle scritture cristiane il termine VITA è reso con due vocaboli greci : bios, la VITA biologica che muore e zoé, la VITA che supera la morte, o anche zoé aionion tradotto con VITA eterna ma che indica una VITA di qualità divina, lo Spirito//VITA di Dio stesso. Gv 1, Gv 1,1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 4 In lui era la VITA in quanto Figlio di Dio Gesù possiede la VITA dell'eterno che supera la morte.

3-La VITA che è in Gesù è risurrezione

Gv 11,25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la VITA ( zoé); chi crede in me, anche se muore, Vivrà; 26chiunqueVIVE e crede in me, non morirà in eterno.
VITA è lo Spirito che i discepoli hanno ricevuto da Gesù , la VITA di qualità divina che supera la morte che i cristiani vivono nella comunione di Spirito :

 Gv 20,22 soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo.
Gv 6,63 È lo Spirito che dà la VITA, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono Spirito e sono VITA.
Gv6,53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico:se non mangiate la carne del Figlio dell'UOMO e non bevete il suo sangue, non avete in voi la VITA.(zoé) 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la VITA eterna( zoé aionion) e Io lo risusciterò nell'ultimo giorno.


Dicendo che Lui è la risurrezione e // la VITA afferma che questa VITA che supera la morte è in Lui, è la sua VITA , la VITA dell'eterno.

La risurrezione non è un automatismo dell'essere umano ma diche chiaramente : « Io sono la risurrezione e // la VITA; Gv 11,25 «Io lo risusciterò nell' ultimo giorno

Risorge chi ha la sua VITA.

Gesù è il Principio di risurrezione in quanto è datore dello Spirito, la sua VITA di qualità divina che supera la morte Per ogni discepolo , in quanto UOMO , muore la VITA-bios ma in quanto UOMO dotato dello Spirito//VITA ricevuto da Gesù , continua la VITA di Carità che supera la morte. Gv 6, 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.

Il discepolo che vive la comunione di Spirito con Gesù, rimane in Lui, rimane nella VITA che supera la morte e anche se biologicamente muore , continuerà a rimanere nella VITA. Questa è la risurrezione avvenuta in Gesù e da Lui promessa e donata ai discepoli.

57Come il Padre, che
ha la VITA, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

Il discepolo rimane in Gesù dal momento in cui mangia l'eucarestia e nella morte biologica , se è rimasto in Lui , continuerà a vivere in Lui , datore di VITA come il Padre.

Chi , nella morte biologica, è rimasto in Gesù , nella comunione di Spirito con Lui, cioè nella VITA di Carità, ha in sè la risurrezione //VITA eterna e -secondo la promessa- non morirà in eterno // Vivrà in eterno
Il non-detto è :

chi non crede in Lui non chiederà lo Spirito , la VITA, non crescerà nella Carità e non si compirà in essa; nella morte non avrà in sè lo Spirito- VITA e non risorgerà Gesù parla di risurrezione come permanere nella VITA che supera la morte. Dirà infatti Paolo:

Col 2,12 con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Col 3,1 Se dunque
siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio;

La sentenza di Gesù ne richiama un’altra simile :

1Gv 3,14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla VITA, perché amiamo i fratelli.

Il segno del discepolo che rimane in Gesù, nella VITA, è l’amore-Carità che sgorga dalla sua persona come fiume di acqua Viva, segno che nella persona c’è ed agisce la VITA d Gesù, il Suo Spirito . Viceversa, conclude Giovanni :

1Gv 3,14 Chi non ama rimane nella morte.

Il discepolo che non Ama , che non effonde Carità, non dà segni di VITA, è rimasto nella morte, nella via del fallimento del proprio essere, dunque non si compie come UOMO e non risorge !La malattia e l morte del cristiano

Gesù , come aveva già fatto per altri , semplicemente rianimerà il cadavere di Lazzaro ( come profeta di Dio , taumaturgo) oppure gli darà la sua VITA che produce superamento della morte cioè la risurrezione ?

