Lo spiritismo "scientifico"credits : Enciclopedia delle religioni in Italia-LDC
" La storia dello spiritismo moderno
parte da alcuni personaggi e fenomeni che potremmo definire i
classici dello spiritismo moderno.
1740-EMMANUEL SWEDENBORG (Stoccolma 1688 - Londra 1772).
Svedese
e visionario, matematico, fisico, biologo, dimostra
che la materia è spirituale e lo spirito è materiale.
Ha contatti
con angeli e spiriti disincarnati ma sconsiglia tale
pratica perchè dà dipendenza e mette in contatto con dèmoni malvagi.È autore dell’opera teosofica Arcana coelestia (1749-56), presa di mira da Kant.
Naturalista, metafisico, mistico e
teologo ,parte da interessi scientifici e da una impostazione meccanicistica
di tipo cartesiano e approda a posizioni mistiche e visionarie, spiritualiste.
A questa svolta contribuirono sia gli influssi del platonismo
di Cambridge, che spiritualizzò progressivamente il suo meccanicismo
originario, sia le esperienze allucinatorie e psicosensoriali che ne
toccarono la personalità verso il 1740.
Profondamente convinto di essere
portatore di una nuova rivelazione, fondò alcune sette religiose
denominate la Nuova Gerusalemme , tuttora esistenti soprattutto in America
ed in Inghilterra.
Illustre riformatore dei riti massonici, S. trattò
nelle sue opere, di Dio, dell’infinito, dello spirito, della materia
e della creazione. Conoscitore di molte lingue antiche, ricercò i vecchi
misteri massonici arrivando ad affermare che le dottrine dell’Istituzione
derivano dagli Egizi, dai Persiani, dai Giudei e dai Greci.
Mescolando principi religiosi con idee massoniche, immaginò
una nuova religione riformante quella di Roma, e su tale tema
scrisse la Gerusalemme Celeste ed il Mondo Spirituale.
Fu uno dei più dotti tra gli
illuminati
famosi. Il suo sistema
massonico, che poi si impose sia in Svezia che in Norvegia,
fu importato e diffuso in Germania da Zinnendorf.
Era costituito da otto gradi suddivisi in due templi: il primo comprendeva
i gradi di Apprendista, Compagno, Maestro ed Eletto; il secondo quelli
di Compagno Cohen, di Maestro Cohen, di Grande Architetto e di Kadosh.
Si tratta di un rito a carattere religioso, specie nei gradi più elevati.
Esso ritiene che l’origine della vera Massoneria vada ricercata
solo in Scozia; ammette soltanto cristiani, si amministra e si regge
per mezzo di centri provinciali, come la Stretta Osservanza; considera
i gradi simbolici come scuola preparatoria, come il vestibolo del vero
tempio, in cui soltanto si insegnano i veri ed alti principi della Massoneria.
Il Rito di S. si affermò in tutta la Scandinavia, intrufolandosi anche
negli eventi politici del paese. Ebbe a suoi capi i Principi delle case
regnanti, e Carlo XIII fondò nel 1844 un ordine, in sostituzione di
quello del Tempio, di cui si potevano portare pubblicamente le insegne,
che veniva conferito, e si conferisce tuttora, ai soli massoni benemeriti.
Nel 1858 la Royal Library di Stoccolma acquistò un
manoscritto non identificato appartenuto ad un certo professor Scheringson,
morto nove anni prima. Si trattava di una specie di diario, 104 pagine
in tutto, scritte a mano: la storia di un'anima. Ne fu scoperto più
tardi l’autore. Si chiamava Emanuel Swedenborg.
Scienziato dagli
interessi multiformi ed enciclopedici, certamente uno dei geni del XVIII°
secolo, all’improvviso, all’età di 56 anni, aveva iniziato
ad essere protagonista di insolite esperienze che lo colpivano profondamente
e lo sconcertavano.
Jesper Swedenborg era ancora predicatore a Stoccolma
quando Emanuel nacque il 29 gennaio 1688, terzo degli otto figli che
il prelato ebbe dalla prima moglie. Dell’infanzia di Emanuel non
si sa molto.
Aveva appena otto anni quando perse la madre, tuttavia
il carattere tranquillo e benevolo di lei lasciò un segno profondo nell’animo
del bambino, che fu cresciuto dalla sorella maggiore e dalla matrigna.
