Corso di Religione

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SCIAMANESIMO
Introduzione
         


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Le tecniche dell'estasi (Mircea Eliade, estratti da Lo Sciamanesimo e le tecniche dell'estasi)

" Lo sciamanismo stricto sensu è, per eccellenza, un fenomeno religioso siberiano e centro-asiatico.

Attraverso il russo, il termine deriva dalla parola tungusa shaman. In altre lingue del centro e del nord dell'Asia i termini corrispondenti sono: lo yakuta ojun, il mongolo buga, boga e udagan, il turco-tartaro kam.

…fenomeni magico-religiosi consimili sono stati osservati nell'America del Nord, in Indonesia, nell'Oceania e altrove. ….tali fenomeni sono realmente sciamanici e vale la pena studiarli insieme allo sciamanismo siberiano.

Però ci si impone innanzitutto un rilievo: la presenza di un complesso sciamanico in una qualunque zona non implica necessariamente che la vita magico-religiosa dell'un popolo o dell'altro si sia cristallizzata intorno allo sciamanismo.

In genere lo sciamanismo coesiste presso ad altre forme di magia e religione.


Magia e maghi li incontriamo un po' dappertutto nel mondo, mentre lo sciamanismo corrisponde ad una "specialità" magica particolare: implica il "dominio del fuoco", il volo magico e così via. Così, benché lo sciamano sia, fra l'altro, un mago, non ogni mago può essere qualificato come sciamano.

La stessa precisazione si impone nel riguardo delle guarigioni sciamaniche: ogni medicine-man è un guaritore, ma lo sciamano utilizza una tecnica propria solo a lui.

Quanto alle tecniche sciamaniche dell'estasi, esse non esauriscono tutte le varietà dell'esperienza estatica attestate dalla storia delle religioni e dall'etnologia religiosa: non si può dunque considerare un qualsiasi estatico come uno sciamano; questi è lo specialista di una trance durante la quale si ritiene che la sua anima possa lasciare il corpo per intraprendere ascensioni celesti o discese infernali.

Queste precisazioni preliminari, per succinte che siano, indicano già il cammino che ci proponiamo di seguire per giungere alla giusta comprensione dello sciamanismo. Dato che questo fenomeno magico-religioso si è manifestato nella sua forma più completa nell'Asia centrale e settentrionale, si prenderà come esemplare tipico lo sciamano di tali religioni.

Non ignoriamo, e anzi cercheremo di mostrare che, almeno nel suo stato attuale, lo sciamanismo centro-asiatico e nord-asiatico non è un fenomeno originario, esente da ogni influenza esterna: al contrario, è un fenomeno che ha una lunga "storia".

Ma


... questo sciamanismo centro-asiatico e siberiano ha il merito di presentarsi come una struttura nella quale vari elementi che esistono diffusi nel resto del mondo - e cioè: rapporti speciali con gli "spiriti", capacità estatiche permettenti il volo magico, l'ascensione al Cielo, la discesa agli Inferi, il dominio sul fuoco e così via - si rivelano già, nella zona in questione, integrati in una particolare ideologia e convalidati da tecniche specifiche.


…i popoli che si dichiarano "sciamanici" danno un'importanza considerevole alle esperienze estatiche dei loro sciamani; queste esperienze li riguardano personalmente e direttamente, perché sono gli sciamani che, per mezzo della loro trance, li guariscono, accompagnano i loro morti nel "regno delle ombre" e fanno da mediatori tra loro e i loro déi, celesti o infernali, grandi o piccoli. Questa ristretta élite mistica non solo dirige la vita religiosa della comunità, ma in un certo modo veglia sulla sua "anima".

Lo sciamano è il grande specialista dell'anima umana: lui solo la "vede", perché ne conosce la "forma" e il destino. Ove non si tratti della sorte immediata dell'anima, ove non si abbia a che fare con la malattia (= perdita dell'anima) o con la morte, o con una sventura, o con un importante sacrificio che implica una certa esperienza estatica (viaggio mistico nel cielo o negli inferi), lo sciamano non è indispensabile. Una gran parte della vita religiosa si svolge senza di lui.