Lazzaro essendo discepolo di Gesù aveva già ricevuto lo Spirito attraverso la Parola. Aveva creduto cioè accolto questo Spirito.

Gesù inVITA a guardare la malattia che conduce alla morte, in una propettiva nuova :
- le malattie non sono il segno- come pensavano i giudei- della punizione divina per un peccatore ,l' abbandono da parte di Dio
-la morte , la malattia più grave , nel disegno di Dio è per salvare cioè per portare a compimento di perfezione definitiva la sua creazione, l'UOMO Definitivo.



Gesù non è un taumaturgo ma è il Salvatore : per il discepolo Lazzaro , che ha ricevuto lo Spirito//VITA che supera la morte, Egli vuole che la malattia faccia il suo corso ed intervenga la morte biologica .

La malattia condurrà alla morte, ma , promette Gesù, avrà come conclusione una manifestazione della potenza di Dio. Questa manifestazione rivelerà la potenza salvifica di Gesù che il lettore di questo vangelo già conosce :

Gv 5, 19 Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico:
il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre;
quello che egli fa,
dare la VITA
anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
dà la VITA
20Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
21Come il Padre risuscita i morti e dà la VITA,
così
anche il Figlio dà la VITA a chi egli vuole.

La risurrezione è il permanere del discepolo in Gesù, nella sua VITA//Spirito che supera la morte

Nella morte del discepolo ( che rimane in Gesù, nella sua VITA ) si manifesta la gloria/potenza di Dio sulla morte stessa come una risurrezione . Accogliere Gesù nella propria esistenza, aderire come suoi discepoli alla comunità della carità per le beatitudini cambia la condizione umana : ammalarsi e morire non conduce alla fine dell'essere , ma alla risurrezione cioè alla VITA definitiva. 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava.Gesù ama la sua comunità, è legato ad essa da una attività di amore :

Gv 14,21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Gesù agisce verso i suoi fratelli/amici con una attività di Amore (non di semplice affetto ) e se alla notizia della infermità di Lazzaro differisce il suo intervento a favore di lui è perchè lo ama.

C'è da attendersi un gesto d'Amore divino, di Carità. Lazzaro rischia di morire e l'atteggiamento di Gesù anticipa , rivela che i suoi non devono temere la morte. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Gesù avrebbe dovuto stare lontano dalla Giudea , territorio di Gerusalemme dove i giudei avevano deciso di farlo fuori ( Gv7) , invece il suo amore per l'amico/fratello , l' UOMO infermo, paralizzato dalla sofferenza e dalla paura della morte, è per Lui irresistibile.

Va a rischiare la morte ed i discepoli vogliono proteggerlo dalla morte e forse anche proteggere loro stessi : non hanno ancora compreso chi è Gesù.

«Non sono forse dodici le ore del giorno ? » Nel IV° vangelo l'attività di Gesù è di 12 ore , la giornata di luce disponibile
Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo cioè a tempo pieno.

Secondo Giovanni l'attività di Gesù consta di 2 settimane di 6 giorni : Gesù nega il 7° giorno in cui " Dio dopo aver terminato la creazione, si riposa" : Lui e il Padre sono ancora all'opera della creazione per compierla nell'UOMO .

In questo vangelo la narrazione su Lazzaro si riferisce al 6° giorno della seconda settimana di attività , l' ultimo giorno dopo il quale inizia la Sua " Ora" , quella della Sua passione/glorificazione.

E' l'ora della notte che viene dopo le 12 ore del giorno dove il progetto del Padre prevede che si lavori senza paura di inciampare negli ostacoli perchè si possono vedere.

Con l'andare in Giudea inizia per Lui l'ora della notte che si concluderà con la sua " andata" al Padre ma inizierà anche l'ora della notte per i discepoli che non avranno più in mezzo a loro la luce ( Lui: Io sono la luce del mondo ) che illumina gli ostacoli nascosti nelle tenebre ( come i giudei-farisei ).

