Piccolo Corso Biblico

VANGELI

L'anima nel Magistero cattolicoCi credo Intervista di  A. Polito al card Ruini. corriere.it 22-06-2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lei pensa alla morte? " Sì, certo che ci penso. Ci penso sempre più spesso. Ho 93 anni, e sono un tipo realista: vuole che non pensi alla morte? Diciamo che quel pensiero si è fatto per me "esistenzialmente rilevante"»
Gli chiedo che cosa pensa che succeda, esattamente, quando si muore «Al momento della morte (che oggi, secondo le convenzioni mediche, è fissato nella fine irreversibile dell'attività cerebrale) accade la separazione dell'anima dal corpo». Per la fede cristiana, mi spiega, questo è un fatto reale, concreto. «Cambia tutto per l'essere umano. L'anima infatti non esaurisce l'uomo. L'uomo e la donna sono un insieme di anima e corpo. Senza corpo, l'anima entra dunque in un'altra esistenza». E che cosa vede, quest'anima, nel momento in cui chiudiamo gli occhi? «La verità è che non lo sappiamo.» ...che cosa si aspetta di vedere quando chiuderà gli occhi? «Un incontro con Dio. Quando l'anima si separerà dal corpo mi troverò in presenza di Dio, che è insieme giustizia e grazia».
Per la Chiesa l'anima è immortale: allora che bisogno c'è della resurrezione del corpo? «Buona domanda. Sono i due cardini dell'aldilà cristiano, l'immortalità dell'anima e la resurrezione dei corpi»...
...i primi cristiani credevano che la fine della storia, il ritorno di Cristo e il giudizio universale sarebbero arrivati presto, forse nel corso della loro stessa vita. Si trattò comunque della più grande rivoluzione introdotta nel mondo antico dal cristianesimo: la speranza in una vita eterna. Il concetto di immortalità dell'anima era sì presente nella cultura del tempo. Ma fino a Platone, che nel dialogo Il Fedone ci presenta un'anima vitale, eterna, per i greci essa era povera cosa.

L'Ade era un buco nella terra dove l'anima conduceva una grigia esistenza larvale, non molto diversamente da ciò che si immaginava avvenisse nello "sheol" degli ebrei. Una esistenza-non esistenza. Il mondo pagano era insomma caratterizzato da una forte mancanza di speranza. Ma il cristianesimo aggiunge all'immortalità dell'anima la certezza della sua ricongiunzione con il corpo, e dunque la speranza di restaurare così quella profonda integrazione che sola può realizzare pienamente gli esseri umani. La nostra stessa intelligenza ha bisogno di procedere per immagini fisiche anche quando compie la più intellettuale delle astrazioni. Fino alla resurrezione, perciò, l'anima si trova in una condizione innaturale. Come un pinguino all'Equatore».
...le anime che vanno in Paradiso non sono pienamente felici senza un corpo? «Sono enormemente felici, perché vedono Dio; ma anche per loro la resurrezione comporta un progresso, ritrovano la loro pienezza. ..
... La resurrezione è rimasta più nella liturgia che nella vita reale dei cristiani. Su questo anche il mondo giudaico all'epoca di Cristo era spaccato: i Sadducei non ci credevano, rimanevano fermi al Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia. I Farisei invece ci credevano. È stato Gesù a dare una svolta attribuendo, secondo il racconto dei Vangeli, un peso enorme all'aldilà. Scrive Paolo: "Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, siamo i più miserabili di tutti gli uomini" ... noi siamo animati da un desiderio illimitato di infinitezza e di conoscenza. È un desiderio naturale e se un desiderio è naturale  (allora) non può essere vano »

Ma l'Inferno? « ..Anche se il Vangelo è la "buona notizia" della salvezza, più volte vi si prospetta la punizione eterna per chi segue il male» ...
--- In termini meno crudi potremmo dire che la punizione per chi va all'Inferno è perdere per sempre la visione di Dio, e dunque il senso stesso della vita, che diventa così disperata, senza speranza».

