Corso di Religione

Pag.  1
1    2    3    4    5  


SCIAMANESIMO
Introduzione
         


powered by FreeFind





Lo sciamanoSciamano è  una parola russa derivata da saman di origine tungua, lingua della Siberia dell'Est. Significa colui che è sconvolto , turbato, trasportato...o anche colui che sa.

Lo sciamanesimo è un fenomeno religioso che riguarda pressochè tutte le culture umane.

In senso lato lo sciamanesimo  puo' essere compreso come l'insieme delle pratiche psichiche e spirituali di uno sciamano, dei suoi aiutanti, apprendisti, artisti, della stessa comunità che lo sostiene, assiste o interagisce con i suoi atti.

In senso stretto il termine sciamano si applica solo ai sistemi religiosi tradizionali dell'Asia centrale e della Siberia. In senso estensivo si applica a tutte le pratiche religiose tradizionali simili a quelle dello sciamanesimo della  Siberia.

Quanto alle pratiche sciamaniche degli occidentali contemporanei si tratta di pratiche per l'integrazione psichica , emozionale e spirituale in vista dell' l'indagine  , scoperta e conoscenza di mondi non-materiali e stati mentali.

"Lo sciamano è guaritore, è mago; tuttavia ha qualcosa in più del guaritore e del mago. E' persino del sacerdote. Egli è mistico, poeta, ma soprattutto psicopompo : un manipolatore di anime.

Lo sciamano accompagna agli inferi le anime dei morti che non ne trovano la strada e restano sulla terra a tormentare i viventi ; lo sciamano restituisce ai malati la salute, vale a dire l'anima che hanno perduto e la cui man-canza è causa dello stato di malattia.

Egli sa come passare dal mondo dei vivi al mondo dei morti, dal mondo di qua al mondo di là. Egli è un vivente tra le anime dei morti ed è un morto qui sulla terra: «Allora sarai possente, perché avrai viso i morti » (Sciamano australiano citato da Mircea Eliade).

La sua familiarità con l'aldilà, il suo poter passare indenne da una condizione all'altra, lo stare anzi contemporaneamente nelle due dimensioni dell'essere, quella materiale e quella spirituale: questo è il compito che lo sciamano svolge, come nessun altro operatore del soprannaturale.

La dimestichezza con i due mondi si esprime nell'esperienza estatica: lo sciamano viaggia, vola passando dalla realtà quotidiana alla realtà "altra", e compiendo i suoi viaggi, i suoi voli, ascende al cielo o discende agli inferi, dove entra in contatto con anime di morti, con spiriti, con le gerarchie degli esseri soprannaturali. Il dominio del fuoco, delle acque, dell'estasi, degli spiriti : questi sono i suoi poteri magici.

I doni sciamanici, secondo Mircea Eliade , "non sono il retaggio di una religione particolare, connotata culturalmente e geograficamente. Lo sciamanismo è «una delle tecniche primordiali dell'estasi; esso è, ad un tempo, mistica, magia e "religione" nel senso più lato del termine».

In tutte le religioni , cioè in tutte le sfere di ritualità in cui l'uomo cerca un rapporto con l'alterità divina, esiste un frammento di sciamanismo, poiché questo riguarda l'insieme dei saperi e delle culture dell'estasi: la tecnica del volo estatico, dell'uscita dal corpo e dell'immersione del sé nella totalità del sacro .

«In linea teorica - chiarisce Di Nola - è possibile rintracciare fatti di natura sciamanica in quasi tutte le religioni, poiché in tutte le religioni l'estasi e la tecnica di provocazione dell'estasi sono componenti frequenti e rilevanti»."
(*)

Le fonti

Gli studiosi sono concordi nel definire le religioni tradizionali complesse e talvolta difficili da decifrare.

In passato non sono mancati grossolani errori, possibili anche oggi, dovuti al metodo di ricerca. Infatti, per ottenere informazioni sulla religione di un popolo, si chiedeva ad alcune persone appartenenti a quel popolo le più intraprendenti nel parlare o quelle che potevano esprimersi in una lingua straniera comprensibile al ricercatore cosa pensassero di Dio, del rapporto tra l'uomo e il Creatore, della creazione, del male ecc.

Presumendo, in tal modo, che tutti fossero patentati teologi e filosofi. Provate a pensare a uno straniero che venisse da noi per sapere tutto sulle nostre abitudini e relígiosità e se ne andasse per strada, al mercato, al bar, chiedendo a chiunque che cosa pensa di Dio, della salvezza umana e dell'eternità.

Certamente riceverebbe risposte poco adeguate e insufficienti per delineare i contenuti della religione cristiana (presumendola come la più diffusa).  Molte volte, dunque, le conclusioni errate a cui si giunge in fase di ricerca, sono proprio da imputare all'inaccortezza dello studioso che non ha saputo scegliere i suoi interlocutori.

