Piccolo Corso Biblico

VANGELI

IL PROGETTO DI DIO


9- IL COMPIMENTO DELL'UOMO
Pag. 9  
(*1) - CATECHISMO UNIVERSALE DELLA CHIESA CATTOLICA ( CUCC )
Fare la volontà di Dio
Romani 2, 18 ( tu giudeo) Credi di conoscere la SUA volontà e di sapere quel che è meglio fare, perché ti hanno insegnato la Legge?

.. ebbene.. Ebrei 10, 7 ( Gesù ha detto) : Eccomi, o Dio, io vengo a fare la tua volontà come è scritto di me nel libro della Legge ( Sal 40,7-9; // 1Sam 15,22.) .

Giovanni 6, 38  ( IO, Gesù) Non sono venuto dal cielo per fare quello che voglio io: devo fare la volontà del Padre che mi ha mandato.

Giovanni 4, 34 Il mio cibo è fare la volontà di Dio che mi ha mandato, e compiere ( salvare) la sua opera ( creativa) fino in fondo.

Giovanni 6, 39  E la volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma li risusciti nell’"ultimo giorno".

Giovanni 7, 17 Se uno è pronto a fare la volontà di Dio, riconoscerà se il mio insegnamento viene da Dio o soltanto da me.
L' EVANGELIZZAZIONE :

Gàlati 1, 4  Gesù Cristo è colui che ha sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da questo mondo malvagio. Questa è la volontà di Dio, nostro Padre.
perciò..

1 Giovanni 2, 29 Voi sapete che Gesù Cristo compie la volontà di Dio.
Perciò chiunque fa la volontà di Dio è diventato figlio di Dio. [ come Gesù]

Matteo 5, 20 Una cosa è certa: se non fate la volontà di Dio più seriamente di come fanno i  farisei e i  maestri della Legge ( scribi, rabbini) , non entrerete nel regno di Dio».

Matteo 5, 10 Beati quelli che sono perseguitati perché fanno la volontà di Dio: Dio dona loro il SUO regno.( // li fa SUOI Figli, UOMINI e DONNE SPIRITUALI, immortali)
Luca 7, 29 «Tutto il popolo ha ascoltato Giovanni; perfino gli agenti delle tasse hanno ricevuto il suo battesimo e così hanno mostrato di ubbidire alla volontà di Dio. 30I farisei e i  maestri della Legge invece hanno respinto la volontà di Dio e non hanno voluto farsi battezzare da Giovanni».
1 Tessalonicesi 2, 15  quegli stessi Ebrei che hanno messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi, essi vanno contro la volontà di Dio
( l'evangelizzazione del mondo)
e sono nemici di tutti gli uomini.

( che DIO vuole salvare, evangelizzandoli)

La chiamata di Paolo alla evangelizzazione : Atti 22, 14 14«Ananìa allora mi disse: “Il Dio dei nostri padri ti ha scelto perché tu conosca la SUA volontà, perché tu veda *Cristo, il Giusto, e ascolti direttamente la sua voce. Efesini 1, 1  Io, Paolo,  apostolo di Gesù  Cristo per volontà di DioRomani 16, 25A COLUI che ha il potere di confermarvi nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, 26ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell'eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all'obbedienza della fede, 27 va a DIO, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Amen.
.. e voi..
Romani 12, 2 Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere qual è la volontà di Dio, vale a dire quel che è buono, a lui gradito, perfetto.
1 Tessalonicesi 4, 3  Questa è la sua volontà: vivete in modo degno di Dio! e quindi state lontani da ogni immoralità.
Atti 10, 35 Egli infatti Ama tutti quelli che credono in LUI // e vivono secondo la sua volontà, senza guardare a quale popolo appartengono.
 Matteo 7, 21«Non tutti quelli che dicono: “Signore, Signore!” entreranno nel regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo.( Si fanno evangelizzare da Gesù ed evangelizzano il mondo)Matteo 6, 33 « cercate prima il  regno di Dio e //fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più. Mt13, 40«Come l’erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’UOMO manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male. 42Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati. 43Invece, quelli che fanno la volontà di Dio, quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire». Marco 3, 35 ( Gesù :) Chiunque fa la volontà di Dio, è mio fratello, mia sorella e mia madre. Colossesi 4, 12 siate forti, perfetti e fedeli a tutta la volontà di Dio.
Efesini 6, 6 Non fatelo per essere visti e per far piacere ai padroni; ma come servi di Cristo, fate la volontà di Dio per convinzione
Filippesi 2, 13 è Dio che opera in voi; nella sua bontà, EGLI vi rende capaci non soltanto di volere ma anche di agire per fare la sua volontà. Colossesi 1, 9 Chiediamo a Dio che vi faccia conoscere pienamente la sua volontà, e vi conceda la saggezza e l’intelligenza che vengono dallo *Spirito Santo. 10Così potrete vivere una vita degna del Signore e fare in ogni cosa la sua volontà, portando frutti abbondanti in ogni vostra opera buona; in questo modo la vostra conoscenza di Dio sarà sempre più grande.

Qual è la volontà di DIO?? Efesini 1, 8b ( Dio) Ci ha dato la piena sapienza e la piena intelligenza: 9 ci ha fatto conoscere il segreto progetto della sua volontà: quello che fin da principio generosamente aveva deciso di realizzare per mezzo di Cristo. 10Così Dio conduce la storia al suo compimento: riunisce tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra
// quelle invisibil ie quelle visibili
sotto un unico capo, Cristo
11E anche noi, perché a Cristo siamo uniti, abbiamo avuto la nostra parte nel suo progetto Dio ha scelto anche noi fin dal principio. E Dio realizza tutto ciò che ha stabilito. La volontà di DIO è quella di riunire // ricapitolare tutte le cose create, quelle visibili e quelle invisibili " in Gesù" ..

