Corso di Religione

Donna - pag. 3
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ISLAM
La donna nell'Islam. Etica
         


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Insegnamenti islamici sull'aborto
Il Corano non contiene riferimenti esplici all'aborto ma nel suo insieme fornisce le linee guida per trattare la materia dal punto di vista morale.
Dice il Libro :

!V:32    Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta   o che non abbia sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse ucciso l'umanità intera  . E chi ne abbia salvato  uno, sarà come se avesse salvato  tutta l'umanità.


NOTE:
-  " che non abbia ucciso a sua volta": l'applicazione della legge del contrappasso.  L'omicidio è un oltraggio a tutta la comunità umana. Ogni legislazione umana lo sanziona con il massimo della pena, che la vittima sia una sola o si tratti di una strage, non cambia la sostanza del delitto e della pena.
- "chi ne abbia salvato uno": lett. "vivificato".

Il valore fondamentale dell'Islam è la sottomissione a Dio attraverso le parole divine del Corano. Molti teologi musulmani affermano perciò, in obbedienza al Libro ,e per la santità di vita dei fedeli, che dal momento in cui è riconoscibile un embrione nel grembo di una madre questo è protetto dall'Islam come vita umana.

I musulmani considerano l'aborto un atto sbagliato = haram, cioè proibito. L'aborto e' sempre sbagliato quando si adducono cause economiche  perchè si trasgredirebbe la parola del Corano :

!XVII: 31     Non uccidete i vostri figli per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo.

E' sempre proibito nel caso di una gravidanza dovuta ad adulterio consenziente. L'aborto è assolutamente proibito dal momento in cui l'anima , 'Ruh', entra nel corpo del concepito e cioè qualdo la madre incomincia a sentire movimenti volontari del bambino.

La maggioranza delle madri lo sente a 12 settimane, altre a 20. Un testo importante ha orientato molti teologi a stabilire il momento della " animazione" al 120° giorno:

«...Abdullah racconta : l'inviato di Allah, il verace ( l'angelo Gabriele) il veramente ispirato disse ( a proposito della tua creazione) ognuno di voi ( esseri umani) viene formato nel grembo della propria madre in 40 giorni, poi diventa un agglomerato durante altri 40,e infine un pezzo di carne in altri 40. Dopodichè Allah manda un angelo a scrivere 4 parole: scrive le sue azioni, l'ora della morte, il modo di sostentarsi, e se sarà benedetto o maledetto ( nella religione). A quel punto la sua anima venne soffiata nel corpo...»( Sahih Bukhari, Volume 4, libro 55, Numero 549, ..)

In base a questo testo i teologi islamici hanno stabilito che l'anima entra nel corpo :
- chi a l 40° giorno
- chi all' 80°
- chi al 120°

La gran parte ( ma non è sempre stato così e forse cambierà in futuro) accetta il 120° giorno. Perciò si può dire che in genere i teologi musulmani accettano che venga permesso l'aborto solo in casi specifici  e comunque entro i 120 giorni dal concepimento.

Per alcuni teologi uno di questi casi è una malformazione del feto che gli aprirebbe una vita di grave sofferenza. Per esempio un feto il cui sangue presentasse gravi difetti verrebbe considerato abortibile. Per le malformazioni fisiche è richiesto il parere di almeno due medici specialisti che indichino la gravità della sofferenza che lo aspetterebbe.

Un altro è il caso di una gravidanza conseguente ad uno stupro.
In Bosnia ed in Algeria sono stae emesse fatwa che permettevano alle donne stuprate in massa durante i conflitti armati di abortire entro 120 giorni.

Altri teologi ed autorità islamiche sono di parere contrario. Lo Sheikh M. A. Al-Salami,in una sua relazione al Third Symposium on Medical Jurisprudence ha affermato che il Corano protegge la vita dell'embrione comunque, sia che sia frutto di una relazione matrimoniale, di coppia o di uno stupro. La dignità della vita umana non può dipendere da come la persona sia stata concepita.