La presenza ( parousìa) di Gesù nei suoi discepoli è per sempre ed è VITA che supera la morte e tutte le paure connesse. Come Gesù che non teme la morte come ostacolo per chi opera per compiere l'UOMO , così sono chiamati a fare i discepoli. Gesù fa osservare ai suoi che non sono ancora scadute le 12 ore, c'è ancora tempo per operare-creare : andiamo in Giudea ad operare, senza paura della persecuzione e della morte , ci sono Io, la Luce.

11Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». 13Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno.si è addormentato; Lazzaro è morto.

cf.: De 31,16 Il Signore disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; 1Re 2,10 Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. 1Re 11,43 2Macc 12,45 ... si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, ..

ma io vado a svegliarlo.
- è l'annuncio dell'opera di amore di Gesù per l'UOMO destinato a morire. Gesù rischia la morte per " destare" Lazzaro morto. I discepoli hanno una scusa per fraintendere e salvarsi : se si è addormentato, (non è morto , dunque ) si salverà .

Giovanni fa annunciare ai discepoli quello che avverrà per tutti i fratelli/amici di Gesù : se sono morti, e vivono in Gesù, risorgeranno! Ma loro non capivano, avevano paura di dover seguire Gesù in Giudea e morire insieme a Lui.

Il segno , " affinché voi crediate".14Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».Gesù allora, vista la loro incapacità a comprendere, parla chiaro : Lazzaro è morto ma voi non vaneggate , siate contenti perchè lo sono per voi -miei amici/fratelli che avete in voi la mia VITA che supera la morte- siate gioiosi di apprendere che risorgerete!

Secondo l'evangelista Giovanni Gesù ha atteso che Lazzaro morisse per compiere una grande opera d'amore per lui così che tutta la comunità potesse comprendere e credere che Gesù ha dato loro la VITA che supera la morte.

Giovanni mette in evidenza che ancora non avevano compreso le parole di Gesù e non erano giunti ad una piena fede in Lui : 15 affinché voi crediate.

La mancanza di fede in Gesù - datore della VITA dell'eterno che supera la morte - genera la paura della morte stessa , ritenuta dalla tradizione religiosa il governatore del mondo ; paura dalla quale derivano tutte le altre paure che determinano l'agire insensato dell'umanità.Su andiamo da lui. - Parole chiare : andiamo da Lazzaro, non al suo funerale.

Per Gesù andare verso la sofferenza e la morte è andare verso la rivelazione della VITA, la VITA divina che vince la morte .--Tommaso - in aramaico " gemello". Giovanni attruisce al suo nome la sua identità ( così si usava in quella cultura ) : il gemello di Gesù è colui che sente come Gesù e che sente Gesù come gemello e non vuole separarsi da lui neanche nella morte . E' il modo di sentire dei gemelli.

Ancora Tommaso non ha "visto-toccato" il corpo del risorto e non pensa che morire per il Regno di Dio farà sì che si risorgerà . Le parole di Tommaso indicano proletticamente che morire uniti a Gesù significa risorgere con Lui !

Giovanni lo annota rimandando noi lettori ad un testo successivo :

(Gv 12) Da quel giorno dunque decisero di uccidere Gesù e di uccidere anche Lazzaro che Gesù aveva risuscitato e poi cercheranno di uccidere i Discepoi.

Giovanni indica Tommaso come gemello di Gesù perchè vuole morire con Gesù mentre non lo dice di Pietro che vuole morire per Gesù. :

Gv 13, 37Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia VITA per te!».

Il modo di sentire dei fratelli/gemelli di Gesù - cioè dei discepoli- è quello di Tommaso, morire con Gesù per non separarsi mai da Lui. Voler morire per Gesù come dice Pietro è una cosa impossibile che porta ineVITAbilmente alla defezione/tradimento/ separazione.