.. così che attingano alla VITA eterna e fuse con ESSA si compianocioè raggiungano la perfezione e // la definitività.

Ogni essere umano ricapitola in sè tutte le cose visibili e DIO, per mezzo di Gesù , dona loro la VITA eterna così che entrino a far parte del SUO Regno insieme con le creature invisibili che hanno VITA per natura ( angeli e serafini) e tutto sia UNO con Gesù, il VERBO creatore e salvatore.

Questa Opera di salvezza o compimento dell'essere umano è chiamata EVANGELIZZAZIONE  che è l'attuazione storica della Buona Notizia( // il Vangelo) del Regno di DIO.

Ogni uomo e donna che risponde con la FEDE alla evangelizzazione offerta da Gesù ...

..accoglie la VITA eterna e diventa BAMBINO ( o BAMBINA ) di DIO

.. se segue Gesù per essere pienamente evangelizzato e viene da Lui inviato ad evangelizzare il mondo ..
questi compie la Volontà di DIO.. evangelizzando, giunge alla pienezza e definitività di UOMO o DONNA SPIRITUALE, // il suo Nuovo Essere IMMORTALE giunge a compimento..

.. e passando dalla morte diventa un MICROCOSMO VIVENTE, definitivo,  CELESTE, Regno di DIO.
Ebrei 13, 21  Il Dio della pace vi renda capaci di compiere ogni bene, per fare la sua volontà. Egli agisca in voi, per farvi compiere ciò che gli è gradito, per mezzo di Gesù Cristo. A lui sia la gloria, per sempre!  Amen. Ebrei 10, 36 Avete solo bisogno di fermezza: così potrete fare la volontà di Dio e ottenere ciò che egli promette.
1 Pietro 2, 15  Perché questa è la volontà di Dio: che voi facciate il bene, in modo da chiudere la bocca agli uomini stolti e ignoranti. 
1 Pietro 3, 17  Infatti se questa è la volontà di Dio, è meglio soffrire per aver fatto il bene che per aver fatto il male.
1 Pietro 4, 2 ( il cristiano) non è più schiavo delle passioni umane, ma vive il resto della sua vita mortale seguendo la volontà di Dio.. 19 Perciò quelli che soffrono facendo la volontà di Dio continuino a fare il bene e si mettano nelle mani del loro Creatore con piena fiducia.

2 Pietro 3, 13 Dio, come dice la Bibbia, ci ha promesso cieli nuovi e una nuova terra, dove tutto sarà secondo la sua volontà. Questo noi aspettiamo.
1 Giovanni 2, 17  Il mondo però se ne va, e tutto quel che l’uomo desidera nel mondo non dura. Invece chi fa la volontà di Dio VIVE per sempre.
1 Giovanni 3, 7 Figli miei, non lasciatevi ingannare da nessuno! Chi fa la volontà di Dio è giusto, così come Gesù è giusto.
1 Giovanni 3, 4 Chi commette il peccato va contro la legge di Dio, perché peccare vuol dire mettersi contro la sua volontà.
1 Giovanni 5, 17 Tutto quel che facciamo contro la volontà di Dio è peccato, ma non ogni peccato porta alla morte.
1 Giovanni 3, 10  Così si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: se uno non fa la volontà di Dio e non ama suo fratello, dimostra di non appartenere a Dio.
1 Giovanni 5, 14  Noi ci rivolgiamo a Dio con fiducia, perché EGLI ci ascolta, se gli chiediamo qualcosa secondo la sua volontà. Apocalisse 2, 26-28  Ai vincitori, quelli che fanno la mia volontà fino alla fine, Io darò autorità sopra le nazioni, come io stesso l’ho ricevuta dal Padre mio. E darò loro anche la stella del mattino.La Chiesa di GesùOgni essere umano è destinato da Dio a ricevere la VITA : essere " rivestito di immortalità". Fil 3,21 20 La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.Il Salvatore è venuto nella storia ad offrire la VITA immortale , " sposando" con il suo Spirito la natura umana di chiunque accoglie  la Sua offerta.1Cor 6,17 chi si unisce al Signore forma con Lui  un solo Spirito 1Cor 12,13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito  in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da  un solo Spirito 
Ef 2,18 Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre  in un solo Spirito 
Ef 4,4  Un solo corpo e un solo spirito , come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione;
Fil 1,27 e state saldi  in un solo spirito  che combattete unanimi per la fede del Vangelo,

La Chiesa di Gesù non è una semplice aggregazione religiosa , o una assemblea religiosa , ma è una realtà umanoSPIRITUALE  : un CORPO SPIRITUALE, // animato dallo Spirito di DIO..

Tutti coloro che  - divenuti UOMINI e DONNE in virtù della VITA che hanno ricevuto da Gesù e che  hanno accolta nella loro esistenza storica - sono CORPO SPIRITUALE: sono tutti in comunione di VITA //Spirito //CARITA'  con il Padre , con Gesù e tra loro , sia quelli in vita sia quelli passati dalla morte

Sono quell' "UNO" annunciato e realizzato da Gesù
1Cor 6,15 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo ?