La ragione e la FEDE Il percorso:
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Secondo la dottrina cattolica quando un essere umano è concepito eredita dai genitori il patrimonio genetico e riceve da DIO un' anima spirituale immortale che EGLI crea per quel determinato essere. La dottrina identifica l'anima immortale creata da DIO in questo modo : Catech.Univ.della Chiesa Catt.( CUCC) N° 33
L' uomo:
- con la sua apertura alla verità e alla bellezza,
- con il suo senso del bene morale,
- con la sua libertà e la voce della coscienza,
- con la sua aspirazione all'infinito e alla felicità, l'uomo si interroga sull'esistenza di Dio.
In queste aperture egli percepisce segni della propria anima spirituale.“  ...
L'essere umano aspira per sua natura ad una esistenza piena, felice ed immortale e questo desiderio è naturale ed universale La ragione dice : se il desiderio è naturale ed universale allora non può che essere vero La teologia dice : se è così allora il desiderio di pienezza ed immortalità non puo che venire da DIO. N° 33 - ...Germe dell'eternità che porta in sé, irriducibile alla sola materia ”, [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 18; cf 14] la sua anima non può avere la propria origine che in Dio solo.L' anima umana è creata e infusa da DIO e la sua la natura è spirituale ed immortale.

" Possedere un anima spirituale vuol dire precisamente essere tassativamente voluti, individualmente conosciuti ed amati da Dio; avere un anima spirituale significa essere creatura chiamata da Dio ad un perenne dialogo con LUI , una creatura quindi capace a sua volta di conoscere Dio e di rispondergli... (Ciò) viene espresso mediante un linguaggio più spiccatamente storico ed attuale mediante la frase "essere un interlocutore di Dio.".. L’immortalità dell’uomo si fonda sulla di lui dialogica polarizzazione su Dio, il cui Amore è l’unica forza capace di accordare la VITA eterna... Non è possibile in definitiva fare una netta distinzione [ nell'essere umano] fra naturale e soprannaturale."
( J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Brescia, 1974)
362 La persona umana, creata a immagine di Dio, è un essere insieme corporeo e spirituale. Il racconto biblico esprime questa realtà con un linguaggio simbolico, quando dice che “Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente” ( Gen 2,7 ). L'uomo tutto intero è quindi voluto da Dio.

363 Spesso, nella Sacra Scrittura, il termine anima indica la vita umana, [Cf Mt 16,25-26; Gv 15,13 ] oppure tutta la persona umana [Cf At 2,41 ]. Ma designa anche tutto ciò che nell'uomo vi è di più intimo [Cf Mt 26,38; Gv 12,27 ] e di maggior valore, [Cf Mt 10,28; 2Mac 6,30 ] ciò per cui più particolarmente egli è immagine di Dio: “anima” significa il principio spirituale nell'uomo. ... è corpo umano proprio perché è animato dall'anima spirituale . Ciò differenzia l'uomo dagli animali.
364 Il corpo dell'uomo partecipa alla dignità di “immagine di Dio”: è corpo umano proprio perché è animato dall'anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito [Cf 1Cor 6,19-20; 1Cor 15,44-45 ]. 365 L'unità dell'anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l'anima come la “forma” del corpo; [Cf Concilio di Vienne (1312): Denz. -Schönm., 902] ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo composto di materia è un corpo umano e vivente : ... lo spirito [ l'anima spirituale ] e la materia [ il corpo ] , nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un'unica natura [umana]. 367 Talvolta si dà il caso che l'anima sia distinta dallo spirito. Così san Paolo prega perché il nostro essere tutto intero, “spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore” ( 1Ts 5,23 ). La Chiesa insegna che tale distinzione non introduce una dualità nell'anima [Concilio di Costantinopoli IV (870): Denz. -Schönm., 657]. [Nell'intero "uomo"..] “Spirito” significa che sin dalla sua creazione l'uomo è ordinato al suo fine soprannaturale, [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3005; cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22] e che la sua anima è capace di essere gratuitamente elevata alla comunione con Dio [Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3891].