A maggior ragione, l'errore di interpretazione è molto più facile tra i popoli "primitivi", dove non sussiste l'abitudine di interrogarsi astrattamente su Dio e la religione, ma tutto è affidato alla tradizione orale di grandi fatti e miti, che richiamano alla memoria le verità di fondo tradotte nell'esistenza.

Non esistono testi scritti, non ci sono archivi né raccolte di documenti, solo racconti, talvolta in veste di favola, proverbi, miti e norme che i vecchi tramandano ai giovani, ripetendoli instancabilmente la sera attorno al fuoco o nei momenti di festa e di solennità per il villaggio.

Queste consuetudini, le cui origini si perdono nei secoli, sono la struttura portante, l'anima del popolo. Le religioni tradizionali, ricche di miti e antiche credenze, contano oggi circa 100 milioni di seguaci in tutto il mondo.

Nel mondo ci sono oggi circa 100 milioni di persone che, pur non appartenendo ad alcuna delle religioni maggiormente diffuse (cristianesimo, islam, buddhismo, induismo, ecc.), seguono tuttavia una propria fede, ricca di miti e tradizioni, e fanno riferimento a un Dio creatore dell'universo e dell'umanità.

Negli anni passati tutti costoro venivano facilmente etichettati col termine «primitivi», spesso carico di diverse valenze negative: senza-cultura, senza-Dio, senza-scrittura, senza-tecnica, quindi selvaggi, uomini ancora agli inizi della scala della crescita e dell'evoluzione umana.

E' il destino di ogni popolo in rapporto al suo vicino più forte e meglio armato: quest'ultimo impone la propria supremazia, assoggetta il più debole, lo priva di ogni dignità e lo fa schiavo, giustificando il proprio atteggiamento con la presunta inferiorità dell'altro. Il lungo periodo storico della schiavitù, oltre ad aver distrutto uomini e popoli, ha purtroppo alimentato una mentalità di profondo razzismo, tale da allontanare l'uomo occidentale dalle altre fonti culturali.

Se l'altro è meno uomo di me, è inevitabile che io lo tratti da «sottouomo», se invece lo considero pari a me, devo necessariamente avere fiducia e rispetto nei confronti del suo pensiero, del suo modo di vivere, del suo mondo religioso. 

Devo, addirittura, cercare di pormi in ascolto delle sue esperienze per trarne utili insegnamenti .

L'uomo del computer, dell'energia atomica, dei viaggi spaziali, è convinto di avere qualcosa da imparare dai suoi fratelli di cultura diversa, di abitudini talvolta strane e incomprensibili, legati ad antichissime tradizioni e con un sistema di vita ancora essenziale e primitivo?

- INCONTRI RAVVICINATI - 1880-Stanley incontra per la prima volta tribù africane

Storia
Lo sciamanesimo , secondo gli ultimi studi sui paleantropi, risalirebbe al paleolitico ( ma si tratta di congetture sui pochi dati a disposizione, vedi : religioni antiche ) , tempo della cultura della caccia, si attenua nella cultura agricola e nelle culture socialmente più complesse. In Siberia e Asia centrale lo sciamanesimo è ancora presente in tutti i suoi aspetti. Oggi si ritrova inoltre in Africa, America sett., Oceania .

Sciamano siberiano

Il fenomeno estatico è ricorrente in quasi tutte le epoche anche se diversa è la spiegazione . Uno dei caratteri che definiscono l'essenza della esperienza estatica è
- la perdita di coscienza,
- l' insensibilità agli agenti fisici
- e la percezione che l'anima, durante il trance, viaggi nell'aldilà.

I poeti greci Omero ,Eschilo, Aristofane, Sofocle, Callimaco, etc. narrano di apparizioni. Naturalmente sono finzioni letterarie ma non in senso puro, esse esprimono esperienze religiose e psichiche intense, profonde - e non impossibili o irreali- in circostanze particolari come il dover prendere una decisione importante, sciogliere un dilemma,uscire da una responsabilità angosciante.

Nella cultura greca classica c'erano tre forme di comunicazione della sapienza divina (sapere assoluto) all'uomo: la forma Dionisiaca in cui Dioniso induce gli uomini alla follia ed è lui stesso folle; la forma Apollinea in cui Apollo suscita la follia nel divinatore ; la forma Eleusina attraverso una estasi cultuale iniziatica .  

Platone, Fedro 265b: "..la verità è che i maggiori beni ci sono largiti per mezzo di una follia che è un dono divino...la follia è di due specie: l’una prodotta da malattie umane, l’altra da una virtu’ divina che ci allontana dalle abitudini consuete. E questa follia divina l’abbiamo poi quadripartita per 4 divinità riferendo: l’ispirazione dei profeti ad Apollo, quella degli iniziati a Dioniso, quella dei poeti alle Muse , e l’ultima ispirazione ad Afrodite e ad Eros.

