Corso di Religione



Nuovi Culti e Movimenti religiosi.
         


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Istituto InterAccademico di Sociologia delle Religioni C.E.S.N.U.R. / Nuovi movimenti religiosi in Italia.

Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sètte in Italia. La Rivista

  AGGIORNAMENTI   


Sètte, culti e movimenti religiosi : quale differenza ?
Il punto di vista del diritto
Prof. Andrea Bettetini -Università di Catania-Facoltà di Giurisprudenza-Diritto escclesiastico.

Sètte.


La parola «setta» sembra riferirsi in maniera più diretta a un piccolo gruppo che si sia separato da un gruppo religioso più grande, generalmente cristiano, e che segua credenze o pratiche devianti.

La parola è meno esatta quando viene applicata a quei gruppi che provengono da un’interazione fra il cristianesimo e le religioni orientali o africane, oppure a quelli che sono di tipo psico-terapeutico o gnostico.

La parola «setta» non è usata ovunque con lo stesso significato. In America Latina, per esempio, vi è la tendenza ad applicare questo termine a tutti i gruppi non cattolici, anche quando questi appartengono alle Chiese protestanti tradizionali. Ma sempre in America Latina, in ambienti che sono più sensibili all’ecumenismo, la parola «setta» è riservata solo ai gruppi più estremisti e aggressivi.


Nell’Europa occidentale la parola ha una connotazione negativa, mentre in Giappone le nuove religioni di origine shintoista o buddhista sono normalmente chiamate sette e non in senso dispregiativo.

Nello sforzo di cercare un denominatore comune, le sette sono state definite come «gruppi religiosi con una distinta visione del mondo che deriva dagli insegnamenti di una grande religione mondiale ma non si identificano con questi insegnamenti».



Questa definizione, di tipo fenomenologico, è solo parzialmente corretta. Non sembra comprendere i movimenti che derivano da uno sfondo umanistico, paganizzante o gnostico, movimenti che alcuni sociologi preferiscono chiamare «nuovi movimenti magici».

Inoltre, una simile definizione omette ogni giudizio in merito agli insegnamenti, al comportamento morale dei fondatori dei Nuovi movimenti religiosi (NMR) e dei loro seguaci, e alle loro relazioni con la società.


Nuovi Movimenti Religiosi

Il termine «nuovi movimenti religiosi» quando si riferisce a questi gruppi è più neutrale di quello di «sette».

Sono chiamati «nuovi» non solo perché sono apparsi nella forma attuale dopo la seconda guerra mondiale, ma anche perché si presentano come alternativa alle religioni istituzionali ufficiali e alla cultura prevalente.

Sono chiamati «religiosi» perché dichiarano di offrire una visione del mondo religiosa o sacra, oppure mezzi per raggiungere altri obiettivi come la conoscenza trascendentale, l’illuminazione spirituale o l’autorealizzazione, o perché offrono ai membri le loro risposte a questioni fondamentali, quali il significato della vita o il posto di ciascuno nell’universo.


Nuovi Culti e Nuove chiese.


Questi movimenti o gruppi sono anche denominati alle volte «nuove religioni», «religioni marginali», «movimenti religiosi liberi», «movimenti religiosi alternativi», «gruppi religiosi marginali» o (particolarmente nelle aree anglofone) «culti».

È da tener presente che molti di questi gruppi non sono contenti di ricevere un nome che indichi un’opposizione alle Chiese o ai gruppi religiosi stabiliti. Essi comprensibilmente si autodefiniscono «Chiese».

Con riferimento a un background del sistema di conoscenza che sembra spiegare un NMR, si possono distinguere quattro tipi.

1- Vi sono movimenti basati sulla Sacra Scrittura. Sono perciò cristiani o derivano dal cristianesimo. Formano la maggioranza di quei movimenti o sette specialmente nei paesi tradizionalmente cattolici come l’America Latina o le Filippine.

2- Un secondo gruppo di NMR comprende quelli derivati da altre religioni come l’induismo, il buddhismo o le religioni tradizionali. Alcuni di loro assumono in maniera sincretista elementi provenienti dal cristianesimo.

3- Un terzo gruppo di sette mostra segni del disfacimento dell’idea genuina di religione e un ritorno al paganesimo. Non chiare nelle loro idee di Dio Creatore, esse hanno elementi di magia, superstizione, astrologia, spiritismo, stregoneria, politeismo e perfino culto satanico. Mostrano i segni di una cultura che sta diventando spiritualmente pigra o stanca dell’esasperato razionalismo della moderna civiltà tecnologica.

4- Un quarto gruppo comprende le sette che sono gnostiche . Nelle loro rivendicazioni naturalistiche, sembrano offrire alla gente la possibilità di liberarsi dal peso della libertà e della responsabilità, e di avviarsi su una strada che non richiede decisioni morali ma offre soltanto «illuminazione» .

Dal punto di vista dottrinale, i NMR che operano nelle regioni tradizionalmente cristiane possono essere collocati in quattro categorie a seconda della loro distanza dalla visione cristiana del mondo:
- quelli che rifiutano la Chiesa,
- quelli che rifiutano Cristo,
- quelli che rifiutano il ruolo di Dio (e mantengono ancora un senso generico di religione)
- e quelli che rifiutano il ruolo della religione (e mantengono un senso del sacro, ma manipolato dall’uomo per poter acquisire potere su altri o sul cosmo).


La crisi della modernità e le sette religiose . di Andrea Molle- Universtità statale di Milano

«Lo studio dei nuovi movimenti religiosi vive oggi una nuova stagione di fermento. Ciò accade soprattutto negli Stati Uniti, in cui l'orizzonte religioso complessivo è molto variegato, ma anche nella vecchia Europa dove sembrava dominare l'analisi sul cristianesimo, pur accompagnato da una crescente attenzione per l'islām, l'interesse è andato via via intensificandosi a causa dell'ampliarsi dello scenario di controversie da loro originate.

Il dibattito sul presunto " lavaggio del cervello ", la coercizione psicologica, la violenza più o meno evidente e il rapporto tra NMR e crisi della modernità destano ormai l'interesse degli antropologi, dei sociologi (Introvigne, 2002) e del mondo politico.

Buona parte delle nuove riflessioni teoriche scaturite dai dati acquisiti con numerosi studi di caso, ... , aumentano le nostre conoscenze su queste questioni già affrontate in passato dalla letteratura scientifica, ma propongono anche nuove frontiere disciplinari e nuove sfide internazionali.

L'insorgere di questi movimenti è comunemente interpretato come una risposta agli epocali cambiamenti culturali e sociali di un periodo di radicale trasformazione delle società umane (Dawson, 2005: 74 e ss.).

Questi nuovi gruppi non si limitano però ad offrire un'alternativa al passato, ma producono piuttosto infinite situazioni liminali frutto di compromessi contingenti tra le nuove istanze e gli impianti tradizionali nei quali si sviluppano.

Essi pongono pertanto una serie complessa di interrogativi a cominciare dal capire il perché alcuni di loro abbiano più successo di altri e, all'interno di questo insieme, come mai quelli di origine orientale abbiano avuto una così veloce propagazione oltre il loro contesto di origine, provocando al contempo dei profondi cambiamenti nell'etica socialmente condivisa delle società occidentali (Clarke, 2000). »



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