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello.già da quattro giorni era nel sepolcro - era certamente morto perchè dopo 3 giorni i lineamenti del volto cambiano; questa era la credenza di quei tempi. [ cf.: Gen. Rab. 100,7 ; Lev Rab. 18,1 ]

Nessuno dubitava che fosse così quindi non era più pensabile una rianimazione spontanea del cadavere .

I 4 giorni passati da Lazzaro nella tomba -secondo la numerologia giudaica - indicano un periodo compiuto , chiuso . Il potere della morte sulla creazione/umanità ha concluso il suo tempo ( 3+1, 4 giorni) : Gesù ora glielo toglierà definitivamente.

nel sepolcro = sotto ogni tomba c'è lo Sheol, il regno dei morti. Il sepolcro ebraico era scavato nel tufo e chiuso da una grande pietra , simbolo di una porta che separa questo mondo dal Regno dei Morti.

Dal Regno dei morti non si poteva tornare se non alla fine dei tempi, con la risurrezione .

Mc 1,15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»

20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; (Maria invece stava seduta in casa). 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà»Secondo Marta Gesù doveva eVITAre la morte di Lazzaro, il discepolo/fratello/amico.

Gesù aveva mostrato in diverse occasioni di essere donatore di VITA e Marta ( i discepoli ancora giudaizzanti) si aspettavano un messia taumaturgo , nella linea dei grandi profeti.

Di fronte al pericolo di morte di un discepolo ci si aspettava che Gesù intervenisse per salvarlo guarendolo dalla malattia . Secondo Marta Gesù può ancora ottenere da Dio che Lazzaro venga rianimato!
. 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». «Tuo fratello risorgerà» Gesù non cerca di confortare ( buoni sentimenti che conducono alla rassegnazione ) Marta , ma di consolarla ( risolvere il bisogno di Marta ) .

Giovanni mette di fronte alle parole di lutto di Marta la risposta/promessa salvifica di Gesù . Ma per creare un fraintendimento : Marta aveva compreso la salvezza che Gesù dona all'interno della concezione escatologica del giudaismo ( Dn 12 ) .

«So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno» Lazzaro, come tutti, secondo la sorella resusciterà alla fine del tempo/mondo , quando Dio instaurerà il suo Regno ; Marta ancora non comprende che la fine del tempo è giunta e Gesù ne è il segno !

Gv 5, 24In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la VITA eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla VITA. 25In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno . 26Come infatti il Padre ha la VITA in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la VITA in se stesso, 27e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'UOMO. 28Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di VITA e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Cf Mt 27,51ss

I VIVI NON MUOIONO, I MORTI NON RISORGONO. A. Maggi, Assisi, 6-8 Settembre 2001- trascrizione della conferenze non verificata dall'autore-www.stubilici.it.



" .... Per prima cosa bisogna precisare il significato di "risurrezione". Nei Vangeli, più volte Gesù assicura che chi crede in lui risusciterà i morti: in duemila anni di cristianesimo non c'è stato un morto ( un cadavere n.d.r.) risuscitato.

Allora Gesù intende per "risurrezione" qualcosa di diverso dalla rianimazione di un cadavere cosa che si comprende nell'episodio di Lazzaro.

Se interpretiamo i Vangeli alla lettera, quelle che ha compiuto Gesù non possono essere chiamate "risurrezioni" ma "rianimazioni"... la prima situazione che incontra arrivando a Betània, un rimprovero molto forte da parte di Marta, che crede  che Gesù sia venuto a fare il guaritore, a prolungare la VITA delle persone, ma non ha compreso che Gesù trasmette una VITA capace di superare la morte.