" La virtu' divina di cui parla Platone (altrimenti chiamata follia) è l' epilessia che provoca una trance estatica. . Si pensava che fosse un dono divino giacchè alcuni dei colpiti si comportavano da ispirati, gente che comunicava con  gli dèi.

" È vero che, anche nelle culture primitive, esiste una sorta di identificazione fra dono sciamanico e malattia - i cui sintomi sono spesso individuati nella tendenza alla malinconia, alla ipersensibilità, all'isolamento, al vagabondare, al sogno e alla réverie - ma il nesso è tutto da ricercarsi nei processi iniziatici, non nel campo del patologico.

La differenza fra iniziazione e patologia sta nel dominio e nell'utilizzazione volontaria delle qualità sciamaniche, ottenute o potenziate tramite l’"organizzazione iniziatica del tirocinio".

Non c’è sciamano senza ricerca, applicazione, training. Il mestiere del cacciatore d'anime è il risultato di un apprendimento, di una complessa trasmissione di poteri tra un maestro e un discepolo. Non esiste altra via: e questa non è certo la via della malattia.

... Il comportamento magico-religioso, che presenta apparenti similitudini con quello della psicosi, è generalmente prevedibile e gestibile nel contesto; ha una sua regolarità ciclica, che varia a seconda delle tipologie rituali; non è concepibile come evento del singolo individuo, ma può manifestarsi solo in un ambito intersoggettivo, culturalmente protetto; è occasione di socializzazione e di socialità; è perfettamente legittimo secondo i codici etico-religiosi della comunità che lo controlla; non è stigmatizzato come marginale.

Infine, nelle culture non moderne, le occasioni cerimoniali collettive, nelle quali si verificano alcuni di questi comportamenti, svolgono un ruolo di integrazione culturale e di consolidamento sociologico, nonché di rassicurazione emotiva individuale, di grande efficacia."
(*)

Monumento ai Tairona da cui discendono i Kogi a Santa Marta.

" Nel 1966 in Colombia, nella Sierra Nevada di Santa Maria gli Indiani Kogi celebrano con il loro sciamano un rito funebre. Una ragazza è morta. Lo sciamano indica il luogo della sepoltura e compie azioni rituali dicendo : « ...qui è la Città della Morte...qui è l'utero...la è chiusa , ma io vado ad aprirla. »

Viene scavata una fossa e vengono poste accanto al cadavere della pietruzze verdi , delle conchiglie (surrogato rituale dei parenti), una di esse è spiraliforme ( sostituto rituale del "marito" vivente della ragazza), e poi del cibo.

Giunta nell'aldilà la ragazza chiederà un marito e lo sciamano deve operare la sostituzione rituale del " marito" vivente, altrimenti dovrà morire. Esempi ancora oggi operanti di estasi cultuale iniziatica sono i riti scenografici africani che portano alla possessione per invasamento di uno spirito nella mente o nel corpo di persone scelte causando stati di trance estatica divinatoria o con scopi terapeutici.

L’invasato attraverso l’esperienza estatica viene iniziato al mondo degli dèi o dei defunti dove impara ad utilizzarne i poteri. Gli stessi riti li troviamo nelle popolazioni africane deportate nelle Americhe : Umbanda , Macumba, Voodoo etc..."
  ( M.Guerra -Storia delle religioni-Brescia 1989)

Come considera queste religioni la Chiesa Cattolica? 
Sciamana-Costa D'Avorio

Nel mondo ci sono oggi circa 100 milioni di persone che, pur non appartenendo ad alcuna delle religioni maggiormente diffuse (cristianesimo, islam, buddhismo, induismo, ecc.), seguono tuttavia una propria fede, ricca di miti e tradizioni,e fanno riferimento a un Dio creatore dell'universo e dell'umanità.
( Ad Gentes)

«Dai tempi più antichi fino ad oggi presso i vari popoli si trova una certa sensibilità a quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta vi riconosce la Divinità suprema o il Padre. Questa sensibilità e questa conoscenza compenetrano la vita di un intimo senso religioso.

(Nostra Aetate 2)

«La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è " via, verità e vita " (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la felicità autentica e duratura.»
(Nostra Aetate 2)

…ogni elemento di bene presente e riscontrabile nel cuore e nell'anima umana o negli usi e civiltà particolari dei popoli, non solo non va perduto, ma viene sanato, elevato e perfezionato per la gloria di Dio, la confusione del demonio e la felicità dell'uomo…per mezzo della evangelizzazione.»
(Ad Gentes 1,9)

I cristiani.. debbono conoscere bene le tradizioni nazionali e religiose degli altri, lieti di scoprire e pronti a rispettare quei germi del Verbo ( Gesù) che vi si trovano nascosti. ( Ad Gentes)

(*) [ M.I.Macioti (a cura di) Profeti senza Bibbia-Sciamani del duemila- Collana di Antropologia culturale-Roma 1995 ]


top





INTRO Pag.  1
1    2    3    4    5  


home

DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato.