Corso di Religione

Religione - pag. 1
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ISLAM 
La Rivelazione profetica
         


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La Rivelazione nell'Islam(fonte :www.arab.it)
Prima della Rivelazionearabia" .. . Per capire a fondo i contenuti dell'Islam è importante conoscere, sia pur brevemente, ciò che fu l'Arabia, penisola dell'Asia sud-occidentale, prima dell'avvento di Muhammad.

Questa premessa appare necessaria in quanto l'epoca pre-islamica è stata profondamente diversa, da tutti i punti di vista, dalla civiltà arabo-musulmana che l'ha seguita.

Prima del 622 d.c., data che corrisponde all'anno 1 dell'Egira ( fuga di Muhammad e dei suoi seguaci dalla Mecca a Medina ), non esisteva una nazione vera e propria, ma un sistema tribale.

Da tempi remoti gli Arabi abitavano questa terra arida e immensa. Terra grande come un terzo dell'Europa, ma poco popolata e in parte desertica a causa della scarsità delle piogge.

oasi

Gli Arabi impararono a cercare l'acqua in profondità scavando pozzi, ma quando questa talvolta sgorgava da una sorgente, allora appariva l'oasi, stupenda di verde.

Il nomadismo pastorale era il genere di vita che tali condizioni ambientali imponevano. Già da duemila anni prima di Cristo era stato addomesticato il cammello, la cui adattabilità al deserto è ben nota. Il latte di cammella e i datteri coltivati nelle oasi, dove vivevano pochi sedentari, costituivano il cibo dei Beduini. Alcune popolazioni semi-nomadi coltivavano cereali, legumi e frutta, ma solo se le condizioni climatiche lo permettevano. Queste popolazioni vivevano in stretto rapporto e avevano bisogno le une delle altre. Le relazioni tra di loro erano generalmente pacifiche e di natura economica. Il cammello, animale resistente e veloce poteva portare carichi pesanti.
caravanLe carovane raggiungevano le zone più fertili dell'Arabia del Sud, caricavano le merci prodotte localmente e quelle che provenivano dall'India, dall'Africa e dall'Estremo - Oriente per poi rivenderle nell' Arabia del Nord e nel Medio Oriente. I Beduini facevano pagare un dazio per il transito delle carovane sul territorio da loro controllato.

Su scala territoriale più ristretta tra nomadi e sedentari avvenivano parecchi scambi. Numerosi mercati e fiere costituivano occasione di incontro e talvolta presso un'oasi o un santuario assumevano un carattere permanente. Nascevano così città disseminate nel deserto oltre a quelle che sorgevano nelle oasi. Nelle città le strutture sociali erano simili a quelle dei nomadi. Le cellule di base erano le sotto-tribù o clan, piccoli gruppi umani il cui numero era stabilito dalla legge della necessità vitale. Più clan formavano una tribù.

DONNE CON IL VELO NERO ISLAMICO (BURKA') INDUMENTO ANTICO E TRADIZIONALE DELLE POPOLAZIONI DELLA PENISOLA ARABA.

Queste relazioni erano perlopiù pacifiche, ma la miseria di cui spesso soffrivano questi gruppi arabi, rendevano abbastanza frequenti le razzie (ghazwa) per impossessarsi delle ricchezze, spesso relative, dei più fortunati.

Le regole delle razzie erano codificate dall'uso: si cercava ad esempio di non uccidere mai, perché l'omicidio comportava gravi conseguenze. Non vi erano leggi scritte, poiché mancava uno Stato che le imponesse con la forza, ma ciascuno sapeva a quali conseguenze andava incontro in caso di omicidio.

" Occhio per occhio, dente per dente ". La vendetta (ta-ar) era uno dei pilastri della società beduina e si basava sull'egalitarismo tribale. Ogni gruppo sceglieva un capo la cui autorità dipendeva esclusivamente dalle sue qualità personali e umane. Il disaccordo di un solo membro su una decisione importante poteva rimetterla in discussione.

Naturalmente c'erano tribù più ricche e tribù più povere, ma generalmente questa situazione non era mai definitiva, bastava un periodo di siccità per ritornare brutalmente allo stato di miseria e di eguaglianza. Le arti non avevano grande spazio in questa società sempre in movimento ad eccezione dell'arte della parola.

Gli Arabi ammiravano l'eloquenza, gli uomini che sapevano utilizzare la parola (per dare un consiglio, per mettere fine ad una situazione imbarazzante). Ancor più ammirata era la poesia. La poesia cantava i temi universali dell'amore, della gioia, del dolore, ma ancor di più veniva usata per esaltare qualcuno o come satira, per colpire il nemico, per renderlo ridicolo e naturalmente riceveva sempre una replica.