È importante l'uso dei verbi in questo brano. Marta sa che quello che sa è frutto della tradizione religiosa dalla quale ( invece ) Gesù vuole liberare le persone. Marta non ha capito chi è Gesù. Gli dice: "qualunque cosa chiederai a Dio": nella lingua greca, il verbo "chiedere" si usa in due forme, una fra inferiore e superiore - ed è il verbo "chiedere" - , l'altra è quella che riguarda persone da pari a pari ed è "domandare". Marta non usa il verbo "domandare" perché non ha compreso che Gesù è Dio e che Dio è come Gesù; per Marta ancora Gesù è un inviato di Dio, un profeta di Dio, ma che in lui non ci sia la condizione divina.

Allora Gesù risponde: "tuo fratello risusciterà" e qui si becca la seconda rispostaccia da parte di Marta. Gli risponde: "so che risusciterà nell'ultimo giorno": era credenza nel mondo ebraico che dopo la morte lo spirito scendesse in questa caverna sotterranea e poi si credeva e si sperava che l’ultimo giorno della storia, non si sapeva bene quando, ci sarebbe stata la risurrezione per i giusti. Marta, giustamente, risponde male a Gesù perchè crede che Gesù gli abbia risposto secondo gli insegnamenti della tradizione. E dice: "so che resusciterà nell’ultimo giorno".

Quello che risponde Gesù è importantissimo e tutto il brano è centrato su questo versetto. È il cambio del concetto di morte e di VITA eterna quello che Gesù propone alla sua comunità... Gesù dice che Lazzaro, che ha creduto in lui, anche se adesso lo vedono morto e lo piangono come un cadavere continua a vivere.

Quindi alla comunità che piange un componente morto, Gesù dice che coloro che gli hanno dato adesione (credere significa dare adesione a Gesù) anche se muoiono continuano a vivere. Alla comunità che piange qui un cadavere Gesù dice: se questa persona mi ha dato adesione, se questa persona ha fatto della sua VITA un dono d’amore per gli altri, anche se voi adesso vedete la parte biologica morta, lui continua la sua esistenza.
È questa la novità. Gesù non resuscita i morti ( cadaveri) , ma comunica ai vivi una VITA capace di superare la morte.    ... "



25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la VITA; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la VITA; chi crede in me, anche se muore, vivrà;

Gesù non risorge i cadaveri : Lui è la risurrezione ; il parallelismo .. e Io sono la VITA ...rivela cosa significhi "essere la risurrezione" .

Gesù è la VITA dell'eterno che produce la risurrezione nel credente/discepolo quando questi muore.

26chiunque vive (in me)e crede in me, non morirà in eterno.Credi questo?

«Credi questo?». Giovanni pone questa domanda per tutti coloro che ascoltiamo la Buona Notizia da lui annunciata.
La risurrezione da morte non è un automatismo della natura ma dipende da Gesù che dona la VITA che supera la morte e dalla fede/VITA dell'UOMO in questo dono. La risurrezione introduce il discepolo - che già è Vivente nella VITA , in Gesù- in una condizione definitiva ( non morirà in eterno) se è Compiuto come UOMO ( perfetto ) , è definitivo. Il passaggio dalla condizione di morti alla condizione di risorti avviene con :
- il credere , cioè ascoltare la promessa di Gesù , la Buona Notizia , e darGli fiducia, fede;
- e vivere in Lui , cioè accogliere la sua VITA/Spirito e vivere in questo Spirito nella comunità cristiana come credenti, discepoli nella fede ( Gesù non pratica nè insegna una religione ) .

27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». 28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. «Sì, o Signore, io credo ...». Professione di fede da parte di Marta // comunità dei discepoli .
di nascosto -ci sono in casa giudei convenuti da Gerusalemme e alcuni erano ostili a Gesù
«Il Maestro è qui e ti chiama».
29 Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui.
-
Marta trasmette la chiamata di Gesù alla fede.

Non chiama Gesù Signore -come in precedenza- ma Maestro : è discepola nella fede. Maria ha bisogno di ascoltare l' insegnamento Gesù e dare la sua libera risposta se vuole entrare e nella fede e giungere alla risurrezione .

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