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Libri consigliati

SETTEMBRE 2014

io_amo

Vito Mancuso
Io amo. Piccola filosofia dell'amore Garzanti (Saggi)
211 p.

In questo libro, puro ma mai puritano, il teologo laico ragiona a proposito di rapporti prematrimoniali, adulterio, omosessualità.

Nel corso della vita tutti abbiamo vissuto quel sentimento euforico e doloroso, carico di paura e di felicità, chiamato amore. Ma dove ha origine e come agisce la sua forza misteriosa che sempre attrae e rapisce? Come possiamo viverlo nel modo più vero? E qual è il messaggio che esso porta con sé? Sono le domande fondamentali a cui Vito Mancuso risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza di una straordinaria avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse: dall'amore sensuale dei corpi a quello del puro sentimento, dall'amore per la natura e gli animali a quello della mistica e della spiritualità. Esponendo tutti i limiti della morale tradizionale cattolica, l'autore propone una prospettiva etica in grado di orientare dal basso un esercizio giusto e insieme libero della sessualità.

“Se ho tutta la fede per spostare le montagne, ma non ho l’amore, non ho niente”.

Si esprime così l’Apostolo Paolo per descrivere il rapporto complesso tra fede e amore ed è questo il punto di partenza da cui prende le mosse questo saggio di Vito Mancuso.

Il noto teologo italiano, colui che negli ultimi anni, dalla sua prospettiva laica, ha spiegato al grande pubblico con parole semplici i concetti complessi della fede cattolica, torna a occuparsi di uno degli argomenti cardine del suo pensiero. Già nel precedente saggio Il principio passione (Garzanti, 2013) l’autore si era soffermato, attraverso una prospettiva del tutto personale e estremamente affascinante, sulla questione della natura di Dio arrivando a considerare che il principio su cui si regge il mondo sia il risultato della sintesi tra il concetto di Logos, l’ordine delle cose, e il Caos, cioè la casualità. Questi due elementi fondanti danno vita allo spirito vitale, che è Dio e da cui ogni cosa promana. Questo principio vitale si chiama Pathos, la passione. Naturalmente nella sua approfondita analisi teologica relativa alla natura del divino, Mancuso aveva tralasciato di analizzare la passione a livello antropologico, a partire dall’eros, riservandola a pubblicazioni future. È quanto avviene con questo libro.
Non si tratta in questo caso di una teologia dell’amore, cioè di un’analisi dal punto di vista religioso, ma di una “piccola filosofia” dell’amore, la quale richiede la messa in campo di molteplici punti di vista, certamente quello religioso, ma anche quello storico, antropologico, scientifico, letterario e naturalmente etico-filosofico. Un tentativo ammirevole di descrivere in poche pagine quello che non basta una vita ad imparare. Un fenomeno che ripropone, nella nostra piccola condizione umana, lo sconvolgimento primigenio di Logos e Caos che ha portato alla creazione del mondo.

“In che modo partecipiamo alla forza di espansione cosmica originata dal Big Bang e che genera oggi l’espansione dell’Universo nel suo insieme?” secondo il teologo “vi partecipiamo attraverso l’amore, in particolare nella sua forma di eros, concepibile nella sua fisicità come riproduzione in ogni vivente della forza cosmica primordiale che tende all’espansione”.

Attraverso l’amore l’uomo partecipa al miracolo della creazione e fa esperienza della natura di Dio: eros introduce Caos nel sistema ordinato dell’individuo, rompe l’armonia e genera un livello evolutivo superiore.

“L’impulso erotico è il caos che bussa alla porta. Anzi, che la abbatte”.

Per spiegare questo vento impetuoso che arriva a sconvolgere la nostra natura, Vito Mancuso utilizza esempi tangibili della vita quotidiana ma anche testi letterari e poetici dalla tradizione classica greca e latina e soprattutto elementi della mitologia, della filosofia e dell’arte. Il risultato è un viaggio affascinante alla scoperta del sentimento in tutte le sue declinazioni, anche quelle più oscure e apparentemente incomprensibili in cui la moralità e la severità del giudizio cattolico vengono in queste pagine presentate nel dettaglio e poi, pezzo dopo pezzo, del tutto smantellate. Come sa chi conosce e apprezza il punto di vista di Vito Mancuso, è il primato della coscienza a fungere da faro nella vita quotidiana dell’autentico cristiano, cioè di colui che si ispira alla tradizione giudaica.

Ancora una volta farà discutere questo saggio che mette in dubbio la morale cattolica dominante a favore di un’etica della sessualità originata dal basso. Un punto di vista alternativo e interessante per tutti coloro che della libertà di pensiero hanno fatto la loro bandiera e che vedono nel caos originato dall’amore il segno tangibile della potenza e insieme della dolcezza divina.