359 “Il primo uomo, Adamo, - dice ( Paolo) - divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne Spirito datore di VITA”. Quel primo fu creato da quest'ultimo, dal quale ricevette l'anima per vivere. Il secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine.
Il secondo Adamo è Gesù , il Verbo Creatore che imprimendo in hadam la sua immagine ha infuso in lui l'anima spirituale immortale che fa di lui un vivente   "umano" , destinato a compiersi come UOMO SPIRITUALE, CELESTE, simile a Lui .... se tutti muoiono a ragione del primo ( Adamo) , «tutti in Cristo ricevono la VITA ( immortale) » (1 Cor 15,22; cfr. anche 2 Tm 1,10; 2,11). I talenti dell'anima spirituale Conc. Vat II- Gaudium et spes
53 Con il termine generico di “ cultura ” si vogliono indicare tutti quei mezzi con i quali l'uomo affina e sviluppa le molteplici capacità della sua anima e del suo corpo procura di ridurre in suo potere il cosmo stesso con la conoscenza e il lavoro rende più umana la vita sociale,Apostolicam Actuositatem
6,30 ..con il progredire dell'età, l'animo si apre meglio in modo che ciascuno può scoprire più accuratamente i talenti con cui Dio ha arricchito la sua anima, ed esercitare con maggiore efficacia quei carismi che gli sono stati concessi dallo Spirito Santo, a bene dei suoi fratelli. L' Escatologia 366 La Chiesa insegna che:
- ogni anima è di natura spirituale , è creata direttamente da Dio
- è individuale
[Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3896; Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 8] : non è “prodotta” dai genitori
- ed è immortale:
[Cf Concilio Lateranense V (1513): Denz. -Schönm., 1440] :
- essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte,
- e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale.
Quando un essere umano viene concepito da una coppia DIO crea l'anima spirituale immortale che si fonde con il corpo facendolo una creatura propriamente umana , differenziata dagli animali.

L' anima spirituale si manifesta universalmente sia nelle facoltà " superiori" ( intelletto ragione, volontà, etc.) dell' essere umano sia nelle espressioni del suo senso religioso, il suo orientamente e permeabilità al sacro il suo bisogno di rivelazione e salvezza.

Queste proprietà uniche dell'essere umano indicano che il suo percorso storico non è lo stesso degli animali : egli è destinato da DIO fin dalla nascita a diventare UOMO SPIRITUALE, Tempio dello Spirito Santo , in virtù dell'opera salvifica di Gesù
«Secondo la dottrina cristiana, la morte non è per l’uomo un fatto ovvio né una necessità di natura, quanto piuttosto la conseguenza di ciò che non doveva accadere e che si sarebbe potuto evitare, come si evince dai passi della lettera ai Romani e della Genesi [...]. Volendo esprimere questo concetto con la massima precisione, possiamo dire che la morte dell’uomo non è parte integrante del suo essere, ma la conseguenza di un atto. Non ha un carattere “naturale”, ma “storico”. Questa dottrina presuppone un’idea dell’uomo, il cui essere non si può esprimere solo facendo ricorso al concetto di natura. Per gli animali è possibile. Ogni animale ha “una natura”: essa racchiude tutto ciò che è parte del suo essere, e secondo le sue leggi si susseguono le fasi di crescita, maturazione , decadenza e morte, portando a termine un ciclo in sé compiuto. La sua esistenza non si realizza nello sviluppo e nel compimento di una “natura” ma nell’attuarsi di una “storia”, in quanto egli incontra ciò che esiste al di fuori di sé, prende posizione, prova agisce e crea. In quest’incontro si definisce di volta in volta il suo essere. La“natura” dell’uomo è sia risultato sia presupposto dell’incontro. La sua pienezza non è all’inizio, ma alla fine.

La forma dell’esistenza umana non scaturisce da se stessa, per ritornare infine in se stessa. La figura che ne rappresenta il carattere non è il cerchio chiuso in se stesso, bensì l’arco proteso verso ciò che gli viene incontro. Ma non come accade per gli animali, sebbene anch’essi vivano in rapporto d’interdipendenza con le realtà circostanti. Queste sono solo il loro ambiente, la proiezione, la forma allargata di sé, a meno che non si voglia affermare che quella forma, di cui si tratta, è un tutto costituito dal singolo essere e dall’ambiente. In ogni caso il tutto è determinato fin dal principio, è naturale; l’uomo invece ha vera capacità d’iniziativa. È padrone delle sue azioni e orientato verso l’esterno in un modo proprio a lui solo. Egli è l’unico capace di realizzare l’incontro in cui continua a perfezionare se stesso. Ma l’incontro decisivo è quello con Dio, poiché Dio è il reale per definizione, ciò che ha valore per essenza. Solo in questo incontro, se vissuto correttamente, l’uomo diventa quell’essere che il suo Creatore ha voluto.