Ef 2,16 per riconciliare tutti e due ( ebrei e non ebrei) con Dio in un solo CORPO , per mezzo della croce, eliminando - in se stesso- l'inimicizia.
 Col 3,15 E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati
in un solo CORPO E rendete grazie!
La Chiesa è il CORPO SPIRITUALE mistico (misterioso) di Gesù che in Cielo ( // in Dio) e nel mondo ( nella storia) .
1Cor 12,12 Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo .
Rm 12,5 .. noi, pur essendo molti, siamo un solo CORPO in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri.
1Cor 10,17 Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo CORPO: tutti infatti partecipiamo all'unico pane.
1Cor 12,13 noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo CORPO, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Ef 4,4 Un solo CORPO e un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione

UOMINI e DONNE SPIRITUALI camminano nella storia , unitariamente, mossi dallo stesso Spirito per COMPIERSI ( // essere salvi) evangelizzando il mondo. Rm 12,4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e  queste membra non hanno tutte la medesima funzione,  5 così anche noi, pur essendo molti , siamo un solo CORPO in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri
... mossi dallo stesso Spirito ma ciascuno secondo la propria funzione //  la propria chiamata ...del  momento  .1 Cor 12, 4Vi sono diversi carismi , ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito  per il bene comune:  8a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; 9a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell'unico Spirito, il dono delle guarigioni; 10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l'interpretazione delle lingue. 11Ma tutte queste cose le opera l'unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole. ..18 Dio ha disposto le membra del CORPO in modo distinto, come EGLI ha voluto....28Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.

sempre però...
Ef 4,3 avendo a cuore di  conservare l'unità dello Spirito  per mezzo del vincolo della pace. ( la pienezza di VITA) ...13 finché  arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio , fino all' UOMO PERFETTO , fino a raggiungere  la misura della PIENEZZA DI CRISTO ( l'UOMO DEFINITIVO) .1 Cor 12,24... Dio ha disposto il CORPO conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, 25perché nel CORPO non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. 26Quindi > se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui . A ciascuno il suo dono 27Ora voi siete CORPO di Cristo e, ognuno secondo la propria parte,  sue membra.

quindi..
  Mt 25,40 «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più PICCOLI  ( // i discepoli) l'avete fatto a ME»... 45 ..«In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più PICCOLI, non l'avete fatto a ME»...
Mt 10,42 Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi PICCOLI perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Mt 18,6 Chi invece scandalizzerà uno solo di questi PICCOLI che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.
Mt 18,10 Guardate di non disprezzare uno solo di questi PICCOLI, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
.. perchè Io e loro siamo un solo CORPO
I primi "cristiani" (   Lettera a Diogneto (Cap. 5-6; Funk 1, 317-321)

"I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere.

Questa dottrina che essi seguono non l’hanno inventata loro in seguito a riflessione e ricerca di uomini che amavano le novità, né essi si appoggiano, come certuni, su un sistema filosofico umano.

Risiedono poi in città sia greche che barbare, così come capita, e pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una FORMA di VITA meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile.

Abitano ognuno nella propria patria, ma come fossero stranieri; rispettano e adempiono tutti i doveri dei cittadini, e si sobbarcano tutti gli oneri come fossero stranieri; ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera.

Come tutti gli altri uomini si sposano ed hanno figli, ma non ripudiano i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Vivono sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo.

Osservano le leggi stabilite ma, con il loro modo di vivere, sono al di sopra delle leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Anche se non sono conosciuti, vengono condannati; sono condannati a morte, e da essa vengono VIVIFICATI.

Sono poveri e rendono ricchi molti; sono sprovvisti di tutto, e trovano abbondanza in tutto. Vengono disprezzati e nei disprezzi trovano la loro gloria; sono colpiti nella fama e intanto viene resa testimonianza alla loro giustizia. Sono ingiuriati, e benedicono; sono trattati in modo oltraggioso, e ricambiano con l’onore.

Quando fanno dei bene vengono puniti come fossero malfattori; mentre sono puniti gioiscono come se si donasse loro la vita. I Giudei muovono a loro guerra come a gente straniera, e i pagani li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire la causa del loro odio.

Insomma, per parlar chiaro, i cristiani rappresentano nel mondo ciò che l’anima
( la vita ) è nel corpo. L’anima si trova in ogni membro del corpo; ed anche i cristiani sono sparpagliati nelle città del mondo.

L’anima poi dimora nel corpo, ma non proviene da esso
( la vita secondo le credenze del mondo antico è ciò che fa "esistere e vivere " il corpo , ma non proviene da esso , è di ordine trascendente ) ; ed anche i cristiani abitano in questo mondo, ma  non sono del mondo [ sono di un ordine trascendente ] .

L’anima invisibile -  è racchiusa in un corpo che si vede; anche i cristiani li vediamo abitare nel mondo, ma  la loro pietà è invisibile.

NOTA [ " La "pietas romana" era il sentimento religioso romano personificato nella dea Pietas e manifesto, visibile nei riti pagani. A differenza della pietas romana e di ogni altra pietas ( devozione, religione, culto) la pietà cristiana non è una espressioni umana manifesta , un culto; non è il sentimento religioso e inculturato in una nuova religione... " la loro pietas è invisibile".
La pietas cristiana non è proprimente il sentimento religioso dei cristiani che si manifesta nei loro riti ma  è lo Spirito stesso di Dio in loro il quale non scaturisce dalla loro umanità ma è Dono che viene dal " Cielo", è di ordine trascendente , invisibile. ...eppure agisce e sostiene il mondo : è l'AMORE DIVINO, la CARITA'.
La carne, anche se non ha ricevuto alcuna ingiuria, si accanisce con odio e fa’ la guerra all’anima, perché questa non le permette di godere dei piaceri sensuali; allo stesso modo anche il mondo odia i cristiani pur non avendo ricevuto nessuna ingiuria, per il solo motivo che questi sono contrari ai piaceri. L’anima ama la carne, che però la odia, e le membra; e così pure i cristiani amano chi li odia.

L’anima è rinchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono detenuti nel mondo come in una prigione, ma  sono loro a sostenere il mondo . L’ anima immortale risiede in un corpo mortale; anche i cristiani
sono come dei pellegrini che viaggiano tra cose corruttibili, ma  attendono l’incorruttibilità celeste  .