La religione non costituiva una grossa preoccupazione per i Beduini che dovevano ogni giorno lottare per sopravvivere. Credevano in una terra popolata da spiriti, generalmente invisibili, ma che si potevano manifestare sotto forma di animali, di alberi o rocce. Anche le divinità erano numerose, ma nessuna prevaleva sulle altre. Alcune avevano un carattere astrale come Venere e la dea del Sole, altre incarnavano nozioni puramente astratte come il dio dell'Amore o la dea della Morte. "

La Mecca e Medina.


" ..Questa città, che portava ancora il vecchio nome di Jathrib, giace in una pianura irrigua del Hig'as settentrionale, presso alle montagne che dividono il Neg'd dalla Tihàma.



Al pari delle altre antiche sedi di civiltà nelle oasi a nord-ovest dell'Arabia, Medina era composta di case dentro un recinto, con attorno campi coltivati. I principali abitanti di questa oasi erano gli Aus e i Chàsràg', più tardi compresi sotto l'onorifico nome musulmano di Ansar, cioè «aiutatori» (del profeta) ; e che si consideravano come appartenenti alle tribù del mezzogiorno.

Si dice che prima della loro immigrazione là città fosse in potere degli Ebrei, la cui potenza economica però era stata spezzata, pare, dalla spedizione di Abràhà, governatore abissino dell'Arabia meridionale; da allora gli Ebrei vivevano sparsi sotto gli Aus e i Chàsràg', prima loro clienti. Solo la tribù dei Kàinuka conservò il suo quartiere chiuso, ma non senza aver perduto il possesso delle terre: rimasto solo alle due tribù dei Nadir e dei Koràisà, domiciliati fra gli Aus, coi quali solo da poco avevano stretto rapporti politici sulla base di una perfetta eguaglianza.

Gli Arabi di Jathrib da tempo si erano trasformati in buona parte in contadini, con coltivazione soprattutto di datteri, senza però abbandonare del tutto le abitudini della libera vita di nomadi. E proprio per questo non riconoscevano nessuna autorità; ma, da quando avevano cominciato a fare più spesso a fare vita sedentaria, non potevano più, come prima, schivare i conflitti sempre rinnovantisi.

Ne venivano lotte interne continue, finchè scoppiò una guerra fratricida fra le tribù degli Aus e dei Chasrag', cui partecipò tutta la città. Gli Aus ebbero la peggio. Una parte di essi aveva accondisceso a una pace vergognosa e in seguito alla cessione dei terreni si era ridotta pressochè al grado di cliente; l'altra parte, troppo altera per accettare simili patti, aveva preferito essere esiliata dal proprio territorio.

Ma alleatisi con le tribù giudaiche dei Nadir e dei Koraisa gli Aus eran venuti alla riscossa, e in una battaglia decisiva presso Buath eran riusciti, dopo lunga lotta, a strappare la vittoria ai Chasrag'. Però non si era venuti ad una pace onorevole; durava la guerra di tutti contro tutti, e la mancanza di sicurezza era tale che nessuno poteva più occuparsi dei propri affari senza rischio della vita.

Questo stato di cose doveva apparire alle due tribù tanto più insopportabile, in quanto esse non avevano ancor perduta la coscienza della loro affinità. Ma nessuno fra loro era tanto autorevole, da poter sedare la contesa; l'arbitro indispensabile poteva venire solo di fuori. E così la contesa fratricida spianò la via al profeta. .."

( fonte . http://www.storiologia.it/ )
".. La città della Mecca, da tempi remoti, era diventata un importante centro commerciale grazie al fatto che si trovava alla confluenza di una strada che andava da nord a sud, dalla Palestina allo Yemen, e di strade che raggiungevano l'Ovest e l'Est, la costa del Mar Rosso, da dove si potevano raggiungere l'Etiopia e il Golfo Persico.

Nella città di Mecca il gran dio era Hobal, idolo in cornalina rossa. Per ottenere la protezione degli dei e degli spiriti si edificavano santuari, si facevano offerte, si ricorreva a sacrifici dapprima umani e in seguito di animali. Gli Arabi praticavano la divinazione attraverso il volo degli uccelli e la magia era diffusa. Temevano il malocchio e si proteggevano con amuleti.