In Egitto l'aborto è illegale ma nel 2004, Muhammad Sayed Tantawi, il Grand Sheikh of Al Azhar , la più prestigiosa facoltà teologica , ha approvato uno stralcio che permette alle donne violentate di abortire anche oltre il 4° mese di gravidanza.

Secondo il mufti Ali Gomaa, la fatwa è invalida perchè viola il Corano che proibisce chiaramente di " sopprimere una vita innocente".

In Iran ( islam sciita) l' Ayatollah Ali Khameni ha emesso una ftwa ( ordinanza) per la quale possono essere aboriti entro le 10 settimane bambini malati di talassemia ( malattia genetica endemica delle aree mediterranee e oggi ben curata in Italia).

Il Grand Ayatollah Yusuf Saanei, sempre in Iran , ha emesso una fatwa nella quale si permette l'aborto entro i primi tre mesi quando esistano specifiche gravi condizioni , affermando che l'Islam è anche la religione della misericordia e della compassione e che Dio, ove si presentino problemi gravosi, non pretende che gli uomini seguano la Sua Legge.( riportato dal Los Angeles Times, December 29, 2000)

Una risoluzione dell' Islamic jurisprudence council of Mekkah, Al Mukaramah ( Islamic World League) nella 12^ sessione del febbraio 1990 , ha approvato una fatwa che permetteva l'aborto in caso di gravi malformazioni del feto con impossibilità di trattamento medico, comprovate da medici competenti ed affidabili, entro comunque i 120 giorni dal concepimento.

-L' Islam raramente permette l'aborto dopo i 120giorni. Quello nella foto ne ha 112 © http://www.bbc.co.uk

Nel caso in cui il bambino nel grembo della madre diventi un pericolo per la vita di questa la Sharia segue il principio morale del " male minore" .

Questo principio preferisce salvare la madre per ragioni così espresse:
-nelle maggior parte dei casi lasciar morire la madre comporta la morte anche del bambino
-la madre è colei che dà origine al bambino ( esiste prima e trasmette la vita che già possiede in se stessa)
-la vita di una madre in genere è già ben stabilita nel mondo
-la madre è parte di una famiglia e perciò legata ai suoi componenti
-la madre ha doveri e responsabilità da seguire mentre il bambino ancora no.
Tutte le scuole di diritto islamico accettano che l'aborto sia permesso quando la gravidanza-se continuata- pone in grave pericolo la vita della madre. Questo è l'unico caso per il quale l'aborto viene permesso anche dopo i 120 giorni.

Alcune scuole permettono l'aborto entro le prime 16 settimane  mentre altre lo limitano alle prime 7. In ogni caso anche se lo ritengono permesso nei casi specificati tutte lo considerano haram , proibito, anche se non tutte lo ritengono punibile allo stesso modo : in genere più la gravidanza è avanzata più l'atto viene considerato grave.

Naturalmente ci sono anche teologi che ritengono che la vita vada protetta sempre fin dal concepimento e che l'aborto sia sempre haram, proibito dal Corano.

In linea di massima, l'aborto e' tollerato solo nei casi in cui la prosecuzione della gravidanza prefiguri rischi fisici o di stabilità mentale della madre (si pensi agli stupri etnici delle donne musulmane della Bosnia), e comunque solo se eseguito in tempi molto stretti.

Per alcuni casi particolari, quando una donna o una coppia affermano in coscienza di non poter far fronte ai bisogni futuri del bambino, che gli scogli sono insormontabili, come puo' a volte accadere in una situazione di handicap prevedibile, possono essere emessi pareri giuridici che autorizzano il ricorso all'aborto.

L'aborto prof. TARIQ RAMADAN (docente ad Oxfod) :

L'aborto non è autorizzato salvo situazioni nelle quali i sapienti hanno convenuto che la vita della madre è in pericolo.

Vengono poi i casi particolari che portano i sapienti ad interpretazioni più specifiche e più precise dei testi di riferimento che riguardano la vita in generale, la vita dell'embrione, le situazioni personali ed anche i contesti sociali ecc. I pareri giuridici potranno allora essere molteplici e divergere riguardo alle possibilità di abortire.