L’anima, maltrattata nelle bevande e nei cibi, diventa migliore; anche i cristiani, sottoposti ai supplizi , aumentano di numero ogni giorno più.  

Dio li ha posti in un luogo tanto elevato, che non è loro permesso di abbandonarlo .

***Il compimento dell'UOMO
la sua perfezione , pienezza, o salvezza è la piena conformazione a Gesù,
2Cor 4,18 noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento,  quelle invisibili invece sono eterne.
La creazione invisibile ( gli angeli, arcangeli, serafini) ha in sè la VITA ed è perfetta, compiuta, definitiva, eterna.

L' uomo può diventare perfetto, compiuto, definitivo, immortale , solo se riceve in sè la VITA e la accoglie , diventando UOMO  e seguendo Gesù come discepolo nella Sua Chiesa.
2Tm 1,10 Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la VITA e l'incorruttibilità ( // l'immortalità) per mezzo del Vangelo
Rm 5, 10 quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua VITA ( in noi) .
At 11,18 ...anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la Vita
( in se stessi)
L'UOMO Neonato dallo Spirito è accolto nella Chiesa di Gesù perchè -nella storia- si compia come UOMO/DONNA cioè si salvi1Ti 2,4 Dio...  vuole  che tutti gli uomini siano salvati   / / e   arrivino alla conoscenza della Verità .   Gv 18,37 Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla VERITA' ( // per rivelare la VERITA').
Col 1,.21Un tempo anche voi eravate stranieri e nemici, con la mente intenta alle opere cattive; 22ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a lui; 23purché restiate fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo.
Ef 4,21se davvero Gli avete dato ascolto e se in Lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22 ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l'uomo vecchio che si corrompe   seguendo le passioni ingannevoli, 23 a rinnovarvi nello spirito della vostra mente   24e a   rivestire l'UOMO NUOVO,  creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
 
Gv 15,8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto ( //diventiate UOMINI e DONNE COMPIUTI) e // diventiate miei discepoli.
2Cor 3,18 E noi tutti,  a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, il suo splendore manifesto   [di Figlio d'Uomo , compiuto, risorto da morte, definitivo]   veniamo trasformati in quella medesima immagine , di gloria in gloria, di splendore in splendore  secondo l'azione dello Spirito del Signore ( la VITA ) in noi  .
2Ts 2,13 Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza [ il compimento del vostro essere nella Carità] , per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella Verità


Paolo:

Fil 3,12 Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione ; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù.  
2Cor 13,11 fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi.
Eb 13,21 [ Gesù ] vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Gc 1,4 E la pazienza completi l'opera sua in voi , perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
1Tess 5,23Il Dio della pace  vi santifichi interamente , e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. (espressione che significa : fino alla vostra morte-risurrezione)  24Degno di fede è Colui che vi chiama:  Egli farà tutto questo!

Il compimento dell'umanità come UMANITA' è iniziato con Gesù e durerà un eone, un'epoca, alla fine della quale "non ci sarà più tempo".Mt 5,48 Voi, dunque, ( UOMINI e DONNE) siate perfetti [ integri , compiuti ] come è perfetto [ integro , compiuto ] il Padre vostro celeste.
 La salvezza cristiana : perdere la vita
... per rimanere nella VITA
Salvare la vita è perdere la VITA L'essere umano non raggiunge la sua Pienezza staccandosi dalla terra  cioè dalla sua natura per ascendere verso Dio ( vita ascetica), bensì accogliendo in sè Dio che è disceso ( incarnazione ) dal Cielo per sposare l'umanità unendosi ad essa con l' AMORE, indissolubile, eterno. Secondo la mentalità giudaica la vita ζωή è donata da Dio e con essa i relativi beni e mali ; tutto era ricondotto a Dio , benessere e malessere.

Chi aveva fortune nella vita ( ψυχῇ, psichè) era considerato benedetto da Dio , favorito , colmato di beni da Dio (è il ricco che in latino si diceva epulone) e viceversa chi aveva sfortune era considerato deprivato di beni da Dio, punito da Dio.

Essere salvati significava per i giudei partecipare del Regno di Dio in terra, in Palestina, banchettando e godendosi una pienezza di vita con i beni dei nemici che Dio avrebbe loro sottomesso  . Per sempre.

Gesù li preoccupava perchè   annunciava una Parola divina ( un profezia) ben diversa :

Gv 12,25 Chi ama la propria vita (ψυχῇ, la vita attiva in questo mondo ) , la perde e  chi odia la propria vita in questo mondo  , la conserverà per la VITA (ζωή) eterna.


La catechesi sulla VITA per i cristiani delle prime comunità verteva sulle parole chiave  " amare -odiare" , "perdere- conservare"   (antinomie usate comunemente nella letteratura sapienziale ) . Nell'UOMO, la vita ( psichè) e la VITA ( zoe) sono una cosa sola, perciò per lui  "AMARE la vita in questo mondo" significa mettere la VITA ( eterna) in secondo piano e questo equivale a "perderla".

"AMARE la VITA ( eterna )" invece significa metterla al primo posto e lasciare in secondo piano ( odiare è detto come polo opposto ad AMARE) la vita in questo mondo : questo atteggiamento fa sì che la VITA , giungendo a compimento, porti con sè , a pienezza, anche la vita.
Lc 12,15 E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza , la sua VITA (ζωή) non dipende da ciò che egli possiede »
La VITA (ζωή) dell'UOMO non ha origine e alimento nei beni materiali , // il benessere , ma in DioLc 17,33 Chi cercherà di salvare la propria vita ( ψυχῇ ) , la perderà; ma chi la perderà (DANDO//AMANDO), la manterrà VIVA ( ζωογονήσει )Si tratta di comprendere la relazione fondamentale, anzi " VITALE" , tra :
-  perdere la vita-benessere a favore della VITA
- o conservare la vita-benessere  perdendo la VITA

I vangeli avvertono : la vita ( ψυχῇ ) dipende dai beni  ricevuti  da Dio e l'UOMO che ne ha  ricevuti  tanti è chiamato a  DARLI  ( // perderli per..)    perchè tutti - a partire da chi è " bisognoso " ne abbiano a sufficienza.

