TORNA ALL 'INDICE DEI MESI

Libri consigliati
Novembre 2007

fond

Jean-François Mayer,
I fondamentalismi
Elledici, Leumann (Torino) 2001, pp. 104, Euro 9,00

Parafrasando Marx, si può affermare che uno spettro si aggira oggi per il mondo e turba i sonni anche di coloro che non si interessano particolarmente di religione: lo spettro del fondamentalismo. Si sente sempre più spesso parlare non solo di una "destra fondamentalista" che influenza gli esiti delle elezioni americane, ma anche di un "fondamentalismo islamico" - spesso sospettato di legami con il terrorismo -, di un "fondamentalismo induista" che reclama l’espulsione dei missionari cattolici e protestanti dall’India, e così via. Ma lo spettro è reale? È possibile definire il fondamentalismo in modo scientificamente corretto? A queste domande risponde lo storico delle religioni svizzero Jean-François Mayer, attento anzitutto a mettere in guardia contro qualunque uso dell’etichetta "fondamentalismo" a fini meramente polemici o per squalificare avversari religiosi ritenuti non "politicamente corretti". Mayer esamina quindi le correnti più spesso qualificate come "fondamentaliste" e il loro complesso rapporto (che non è di semplice rifiuto) con la modernità, proponendo di distinguere fra due grandi categorie: i fondamentalismi e i nazionalismi religiosi, entrambi comunque protagonisti ormai ineliminabili della scena religiosa e politica mondiale, con i quali la stessa globalizzazione sempre più spesso è chiamata a fare i conti.
RECENSIONE
(L’Osservatore Romano, 11 ottobre 2002)
Nella cultura, non solo religiosa, i fondamentalismi di varia estrazione e concretizzazione ci sono sempre stati, producendo tensioni e lasciando segni evidenti. Lo storico svizzero J.-F. Mayer ha compiuto un’accurata analisi per individuare le origini del fenomeno, nelle sue molteplici espressioni collegate alle grandi religioni cristiane, all’Islam, all’Ebraismo e all’Induismo. Quindi ne descrive le caratteristiche ampliando l’analisi all’ideologia e all’organizzazione sociale e politica. Per ultimo, considera gli orientamenti attuali e futuri nel contesto della mondializzazione in cui prevarrà il sistema della competizione.

 

 

br

Massimo Introvigne,
Il lavaggio del cervello: realtà o mito?
Elledici, Leumann (Torino) 2002, pp. 152, Euro 9,50,
ISBN 88-01-02352-9

 

Le "sette", le religioni, l’estremismo politico usano il lavaggio del cervello per reclutare e conservare fedeli? Oppure la metafora del lavaggio del cervello è utilizzata semplicemente in chiave polemica, per squalificare e discriminare dottrine religiose e politiche impopolari? Queste domande sono al centro di vaste controversie fin dal 1950, quando l’accusa di praticare il lavaggio del cervello è rivolta per la prima volta alla Cina di Mao. Emergono in quegli anni due modelli diversi, uno di critica articolata al cosiddetto "totalismo" presentato dallo psichiatra Robert Jay Lifton e dallo psicologo Edgar Schein, e uno che ritiene invece il "lavaggio del cervello" uno strumento misterioso e infallibile, attribuito dai servizi segreti statunitensi (che realizzano segretamente diversi esperimenti al riguardo) ai comunisti russi e cinesi. Solo più tardi il secondo modello è applicato alle "sette", incontrando sia antiche paure nei confronti dell’ipnotismo, sia una preesistente critica psicologica della religione in genere, e ispirando iniziative politiche e legislative "anti-sette" negli anni 1970 e 1980 negli Stati Uniti (dove incontrano resistenze da parte di studiosi e giudici, e ultimamente falliscono), quindi dagli anni 1990 in Europa. Massimo Introvigne, da anni coinvolto in prima persona in questi dibattiti, ricostruisce dettagliatamente la storia delle controversie, e formula alcune proposte per un possibile dialogo fra critici delle "sette" e studiosi accademici di nuovi movimenti religiosi, questi ultimi in maggioranza fortemente critici nei confronti delle ipotesi del lavaggio del cervello.