Secondo la dottrina della Sacra Scrittura l’uomo fu creato nella perfezione, ma con questa perfezione fu messo alla prova. Il paradiso di cui parla la Scrittura rappresenta l’espressione di quella perfezione; l’albero del paradiso è la forma in cui si manifesta la prova. Se l’uomo avesse osservato il divieto di mangiare dei suoi frutti, sarebbe stato pronto a protendere l’arco della sua esistenza verso Dio, in obbedienza e con ardimento. Se avesse superato la prova, se avesse fondato la propria vita sul comandamento divino nell’obbedienza e con la magnanimità che nasce dalla fede, la morte non sarebbe entrata nella sua esistenza. [...] L'uomo non ha superato la prova. Non ha voluto protendere l'arco. Ha voluto «essere come Dio», cioè esistere per se stesso e in se stesso. Così l'arco si è spezzato, e la frattura si è manifestata nella morte. »
[ Romano Guardini, Le cose ultime , Vita e Pensiero 1997, 26-38] .
Uccidere l'anima spirituale immortale Leggere il NT in italiano e nelle altre lingue correnti ed interpretarlo con la " mente" del Magistero Cattolico , la Tradizione latina, a volte restituisce significati diversi da quelli che sono nel testo interpretato con la " mente" biblica giudaico-cristiana del I° sec. che l'ha redatto. Matteo 10, 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima ; abbiate paura piuttosto di colui ( il maligno) che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Geenna : valle a SudOvest delle porte di Gerusalemme, oggi detta Wādī er-Rabābī. Venne segnata di anatema dal re Giosia perchè sede del culto a Moloch, dove si bruciavano bambini in olocausto dopo averli sgozzati. La valle venne dal re destinata a scarico dei rifiuti della città e delle carogne animali e dei cadaveri insepolti dei delinquenti( impuri) , che venivano bruciati anche per l'igiene pubblica.

Is 31, 8Cadrà l'Assiria sotto una spada che non è umana; una spada non umana la divorerà. Se essa sfugge alla spada, i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù. 9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca e i suoi capi tremeranno per un'insegna. Oracolo del Signore che ha un fuoco a Sion e una fornace a Gerusalemme.
Is 66,23 23In ogni mese al novilunio, e al sabato di ogni settimana, verrà ognuno a prostrarsi davanti a me, dice il Signore. 24Uscendo, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spegnerà e saranno un abominio per tutti".


In quel tempo era diffusa la letteratura apocalittica giudaica e la parola Geenna evocava il supplizio che al giudizio escatologico Dio avrebbe comminato ai peccatori.

Bisogna stabilire la differenza tra l'antropologia dell'umanità discendente dai progenitori i decaduti dalla condizione iniziale nell'Eden e separati dall'Albero della VITA da un abisso custodito dalla spada dei cherubini ( Genesi 3, 24ss) e l'antropologia dell 'uomo cristiano, discepolo di Gesù, rinato dallo Spirito "UOMO SPIRITUALE " .

L'uomo-hadam cacciato dall'Eden , separato dallo Spirito, dalla VITA divina:
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Il discepolo di Gesù che per la FEDE nelle Sue Parole-Promesse ha ricevuto ed accolto lo Spirito Santo // la VITA eterna   è UNO con la Trinità per mezzo della incorporazione e comunione con Gesù.
...
Nella parabola di Lazzaro e l'epulone, Gesù parla ai giudei che ancora non hanno avuto ed accolto da Lui la VITA eterna : sono ancora separati dalla VITA da un Abisso. Sono due anime spirituali immortali passate dalla morte ma che non comunicano tra di loro. L'epulone si rivolge ad Abramo, di cui è "discendente" ma non comunica con DIO nè con Lazzaro : sono due mondi // condizioni   diverse e separate : c'è l'Abisso che li separa Per Lazzaro vale la sentenza :