Solo così l'UOMO non perde (// conserva ) la VITA che ha ricevuto da Gesù.
Dt 15,4 Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi ; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario,...7 Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; ...  ,11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.
De 24,14 Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese


Nel nuovo eone il povero non è più da considerarsi un deprivato da Dio come nel vecchio eone del giudaismo bensì un "assistito da Dio" ( Lazzaro) .

Come?

Per mezzo dei beni che possiedono i ricchi ( gli " epuloni") beni che vengono da Dio e che sono dati per DARLI.
Chiunque DA' , ama , così anche l'essere più infame può in qualche modo  entrare "negli atri"  della VITA. Lc 16,9 Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta,
.. come aveva fatto l'amministratore disonesto  e come poteva fare l'epulone che dice di aver conosciuto Lazzaro in vita,
perché, quando la vita verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne,
il Mondo Nuovo, il dominio della VITA, dove ...
Lc 1,53 [ Dio ] ha  ricolmato di beni  gli affamati, ha rimandato i ricchi  a mani vuote .

Dagli " atri della VITA" al Regno della VITAPerdere la vita , il DARE , il "fare la giustizia" che i profeti AT chiedevano in nome di Dio, fa dell'uomo uno che si orienta ( che è "vicino ) al Regno di Dio". Mt 19,16 ( Mc 10,17ss- Lc 18,18ss ) Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la VITA eterna?» . ,17 Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella VITA, osserva i comandamenti»
Sii un giusto secondo la Legge mosaica, dice Gesù, ed elenca solo i comandamenti che riguardano l'amore per il prossimo.
 20Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». 21Costui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza».

Il tale aveva dimorato negli atri della VITA , ora poteva " entrarvi", ricevendoLA in sè da Gesù :
UNO ti manca Manca all' uomo giusto per diventare UOMO cioè avere la VITA eterna diventare UNO.. con Gesù seguendolo nella evangelizzazione del mondo. Lc 18,22 va vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!».
L'incontro con Gesù, con il Vangelo, per chi cerca la VITA eterna , la VITA definitiva, il COMPIMENTO DEFINITIVO del proprio essere uomo è occasione di "salvezza", subito.

Cosa deve fare  ?

1- Liberarsi di tutto ciò ( i beni) che occupa la sua vita attiva DANDO tutto a chi ne ha bisogno. In questo mondo "entra negli atri" della VITA.
2- Seguire Gesù facendosi suo discepolo.
Lc19, 8 Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza

L'insegnamento di Gesù :

Mt 6,24 Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.

L'UOMO, colui che ha la VITA se conserva il suo benessere per salvare  la sua vita  ,  perde  la VITA  E così non "passa dalla morte" ( non risorge) ma " rimane in essa" .  (nel linguaggio giudaico : "rimane nel tormento") .
La VITA permane nell'UOMO se questi incomincia a DARE la vita agli altri . Gv 15,12// Gv 13,34 Come io ho amato voi , ( DANDOVI la mia vita   per portarvi alla VITA e farvi UOMINI e DONNE ) così ( voi) amatevi anche voi gli uni gli altri.
Mt 7,14 (Lc 10,25) Quanto stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla VITA, e pochi sono quelli che la trovano! Mt 19,24 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio ( //nella VITA)».
Mt 19,29 ( Mc 10,30 - Lc 18,30) Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la VITA eterna.
Mt 18,8 ( Mc 9, 43ss) Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo ( semitismo per :" se il tuo agire  ti impedisce di entrare nella VITA") , taglialo e gettalo via da te . È meglio per te entrare nella VITA monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella VITA con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.
Tutto ciò che impedisce di  entrare nella VITA ( il PRENDERE per sè , per il proprio benessere)  è necessario troncarlo subito e incominciare a DARE per gli altri. Dare VITAPrimaria " opera" della FEDE in Gesù è DARE VITA:
- DARE la PAROLA che è SPIRITO ed è VITA 
- DARE la propria vita attiva come CARITA'  // evangelizzazione del mondo.
AVVERTENZA
Mt 18,6 Chi ... scandalizzerà ( // impedirà di entrare nella VITA ad ) uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.
Mt 18,10 Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Mt 18,14 Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.


Il GIUDIZIO DELLE NAZIONI source ; Isacco Pagani - aggiornamentisociali.it

Matteo (capitoli 24-25)  Alle porte di Gerusalemme, ormai a ridosso della Passione, Gesù insegna ai suoi come interpretare la storia umana. I discepoli si accontenterebbero di sapere quando finiranno il tempio e il mondo e di conoscerne i segnali premonitori. Il Maestro, invece, invita a concentrare lo sguardo su altro:  Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. […]

Ma tutto questo  è solo l’inizio dei dolori (Matteo 24,6.8). Gesù disinnesca il rischio di buttarsi in una rassicurante caccia al controllo dell’incerto: che cos’altro potrebbe essere, infatti, la preoccupazione di sapere quando sarà la fine? Piuttosto, invita a guardare come un iniziotutto ciò che si vive, persino le cose più dolorose, così da abitare la storia fino alla sua massima dilatazione possibile, ossia fino alla vita eterna descritta alla fine di Matteo 25.

Non è questa una modalità generativa di far vivere la storia umana?