È indubbio che fin da allora l’educazione religiosa e l’ambiente
spirituale della famiglia, ma soprattutto l’influsso paterno,
sviluppassero in lui il senso della presenza, concretezza e realtà del
mondo ultraterreno.
Ma con il passare degli anni ed il contatto con
la scuola e la tradizione scientifica del suo tempo, Emanuel abbandonò
il mondo della sua infanzia. I suoi interessi si rivolsero interamente
alla scienza.
L'ambiente accademico con cui egli venne in contatto all'università
di Uppsala, era quello dell'umanesimo svedese. In Svezia l'umanesimo,
che per altro vi era giunto tardi rispetto al centro Europa, continuava
a dominare incontrastato. Emanuel fu introdotto all'università dal cognato
Benzelius, dove ben presto si distinse.
Era in grado di scrivere in
latino, in seguito imparò l'inglese, l'olandese, il francese e l'italiano.
Le sue predilezioni si indirizzarono presto verso le scienze: matematica,
medicina, fisica, astronomia. Emanuel era particolarmente interessato
alla tecnica. Il suo modello era l'ingegner Christopher Polhem, notevole
personaggio ed autore di numerosi progetti tecnici, soprattutto navali.
Il giovane Swedenborg ne divenne l'assistente.
Contemporaneamente però
cresceva in lui il desiderio di un viaggio di studi in Inghilterra,
dove la nuova scienza stava evolvendosi più velocemente che in Svezia.
Li insegnavano personalità come Jon Flamsteed, astronomo e fondatore
dell'osservatorio di Greenwich, Edmond Halley, astronomo noto per i
suoi calcoli relativi ai movimenti ed ai percorsi delle comete e Sir
Issak Newton, fisico e matematico di fama mondiale.
In Inghilterra, c'erano osservatori, laboratori, attrezzature
tecniche e soprattutto la Royal Society che, sotto il patrocinio della
corona, riuniva i rappresentanti delle scienze moderne.
Benzelius aiutò
molto il giovane cognato a realizzare questo viaggio. Appena stabilito
a Londra, Emanuel cercò di entrare in contatto con i grandi della scienza
del tempo, cosa che gli riuscì, grazie allo zelo che dimostrava ed alle
capacità che tutti gli riconoscevano. Emanuel trascorse cinque anni all'estero,
si recò a Parigi, ove fu accolto con grande rispetto all'Accadémie Royale,
visse e studiò per un certo periodo in Olanda.
Aveva soggiornato nelle
capitali della scienza moderna, ne aveva conosciuto personalmente e
frequentato i massimi rappresentanti, aveva appreso le più importanti
lingue europee e le tecniche necessarie per proseguire nei suoi studi
e conosceva il livello degli studi scientifici del suo tempo, quando
decise nell'estate del 1714 di tornare in patria, portando con sè un
ricco bottino: disegni e progetti per invenzioni meccaniche, destinati
a segnare l'inizio della sua attività in Svezia.
Si trattava di invenzioni
tecniche come pompe, chiuse, forni, gru, strumenti per le miniere e
per la navigazione interna.
A quel tempo le macchine che oggi risultano
ovvie non esistevano, la tecnica era tutta da inventare e richiedeva
fantasia, doti artigianali e conoscenze scientifiche. Le grandi opere
della tecnica moderna, come per esempio l'automobile, l'aereo, i mezzi
per esplorare lo spazio, occupavano le menti fin dall'inizio dell'evoluzione
tecnica e già Leonardo se ne era occupato molto.
Anche Emanuel aveva
ben presente le necessità del suo tempo e progettò un'infinità di cose,
tra cui nuove tecniche di costruzione per navi, un sottomarino, pompe
ad aria e addirittura una "macchina volante", che suscitò
molto interesse.
A 56 anni, nel 1744 Swedenborg era quello che si dice "un
uomo arrivato". Aveva raggiunto il culmine della carriera
scientifica, era universalmente stimato, in stretto rapporto con la
Corte Svedese ed i maggiori letterati, filosofi e scienziati d'Europa.
Era membro della Camera dei Nobili, conosceva otto lingue, aveva raggiunto
la sicurezza economica e sociale.
Ma dopo 40 anni dedicati pienamente
alla scienza, si manifestarono in lui i primi segni di un cambiamento
radicale dei suoi orizzonti mentali.