(Sap 2,23–3,1.4). «Sì, Dio ha creato l’uomo (ton anthrōpon) per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo, e ne fanno esperienza coloro che le appartengono. 28 Le anime (psychai) dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà […]. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza resta piena d’immortalità»

Il testo va letto con la "mente " giudaica :" non temete coloro che hanno il potere di uccidere il corpo ma non ( hanno) quello di uccidere l' anima . Poichè la anima è spirituale ed immortale ,  ( non temete la morte perchè ) l'anima del giusto non sarà toccata dai tormenti ma siederà nel banchetto di DIO accanto ad Abramo, nei primi posti. Il banchetto di DIO nell'ebraismo era quello annunciato dal Isaia:

Isaia 25,6-10a 6Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte,
( DIO stesso preparerà il banchetto nella SUA DIMORA - il monte- e saranno invitati tutti i popoli , non il solo Israele, come diceva la cultura popolare - e come credono ancora oggi alcuni-)

un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
( di tutto e di più di ciò che l'uomo possa desiderare)
7Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni

( DIO si rivelerà anche ai non ebrei gli ammîm o gôyîm)

8Eliminerà la morte per sempre
( con il banchetto//comunione con Dio sarà assicurata la vita eterna ) .
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo far à scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. 9E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, 10poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

L' anima dell'empio sarà separata da un abisso dal banchetto di DIO: libera dal corpo e dai  suoi desideri essa sperimenterà l'anelito a DIO ma non potrà mai colmarlo e questo sarà il suo tormento eterno. La Parabola è per i giudei ai quali Gesù dirà :
Lc 13, 24"Sforzatevi ( voi giudei) di entrare per la porta stretta ( Lui, Gesù) , perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 25Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta( quando finirà l'evangelizzazione di Israele) , voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici!". Ma egli vi risponderà: "Non so di dove siete". 26Allora comincerete a dire: "Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze". 27Ma egli vi dichiarerà: "Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!"
28 Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 29Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Se si legge con la " mente" del discepolo di Gesù allora bisogna intendere :

" in quanto UOMINI e DONNE SPIRITUALI, mei discepoli evangelizzatori , non temete di essere uccisi nel corpo perchè la VITA ( Zoè) che Io vi ho dato vi salva sia il corpo che l'anima : infatti ora che avete ricevuto la VITA eterna- la vita   attiva (psikè) è fusa con Essa ( Zoè) . Passando dalla morte ( risorgendo) nella pienezza della vostra persona sarete UOMINI e DONNE CELESTI, simili a Me con una CORPOREITA' NUOVA ed eterna.

  Giovanni 11, 25 "Io sono la risurrezione e la VITA; chi crede in me, anche se muore, VIVRA' .

Per contro : " temete ( piuttosto) il maligno ( che è il peccato- rifiuto della VITA  eterna ) il quale ha il potere di fare perire sia il corpo che l'anima immortale nella Geenna" .
Il maligno con l'indurre i discepoli a rinnegare la VITA( eterna) li condanna ad essere uomini falliti, rifiuti della creazione così che vengono distrutti, bruciati ( corpo e anima immortale ) nell'immondezzaio ardente della Geenna e, come per l'epulone la loro sete di DIO sarà incolmabile. Questo accadrà perchè nella morte si ritroveranno " privi della VITA eterna" dalla quale si sono separati " con il peccato. Avere un'anima immortale e non avere VITA ETERNA è la dannanzione eterna. Qualcuno crede che avendo tutti un' anima spirituale immortale, allora tutti - in qualche maniera- risorgono da morte , quindi credere o non credere a Gesù poco cambia.

Ma Gesù mette in guardia: Passare dalla morte non significa risorgere da morte perchè DIO crea e infonde un'anima immortale in tutti e questo DONO DI DIO iè indistruttibile

L'anima immortale esiste , ci si creda o no e questo si può comprendere sia con la ragione che dalla rivelazione divina.