Alcuni sapienti si attengono al principio generale che ho appena citato e non fanno deroghe in nessun caso; altri affermano che è necessario tener conto di tutti i parametri per enunciare un parere giuridico e, nei casi specifici, autorizzare l'aborto.

Si trovano pareri guridici (fatawa) che autorizzano in casi singolari, specifici o estremi, il ricorso all'aborto. Nel momento in cui il sapiente o il consiglio degli 'ulema' che enuncia la fatwa è riconosciuto competente e fonda il suo parere su riferimenti provati e coerenti, allora questo è considerato conforme all'insegnamento dell'islam. Bisogna aggiungere, come del resto avviene per numerosi consigli aventi la funzione di emettere pareri giuridici, che è richiesto anche il parere di specialisti. Per l'aborto i medici partecipano ai dibattiti e apportano elementi di informazione che permettono agli 'ulema' di avere una comprensione profonda dei casi in questione.

Insegnamenti islamici sulla contraccezione.
Intanto bisogna precisare che : L'Islam è una religione essenzialmente promotrice della famiglia e i figli sono considerati doni di Dio. L'etica sessuale islamica proibisce la pratica sessuale fuori dal matrimonio e gli insegnamenti a proposito di contraccezione devono essere intesi nel contesto dei rapporti tra marito e moglie soltanto.

La contraccezione è da sempre conosciuta e praticata nell'Islam .

Avicenna (980-1037) e Al-Razi (d 923 or 924) due grandi maestri  parlano nei loro insegnamenti di due tipi di contraccezione. Otto scuole teologiche su 10 oggi la permettono ; bisogna dire però che molti leaders conservatori musulmani hanno fatto campagne contro l'uso di proiflattici e altri metodi di contraccezione. Il Corano non parla di contraccezione ma per giustificarla alcuni teologi citano:


17:31, 6:151 non devi uccidere i figli per paura o per necessità

interpretandola come una proibizione anche per la contraccezione oltre che per l'infanticidio.

La tradizione riporta alcuni hadith che lasciano intendere che il Profeta conoscevba la conraccezione e la ammetteva in alcune circostanze. I teologi permettono la contraccezione in caso di problemi di salute della madre o di benessere generale della famiglia.

Il metodo di cui parlano gli hadith è il metodo della interruzione del coito ('azl). Alcuni teolgoi sostengono che questo metodo non deve essere uasto senza il consenso della donna.

Teologi dell'Egitto sostengono che è accettabile qualsiasi metodo di contraccezione che non abbia effetti permanenti come la sterilizzazione . Non sono accettati metodi contraccettivi abortivi.


La contraccezione prof. TARIQ RAMADAN  docente ad Oxford

Un pò in disparte rispetto al problema dell'aborto, c'è la contraccezione.

La presentazione fatta poco fa del principio generale e dei casi specifici è anche qui una griglia di lettura chiarificante: il principio generale tenderebbe ad opporsi alla contraccezione, ma i casi particolari che la permettono sono numerosi.

Dico "tenderebbe" al condizionale perché alcuni sapienti hanno rilevato che il Profeta aveva lasciato fare ai compagni che praticavano la contraccezione naturale tramite il coito interrotto. Per questi teologi era chiaro che lo scopo dell'atto sessuale non è solo la procreazione ma anche il piacere.

Il principio generale, quando è enunciato, non dovrebbe certo concedere un'autorizzazione de facto della contraccezione, ma dovrebbe ai loro occhi, comportare un possibile ampliamento del suo uso, per lo meno quando è naturale.

Abbiamo poi le situazioni specifiche, studiate caso per caso. Troppi bambini, impossibilità di sopperire ai loro bisogni, la salute, la situazione della società circostante, ecc. Tutte le situazioni in cui esistono circostanze particolari che portano una coppia a porsi la questione della contraccezione devono essere studiate in modo specifico.