Come è noto, i popoli artici, siberiani e centro-asiatici sono composti nella grande maggioranza da cacciatori-pescatori e da pastori-allevatori. Un certo nomadismo li caratterizza tutti. E, nelle grandi linee, le loro religioni coincidono, nonostante le differenze etniche e linguistiche. ….. venerano un Gran dio celeste, già creatore e onnipotente, ma in via di divenire un deus otiosus.

Talvolta il nome stesso del gran dio vuol dire "Cielo"; tale è, ad esempio, il Num dei Samoiedi, il Buga dei Tungusi o il Tengri dei Mongoli. Perfino quando il nome concreto di "cielo" manca, si ritrova uno dei suoi attributi più specifici, come "alto", "elevato", "luminoso" ecc.

L'ACQUISTO DEI POTERI SCIAMANICI

Nella Siberia e nell'Asia nord-orientale le principali vie di reclutamento degli sciamani sono:

1) la trasmissione ereditaria della professione sciamanica;

2) la vocazione spontanea, la "chiamata" o l' "elezione". Si dà anche il caso di individui divenuti sciamani mediante la loro sola volontà o per volontà del clan, ma costoro sono considerati meno potenti di quelli che hanno ereditato la professione o che hanno seguito la "chiamata" degli dèi e degli spiriti.

Quale pur sia il metodo di selezione, uno sciamano è riconosciuto tale solo dopo aver ricevuta una doppia istruzione:

1) istruzione d'ordine estatico (sogni, trance ecc.);

2) istruzione d'ordine tradizionale (tecniche sciamaniche, nomi e funzioni degli spiriti, mitologia e genealogia del clan, linguaggio segreto ecc.).

Questa doppia istruzione, impartita dagli spiriti o dai vecchi maestri sciamani, equivale ad una iniziazione. Talvolta l'iniziazione è pubblica e forma, in se stessa, un rituale autonomo. Ma l'assenza di un rituale di tale genere non implica affatto l'assenza di iniziazione: questa può essere benissimo effettuata in sogno o nell'esperienza estatica del neofita.

Presso i Voguli lo sciamanismo è ereditario e si trasmette anche per linea femminile. Ma il futuro sciamano lo si distingue già a partire dall'adolescenza: presto egli diviene nervoso e talvolta è perfino soggetto ad attacchi epilettici, attacchi che vengono interpretati come un incontro con gli déi.
Già da questo rapido esame….scaturiscono due conclusioni:

1) la coesistenza dello sciamanismo ereditario con uno sciamanismo determinato direttamente dagli dèi e dagli spiriti;

2) la frequenza di fenomeni patologici che accompagnano la manifestazione spontanea o la trasmissione ereditaria della vocazione sciamanica.

SCIAMANISMO E PSICOPATOLOGIA

Esaminiamo ora i rapporti che alcuni hanno creduto di poter stabilire fra lo sciamanismo artico e siberiano e le malattie nervose, in primo luogo le varie forme di isteria artica. …. Si è sempre tornati a mettere in rilievo la fenomenologia psicopatologica dello sciamanismo siberiano. L'ultimo fautore della spiegazione dello sciamanismo a mezzo dell'isteria artica, A Ohlmarks, è stato perfino condotto a distinguere uno sciamanismo artico da uno sub-artico in base al grado di patologia nervosa di coloro che lo esercitano.

Secondo questo autore, lo sciamanismo in origine sarebbe stato un fenomeno esclusivamente artico, essenzialmente dovuto all'influenza dell'ambiente cosmico sulla labilità nervosa degli abitanti delle regioni polari. Il freddo eccessivo, le lunghe notti, la solitudine desertica, la mancanza di vitamine ecc, avrebbero agito sulla costituzione nervosa delle popolazioni artiche provocando sia malattie mentali (l'isteria artica, il meryak, il menerik ecc.) sia la trance sciamanica.

La sola differenza tra uno sciamano e un epilettico consisterebbe nel fatto che il secondo non può realizzare la trance a volontà. Nella zona artica l'estasi sciamanica è un fenomeno spontaneo ed organico: soltanto in questa zona si può parlare di "grande sciamanismo", cioè di una cerimonia che si conclude con una trance catalettica reale durante la quale si suppone che l'anima abbandoni il corpo e viaggi verso i cieli o verso gli inferni sotterranei.