Ciascuno si informi bene e faccia bene i suoi conti perchè con la morte tutti i giochi saranno fatti.
Gv 5,25 In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa ( L'"ORA" di Gesù è quella della Sua morte : Gv 2,4; 13,1; 17,1) - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, VIVRANNO.5, 28Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la Sua Voce 29 e usciranno ( dai sepolcri) quanti fecero il bene per una risurrezione di VITA eterna ( ζωῆς ) e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna La VITA eterna che Gesù dona ai discepoli li orienta a fare l'evangelizzazione del mondo - che è il bene dell'umanità - e questo li COMPIE , porta a perfezione la loro UMANITA' SPIRITUALE , così che passeranno la morte e VIVRANNO eternamente la VITA eterna . CUCC N° 1000
La nostra partecipazione all’Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo Come il pane che è frutto della terra, dopo che è stata invocata su di esso la benedizione divina, non è più pane comune, ma Eucaristia, composta di due realtà, una terrena, l’altra celeste, così i nostri corpi che ricevono l’Eucaristia non sono più corruttibili, dal momento che portano in sé il GERME della risurrezione .( Gv 6,54ss]
«Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormivano Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Certo egli va a cercare il primo padre come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte.Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: « Sia con tutti il mio Signore ».

E Cristo rispondendo disse ad Adamo: « E con il tuo spirito ». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: « Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre : Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete!

A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero negli inferi . Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in Me e Io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura.
[ (Patrologia greca -Da un'antica « Omelia sul Sabato santo ». (PG 43, 439. 451. 462-463) ]
Mt 27,50.. Gesù ... gridò a gran voce ed emise lo Spirito. 51Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. 53Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Invece:
Coloro che non accolgono nella FEDE la VITA che Gesù dona rimarranno sotto il dominio del maligno finchè non la accoglieranno. poichè: Gal 5,4 Quelli, tra voi che pensano di salvarsi perché ubbidiscono alla Legge ( religiosa) sono separati da Cristo, sono privati della grazia Nessun uomo -se non Gesù- può essere chiamato giusto.

Sal 143,2 o DIO Non entrare in giudizio con il tuo servo: davanti a te nessun vivente è giusto.
Mi. 7,2 L'uomo pio è scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini
Sal. 12, 2 "Aiutami, Signore! Non c'è più uomo fedele , è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo"
- Rm 3,9 tutti sono sotto il dominio del peccato, 10 come sta scritto: Non c'è nessun giusto, nemmeno uno

Solo la Nuova Alleanza può rendere l'uomo " giusto" Ezechiele 36, 27 Porrò il MIO SPIRITO (// la MIA VITA) dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. E questa è stabilita da Gesù : Giovanni 6, 63 È lo Spirito che dà la VITA, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono SPIRITO e sono VITA Se l' anima spirituale immortale non ha la VITA, lo SPIRITO SANTO, è spiritualmente morta : non potrà portare a perfezione la sua umanità : passerà la morte e sarà per sempre nel tormento della sete di DIO ( bla fiamma della Geenna) b la condizione dove " è pianto e stridor di denti" .

Il suo passare dalla morte sarà una " risurrezione di condanna", o meglio, " di autocondanna".
Il giudizio universale Mt 13, 41Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli ( cioè i Suoi messageri, gli evangelizzatori) , i quali raccoglieranno dal suo regno ( Israele) tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente ( Geenna) , dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti ( coloro che accoglieranno lo Spirito, la VITA) splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti! L'opera di evangelizzazione del mondo dei discepoli di Gesù separerà lungo la storia (è un giudizio universale ) la separazione tra :
- coloro che credono a Gesù ed accolgono la VITA
- e coloro che non credono e rimangono nella morte.
Le tenebre , il pianto e il battere dei denti   simboleggiano la disperazione di un fallimento, mentre il raccogliersi a mensa con DIO è segno di comunione e pienezza di VITA , Shalom, Felicità definitiva.
La sentenza di Gesù vale per tutti, non solo per o giudei : questi avevano ricevuto da DIO il compito-elezione di portare la Torah-insegnamento a i popoli, i messaggeri del Regno di DIO , i discepoli di Gesù hanno ora il COMPITO-ELEZIONE di evangelizzare il mondo portando ai popoli la VITA eterna v e se vengono meno al loro COMPITO, subiranno la stessa sorte che Gesù spiega con la parabola dei talenti . Mt 25, 25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento ( lo Spirito di evangelizzazione) sotto terra: ecco ciò che è tuo". 26Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29Perché a chiunque ha ( evangelizzato) , verrà dato e sarà nell'abbondanza ( di Spirito-VITA) ; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". La parabola del banchetto nuziale Mt 22,1 Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: 2"Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: "Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!". 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8Poi disse ai suoi servi: "La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze". 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 11Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. 12Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?". Quello ammutolì. 13Allora il re ordinò ai servi: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". 14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".
Nella parabola Gesù dice che non ha importanza il passato di coloro che hanno accolto il Suo invito alla festa, il banchetto del regno di DIO ( i servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni ), ma una condizione è indispensabile: vestire l'abito nuziale. L’abito da cerimonia è universalmente segno di una dignità particolare, civile o religiosa.
I discepoli evangelizzatori inviati da Gesù al mondo provengono da giudei e pagani questo però non ha importanza ( tutti sono peccatori ) ciò che conta è che si procurino l'abito nuziale, la dignità necessaria per partecipare al banchetto del regno di DIO. Questo abito :
CUCC 54 “Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini nelle cose create una perenne testimonianza di sé. Inoltre, volendo aprire la via della salvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. Li ha invitati ad una intima comunione con sé rivestendoli di uno splendore di grazia e di giustizia.

375 La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegna che i nostri progenitori Adamo ed Eva sono stati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia originali” [Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1511]. La grazia della santità originale era una “partecipazione alla VITA divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 2].

376 Tutte le dimensioni della vita dell'uomo erano potenziate dall'irradiamento di questa grazia. Finché fosse rimasto nell'intimità divina, l'uomo non avrebbe dovuto né morire, [Cf Gen 2,17; Gen 3,19 ] né soffrire [Cf Gen 3,16 ]. L'armonia interiore della persona umana, l'armonia tra l'uomo e la donna, [Cf Gen 2,25 ] infine l'armonia tra la prima coppia e tutta la creazione costituiva la condizione detta “giustizia originale”.

377 Il “dominio” del mondo che Dio, fin dagli inizi, aveva concesso all'uomo, si realizzava innanzi tutto nell'uomo stesso come padronanza di sé. L'uomo era integro e ordinato in tutto il suo essere, perché libero dalla triplice concupiscenza [Cf 1Gv 2,16 ] che lo rende schiavo dei piaceri dei sensi, della cupidigia dei beni terreni e dell'affermazione di sé contro gli imperativi della ragione.
L’abito nuziale non è essere “bravi, buoni e belli”, ma aver deciso di "cambiare la propria vita nel mondo con la VITA nello Spirito" come uno dismette dei vestiti vecchi e sporchi e decide di indossarne di belli e puliti. Senza questo cambio d’abito nemmeno la più intensa pratica religiosa può costituitre l'abito nuziale che apre la porta del banchetto. Non è sufficiente la vocazione a un compito (“essere stati chiamati da Gesù al banchetto del regno ”), bisogna anche adempier con fedeltà e impegno al compito ( l'evangelizzazione del mondo) così da diventare “eletti”, cioè ammessi alla festa finale :

(Mt 7,21).  «non chiunque dice: “Signore, Signore!” entrerà nel regno dei cieli, ma colui che FA la volontà del Padre che è nei cieli» Mt 22, 14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". CUCC
1244 La prima Comunione eucaristica. Divenuto figlio di Dio, rivestito dell'abito nuziale, il neofita è ammesso “al banchetto delle nozze dell'Agnello” e riceve il nutrimento della VITA nuova, il Corpo e il Sangue di Cristo.