In realtà come è già stato fatto notare, queste tribù nomadi, disperse, fameliche, anarchiche seguivano un ideale morale che era loro peculiare, nella cui formazione la religione non era fondamentale. L'uomo modello possedeva nel suo grado più alto la " moruwwa", cioè la virilità che comportava la fedeltà al proprio gruppo, il coraggio, il rispetto alla parola data, il senso dell'ospitalità, la fierezza nel sopportare il dolore. Tutti questi valori non facevano riferimento a nessun aldilà. Per l'uomo il valore supremo era l'uomo stesso.

A Sud dell'Arabia si trovava un paese che, pur facendo parte della grande penisola, era molto diverso dal Nord. Gli antichi chiamavano questa terra l' "Arabia felice" ricca com'era di vegetazione e di bestiame. Bagnata dal mar Rosso e dal mar Persico, il clima era salubre, i porti numerosi e ricchi. Le sue montagne venivano raggiunte dai monsoni dell'Oceano Indiano, l'acqua non mancava e permetteva lo sviluppo dell'agricoltura.

Vi crescevano la mirra e l'incenso e la produzione dei profumi era fonte di ricchezza. Questi Arabi del Sud che non si riconoscevano tali, parlavano una lingua vicina all'arabo, la loro civiltà era sedentaria e cittadina e si fondava sull'agricoltura e sul commercio. I loro Stati si chiamavano Saba, Qatabàn, Awsan, Ma'ìn, Hadramout ecc . . . Ogni Stato era diretto da una tribù dominante e privilegiata.
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Tre figlie della divinità semitica Ubal : da sinistra Al-Uzza, Al-Lat Menat . Venerate dai Nabatei di Petra al nord , dai regni della Arabia Felix a sud come quello della biblica regina di Saba ( Sheba) e in Mesopotamia fino alla Persia.

Gli Arabi del Sud erano maestri di architettura e avevano costruito sofisticati sistemi di irrigazione. Il grado di civiltà raggiunto era elevato e si dimostrava in tutte le arti. Erano molto religiosi e avevano innalzato molti templi amministrati da una classe di preti che godeva di grande considerazione. Gli dei e le dee che adoravano erano numerosi ed alcuni erano gli stessi degli Arabi del Nord. Tra queste popolazioni che vivevano sedentarie nel lusso, all'interno di Stati organizzati in modo complesso e i nomadi dai costumi qualche volta selvaggi, il contrasto era grande.

Dopo il trionfo dell'Islam nel VI secolo dopo Cristo, gli Arabi del Sud furono rapidamente convertiti e tutti partirono alla conquista del mondo, ma il ricordo di questa brillante civiltà sopravvisse a lungo. La penisola arabica non era comunque quel paese impenetrabile che molti pensavano fosse, molte idee straniere, soprattutto ellenistiche, circolavano. Del resto lo si può notare nella lingua che, ben prima dell'avvento dell'Islam, presentava molte parole straniere.

Le lotte dei grandi imperi bizantino e sassanide ebbe ripercussioni importanti sul mondo dei nomadi.

La conquista dell'Arabia del Sud da parte degli Etiopici e poi dei Persiani significò l'inizio del declino di questa civiltà. Le guerre intestine tra i principi, così come le guerre straniere in cui era stata coinvolta, cambiò il ruolo dei Beduini. Essi potevano di nuovo farsi pagare più caro il ruolo di mediatori o di guida per il traffico terrestre. Vecchi Beduini sedentari da poco, si rivelarono abili uomini d'affari che potevano assumere la complessa organizzazione delle carovane. Le città prosperavano, soprattutto Mecca. Il processo di dissoluzione della società tribale iniziava.

Questa trasformazione economica comportava una trasformazione intellettuale e morale, non erano più le tradizionali qualità dell'uomo del deserto che portavano al successo, ma la capacità di condurre gli affari a buon fine. L'avidità si diffondeva, i legami di sangue diventavano meno importanti e cedevano il posto a quelli fondati su interessi comuni. I poveri e gli onesti soffrivano di fronte all'arroganza crescente dei nuovi ricchi, ma il vecchio ideale tribale attraverso il quale si poteva criticarli era morto. Nuovi valori si diffondevano.

Le grandi religioni monoteiste e universaliste, giudaismo e cristianesimo presente nella penisola arabica, esercitavano il loro fascino. Da esse derivarono varie forme di religiosità sincretistica in cui trovavano ancora spazio motivi pagani, ma il cui orientamento era monoteista. Da ricordare a questo proposito il fenomeno dell' hanif, così venivano chiamate alcune persone religiose e oneste che professavano un monoteismo semplice senza riconoscersi nelle religioni esistenti. Fu in questo paese mobile e in crisi che Muhammad fece la sua apparizione.  "

(fonte :www.arab.it)

La rivelazione profetica(fonte :www.arab.it)

La Montagna della Luce dove l'arcangelo Gabriele apparve a Maometto

" ..A La Mecca dilagava l'immoralità ma  Maometto per 15 anni visse felice e distaccato. Religiosamente sensibile, affascinato dal monoteismo  ebraico-cristiano si ritira in meditazione nella Grotta di Hira, nei pressi della vetta di Jabal al-Nur, la Montagna della Luce, vicino alla Mecca.

Nessun testo ci dice che cosa facesse e cercasse esattamente Muhammad nella grotta del monte . Certamente cercava la verità sulle cose divine.

Dalle montagne Muhammad sentiva delle voci e le sue notti erano abitate da visioni poi ritornava a casa dove trovava la moglie che raccoglieva con affetto le sue confidenze. Questa fase movimentata della sua vita durò cinque anni fino al giorno in cui, meditando nella grotta Hira senti all'improvviso una voce che gli parlava.

Non sappiamo esattamente l'ordine cronologico delle rivelazioni, conosciamo l'angoscia di Muhammad quando le manifestazioni dell'aldilà cessavano per qualche tempo, il suo terrore di essersi sbagliato, il timore di essere abbandonato dal Dio.

Infine una notte, secondo il racconto del Profeta l'Essere Potente gli disse: " Leggi", passato lo stupore per ben due volte Muhammad rispose all'Arcangelo Gabriele di essere analfabeta. Allora questi recitò e fece recitare al nuovo Profeta quanto segue:

" Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato, 2 ha creato l'uomo da un'aderenza. 3 Leggi, ché il tuo Signore è il Generosissimo, 4 Colui che ha insegnato mediante il càlamo, 5 che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva. " (Sura numero 96, Al-'Alaq, L'Aderenza).

Questa Sura è la prima frase rivelata del Corano. Era la notte del 27 del mese di Ramadan, notte che sarà chiamata "la notte del destino".

Questa notte ne vale più di mille dirà un passaggio posteriore del Corano. Tutti gli anni i musulmani aspettano questa notte. Si era verso il 610 dell'era cristiana.. "
(fonte :www.arab.it)

Fede e rivelazione
La tradizione islamica considera Rivelazione la " discesa " del Corano dal Cielo di Allah. L' evento di rivelazione è di tipo profetico e le parole dell'evento sono il Corano.Il Corano sarebbe la completa Parola di Dio per l'umanità. Esso è da sempre presso Dio ed è " disceso dal Cielo" , una notte , facendo di Maometto il suo profeta . In seguito , per un periodo di anni , l'angelo Gabriele ha comunicato al profeta visioni e parole profetiche.

Secondo la tradizione islamica sunnita e sciita Dio tramite l'angelo Gabriele, lo trasmise oralmente a Maometto per essere poi trascritto da vari compilatori (kuttb) e infine sistemato in una completa versione scritta per ordine del califfo Uthmn b. Affn . La prima edizione originale risale al 650 d.C.

Il periodo delle rivelazioni angeliche a Maometto viene suddiviso dalla Tradizione Islamica in due fasi :

1-la fase nella città di LaMecca
2-la fase nella città di Medina


L'evento che divide le due fasi, l'evento centrale è l'Egira di Maometto cioè il trasferimento del profeta dalla città di LaMecca alla città di Medina.

Cronologia della rivelazione1^ fase

570 Nascita di Muhammad (pace e benedizioni su di lui), figlio postumo di ’Abdallah, del yes" clan degli Hashemiti, e di ’Âmina .
576
  Muore  la madre del Profeta , suo nonno ’Abdul Muttalib lo prende con sè.
578   Morte di ’Abdul Muttalib, Muhammad*  viene affidato allo zio ’Abû Talib.
595   Matrimonio con Khadîja.

610   Inizia la Rivelazione del Corano (proseguirà fino al 632).613   Inizio della predicazione pubblica.
615   A causa delle persecuzioni un gruppo di musulmani poveri e senza valide protezioni  tribali emigrano verso l'Abissinia.
616   Bilâl, Yâssir e Sumayya e il loro figlio ’Âmmâr, alcuni tra i primi    musulmani, sono ferocemente torturati; Sumayya  morirà a causa delle sofferenze subite.
619    E' l'anno della tristezza:  muoiono Khadîja e ’Abû Talib, capo clan dei banî Hashim, zio di Muhammad .L'Inviato di Allah*  tenta una missione nell'oasi di Tâ’if ma viene  maltrattato e scacciato.
620    Primi contatti con l'oasi di Yathrib (la futura  Medina).
621  Primo patto di  ‘Aqaba. Dodici  esponenti di Yathrib che si erano recati alla Mecca in pellegrinaggio si sottomettono all'Inviato di Dio e si impegnano a rispettare l'etica islamica.
622   Secondo patto di ‘Aqaba, . Con esso i   rappresentanti dei clan    degli ’Aws e dei   Khazraj si impegnano a difendere il Profeta  con la stessa determinazione con la quale avrebbero difeso le loro donne. In base al patto stipulato, i musulmani di Mecca iniziano ad emigrare verso quella che poi si chiamerà  “Medinatun-Nabiy”, la città del profeta.
16 luglio 622 :  Egira di Muhammad (pace e  benedizioni su di lui) e di Abû Bakr.  Da questa data  inizia il computo degli anni dell'era islamica. 2^ fase