 

tdg

Massimo Introvigne,
I Testimoni di Geova: già e non ancora
Elledici, Leumann (Torino) 2002, pp. 144, Euro 9,00, ISBN 88-01-02375-8

 

A differenza di altre realtà religiose di origine più recente, i Testimoni di Geova ci sono familiari. Bussano alla nostra porta, e crediamo di conoscerli. Le loro origini e la loro storia, tuttavia, presentano numerosi aspetti poco noti. La loro dottrina e la vita quotidiana non sono sempre presentate correttamente. Soprattutto, una serie di modifiche dottrinali e organizzative degli anni 1990 - che hanno visto, tra l'altro, l'invito nel 1995 a non calcolare più date precise per la fine di questo mondo - rendono inevitabilmente «datati» molti studi pubblicati negli anni precedenti. Massimo Introvigne, la cui notorietà come esperto del pluralismo religioso internazionale non ha più bisogno di presentazioni, presenta qui il risultato di una lunga ricerca e di anni di continua osservazione dei Testimoni di Geova, in uno studio dove non mancano le novità e le sorprese. Introvigne mostra, inoltre, come la crescita internazionale dei Testimoni di Geova si situi al cuore del dibattito sugli scenari religiosi contemporanei - fra sostenitori e avversari delle teorie della secolarizzazione - e come l'interpretazione di questa crescita si riveli decisiva per rispondere alla domanda sul ruolo e sul futuro delle religioni nelle società occidentali del XXI secolo.

 

mas

Massimo Introvigne,
La massoneria
Elle Di Ci, Leumann (TO) 1997 (2a ed. 1999), pp. 62,

 

Le origini della massoneria - secondo la storica inglese Frances Yates - sono uno dei problemi più discussi e discutibili in tutto il campo della ricerca storica. Oggi la massoneria è spesso evocata nelle cronache politiche - e talora giudiziarie - senza che sia sempre ben chiaro di che cosa esattamente si stia parlando. Ma, anzitutto, che cos'è la massoneria? Come è nata? La massoneria moderna, «figlia primogenita dell'intellettualismo settecentesco», nasce sotto il contrastante auspicio del razionalismo e di quell'anelito preromantico al mistero che affonda le radici nella tradizione esoterica. L'autore affronta nel volume i delicati interrogativi che accompagnano la storia della massoneria e scorge nel «metodo massonico» la peculiarità di una realtà composita che non cessa ancor oggi di porre problema nei suoi rapporti con la religione e la società.

 

isl

Silvia Scaranari Introvigne, L'Islam
Elle Di Ci, Leumann (TO) 1998, pp. 104

 

L'Islam sfiora il miliardo di fedeli nel mondo. In Italia costituisce la seconda religione per diffusione sul territorio nazionale. Anche se negli ultimi anni gli studi scientifici sull'Islam si sono moltiplicati, lareligione dei musulmani rimane poco conosciuta. Ai testi specialistici per gli addetti ai lavori fanno riscontro informazioni approssimative, spesso imprecise, diffuse dai mezzi di comunicazione di massa. Questo studio presenta anzitutto le origini dell'Islam, la figura straordinaria del suo profeta, Muhammad, le vicende relative alla sua successione nel contesto storico e sociologico dell'Arabia pre-islamica. Esamina quindi le fonti della dottrina islamica, gli elementi fondamentali del credo musulmano, i pilastri della fede, le scuole giuridiche e teologiche. Dopo un cenno agli usi e costumi che derivano dalla religione islamica - in particolare per quanto riguarda la famiglia e il matrimonio - è proposta una mappa, nello stesso tempo semplice e completa, delle divisioni all'interno dell'Islam fra sunniti, sciiti, kharijiti, movimenti "di origine islamica" come i drusi o gli alawiti, e si fa cenno al significato di queste divisioni.