1682 Il giorno della morte inaugura per il cristiano, al termine della sua vita sacramentale, il compimento della sua nuova nascita cominciata con il Battesimo, la “somiglianza” definitiva all'“immagine del Figlio” conferita dall'Unzione dello Spirito Santo e la partecipazione al banchetto del Regno anticipato nell'Eucaristia, anche se, per rivestire l'abito nuziale, ha ancora bisogno di ulteriori purificazioni.
Il Magistero Cattolico annuncia e la giustizia ultraterrena   - un paradiso definitivo per le anime spirituali che sono sante ( cioè hanno creduto a Gesù, hanno accolto la VITA eterna , sono stati evengelizzatori fedeli, hanno compiuto la loro UMANITA' SPIRITUALE cioè si sono fatti santificare dallo Spirito , la VITA, fino alla perfezione ( 1Tess 5,23,ss)
- un inferno ( geenna) definitivo per le anime spirituali corrotte dal peccato, il maligno,
- un purgatorio temporaneo per le anime spirituali che hanno creduto Gesù, hanno accolto la VITA eterna ma non si sono fatte santificare perfettamente dallo Spirito
- ed un limbo per i bambini non battezzati ( i bambini si suppone che non pecchino ma non essendo battezzati sono senza VITA eterna.

«La Chiesa non ’aveva mai considerato il limbo un dogma e lo ha abolito definitivamente dopo 800 anni circa il 20 Aprile 2007 con un documento della Commissione teologica internazionale .

«La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere battezzati»- che stabilisce che il limbo - il luogo che accoglie i bambini non battezzati - riflette una «visione eccessivamente restrittiva della salvezza». Si tratta , di «un problema pastorale urgente», perchè il numero dei bimbi morti senza battesimo «è in aumento» e anche perchè in molti casi di troviamo di fronte a «vittime di aborti». Il documento era in discussione alla Commissione teologica dal 2004e nel 2007 il Papa Benedetto XVI ha approvato il testo e ne ha autorizzato la pubblicazione. Il concetto richiamato dai teologi è quello della «sovrabbondanza» della grazia sul peccato: «Dio può sempre dare la grazia del battesimo, anche senza che sia conferito il sacramento, e questo va considerato in particolare quando il conferimento del battesimo fosse impossibile».
( La Stampa 20-4-2007)

Anche il purgatorio è un concetto per il quale, benché sia privo di base scritturale, si appella ad alcuni passi biblici (2 Mac. 12, 39-46; Mt. 12, 31; 1 Cor. 3, 11-15), nonché alla consuetudine di pregare per i morti al fine di alleviarne la condizione nell'oltretomba. Uno dei primi a utilizzare il termine purgatorium per designare un luogo dell'aldilà dove gli eletti sono mondati dai peccati minori, prima di entrare in paradiso, fu verosimilmente Pietro Comestore (m. nel 1179), cancelliere della Chiesa di Parigi (Sermones, LXXXV; PL, CLXXI, coll. 739-741; Schneyer, 1972, p. 641; Le Goff, 1981, pp. 210-213)
Le prime definizioni pontificie del purgatorio comparvero all'epoca delle controversie con la Chiesa greca, come attestano una lettera indirizzata nel 1254 da papa Innocenzo IV (1243-1254) al cardinale Oddone di Châteauroux, nella quale chiedeva l'approvazione dei Greci alla sua definizione del purgatorium, e una lettera di papa Gregorio X (1271-1276), ripresa come professione di fede dall'imperatore d'Oriente Michele VIII Paleologo (1258-1282) in vista dell'unione tra Latini e Greci, pubblicata come allegato alla costituzione Cum sacrosanta del secondo concilio di Lione (1274; Michel, 1936, coll. 1248-1250; Le Goff, 1981, pp. 379-383).
[ cf.: treccani.it/enciclopedia/purgatorio_(Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale)/]

Il Concilio di Trento “Se qualcuno afferma che a qualsiasi peccatore pentito dopo che ha ricevuto la grazia della giustificazione, viene rimessa la colpa e cancellato il debito della pena eterna in modo tale che non gli rimane alcun debito di pena temporale da scontare o in questa vita o in quella futura in purgatorio, prima che gli siano aperte le porte del regno dei cieli: sia anatema” (DS 1580) In questa affermazione dogmatica viene data per scontata l’esistenza dl purgatorio. Il “sia anatema” vuol dire che si tratta di verità di fede, e cioè dogma.

Il Paradiso è un dogma mentre 'inferno non è un dogma ma è un insegnamento costante del Magistero Cattolico.

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