La causa di ciò erano i suoi sogni,
quelli di cui ci ha lasciato testimonianza nel suo diario. Emanuel ne
riconobbe il carattere particolare e tentò di interpretarli. Erano sogni
che gli portavano messaggi e simbolicamente gli preannunciavano nuovi
cammini di vita.
I sogni divennero la fonte del suo lavoro scientifico,
espressione delle sue intuizioni. In questo primo periodo della sua
metamorfosi affiorano in lui le prime visioni, una sorta di illuminazione
interiore, immagini di esseri e di luoghi straordinari invisibili per
l’occhio fisico.
Ovvio che sogni e visioni producano in Emanuel
conflitti interiori, egli é uno scienziato dedito alla ricerca empirica
ed all’osservazione attenta dei fenomeni naturali. La sua trasformazione
non può che turbarlo.
Per uno scienziato del suo rango, il rischio di
esser ritenuto pazzo e di venir ridicolizzato è quanto di peggio gli
possa accadere. Tuttavia accetta la sua nuova situazione di vita, e
nel tempo, sogni, illuminazioni ed intuizioni diventano sempre più ricchi,
ampli, completi e lo coinvolgono sempre più. È la rinascita del mondo
della sua infanzia, a lungo rimosso dalla sua coscienza. Il "caso
Swedenborg" fece discutere molto, in molti lo criticarono, tra
i quali alcuni teologi. Lo accusarono di eresia perchè non riuscivano
ad accettare la realtà del suo "contatto con l’altra dimensione".
Le visioni che lo accompagnarono fino alla morte avvenivano nel seguente
modo: egli non perdeva mai lo stato di coscienza vigile, non cadeva
nè in trance nè in estasi, era in pieno possesso della sua consapevolezza.
Era quindi contemporaneamente cittadino della terra e del cielo, ed
aveva rapporti sia con gli uomini che con gli esseri invisibili della
sua interiorità, che egli definì ANGELI.
Vedeva al tempo stesso il visibile e l’invisibile. Il più delle
volte le sue visioni avvenivano in stato di veglia, ad occhi aperti,
altre volte ad occhi chiusi, in uno stato tra veglia e sonno, oppure
nei sogni. Solo in questi ultimi due casi la coscienza diurna era offuscata.
Swedenborg godette sempre di ottima salute ed a 84 anni, età in cui
morì, era ancora agile e svelto come un giovanotto.
Racconta Emanuel: «Ho visto
mille volte che gli angeli hanno forma umana e mi sono intrattenuto
con loro come l’uomo si intrattiene con l’uomo, a volte
con uno solo, a volte con più di uno, e non ho visto nulla in loro che
differisse dall’uomo quanto alla forma. Affinchè non si potesse
dire che si trattava di illusione, mi è stato concesso di vederli in
pieno stato di veglia, mentre ero padrone di tutti i miei sensi ed in
uno stato di limpida percezione.
Spesso ho loro raccontato che nel nostro
mondo gli uomini sono immersi nella più grande ignoranza per quello
che riguarda gli angeli, che immaginano senza forma, come se fossero
dei soffi eterei. Di conseguenza, non attribuendo loro nulla di ciò
che ha l’uomo, eccetto la facoltà di pensare, credono che essi
non vedano non avendo occhi, che non sentano non avendo orecchie, che
non parlino non avendo bocca.
Gli angeli mi dissero che sapevano bene
che un gran numero di uomini sulla terra aveva quest’opinione,
soprattutto, gli eruditi, cosa che li sorprendeva.
Ma ne spiegarono
tuttavia la ragione. Gli eruditi furono i primi a formulare una tale
idea sugli angeli.
Essi, così facendo, non erano guidati dalla "luce
interiore", bensì solo dai sensi esteriori che consentono di capire
le cose che sono di natura visibile, ma non quelle che sono di natura
invisibile. Costoro hanno estinto con l’erudizione l’intuizione
che viene "dal cielo" e non concepiscono nulla che non sia
per loro concretamente visibile. Gli angeli mi hanno detto che al contrario
i semplici di cuore non hanno tale idea e sanno che gli angeli sono
"UOMINI DEL CIELO".
Essi, i non eruditi, li possono vedere,
perchè il cielo è in loro. Tutto dipende dallo stato della nostra interiorità.