Ma il mago primitivo, il medicine-man o lo sciamano non sono semplicemente dei malati: essi sono, anzitutto, dei malati guariti, dei malati che sono riusciti a guarirsi da se stessi. Quando la vocazione dello sciamano o del medicine-man si rivela attraverso una malattia o una attacco epilettoide (attacco epilettico o con le medesime manifestazioni), l'iniziazione del candidato equivale spesso alla guarigione.

Vedremo subito come tutte le esperienze estatiche che decidono della vocazione del futuro sciamano comportino lo schema tradizionale di una cerimonia iniziatica: passione, morte e resurrezione. Considerata da questo punto di vista, una qualsiasi "malattia-vocazione" ha il valore di una iniziazione. Infatti le sofferenze da essa causate corrispondono alle torture iniziatiche, l'isolamento psichico di un "malato scelto" è l'equivalente dell'isolamento e della solitudine rituale delle cerimonie iniziatiche, l'imminenza della morte avvertita dal malato (agonia, incoscienza ecc..) ricorda la morte simbolica che figura nella maggior parte delle cerimonie di iniziazione.

Quanto al contenuto di codeste esperienze estatiche iniziali, benché esso sia abbastanza ricco, ripete quasi sempre uno o più d'uno dei temi seguenti: smembramento del corpo seguito da un rinnovamento degli organi interni e delle viscere; ascensione al cielo e dialogo con gli déi o gli spiriti; discesa agli inferi e colloqui con gli spiriti e le anime degli sciamani morti; rivelazioni varie di ordine religioso e sciamanico (segreti dell'arte).

ESTASI E VISIONI INIZIATICHE DEGLI SCIAMANI YAKUTI

Il candidato diviene meditativo, cerca la solitudine, dorme molto, sembra assente, ha sogni profetici, talvolta degli accessi. Tutti questi sintomi non sono che il preludio della vita nuova che aspetta il candidato, senza che questi lo sappia. Il suo comportamento ricorda, del resto, i primi segni della vocazione mistica, che appaiono gli stessi in tutte le religioni…..

Lo yakuta Gavriil Alekseiev afferma che ogni sciamano ha un Uccello Rapace-Madre che assomiglia ad un grosso volatile, con un becco di ferro, artigli adunchi e una lunga coda. Questo uccello mitico appare due sole volte: alla nascita spirituale dello sciamano e alla sua morte.

Gli prende l'anima, la porta negli inferi e la fa maturare sul ramo di un abete. Quando l'anima ha conseguito la maturità, l'uccello ritorna sulla terra, taglia il corpo del candidato a pezzi, che egli distribuisce fra gli spiriti malvagi delle malattie e della morte. Ciascuno di questi spiriti divora il pezzo di corpo che gli spetta, il che ha per effetto l'acquisizione, da parte del futuro sciamano, della facoltà di guarire le corrispondenti malattie. Dopo aver divorato tutto il corpo, gli spiriti malvagi si allontanano. Allora l'Uccello-Madre rimette a posto le ossa e il candidato si sveglia, come da un sonno profondo.

Secondo un altro insegnamento yakuta, gli spiriti malvagi portano l'anima del futuro sciamano agli inferi ove lo chiudono in una casa per tre anni (per un solo anno, se si tratta di coloro che diverranno sciamani d'un ordine inferiore). E' là che lo sciamano riceve la sua iniziazione: gli spiriti gli tagliano la testa e gliela mettono vicino (perché il candidato deve assistere con i propri occhi al suo smembramento), poi lo riducono in pezzi minuti che sono distribuiti agli spiriti delle varie malattie.

E' solo per tale condizione che il futuro sciamano acquisterà il potere di operare delle guarigioni. Successivamente, le ossa sono ricoperte di carne fresca e in certi casi si immette in lui anche un nuovo sangue.

L'INIZIAZIONE DEI MAGHI AUSTRALIANI

Già da tempo i primi osservatori hanno attestato che certe iniziazioni dei medicine-men australiani implicano la morte rituale e il rinnovamento degli organi del candidato, operazione compiuta sai dagli spiriti sia dalle anime dei morti. Gli studi più recenti hanno pienamente confermato e completato queste informazioni. ….. i Wotjoballuk ritengono che è un essere sovrannaturale, Ngatya, a consacrare i medicine-men: egli li apre il ventre inserendovi i cristalli di rocca che conferiscono la potenza magica.