Tra le righe di questo discorso apocalittico, ossia rivelativo, se si prende alla lettera l’etimologia di apokalypsis (rivelazione), spicca l’immagine del trono su cui siede il Figlio dell’uomo. Una simile raffigurazione non rimanda a una semplice collocazione spaziale, a un luogo fisico, ma è il modo di descrivere Dio stesso che i lettori e le lettrici hanno già incontrato in Matteo 23,22 : Chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

La figura del trono in cielo racconta qualcosa di Dio e del suo modo di agire, al pari di quella dello sgabello sulla terra (cfr anche Salmo 11,4 e Isaia 66,1): Dio è all’opera in tutta la creazione (in cielo e in terra, appunto), con autorità (il trono) e vicinanza (lo sgabello). Da questo trono, il Figlio dell’UOMO osserva e giudica. La descrizione potrebbe evocare l’immagine di un rendiconto inesorabile, dove l’esercizio dell’autorità si fonde con l’applicazione di un potere assoluto e dispotico. Ma si può anche guardare diversamente: prima ancora che essere la proiezione futura di un bilancio irreversibile, l’immagine del giudicare dal trono narra che cosa fa Dio per agire con autorità nella storia umana.Se accettiamo questa postura, cambia il senso della domanda rivolta dai discepoli a Gesù: non più  «quando l’autorità decreterà la fine?», ma  «che tipo di autorità può farci vivere la storia?» Limitando la risposta al nostro tema, ci viene narrata un’autorità che dischiude in prima battuta due aperture verso l’alterità: verso l’universalità e verso il prossimo. Inoltre, l’immagine del trono ci aiuta a cogliere anche una terza apertura presente in Matteo 19,28, quando Gesù dice ai suoi che  siederanno su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele: questa potrebbe essere l’apertura verso la comunità.


Le nazioni, ossia l’apertura all’universalità Raccontando il segno del Figlio dell’UOMO, Gesù descrive anzitutto un’azione di raduno:  Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli (Matteo 24,31). La medesima descrizione si ritrova alla fine del discorso:  Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli (Matteo 25,32).

Se l’unica finalità del racconto fosse avvisare che, prima o poi, l’autorità di Dio renderà a ciascuno secondo le sue azioni  (Matteo  16,27) , non servirebbe dilungarsi nella descrizione di un grande raduno.

In questo racconto, c’è un dettaglio che non deve sfuggire: se mancasse l’azione del radunare, il giudizio finale rischierebbe una deriva individualista («me la vedo tra me e Dio») oppure massificante («i buoni di qui, i cattivi di là»).Invece, è prioritario che tutti siano raccolti insieme:
.. prima di separare, l’autorità del Figlio dell’UOMO favorisce l’avvicinamento tra tutti, attivando una dinamica di universalità. Come avviene per il gregge (Matteo 25,32), anche in questo caso il raduno non è un mescolamento omologante, in cui l’uno vale l’altro. Giocando con le parole, potremmo dire che nel racconto evangelico l’universalità dischiusa dall’autorità promuove il passaggio da diverso a differente: infatti, da un punto di vista etimologico è “diverso” colui che si allontana e quindi si muove in una direzione opposta (di-vergere), mentre è “differente” colui che emerge nella sua particolarità (dif-ferre), quando è avvicinato all’altro.
Così l’autorità apre all’universalità: tutti raccoglie, perché tutti possano accorgersi della particolarità anche del più distante, che allora non è più diverso, ma solo differente Il gregge, ossia l’apertura al prossimo In questa prospettiva, acquista tutt’altro colore anche il gesto della separazione (Matteo 25,31-32). Ne è conferma l’immagine del pastore, che a fine giornata separa il gregge assegnando a ciascuno il posto che gli è proprio. Lo fa in modo avveduto, cosicché ogni capo sia oggetto di attenzione secondo ciò che lo distingue (ossia ciò che determina la sua specificità, come suggerisce l’etimologia di dis-tinguere): le pecore con le pecore e le capre con le capre.

  Matteo 25,31-46 31«Quando il Figlio dell’UOMO verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 
Questo non ha immediatamente a che fare con un premio o una punizione, ma ci parla della cura.

La prosecuzione del racconto evidenzia il criterio di questa separazione, mediante una ripetizione:  Lo avete fatto a me, oppure Non l’avete fatto a me (Matteo 25,40.45).
 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla VITA eterna”».

Anche in letteratura ci sono fiabe in cui una figura di autorità (un re, un principe o Dio stesso) si camuffa da povero per mettere alla prova i personaggi, rendendo poi a ciascuno secondo le sue azioni. Il racconto di Gesù, però, è diverso: chi è seduto sul trono non si nasconde dietro mentite spoglie, ma si identifica giuridicamente con alcune categorie di persone che si trovano in situazioni di bisogno ( Dupont 1986, 97).

Se nelle fiabe chi bussa alla porta non è veramente ciò che appare e il suo è un bisogno finto, nel vangelo non è così: l’affamato ha veramente fame, l’assetato ha davvero sete, lo straniero è estraniato, l’ignudo è scoperto, l’ammalato è invalido e il carcerato è isolato. Insomma, l’altro è autentico per come si presenta.

Diversamente dalle fiabe, dunque, questa identificazione giuridica dà pieno valore a ciò che ciascuno è e vive, ossia all’altro in quanto altro. E questo, nel vangelo secondo Matteo, ha un nome ben preciso:  il tuo prossimo (Matteo 5,43; 19,19; 22,39).
Il criterio della separazione si basa pertanto sul discernere quando c’è stato interessamento per l’altro e quando invece è mancato (// la CURA) .