1° anno dell' Egira -  Il Profeta*  si stabilisce nell'oasi e istituisce rapporti di fratellanza  (16/7/622-4/7/623)tra Muhajirûn (emigranti) e gli ’Ansar (ausiliari medinesi ) L'Inviato di Allah   sposa  ‘Â’isha, figlia di Abû Bakr  (il futuro primo califfo)
anno II°   H. Cambiamento della Qibla (orientamento nella preghiera rituale)  (5/7/623-23/6/624) da
Gerusalemme a Mecca. A Badr i musulmani sconfiggono in campo aperto le truppe dei  Coreisciti. Esilio degli ebrei Banî Qaynuqâ‘.
 anno III° H.   Nella battaglia di Uhud i credenti subiscono una dura  lezione (24/6/624-12/6/625) 1"> causata dalla disobbedienza al Profeta  e dall’ indisciplina di    una parte di loro.  Umm Kulthûm, figlia di Muhammad*, sposa ‘Uthmân ibn Âffân ( il futuro 3° califfo).Matrimonio di ‘Alî ibn’ Abû Tâlib (il futuro 4° califfo) con Fâtima,figlia prediletta di Muhammad.
 anno IV° H.   I Banî Nadhir che avevano complottato per uccidere il Profeta (13/6/625-1/6/626) sono costretti a lasciare Medina. Muhammad *sposa  Hafsa figlia di ‘Omar Ibn ul  Khattab ( futuro 2° califfo).
 anno V° H.<   Battaglia del Fossato (o delle Fazioni Alleate). (2/6/626-22/5/627)I musulmani resistono all'assedio dei miscredenti coalizzati. Resisi colpevoli di tradimento, gli ebrei Banî Quraydha  subiscono una dura punizione.
 anno VI° H.   Patto di Hudaybiya. I musulmani rinunciano a compiere l'‘Omra(23/5/627-10/5/628) 23/5/627- 10/5/628)(la visita alla moschea di Mecca) e accettano di cessare le ostilità contro le carovane dei Coreisciti; in cambio ottengono di poter assolvere l’ ‘Omra  nell'anno successivo. 
 anno VII° H.   Presa dell'oasi di Khaybar. (11/5/628-30/4/629) Ritorno dei musulmani che tredici anni prima  erano emigrati in Abissinia, dove avevano ottenuto la protezione del  Negus, il sovrano di quel paese (il Negus) che  si era segretamente convertito all'Islàm.  Muhammad*, alla testa di una moltitudine di  pellegrini compie l' ‘Omra .
anno VIII° H.   Conquista della Mecca. (9/5/629-19/4/630)Nella battaglia di
Hunayn i musulmani travolgono l'ultimo tentativo dei pagani di   rovesciare a loro favore le sorti dello scontro tra Islàm e idolatria. Nasce Ibrahim, figlio del Profeta* e di Maria la Copta.
 anno IX° H.  La spedizione contro i bizantini si ferma a Tabûk. (20/4/630- 8/4/631)  Morte di Umm Kulthum figlia di Muhammad.
 anno X° H.  Il Profeta* riceve nella moschea di Medina una delegazione (9/4/631- 28/3/632) dei cristiani del Najran ai quali accorda la protezione dello stato islamico. La morte del piccolo Ibrahim è causa di grande dolore e delusione in tutta la comunità  dei musulmani. Sentendo avvicinarsi il termine della sua vita terrena Muhammad* compie l'Hajj ( il Pellegrinaggio) confermando il rito iniziato da Abramo e correggendo  per volere di Dio alcune aberrazioni che vi erano state introdotte.)
 anno XI° H. Il dodicesimo giorno del mese di Rabi‘ I° (8 giugno 632) (29/3/632-17/3/633)Iddio (gloria a Lui l'Altissimo) pone fine alla vita  terrena del Suo Inviato*.
  


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