Per creare un medicine-man gli Euahlayi procedono nel modo seguente: conducono il giovane prescelto in un cimitero e lo lasciano là legato, per parecchie notti. Dopo che egli è restato solo, numerosi animali appaiono, che toccano e leccano il neofita. Successivamente appare un uomo con un bastone; egli gli configge il bastone nella testa e mette nella piaga una pietra magica della grandezza di un limone. Allora sopravvengono altri spiriti che intonano delle canzoni magiche e iniziatiche per istruirlo nell'arte di guarire.

CONFRONTI FRA AUSTRALIA, SIBERIA, AMERICA DEL SUD ECC...

Come si vede, l'analogia fra le iniziazioni degli sciamani siberiani e quelle dei medicine-men australiani è molto stretta. Nell'uno come nell'altro caso il candidato subisce, da parte di esseri semi-divini o di antenati, un'operazione che comprende lo spezzettamento del corpo e il rinnovamento degli organi interni e delle ossa. Nell'uno come nell'altro caso questa operazione ha luogo in un "infero", o implica la discesa agli inferi.

Quanto ai pezzi di quarzo o agli altri oggetti magici che gli spiriti introdurrebbero nel corpo del candidato australiano, essi fanno parte di una pratica che fra i siberiani è di scarsa importanza. Infatti, come si è visto, solo di rado si fa allusione a pezzi di ferro o ad altri oggetti messi a fondere nello stesso calderone ove sono state gettate le ossa e le carni del futuro sciamano.

Un'altra differenza oppone Siberia e Australia: in Siberia la maggior parte degli sciamani viene "scelta" dagli spiriti e dagli déi, mentre in Australia la carriera del medicine-man sembra poter essere tanto il risultato di una ricerca volontaria del candidato quanto quello di una "elezione" spontanea da parte di spiriti e di esseri divini.

In ogni modo queste analogie fra Australia e Siberia confermano visibilmente l'autenticità e l'antichità dei riti sciamanici di iniziazione. L'importanza che ha la caverna nell'iniziazione dei medicine-men è ulteriore convalida di questo carattere di antichità, data la parte di rilievo che la caverna sembra aver avuto nelle religioni paleolitiche.

D'altra parte, caverna e labirinto hanno continuato ad avere una funzione di prim'ordine nei riti di iniziazione di altre culture arcaiche, l'una e l'altro essendo, infatti, simboli concreti delle vie che conducono all'altro mondo, che permettono una discesa agli inferi. Secondo le prime informazioni che si ebbero circa gli sciamani Araucan del Cile, questi realizzavano la loro iniziazione in caverne spesso adorne di teste di animali.

D'altra parte, importa mettere fin d'ora in evidenza le corrispondenze che si possono trovare altrove per la credenza dell'introduzione di cristalli di rocca nel corpo del candidato da parte degli spiriti e degli iniziatori. Questo motivo lo si ritrova anche fra i Semang della Malacca, mentre costituisce una precisa caratteristica dello sciamanismo sud-americano.

"Lo sciamano Cobeno introdusse nella testa del novizio dei cristalli di rocca che gli rosero il cervello e gli occhi onde sostituirsi a questi organi e divenire la sua 'forza' ".

In altri luoghi i cristalli di rocca stanno a simboleggiare gli spiriti ausiliari dello sciamano. In genere, per gli sciamani dell'America del sud tropicale, la forza magica si concretizza in una sostanza invisibile che i maestri talvolta trasmettono ai novizi da bocca a bocca. "Non vi è differenza di natura fra la sostanza magica, massa invisibile ma tangibile, e le frecce, le spine, i cristalli di rocca coi quali lo sciamano viene farcito. Questi oggetti materializzano la forza dello sciamano che, in numerose tribù, viene concepita sotto la forma più vaga, anche se poco astratta, di sostanza magica".

LO SMEMBRAMENTO INIZIATICO

In effetti, tanto la vocazione spontanea e la ricerca iniziatica implicano, sia nell'America del Sud, sia in Australia, sia in Siberia, una malattia misteriosa ovvero un rituale più o meno simbolico di morte mistica, dato talvolta nei termini di uno spezzettamento del corpo r di un rinnovamento degli organi.
Presso gli Araucani la scelta generalmente si manifesta con una improvvisa malattia: il giovane cade "come morto" e quando ritrova le proprie forze, dichiara che diverrà machi.

