Corso di Religione

         


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La "Religione cosmica"Si è fatta molta confusione nei secoli su questi termini. Molti studiosi hanno chiamato  " religioni naturali o cosmiche "  quelle religioni , come sciamanesimo, shintoismo, taoismo, etc, che presentavano culti a spiriti della natura o forze cosmiche.
Secondo una errata interpretazione , gli uomini, mostrando -nella diversità delle forme religiose della storia- la tendenza a cogliere nella natura, il cosmo e le sue diverse componenti e fenomeni , la manifestazione del sacro e del divino hanno creato le religioni.
La diversità delle religioni veniva spiegata con la diversità di forme di rivelazione naturale o cosmicaL'uomo che contempla il cosmo con tutte le sue facoltà superiori spesso ne trae l' evidenza di una impronta o manifestazione del divino che poi fissa tramite la parole, la scrittura o l'arte. Così nascerebbero le religioni.

Questa considerazione  è stata, per molti anni, un dogma tra molti studiosi delle religioni . Si è parlato perciò di rivelazione naturale o cosmica e di relative religioni.

In realtà la religione nasce da una rivelazione e la rivelazione è ben altro : in generale si può chiamare rivelazione un miracolo o un prodigio attribuito ad uno spirito da parte di un intermediario ( sciamano, sibilla, profeta, veggente, illuminato, etc.)


Anche in presenza di una rivelazione gli uomini tendono ad ampliare la loro conoscenza del divino attraverso la ragione , l'intuizione e l'immaginazione.

Impropriamente chiamata rivelazione naturale o cosmica , la conoscenza del divino che l'uomo trae dalla conoscenza razionale , intuitiva e immaginativa della natura viene considerata una forma di religiosità.

Si legge nel Corano che  Abramo osserva il creato e intuisce l'esistenza del Creatore :  

... 74  Quando Abramo disse a suo padre ‘Azar: “ Prenderai gli idoli per divinità?   Vedo che tu e il tuo popolo siete in palese errore!”.75 Così mostrammo ad Abramo il regno dei cieli e della terra, affinché fosse tra coloro che credono con fermezza. 76  Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: “Ecco il mio Signore! ” Poi quando essa tramontò disse:“ Non amo quelli che tramontano”. 77  Quando osservò la luna che sorgeva , disse: “Ecco il mio Signore!”. Quando poi tramontò, disse: “Se il mio Signore non mi guida sarò  certamente tra coloro che si perdono!”. 78   Quando poi vide il sole che sorgeva, disse:“ Ecco il mio Signore, ecco il    più grande!” . Quando poi tramontò disse : “ O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!
( Corano VI,75-79)
;

Il sole e la luna non sono Allah , ma contemplandoli essi rimandano ad una  trascendenza  : Allah. Il " segno" (’aya) dell’esistenza e del potere di Allah riscontrabili nella natura è descritto in Corano:

II, 73 « Allora dicemmo: Così Allah resuscita i morti e vi mostra i Suoi segni affinché possiate comprendere.
L'Islam religione naturale cosmica ? Secondo una classificazione delle religioni datata e superata bisognerebbe dire di si . Cf.: CORANO, II,164, 248-252, 259, 260; III, 4I, 49-50, 58, 97,103,190; V,114; VI, 95-99; VII,57-58,73,IO3-I37; VIII,52, 54; X, 5-7, 24, 67, 75,101; XI,59,96,IO3; XII,7,35,IO5; XIII,2-4,38; XIV,5; X V,75,77; XVI,11-13,65-69,79; XVII,1,12,59; XVIII,9,I7; XIX,10; XX,22-23,42,47,53-54,56,I28; XXI,3I-32,37,9I; XXII,5-6; XXIII, 30, 45, 50; XXV, 36, 37; XXVI, 7-8,15, 67,103,121, 139,158,174,190,197; XXVII,12-14,52,86,93; XXVIII,35-36; XXIX,15, 24, 35, 44; XXX,20-28, 37, 46; XXXI, 31-32; XXXII, 26-27; XXXIV, 9,15,19; XXXVI, 33-46; XXXVll, I4-I5; XXXIX, 42; XL, 13, 23, 78, 81; XLI, 37, 39-40, 53; XLII, 29, 3Z-35; XLIII, 46-48; XLIV, 33; XLV, 3-5, 12-13; XLVI, 26-27; XLVII,18; XLVIII, 20; LI, 20-2I, 37-39; LIII,I 8; ) .


Molti intellettuali , soprattutto scienziati, hanno contribuito alla costruzione di un concetto " moderno" di religione cosmica o naturale" .