 

mst

Rodney Stark - Massimo Introvigne,
Dio è tornato. Indagine sulla rivincita delle religioni in Occidente
Piemme, Casale Monferrato (AL) 2003, 160 pp., 9,90 euro, ISBN 88-384-6584-3

Secolarizzazione addio. È l'ora del toro nella borsa delle religioni Un nuovo libro di Rodney Stark rilancia la tesi che in Occidente la religiosità è in ripresa, contrariamente a quello che si pensa. Ma se è così, per la Chiesa cattolica tutto si fa più difficile .
In Vaticano e in Italia è una teoria guardata con sospetto, quella dell´"economia religiosa". Tant´è vero che il suo caposcuola, l´americano Rodney Stark della University of Washington, non è mai stato tradotto in italiano, nonostante il suo libro più famoso, "The Rise of Christianity" ("L´ascesa del cristianesimo"), magnificamente scritto e argomentato, riscuoterebbe anche qui sicuro interesse. Ma ora Stark ha rotto il ghiaccio. Assieme a Massimo Introvigne - studioso dei movimenti religiosi per il Cesnur di Torino - firma un libro che proprio in Italia esce in prima edizione. Il titolo è "Dio è tornato. Indagine sulla rivincita delle religioni in Occidente".
Stark e Introvigne sono all´antitesi delle teorie della secolarizzazione. Per loro la modernità non è affatto sinomimo di irreligiosità. Gli Stati Uniti ne sarebbero la più clamorosa conferma: là dove la modernità è più sfrenata, il mercato religioso è fiorente. Il luterano Peter Berger, decano dei sociologi della religione di scuola classica, s´è ormai convertito anche lui ai modelli interpretativi di Stark. Ma altra cosa è il fiorire della religiosità, e altro è l´affermarsi della fede cristiana. Quel difetto di trasmissione della fede - di "missionarietà" - che è il punto debole della Chiesa cattolica d´oggi esige non un meno ma un più di impegno per far fronte a un mercato religioso sempre più libero e concorrenziale. Le tesi di Stark e Introvigne sono fatte non per tranquillizzare ma per scuotere la Chiesa.
[ Sandro Magister-www.chiesa.espresso.repubblica.it]

Non c’è più religione, nel senso che il mondo è sempre più secolarizzato e sempre meno interessato alle credenze e alle pratiche religiose? O al contrario ce n’è anche troppa, dal momento che è la religione a causare i peggiori mali del mondo, dagli attentati dell’11 settembre 2001 alle malefatte delle “sètte”? Rodney Stark e Massimo Introvigne – tra i maggiori esperti mondiali del pluralismo religioso contemporaneo – rispondono che oggi c’è più religione di ieri. In Italia, ad esempio, la percentuale di giovani fra i 18 e i 29 anni che afferma di credere in Dio è cresciuta dall’83% del 1981 al 94% del 1999. E anche la frequenza settimanale alle cerimonie religiose (cattoliche e non) è cresciuta dal 35% del 1981 al 40% del 1999. Sono dati che attestano una tendenza europea, che vede l’accrescersi del pluralismo e della concorrenza fra le religioni e l’infittirsi di dottrine e di pratiche offerte da un “mercato religioso” sempre più ricco e variegato. Un’indagine sociologica agile, ricca di dati e di esemplificazioni, di facile lettura anche per chi non coltiva interessi specialistici.

Gli Autori:
- Rodney Stark è ordinario di Sociologia delle religioni e di Religioni comparate presso la University of Washington. Tra i maggiori sociologi delle religioni viventi, è il padre della teoria sociologica dell’economia religiosa. Dalle religioni e i movimenti religiosi contemporanei, i suoi interessi si sono estesi all’interpretazione sociologica della storia delle religioni: il volume del 1996 The Rise of Christianity. A Sociologist Reconsiders History, consacrato alla nascita del cristianesimo, è stato tradotto in dodici lingue. Già presidente dell’Associazione di Sociologia della Religione (ASR), nel 2002 è stato eletto presidente della Società per lo Studio Scientifico della Religione (SSSR).
- Massimo Introvigne è direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e membro della sezione di Sociologia della Religione dell'Associazione Italiana di Sociologia. È autore di trenta volumi e di oltre cento articoli in materia di religioni contemporanee, molti dei quali dedicati ai nuovi movimenti religiosi. Ha diretto la monumentale Enciclopedia delle religioni in Italia (2001), l’opera di saggistica specializzata più recensita in Italia nel 2001, e ha applicato la teoria dell’economia religiosa di Stark alla situazione delle minoranze religiose in Italia nel suo bestseller del 2002 I Testimoni di Geova: già e non ancora. Per i tipi di Piemme ha pubblicato nel 2000 New Age & Next Age, un classico studio sul New Age, più volte citato anche dal documento vaticano del 2003 in materia.


-  TORNA ALL 'INDICE DEI MESI