 

Di Paolo Nicelli
Al-Ghazâlî - Pensatore e maestro spirituale
pp. 136
Jaka Book 2013 
Collana: Di fronte e attraverso 

Abû _âmid al-Ghazâlî nacque nel 1058 a Tus, nella provincia di Khorasan in Persia. Figlio di un seguace della corrente mistica "sufi", studiò in Persia la religione islamica e divenne docente a Baghdad, ma nel 1095 abbandonò l'insegnamento per dedicarsi alla mistica. Viaggiò tra La Mecca, Damasco e Gerusalemme, per tornare infine nella sua città natale e dedicarsi alla scrittura delle sue opere. Il suo pensiero illumina la storia dell'Islâm.

Che la mistica sia anche produttrice di un grande pensiero è quanto ormai si deve assumere da parte di ogni religione.La conoscenza intellettuale e l'esperienza della fede, unite insieme, guidarono il teologo e maestro spirituale musulmano Abû _âmid al-Ghazâlî (450/1058-505/1111) nella ricerca di ciò che stava al di là della realtà apparente, esperienza questa che egli descrisse nella sua opera più significativa, l'I|yâ''ulûm al-dîn (Il ravvivamento delle scienze religiose). La sete spirituale del divino e del suo amore per la creatura; l'obbedienza alle pratiche cultuali e religiose; la ricerca filosofica, teologica e giuridica; l'interesse per l'ordine sociale e politico dello Stato islamico divennero in al-Ghazâlî i campi d'indagine più battuti nel tentativo di voler riportare la filosofia e la mistica nel solco della tradizione islamica. Parliamo quindi di un riformatore più che di un innovatore del pensiero musulmano, sempre attento ad armonizzare la speculazione scientifica con l'esperienza di Dio, la ragione con la fede. Qui sta, infatti, l'attualità del genio intellettuale e spirituale di al-Ghazâlî, che ancora oggi può lanciare un messaggio positivo al mondo intellettuale e religioso dell'Islâm, per un recupero della sua dimensione spirituale, come lettura ermeneutica di tutta la tradizione musulmana. Al-Ghazâlî può rispondere alle aspettative antropologiche di pace e giustizia dei musulmani con il recupero della dimensione spirituale dell'Islâm nel leggere il Corano, la Sunna e la Sharia. Tale lettura ha il fine di evidenziare il messaggio morale, alto per qualità, che la fede islamica propone all'uomo. Contro la deriva ideologica al-Ghazâlî propone un'altra lettura della tradizione islamica, più rispettosa della sua dimensione spirituale e meno esposta alle esagerazioni sia fondamentaliste di una lettura troppo letterale e legalista che di pura e semplice innovazione. Nel suo pensiero emerge l'amore per la tradizione islamica, una tradizione viva, che sappia comunicare Dio agli uomini di ogni epoca storica nel rispetto della dignità della persona, ma soprattutto che sappia fare luce su ciò che veramente edifica la mente e il cuore umano e lo allontana dall'effimero e dal superficiale.

PAOLO NICELLI, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), è stato a lungo negli Stati Uniti e per diversi anni nelle Filippine, a contatto con le comunità musulmane dell'isola di Mindanao. Ha lavorato come vice parroco nella diocesi di Pagadian, come parroco nella diocesi di Ipil e come direttore del Silsilah Dialogue Institute a Zamboanga City. Ha viaggiato in diversi paesi islamici, soprattutto Algeria, Turchia, Egitto, Malaysia e Indonesia. Ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia, la licenza in Islamologia e Lingua Araba, la licenza e il dottorato in Missiologia. È membro del Comitato scientifico e direttivo della rivista di teologia e antropologia missionaria «Ad Gentes». Attualmente lavora per le relazioni islamo-cristiane in Italia e in Inghilterra. P. Nicelli insegna Teologia dogmatica, Missiologia, Dialogo interreligioso e Islamologia presso Il Seminario Teologico Internazionale del PIME, Storia delle società islamiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Islamologia presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Ha pubblicato: The First Islamization of the Philippines. From the 13th Century up to the 19th Century, Silsilah (2003); L'Islâm nel Sud-est asiatico, Lavoro (2007); Islâm e modernità nel pensiero riformista islamico, San Paolo (2009); oltreché diversi articoli per riviste specializzate e quotidiani. Collabora con l'agenzia di stampa Asia News e partecipa a diversi dibattiti radiofonici e televisivi sul delicato tema del rapporto tra Islâm e modernità e su questioni che toccano il modo missionario e la Chiesa.

 


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