Motivi analoghi appaiono nello sciamanismo nord-americano. Gli iniziatori Maidu mettono i candidati in una fossa piena di "medicina" e li uccidono mediante un "veleno-medicina"; grazie a questa iniziazione i neofiti acquistano la facoltà di tenere in mano, senza farsi alcun male, pietre arroventate. Nella società sciamanica "Ghost Ceremony" dei Pomo, l'iniziazione comporta la tortura, la morte e la resurrezione dei neofiti; questi giacciono a terra come dei cadaveri e vengono ricoperti di paglia.

Lo stesso simbolismo della morte e della resurrezione mistica sotto forma sia di misteriose malattie, sia di cerimonie sciamaniche di iniziazione, lo si ritrova anche altrove. Presso i Sudanesi dei Monti Nuba la prima consacrazione iniziatica è chiamata "testa" e viene riferito che si tratta di un rito nel quale "si apre la testa del novizio affinché lo spirito possa entrarvi".

Presso i Daiachi del Borneo l'iniziazione del manang (sciamano) comprende tre diverse cerimonie, corrispondenti ai tre gradi dello sciamanismo daiacco. Il primo grado, besudi ("palpare, toccare") è anche il più elementare e lo si può ottenere con pochissimo denaro. Il candidato si stende sulla veranda come se fosse malato e gli altri manang gli fanno dei passi durante tutta la notte. Si suppone che in questo modo gli si insegni come il futuro sciamano può scoprire le malattie e i rimedi: appunto palpando il paziente…..

La seconda cerimonia, detta bekliti ("apertura"), è più complessa e riveste un carattere nettamente sciamanico. Dopo una notte di incantesimi, i vecchi mamang conducono il neofita in una stanza isolata per mezzo di cortine. "Essi affermano che là gli tagliano la testa e gli asportano il cervello; dopo averlo lavato, lo rimettono a posto allo scopo di infondere al candidato una intelligenza limpida atta a penetrare i misteri degli spiriti malvagi e delle malattie; poi gli introducono dell'oro negli occhi onde dargli una vista così penetrante da poter vedere l'anima, in qualunque luogo essa si trovi, smarrita o vagabonda; poi gli piantano degli uncini dentati all'estremità delle dita per farlo capace di catturare l'anima e di tenerla strettamente; infine gli trafiggono il cuore con una freccia per renderlo pietoso e pieno di simpatia verso coloro che sono malati e che soffrono".

Naturalmente, si tratta di una cerimonia simbolica… Esiste una terza cerimonia a perfetta integrazione dell'iniziazione sciamanica, cerimonia che comprende un viaggio estatico in cielo su di una scala rituale.

INIZIAZIONI TRIBALI E SOCIETA' SEGRETE

Abbiamo ripetutamente messo in rilievo l'essenza iniziatica della "morte" del candidato, cui segue la sua "resurrezione"….. In effetti, le cerimonie che contrassegnano il passaggio del singolo da una periodo della vita ad un altro o la sua ammissione ad una qualsiasi "società segreta" comprendono sempre una serie di riti che si possono riassumere nella comoda formula: morte e resurrezione del candidato.

Ricordiamo i più usuali tra essi: un periodo di ritiro nella macchia (simbolo dell'aldilà) e esistenza larvale, al modo dei morti; interdizioni imposte ai candidati, derivanti dal fatto che essi vengono assimilati ai defunti (un morto non può mangiare certi cibi, non può servirsi delle dita ecc…). volto e corpo tinti con cenere o con certe sostanze calcaree onde ottenere la bianchezza livida degli spettri; maschere funerarie. Inumazione simbolica nel tempio o nella casa dei feticci.

Discesa simbolica negli inferi.

Sonno ipnotico; bevanda che fa perdere la conoscenza ai candidati. Dure prove: bastonatura, abbrustolimento dei piedi al fuoco, sospensione in aria, amputazione di dita e varie altre crudeltà. Tutti questi rituali e tutte queste prove hanno per scopo il far dimenticare la vita passata.

Questa è la ragione per cui in alcuni casi il candidato, tornato al villaggio dopo l'iniziazione, fa le viste di aver perduta la memoria e gli si deve insegnare nuovamente a camminare, a mangiare, a vestirsi.
Notiamo infine che il mito del rinnovamento mediante lo smembramento, la cottura o il fuoco ha continuato ad affascinare gli uomini anche al di fuori dell'orizzonte spirituale dello sciamanismo.

Medea riesce a far assassinare Pelia dalle sue figlie convincendole che la resusciterà e ringiovanirà, come lei ha fatto con una ariete. E quando Tantalo uccide suo figlio Peolpe e lo serve al banchetto degli déi, questi lo resuscitano facendolo bollire in una marmitta vi mancava solo una spalla, che Demetra aveva inavvertitamente mangiato.
"

vedi anche : sciamani e fenomeni paranormali

I Riti di guarigione [M.I.Macioti (a cura di) Profeti senza Bibbia-Sciamani del duemila- Collana di Antropologia culturale-Roma 1995 ]

" La guarigione è la finalità precipua dello sciamanismo e per effettuarla lo sciamano ricorre alle entità e ai poteri del mondo invisibile, in quanto la malattia è vista come una condizione spirituale oltre che fisica. Per lo sciamano, alla base della malattia c’è una perdita o una diminuzione del potere personale e un’armonia disturbata. La guarigione sciamanica mira a restituire all’individuo il proprio potere spirituale e a ristabilire armonia là dove c’era separazione e squilibrio.

Essa non è mai diretta alla persona considerata come entità separata, ma si rivolge all’individuo visto nella sua interrelazione con il mondo. La guarigione sciamanica ha due aspetti fondamentali: reintegrare alla persona ciò che le manca o è stato perduto, estrarre da essa ciò che non fa parte del suo corpo. Della prima forma di guarigione, reintegrare ciò che è stato perduto, fanno parte il recupero dell’animale guida e il recupero dell’anima.
...
nella concezione sciamanica, ogni persona deriva la propria forza vitale da una connessione con uno spirito guardiano in forma animale (animale guida o animale di potere). Poiché l’animale guida è la fonte dell’energia vitale, la sua perdita espone la persona alla malattia, alla depressione e a problemi di vario tipo. Per recuperare uno spirito guardiano lo sciamano compie un viaggio nel Mondo di Sotto, ritrova l’animale e lo restituisce al paziente soffiandolo dentro la fontanella e il torace. Il recupero dell’animale guida viene fatto per energizzare la persona, favorirne la guarigione e accrescere la sua resistenza alle malattie.

In altri casi la persona ha perduto parti della propria “anima”, essenza spirituale indispensabile alla vita, ma che a volte può frammentarsi e separarsi da noi. Le forme più gravi di perdita dell’anima si riferiscono a quelle situazioni in cui la vita stessa della persona è in pericolo (coma, rianimazione). Esistono poi delle forme meno gravi, ma più frequenti, di perdita parziale dell’anima, quando parti del sé si separano a causa di esperienze dolorose o traumatiche come morti o divorzi, violenze fisiche o psicologiche.

Per lo sciamano questi frammenti perduti dell’anima continuano ad esistere nella realtà non ordinaria e possono essere riportati indietro alla persona, rendendola nuovamente integra e completa. Questa antica tecnica è stata sviluppata e adattata alle necessità odierne dalla psicologa americana Sandra Ingerman, collaboratrice di Michael Harner e autrice di un testo fondamentale intitolato Il recupero dell’anima (2002). Nel suo libro Ingerman mostra come, anche al giorno d’oggi, questa tecnica possa essere utilizzata, a volte congiuntamente alla psicoterapia tradizionale, per guarire i traumi e le ferite psichiche dell’uomo moderno e per restituire vitalità e completezza alle persone.

I l secondo metodo di guarigione, o estrazione, viene utilizzato per malattie localizzate, solitamente di natura organica. Nello sciamanismo questo tipo di malattia è attribuito all’influenza di energie estranee, che si sono introdotte nel corpo, facendolo ammalare. Nello stato sciamanico di coscienza, le intrusioni spirituali appaiono tipicamente come entità minuscole (insetti e altre creature), che lo sciamano “vede” ed “estrae” dal corpo con il succhiamento o con le mani.

Tutto questo viene fatto nella realtà non ordinaria, cioè a livello spirituale, e non deve quindi essere interpretato come un’azione svolta sul piano materiale. Poiché si occupa dell’aspetto spirituale della malattia, la guarigione sciamanica non è un’alternativa e non contrasta con altre forme di medicina dirette a curare la malattia sul piano fisico, né con le terapie psicologiche. I suoi metodi tuttavia sono olistici, mirano cioè a curare la mente e il corpo in modo unitario, riportando armonia là dove c’era squilibrio e ristabilendo il legame spirituale tra l’individuo e il cosmo.



Filmato : rituale di guarigione sciamano della Siberia.

Filmato
: rito di guarigione curandero messicano

"Le rappresentazioni della malattia sono più complesse di quello che sembra: la vera distinzione, che attraversa le immagini colte come quelle subalterne, è tra malattia esogena (concentrazione sul "corpo malato" da cui bisogna estrarre il male, concepito come intrusione) e malattia endogena (rottura dell'equilibrio fra l'uomo e il cosmo). Questa opposizione si riflette nella varietà delle pratiche sciamaniche di guarigione: la manipolazione del corpo del paziente (suzione, estrazione di oggetti) indica una concezione esogena, mentre la tecnica dell'incantesimo e la simulazione della battaglia con gli spiriti, rivela una concezione endogena."

Istruzioni di un neosciamano fonte :http://www.homestead.com/shamanicdrum/homepage.html

1-Il Centro del Mondo o Mondo di Mezzo.
La Purificazione

Per rimuovere le energie estranee dal corpo del malato (intrusioni), lo sciamano può attirarle fuori con qualche stratagemma oppure estrarle direttamente. Se decide di agire in questo secondo modo, deve prima di tutto localizzarle e individuarle con precisione.

Per fare questo lo sciamano fa distendere il cliente su una grande coperta o una pelle di animale che diventa ora il centro del Mondo, lo spazio sacro in cui confluiranno i poteri dell'universo per operare la guarigione. Egli purificherà se stesso e il paziente con fumi di erbe gradite agli spiriti, come la salvia argentata (oppure legno di cedro o sweetgrass o copale o altre). Fumigherà anche tutt'intorno, verso Est, Sud, Ovest, Nord, Cielo, Terra e Centro, invocando gli spiriti delle direzioni perché vengano in soccorso.

2-Tamburo canto e danza di potere.
Discesa nel Mondo Inferiore
L'animale di potere.


Poi comincia a danzare battendo il tamburo o agitando il sonaglio chiamando i suoi animali di potere e gli spiriti aiutanti con formule rituali o con un canto di potere.

Egli danza per risvegliare tutti i suoi spiriti, connettersi con l'energia del cielo e della terra e mettere in movimento tutte le energie che attraversano lo spazio sacro e il corpo del malato, perchè ogni ristagno di energie è un blocco alla guarigione - ma danza e suona e canta intorno al malato disteso anche perchè questa circolazione di energia lo mettere in più profonda connessione con lui o lei.

Se lo sciamano sente che la guarigione è difficile, egli danzerà intorno al malato con sempre più impeto, battendo violentemente i piedi a terra, scuotendo il sonaglio o battendo il tamburo a un ritmo via via più vorticoso. Danzerà sempre più veloce finchè esausto si lascerà cadere a fianco del paziente.

A questo punto un assistente dello sciamano, che può essere anche occasionale, come un amico del malato, continua a battere il tamburo allo stesso ritmo raggiunto dallo sciamano (in genere molto rapido), il quale ora smette di muoversi, si copre gli occhi con il braccio o con un bandana mentre la sua anima si dirige all'imboccatura del tunnel verso il Mondo Inferiore dove potrbbe incontrare l' animale di potere se non è stato con lui  durante la danza .

3- Identificazione delle intrusioni nel tunnel e Ritorno al Mondo di Mezzo

Spesso un sciamano, se sente che inviduare le intrusioni non sarà difficile, non danza fino a stancarsi né ha bisogno di sdraiarsi immobile, ma batte il tamburo da solo, continuando a danzare o sedendosi accanto al paziente, mentre la sua anima si reca nel tunnel.

Una volta nel tunnel, lo sciamano chiede all'animale di potere di mostrargli il corpo del paziente come fosse di vetro. Questo accade nel tunnel, senza arrivare nel Mondo Inferiore. L'animale di potere mostra il corpo del paziente in una grotta laterale che si apre a sinistra sulla parete del tunnel.