Quando i fatti sono quelli e non si tratta di garantire atteggiamenti egoisti, frivoli o che escono dal quadro dell'etica, si potrà porre il problema e la contraccezione potrà essere autorizzata. I casi di cui lei parla ne sono un esempio. La decisione deve essere presa in due.

Molti sapienti hanno messo in evidenza il fatto che l'uomo non può praticare il coito interrotto senza l'autorizzazione della sposa poiché corre il rischio di non rispettare almeno due dei diritti della donna: prima, certamente, quello del suo piacere e poi quello di vivere la sua maternità. Il dialogo e la concertazione tra lo sposo e la sposa devono arrivare fin là. 

Dal punto di vista teorico, l'Islam sarebbe contro la contraccezione, poiché l'uomo e la donna sono invitati a procreare e ad accogliere come doni divini i figli che nascono dalla loro unione.

Il musulmano, per antonomasia, ama la famiglia: essa e' il suo ambiente naturale, in essa si realizza la sua umanita' e il fine assegnatigli da Dio. Allo stesso modo l'Islam riconosce all'atto sessuale una grande importanza, affermando che il suo scopo non e' solo la procreazione ma anche il piacere.

In una tradizione riportata, il Profeta associa l'atto sessuale, purché vissuto in un quadro lecito, ad un'elemosina che diventa espressione di un atto di adorazione di fronte a Dio.

La sessualità e' dunque l'espressione dell'essere che accetta tutto del dono di Dio: gli uomini che circondavano il profeta furono meravigliati da questo messaggio che incoraggiava a vivere la vita dei loro corpi e dei loro desideri.

Aisha, la moglie del Profeta, benediceva le donne di Medina, il cui pudore non impediva loro di porre tutte le domande delicate legate all'intimità'. A questo proposito dunque tutto e' permesso eccetto la sodomia: dolcezza, sensualità, preliminari, nel rispetto delle aspettative e del piacere di entrambi i coniugi.

Riguardo alla contraccezione, dunque, tutte le situazioni in cui esistano circostanze particolari, in cui non si tratti di garantire atteggiamenti egoisti, frivoli o che escono dal quadro dell'etica, possono autorizzare la contraccezione. "


Inseminazione artificiale e fecondazione assistita Qualsiasi tipo di tecnica di fecondazione assistita, inseminazione artificiale è proibitaL'infibulazione o escissione delle femmine E' la pratica di mutilare parti della vagina. E' presente fin dall'antichità presso molte popolazioni. Alcune di queste l'hanno mantenuta anche dopo la conversione all'Islam. Il Corano non ne parla e la Tradizione neppure.

L'Islam non la incoraggia.Infibulazioneprof. TARIQ RAMADAN docente ad Oxford

Alcuni sapienti hanno potuto a volte far riferimento a detti del Profeta che avrebbero lasciato una porta aperta a questo tipo di pratica (in rispetto di pratiche culturali in corso alla sua epoca in certe regioni della penisola).

In realtà l'islam non favorisce l'escissione e non ne fa assolutamente un atto raccomandato, come invece avviene per la circoncisione maschile. Si può del resto essere musulmani senza essere circoncisi (non si tratta di un obbligo).
L'escissione è una pratica culturale che non ha fondamento religioso. L'idea di negare alla donna la sua sessualità e/o il suo piacere nella sessualità è, l'abbiamo detto, in totale disaccordo con l'insegnamento islamico. L'islam riconosce le pratiche culturali purché queste non si oppongano ad un obbligo o una proibizione enunciate nelle fonti scritte. Alcuni sapienti musulmani hanno dunque fatto mostra di tolleranza di fronte a queste pratiche ma la loro lettura è specifica e discussa.

Il caso dell'infibulazione non ha possibilità di discussione e si oppone chiaramente agli insegnamenti dell'islam. Su questo argomento bisogna promuovere l'informazione, l'educazione e l'istruzione: è il vero mezzo per opporsi a pratiche di questo tipo.

Reprimere non porterà a granchè se questo non è accompagnato da una campagna d'informazione che ricorda alle musulmane e ai musulmani che l'islam non esige nulla del genere, in nessuna circostanza.

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