Le distanze che noi percorriamo sono le distanze del mondo naturale
e visibile. In ognuno di noi vi è una dimensione, dove non esistono
più nè le distanze nè la misura del tempo. L’uomo non può vedere
gli angeli con gli occhi del suo corpo materiale, in quanto il simile
vede il suo simile in base alle leggi della similitudine.
Del resto
l’occhio, l’organo della vista, è così grossolano che non
riesce a vedere neppure le piccole componenti della natura senza l’aiuto
di strumenti ottici.
È vero che in alcuni casi gli angeli sono stati
visti dagli uomini, così come un uomo vede un altro uomo, perchè in
particolari circostanze essi possono assumere la forma dell’uomo
naturale, materiale. Poichè gli angeli sono uomini del cielo e vivono
tra loro come gli uomini della terra, hanno anche delle vesti e dei
domicili.
Rispecchiati in me, ho visto dei palazzi in cielo così magnifici,
che difficilmente possono essere descritti. In alto brillavano come
se fossero stati di oro puro, in basso sembravano fatti di pietre preziose.
Uno era più splendido dell’altro, dentro come fuori.
Gli appartamenti
erano decorati in una maniera che non trovo parole per descriverli.
Immaginiamo delle bianche pareti cosparse di polvere d’oro, dei
pavimenti ricoperti da soffici petali incastonati gli uni negli altri.
Alcuni palazzi erano circondati da giardini dove tutto era risplendente
ed in certi punti le foglie sembravano d’argento. I frutti erano
grandi e lucenti, i fiori dalle molteplici forme avevano nel loro insieme
i colori dell’arcobaleno. I monumenti architettonici del cielo
sono tali che si potrebbe dire che l’arte ha raggiunto in essi
la loro perfezione.Quanto di più bello l’uomo artista può creare,
è un riflesso terreno di ciò che è nei cieli, e lo è anche la nostra
bella natura.Gli angeli non vivono tutti nello stesso splendore.
Lo
splendore che li circonda corrisponde al loro splendore interiore. Mi
è stato detto che gli angeli degli inferi vivono nell’oscurità,
perchè la loro interiorità richiama ciò. Ma a nessun angelo, a nessun
uomo del cielo e della terra è impedita l’evoluzione che condurrà
al bene, alla bellezza ed alla luminosità.Gli angeli hanno anche un
loro linguaggio che è molto diverso dal nostro. Essi possono esprimere
in un minuto quello che gli uomini non possono esprimere in mezz’ora,
e con poche parole rappresentano ciò che è stato scritto in molte pagine.
Di questo ho avuto più volte esperienza diretta.
Il linguaggio degli
angeli è come un’onda leggera o un’atmosfera che si diffonde
da ogni lato. In quest’onda sono comprese innumerevoli cose che
entrano nel pensiero altrui e lo influenzano.
Gli angeli che parlano
con l’uomo non usano la loro lingua ma quella dell’uomo.
L’angelo infatti, quando parla all’uomo, si rivolge a lui
e a lui si congiunge, al punto che entra nella sua memoria e quindi
anche nel suo modo di pensare e di esprimersi.
Ne risulta che il linguaggio
umano diviene proprio anche degli angeli.Il linguaggio degli angeli
è sentito dall’uomo in maniera sonora, però soltanto da lui stesso
e non da coloro che sono presenti, perchè prima influisce sul suo pensiero
e poi, attraverso il cammino interiore, sull’organo dell’udito.Invece
il linguaggio dell’uomo con l’uomo influisce prima nell’aria
e per un cammino esterno giunge all’organo dell’udito. Coloro
che parlano con gli angeli vedono anche le cose che sono nel cielo.
I
nostri più lontani antenati ebbero una tale unione con gli angeli ed
i loro tempi gloriosi furono chiamati "Età dell’Oro".
Allora, il cielo ed il mondo erano una cosa sola e gli uomini e gli
angeli si parlavano reciprocamente. Gli angeli furono visti da molti
profeti, da Abramo, da Loth, da Elia e da Eliseo. Ed egli chiese:"
Signore, apri i miei occhi affinché io veda." Ed il signore lo
ascoltò, ed Eliseo vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri
di fuoco provenienti dai cieli.»