Tutti conosciamo ad esempio la " religiosità naturale o cosmica " di Albert Einstein di fronte alla conoscenza del cosmo che aveva intuito ed acquisito; così viene interpretata da giovani filosofi contemporanei :

"..La religiosità cosmica è l’espressione più alta del sentimento religioso dell’uomo, in quanto contrapposta a quell'insieme di norme e dottrine che costituiscono invece la religione tradizionale. Secondo Einstein, tutte le dottrine religiose convenzionali, quali quelle incarnate dalle diverse Chiese esistenti, sono sbagliate in quanto dogmatiche, e quindi in contrasto col pensiero razionale e con la scienza.

Tale rifiuto, tuttavia, non equivale né porta all’ateismo, a meno che con “ateo” si voglia indicare chi non crede in un dio antropomorfo e agente nel mondo in quanto soggetto superiore e distinto . Esclusi infatti i dogmi tradizionali, rimane per Einstein un più generale e profondo sentimento religioso comune a tutti gli uomini, impersonale, non in contrasto con il pensiero razionale e scientifico e da cui le dottrine tradizionali stesse hanno forse preso origine .

Tale sentimento consiste nel riconoscere una unità nel mondo o nella natura, una sorta di leibniziana “armonia prestabilita” che si rivela in primo luogo nella nostra conoscenza del mondo stesso .

Proprio nella conoscenza scientifica, cioè nella conoscenza razionale dei nessi causali fra le cose, Einstein trova i fondamenti sia del rifiuto della religione convenzionale sia della corretta interpretazione del sentimento religioso, e conseguentemente dell’etica e della morale..."


( cf. di A. Einstein ,Come io vedo il mondo , Religione e Scienza e poi Scienza e Religione, etc ) .

La " religiosità naturale o cosmica" parla di conoscenza del cosmo , pensiero sentimento e visione e non di rivelazione del Sacro .

Tutti possiamo avere un sentimento del cosmo , un pensiero sul cosmo , una visione del cosmo che codifichiamo come conoscenza o intuizione della trascendenza: non si tratta nè di rivelazione nè tantomeno di religione ma di sentimento religioso.

Molti altri intellettuali non si considerano appartenenti a nessuna religione se non ad una generica " religione cosmica " senza dogmi, senza chiese, senza preti e soprattutto senza impegni.

Si tratta di forme -legittime- di ateismo o di neopaganesimo .
Più propiamente sarebbero forme  soggettive intuitive o immaginative della trascendenza. Deismo, o religione naturale e razionale
Voltaire


Il deismo è una ideologia, una filosofia della religione costruita alla fine del XVII secolo in Inghilterra che si è diffusa in Francia e Germania nel corso del secolo successivo principalmente negli ambienti intellettuali illuministi. Si assunse a vera ed unica " religione naturale " .

Questa ideologia ritiene infatti che l'uso corretto della ragione consenta all'uomo di elaborare una religione razionale completa ed esauriente, capace di spiegare il mondo e l'uomo.

Essa prescinde completamente da ogni rivelazione positiva , anzi le si oppone . Il deismo rifiuta l'ateismo in quanto incapace di spiegare l'ordine dell'universo che richiede un grande orologiaio quale suo fattore (Voltaire) .

L'esistenza della divinità infatti sarebbe la base indispensabile affermare per spiegare l'ordine, l'armonia e la regolarità nell'universo; una divinità creatrice, ordinatrice e perciò razionalizzatrice . 

Facendo leva sulla ragione, i deisti contestano le rivelazioni positive su cui si fondano le varie confessioni religiose, ritenendo le chiese istituzioni umane, dettate da scopi di dominio e non dal possesso della verità, in quanto la vera rivelazione è offerta dal lume naturale della ragione e non da comunicazioni dirette e miracolose della divinità a profeti e fondatori di religioni positive.

Secondo Lord Bolingbroke (1678-1751), la religione, il cristianesimo e le chiese non sono che mezzi al servizio dello stato per raffrenare le passioni antisociali presenti nell'uomo.

Il cristianesimo è vero solo nella misura in cui coincide con i princìpi della ragione, mentre la fede ecclesiastica è un'invenzione umana, escogitata a vantaggio di un ordinamento gerarchico in cui il clero recita una parte ben remunerata, mantenendo al contempo nella miseria, nella superstizione e nell'ignoranza gli strati popolari.

Nel corso del XVII secolo i principali esponenti del movimento, in particolare Edward Herbert of Cherbury e John Toland, si schierarono a difesa della libertà di coscienza sottoponendo a critica radicale gli elementi sovrannaturali e mistici della tradizione ebraica e cristiana.