E lo fa, da un lato, promuovendo e valorizzando ogni realizzazione di questa cura per l’altro  (Venite, benedetti del Padre mio…, Matteo 25,34) e, dall’altro lato, smascherando e opponendosi all’idea che «l’Io sia un mondo autonomo […] autoreferenziale, chiuso in sé, un “uno” tra molti “uno”» (Martinelli 2015, 124).
Le situazioni concrete di bisogno richiamate nel racconto sono più di un generico appello filantropico: con il criterio del  «l’avete fatto a me», l’autorità del Figlio dell’UOMO dà all’alterità (ossia l’altro in quanto altro,  il tuo prossimo) un valore e una dignità uguali a quelli dell’individualità (l’io in quanto io). Diversamente, «se l’individualità e l’alterità non sono considerate come co-originarie, allora la verità dell’Io non sta nella relazione ma nell’autorealizzazione […]. E l’alterità del polo opposto viene rivestita di negatività e, di conseguenza, annullata o ignorata, assorbita, oscurata» (Martinelli 2015, 124). In questa prospettiva, l’immagine del fuoco eterno (Matteo 25,41) potrebbe risultare molto più reale di uno spauracchio minaccioso: nell’annullamento dell’alterità, rischia di dissolversi anche l’individualità, risucchiata da un bruciante inseguimento di rassicurazioni o fusioni con chi o ciò che è ritenuto “uguale a me”.

Di conseguenza, l’apertura al tuo prossimo secondo il criterio del  lo avete fatto a me è ben più di uno stimolo motivazionale a fare qualcosa di bene, poiché costituisce un autentico principio di realtà: non è reale ciò che si autorealizza, ma ciò che si realizza all’interno e mediante l’interazione continua con l’alterità (Martinelli 2015 125-127).


Così, l’autorità apre al prossimo, ossia a quell’irriducibile altro che interagisce con l’Io di ogni individuo, consentendogli di crescere e di dilatare la VITA (eterna, appunto), senza perdersi nelle piccolezze dell’autoreferenzialità.
I dodici troni, ossia l’apertura alla comunità L’immagine dei dodici troni consente di cogliere un’ulteriore apertura dell’autorità verso l’alterità. Poco prima di farne menzione, il Maestro ha parlato del  cammello che passa per la cruna dell’ago, in seguito all’incontro con un ricco (Matteo 19,16-22). L’argomento di fondo è che .. l’ingresso nel regno di Dio avviene per scelta e non è scontato. Tuttavia, obiettano i discepoli, la decisione personale non basta: l’offerta è esigente, chi ce la può fare? Gesù non nega che sia impegnativo da un punto di vista umano; però, non lo è dal punto di vista divino. Così passa dalla cruna al trono:  Quando il Figlio dell’UOMO sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele (Matteo 19,28).

Con queste parole, il Figlio dell’UOMO seduto sul trono autorizza i discepoli a sedere a loro volta su dei troni, rendendoli partecipi della sua stessa azione nella storia, descritta con il verbo giudicare.

Come sempre, i dettagli sono preziosi per interpretare il racconto. Innanzi tutto, la promessa non consiste in una specie di ingresso premio in un posto bello: piuttosto, la comunità dei discepoli viene autorizzata a partecipare all’azione del Figlio dell’UOMO, che opera nella storia umana.

Questo implica assumersi la propria responsabilità e spendersi nella realtà dove si è presenti.
Inoltre, questa autorizzazione valorizza l’interazione con gli altri: infatti, a ciascuno è dato il proprio trono, ma l’azione del giudicare è compiuta da tutti e dodici insieme, congiuntamente con il Figlio dell’UOMO.

Nessuno agisce per conto proprio e l’azione di giudizio è effetto della cooperazione di tutti
(azzardando, si potrebbe pensare che questo sia l’opposto della competizione).

Risulta pertanto che il Figlio dell’UOMO attiva per i discepoli un’apertura che non è circoscritta alla loro piccola comitiva; anzi, egli li fa interagire in modo che siano strutturalmente protesi al di fuori del loro gruppo. Siamo persino oltre la logica che oggi si ritrova nei processi di team building: non interagiamo prima tra di noi, al fine di agire poi per gli altri; ma mentre interagiamo tra noi, agiamo già per gli altri.

L’apertura verso la comunità che viene promossa, dunque, da questa comprensione dell’autorità sospinge per sua natura verso l’altro che è fuori dal gruppo, sollecitando il coinvolgimento attivo di tutti

Nella DIMORA del Padre.Il SEME DELL' UOMO DEFINITIVO Gesù risorto , è l' UOMO COMPIUTO e DEFINITIVO , il suo CORPO rivestito di Immortalità non è più terrestre, è CORPO CELESTE , UOMO CELESTE .

Come UOMO DEFINITIVO, il primogenito della Nuova Creazione che ha VITA, entra definitivamente nella Dimora del Padre.
Ma  " torna" nel mondo come Spirito ( 2Cor 3,17 Il Signore è lo Spirito) a dare VITA ai credenti , per prenderli " in Sè", farli CAMMINARE con Sè e portarli alla Dimora Padre come UOMINI COMPIUTI E DEFINITIVI. Gv 14, 1 Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me..

Chi diventeranno? Si tratta di qualcosa che ancora non possono comprendere pienamente. Devono fidarsi di Lui e seguirlo nel CAMMINO verso il COMPIMENTO del loro essere UOMINI.Il termine del CAMMINO di Gesù e dei discepoli nella FEDE e nella VITA è la " Casa del Padre" La casa del Padre qui non è più il Tempio di Gerusalemme ma la Sua  οἰκίᾳ (= casa, abitazione ; famiglia, casato ), la Sua propria casa-dimora nella quale vi sono molte  μονή  (= abitazione non transitoria, stabile) abitazioni  definitive per gli UOMINI . Gesù andrà nella Dimora del Padre a preparare un  τόπος  (= luogo, posto, paese, regione ) posto // luogo per "i suoi", gli UOMINI COMPIUTI. Il Padre ha una sua Dimora nella quale accoglie Gesù e gli UOMINI COMPIUTI: sono suoi FIGLI che in quella Dimora hanno una abitazione stabile, definitivaNon si tratta di dimore, abitazioni, case  terrestri  ma di dimore, posti, abitazioni  celesti  , divine, Spirituali. Non siamo nella geografia o topologia ma nella teologia!   Gv 18,36 : «Il mio regno  ( la mia Dimora)  non è di questo mondo  e lo stesso vale per ogni UOMO -discepolo
I discepoli, gli UOMINI, non appartendono a questo mondo perchè sono ri-nati da un mondo "Alto" e Altro.

Sono ancora nello spaziotempo ma hanno già un posto nella Dimora del Padre che Gesù ha preparato per loro.

La DIMORA della VITA, il Regno di Dio.
Gv 15,19 Se ( voi) foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo- , per questo il mondo vi odia.

AVVERTENZA
2TM3,1 Sappi che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, empi, 3senza amore, sleali, calunniatori, intemperanti, intrattabili, disumani, 4traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, amanti del piacere più che di Dio, 5gente che ha una religiosità solo apparente, ma ne disprezza la forza interiore. Guàrdati bene da costoro! 6Fra questi vi sono alcuni che entrano nelle case e circuiscono certe donnette cariche di peccati, in balìa di passioni di ogni genere, 7sempre pronte a imparare, ma che non riescono mai a giungere alla conoscenza della Verità . 8Sull'esempio di Iannes e di Iambrès che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla Verità: gente dalla mente corrotta e che non ha dato buona prova nella fede. 9Ma non andranno molto lontano, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come lo fu la stoltezza di quei due.
Quale CAMMINO deve percorre l'UOMO essere DEFINITIVO?  (giungere al Padre) 
Gv 14,4E  dove  io vado, conoscete la VIA ». 5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la VIA ?».

Le parole di Gesù sono misteriose. Dimora del Padre , abitazione definitiva , posto : DOVE? si chiede Tommaso // ogni discepolo.

Gv 14 ,7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto ( in Me) . Gv 6,46 Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. Gv 14,9 Gesù a Tommaso: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre . Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? ».  
Gv 8,19 ( I giudei) gli dissero allora: «Dov'è tuo Padre?» . Rispose Gesù: «Voi ( giudei) non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio»

dove io vado
- Gesù sta andando a Gerusalemme dove dovrà essere condannato a morte, soffrire, morire e sorgere da morte UOMO DEFINITIVO, "ascendere" alla Dimora del Padre e preparare il luogo della abitazione definitiva dei " suoi".

Gv 14,6 Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Il CAMMINO dell'UOMO è Gesù : l'UOMO raggiunge la sua pienezza solo quando  si COMPIE come "un Gesù" . Lui è la VIA che conduce alla Dimora del Padre , il CAMMINO da percorrere : per giungere al Padre bisogna diventare dei " Gesù"  .Gv12, 26Se uno mi vuole servire,  mi segua, e dove sono io ( sempre nel Padre) , là sarà anche il mio servitore.  Se uno serve me, il Padre lo onorerà.



Gaudium et Spes I-18

Dio infatti ha chiamato e chiama l'uomo ad aderire a lui con tutto il suo essere, in una comunione perpetua con la incorruttibile vita divina. Questa vittoria l'ha conquistata il Cristo risorgendo alla vita, liberando l'uomo dalla morte mediante la sua morte. 19 L'aspetto più sublime della dignità dell'uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l'uomo è invitato al dialogo con Dio. 21  L'uomo infatti riceve da Dio Creatore le doti di intelligenza e di libertà ed è costituito nella società; ma soprattutto è chiamato alla comunione con Dio stesso in qualità di figlio e a partecipare alla sua stessa felicità.

CUCC 259... tutta la vita cristiana è comunione con ognuna delle Persone divine. Si dispiega nell'opera della creazione, in tutta la storia della salvezza dopo la caduta, nella missione del Figlio e in quella dello Spirito, che si prolunga nella missione della Chiesa [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 2-9]

CUCC - 257 Dio è eterna beatitudine, vita immortale, luce senza tramonto. Dio è Amore: Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio liberamente vuol comunicare la gloria della sua vita beata. Tale è il disegno della sua benevolenza, [Cf Ef 1,9 ] disegno che ha concepito prima della creazione del mondo nel suo Figlio diletto, “predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo” ( Ef 1,4-5 ), cioè “ad essere conformi all'immagine del Figlio suo” ( Rm 8,29 ), in forza dello “Spirito da figli adottivi”( Rm 8,15 ). Questo progetto è una “grazia che ci è stata data. . . fin dall'eternità” ( 2Tm 1,9-10 ) e che ha come sorgente l'amore trinitario.
La VITA di fede non è un servizio-culto a Dio (o a Gesù o allo Spirito) in senso religioso, ma è accoglienza del LORO " servizio" all'uomo : l'evangelizzazione  che è liberazione dai poteri avversi alla VITA per compiersi come UOMINI e DONNE DEFINITIVI.Gv 12,48 Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno.Ciascuno si autogiudica con le sue scelte : accogliere la Parola, cioè assimilare lo Spirito di Gesù o rifiutarla; scegliere di compiere il proprio essere come UOMO oppure fallire il proprio compimento.

Questo giudizio avviene nel momento in cui si sceglie, non c'è da aspettarsi un giudizio divino alla propria morte.
Nel libro della Rivelazione di Gesù ( Apocalisse cap.2-3 ) Giovanni scrive a 7 (= tutte ) le Chiese :
Ap 3, 19Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti ( al Progetto )
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