Il più famoso medium americano dell'Ottocento fu
Andrew Jackson Davis
(1826-1910) il quale aveva trovato ammiratori in Europa. E' proprio dopo l'incontro con «magnetizzatori» che traducono in termini popolari l'insegnamento di Mesmer che Andrew Jackson Davis inizia la sua carriera.
Se poi si aggiunge che il primo spirito con cui Davis dichiara di entrare in contatto è quello di Swedenborg, non si può non concludere che
lo spiritismo nasce e si sviluppa in un clima di nuova religiosità ottocentesca (ma con origini settecentesche) dove le frontiere fra cristianesimo metafisico e contatti con i defunti non sono, almeno originariamente, ben definite.
Tuttavia, è molto importante sottolineare come lo spiritismo ottocentesco di origine anglosassone si presenti come scienza, non come religione.
Lo spiritismo moderno
1846- Angelique Cottin detta la ragazza elettrica manifesta capacità e proprietà spiritiche.
1848 Lo spiritismo come fenomeno organizzato tradizionalmente
è fatto risalire gli avvenimenti di Hydesville (Stato di New York) nel
1848 quando le sorelle
Kate (1836-1892) e Margaret (18341893)
Fox
- cui più tardi si aggiungerà anche la sorella maggiore Leah (1811-1890)
cominciano a udire nella loro casa colpi inspiegabili.
Elaborano un
semplice codice per comunicare con la fonte dei «colpi», che si rivela
essere un venditore ambulante che in quella casa era stato ucciso.
I
fenomeni delle sorelle Fox attirano un enorme interesse.
Nonostante
una serie di scandali che turbano la loro vita - Margaret ammetterà
perfino di avere prodotto lei stessa i «colpi» di Hydesville, poi ritratterà
la ritrattazione - migliaia, poi decine di migliaia di persone partecipano
al movimento spiritista, che dagli Stati Uniti si estende all'Inghilterra,
quindi a tutto il mondo.
Come spesso avviene, l'episodio di origine
del 1848 (oggi meno celebrato nella comunità spiritista di quanto avvenisse
nel secolo scorso, proprio a causa dei successivi scandali delle sorelle
Fox) offre una data comoda da ricordare e un punto di riferimento, ma
si tratta del culmine più che dell'inizio di un processo.
I suoi principali missionari - fino al più noto su scala mondiale (anche
se appartiene già a una generazione successiva), sir Arthur
Conan Doyle (1859-1930) ( ritratto a lato) , il celebre creatore di Sherlock Holmes
- battono tutti sullo stesso tasto: le religioni chiedono fede, lo spiritismo
esibisce le sue prove.
Questo spiega perché lo spiritismo riesca ad
arruolare facilmente personalità del mondo laico, e anche positivisti
fra cui - in Italia il criminologo Cesare Lombroso (18361909).
Negli Stati Uniti - e in misura minore in Inghilterra -, intorno
a camp meeting spiritisti che imitano analoghe istituzioni cristiane
e che da luogo di incontro periodico diventano comunità permanenti,
nascono vere e proprie «Chiese» spiritiste, che si dotano di un credo,
di una struttura e qualche volta anche di un clero.
Senza che il successo sia stato straordinario,
le «Chiese» spiritiste
contano comunque ancora oggi negli Stati Uniti un paio di migliaia di
congregazioni.
Lo Spiritismo religioso Un tono decisamente più «religioso» - anche se l'espressione
«religione» non è usata, e la pretesa rimane «scientifica» - assume
lo spiritismo francese, le cui origini - in quanto movimento
distinto dal suo omologo di lingua inglese - risalgono al 1857.
In quell' Hippolyte Denizard Léon Rivail, cui gli spiriti hanno
imposto lo pseudonimo di
Allan Kardec
(1804-1869), raccoglie diversi
quaderni di comunicazioni spiritiche che un gruppo di amici gli hanno
consegnato e li pubblica con il titolo Il Libro degli Spiriti.
Il nome «Allan Kardec», spiega questo pedagogo francese, deriva
da quello che avrebbe avuto in una precedente reincarnazione come druido ( antico
sacerdote celtico), e proprio l'insistenza sulla reincarnazione (un
tema presente, ma minoritario nello spiritismo anglofòno) conferisce
allo spiritismo «kardecista» francese il suo carattere più distintivo.
Con Kardec e con il suo successore c (1846-1927), lo
spiritismo francese manifesta anche un carattere anticattolico, anticlericale,
e di costante sostegno alle campagne laicizzatrici della repubblica
francese.
In questa forma, penetra anche in Italia dove - tra gli uomini politici
anticlericali che vi si impegnano attivamente - si conta Giuseppe Garibaldi (1807-1882).
Lo spiritismo francese - oggi considerato, nella sua forma
classica, in declino - si esprime a sua volta in associazioni e società,
non in religioni o Chiese.
Diversa è però la situazione in Brasile, dove il kardecismo arriva nel
1852 quando un collaboratore di Kardec, Pierre-Gaetan Leymarie (1817-190 1), vi giunge come esiliato per ragioni politiche.
Comincia
a radunare seguaci, e lo spiritismo conosce nel giro di due decenni
un successo straordinario. Si lega alla massoneria brasiliana (a sua volta particolarmente anticlericale) e ad ambienti politici liberali,
ed è appunto un uomo politico, Adolfo Bezerra de Menezes (1831-1900),
che emerge come «il Kardec brasiliano».
Intorno a Bezerra de Menezes nel 1884 è fondata la FEB (Federazione
Spiritista Brasiliana o Igreja Espirita), che conoscerà più tardi vari scismi,
in parte riassorbiti nel 1949 con il cosiddetto «Patto d'Oro». La FEB
nel 1952, con una dichiarazione ufficiale, proclama lo spiritismo «una
religione». Non tutti gli spiritisti brasiliani sono d'accordo: una parte
rimane «razionalista», considera lo spiritismo non religioso e si ispira
al «trincadismo», cioè alla Scuola Magnetico-Spirituale della Comune
Universale, una forma più «secolare» di spiritismo fondata in Argentina
nel 1911 dallo spagnolo Joaquín Trincado (1866-1935).
Gli spiritisti brasiliani sarebbero - secondo stime recenti - oltre
venti milioni.
Fenomeni simili - anche se nessun paese raggiunge le proporzioni
del Brasile si sono verificati in Messico, Uruguay, Argentina:
in quest'ultimo paese è nata la Scuola Scientifica Basilio, oggi diffúsa
in numerosi paesi dei mondo, Italia compresa.
Fenomeni di tipo «post-spiritista Templi caodao
Fenomeni ispirati al magnetismo si presentano
più chiaramente come religioni.
La più grande religione
«post-spiritista» - peraltro divisa da complessi scismi, legati anche
alle vicende politiche del paese di origine è il
caodaismo vietnamita
.
Una qualche presenza in Italia - a differenza del caodaismo- ha l'antoinismo,
una religione di guarigione fondata sul magnetismo e creata in Belgio
agli inizi del Novecento.
Anche i «nuovi vangeli» come quello diffuso
dalla Fondazione Urantia (che anticipano il channelíng della New Age) danno origine a movimenti che possono essere definiti
post-spiritisti, ma che si possono ancor meglio inquadrare in una categoria
di «nuove rivelazioni».
La Transcomunicazione strumentale (TCS)
Un'organizzazione internazíonale denominata I.N.I.T. (International
Network for Instrumental Transcommunication) raggruppa ricercatori,
sperimentatori e persone interessate in genere. Il termine «transcomunicazione»
è stato coniato dal fisico tedesco
Ernst Senkowski
(1922-)
in occasione del Congresso Internazionale di Parapsicologia
tenutosi a Fermo (Ascoli Piceno) nel 1979.
Senkowski si laurea
in fisica all'Università di Magonza nel 1958 e partecipa, fra l'altro,
alla costruzione di un acceleratore di elettroni. Nel 1976 inizia a
interessarsi del fenomeno delle «vocí paranormali»; attualmente pubblica
il periodico Transkommunikation, in lingua tedesca.
Egli definisce la transcomunicazione come un processo di acquisizione
e interscambio di informazioni ottenuto per vie che non possono essere
descritte con i modelli fisici di canale di frequenza e di onda portante. Per la loro particolare natura queste informazioni, che sono acquisite
per vie ignote, sono definite «transinformazioni». Nella transcomunicazione
strumentale sono distinte due forme: una su base auditiva (TCSA) e l'altra
su base visiva (TCSV).
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SPIRITISMO-
Pag. 2 - SCIENZA FILOSOFIA O RELIGIONE' ?
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