Nei primi anni del XVIII secolo filosofi come Matthew Tindal e Anthony Collins inasprirono l'attacco razionalista contro l'ortodossia religiosa, screditando i miracoli e i misteri della Bibbia mediante una rigorosa analisi storico-filologica dei testi sacri.

Secondo i deisti Dio è il creatore del mondo e delle leggi naturali ma non interviene nelle faccende umane , si limita a garantire il corretto funzionamento del mondo, perciò le preghiere a Lui rivolte sono totalmente inutili.

La sfera etica è sottratta ad ogni rivelazione divina : le forme deistiche non contemplano alcun concetto di peccato/ corruzione/ impurità/ e di perdono/ purificazione/ redenzione. 

Molti personaggi illustri dell'illuminismo europeo sostennero le posizioni del deismo, tra i più noti John Locke, Voltaire, Lessing , Kant, Thomas Jefferson, Fichte, Hegel.

L'ideologia deista, nata in un'epoca fortemente segnata dalle guerre di religione, intendeva  porre fine ai contrasti fra le varie religioni in nome della unicità ed universalità della ragione umana , sentita come l'unico elemento in grado di accomunare tutti gli esseri umani.

Secondo Voltaire l’abbattimento dei pregiudizi religiosi tradizionali è la condizione della pacifica convivenza all’interno dello Stato di religioni differenti, in un clima di tolleranza reciproca per il raggiungimento del bene comune e della pacifica convivenza tra cittadini.

David Hume critica il deismo nei suoi Dialoghi sulla religione naturale e Pascal qualche decennio dopo denunzierà come deisti tutti coloro che pretendono di assurgere alla conoscenza di Dio prescindendo dalla Rivelazione positiva tramandata dalla tradizione ecclesiastica e contrapporrà al «dio dei filosofi», raggiunto con il lume naturale, il vero Dio rivelato dalla Sacra Scrittura, il dio dei patriarchi, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.

Varie versioni di deismo, fra cui alcune vicine all'ateismo, vennero sostenute da molte celebri figure dell'illuminismo europeo, facendo sentire la loro influenza anche in America nel tardo XVIII secolo.

Il deismo verrà ripreso in nuove forme dai movimenti della massoneria .
La conoscenza razionale di Dio " .. Secondo la dottrina cristiana cattolica la rivelazione naturale di Dio o conoscenza razionale di esso da parte dell'uomo muove dalla realtà creata e si attua in due modi : partendo dal cosmo e ascendendo a Dio o partendo dall'uomo stesso. Questo è un dogma della fede cattolica ( cf.: Dei verbum )

" In primo luogo si giunge alla divinità partendo dalle cose ed esseri razionali dell' universo. È una via di natura prevalentemente oggettiva, che possiamo chiamare modo aristotelico-tomista, in ossequio ai dui satori più rappresentativi, pagano l'uno, Aristotele, secolo IV a. C), cristiano l'altro, Tommaso d'Aquino, secolo XIII).

Rientrano in tale metodo le cinque vie di S. Tommaso indicative delle cinque direzioni per ascendere razionalmente muovendo dalle creature per giungere all'Essere supremo. Una esperienza di fondo, comune a tutti i credenti, coincide con l'asserzione di S.Paolo: « l'esistenza e l'essenza invisibile di Dio, il suo potere eterno e la sua divinità, sono razionalmente conoscibili partendo dalle realtà visibili, sue creature (Rom. 1, 19 e ss.)».


Possiamo discernere le impronte divine nelle cose, scorgere Dio come riflesso, anche se confusamente, nello specchio del creato. In secondo luogo, l'intelligenza dell'uomo può giungere alla divinità partendo dall'uomo stesso. Non è necessario uscire da noi stessi, né guardare fuori di noi, «in lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo... Poiché di lui stirpe noi siamo» (Att. 17, 28).

È chiaro che a via della conoscenza razionale di Dio è alla portata di ogni uomo, cristiano o no, anche se privo dei sensi, quali vista, udito, parola. Gli argomenti fondati sulle più profonde esigènze dell'uomo (prove platonico-agostiniane) non sono altro che una conferma di quanto teste detto. Che sia possibile la conoscenza naturale o razionale della divinità è provato dal fatto che non vi è popolo che non abbia una simile credenza ritenuta a ragione, nel passato (Cicerone- Plutarco) e al giorno d'oggi, universale. " (**)

(**) Manuel Guerra Storia delle religioni -La Scuola.

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