Lo sciamano vede allora il corpo del malato come vetro e in trasparenza può scorgere le intrusioni, notandone la posizione e l'aspetto.Quando le ha individuate tutte  , lo sciamano ritorna su nel Mondo di Mezzo. Si alza a sedere e prende il suo sonaglio.

Mentre scuote il sonaglio con una mano, passa l'altra lungo il corpo del cliente senza toccarlo per sentire le intrusioni. Questa è una seconda diagnosi, perché alcuni spiriti non si riescono a vedere ma si possono sentire (e viceversa). Così è possibile che trovi nuove presenze estranee che non aveva scorto nel tunnel. Il modo di "sentire" le intrusioni dipende dal potere personale.

Identificazione delle intrusioni : Il potere dell'acqua

Il potere dell'acqua è di grande aiuto: lo sciamano allora si bagna la mano con cui farà la diagnosi e la passa sopra il corpo del malato facendola vibrare e scuotendo il sonaglio per tener desti gli spiriti.

L'intrusione verrà percepita, a seconda del potere dello sciamano, come freddo o caldo oppure la mano inizia a vibrare più forte o si blocca o altro. Una volta individuata l'intrusione lo sciamano cercherà di vederla nella penombra con gli occhi socchiusi.

4-Estrazione delle intrusioni

A questo punto la estrae.
E' il momento più delicato. Perché l'intrusione può entrare nel corpo dello sciamano facendolo ammalare. Il modo più semplice è estrarla con le mani. Ma non deve assolutamente toccare l'intrusione il cui potere è velenoso. Sarebbe come prendere in mano un ragno tropicale o un cobra.

Lo sciamano allora chiede al suo animale di potere di fondersi con lui. L'animale non deve soltanto entrare nel corpo dello sciamano, deve piuttosto inglobarlo, in modo che le zampe (o le ali o altro) dell'animale siano più grandi delle mani dello sciamano e le contengano. Saranno allora solo le mani dell'animale di potere a venire realmente in contatto con l'intrusione mentre questa viene tirata fuori.

5- Riciclaggio delle intrusioni

Una volta che l'ha estratta, lo sciamano ( se l'intrusione appartiene al Mondo di Mezzo) deve restituirla alla natura. Ciò significa ai poteri degli elementi o alle piante, per le quali le intrusioni non sono nocive, anzi spesso si integrano con loro in modo benefico, ma non agli animali: negli animali, anche selvatici, causano malattie.

Questo lo può fare in vari modi:  gettando l'intrusione in una ciotola piena d'acqua, che  alla fine del rito lo sciamano verserà nella natura, ad esempio in giardino - l'acqua trascinerà l'intrusione con sé disperdendola nelle profondità della terra.

Non va versata in un punto facilmente calpestabile altrimenti l'intrusione potrebbe attaccarsi a qualche passante prima che l'acqua sia stata assorbita del tutto. Lo sciamano deve stare attento a non bagnarsi con l'acqua contaminata né a versarla sul pavimento mentre la porta fuori. La ciotola viene poi sciacquata all'esterno e lasciata fuori almeno una notte.

Altrimenti l'intrusione può essere gettata in uno specchio d'acqua anche a grande distanza dal luogo dove si compie la guarigione: lo sciamano la getta nella direzione del lago (o fiume o mare) e la segue con lo sguardo finché la vede affondare nell'acqua. Tuttavia occorre che la via fino alla massa d'acqua sia del tutto sgombra... E' poi importante che lo sciamano accompagni l'intrusione con lo sguardo finchè non la vede affondare nell'acqua: è infatti la sua intenzione a condurla fino a destinazione.

La cattura delle intrusioni con le esche

Nella maggioranza dei casi gli spiriti che si insinuano nel corpo umano facendolo ammalare hanno reazioni e comportamenti simili a quelli degli animali. Vengono attratti da particolari odori, di solito aromatici e dolci, che possono essere usati per farli cadere in una trappola. Sembra che gli odori abbiano una speciale influenza sui mondi degli spiriti.

Catturare le intrusioni allettandole con l'aroma del tabacco o della cera d'api vengono spesso considerate tecniche adatte ai principianti perchè non richiedono le abilità, le protezioni e l'esperienza necessarie ad estrarre direttamente dal corpo uno spirito ostile. In realtà per gli sciamani esperti ricorrono a questi metodi proprio quando l'intrusione è molto potente o furba o tenace, e perciò difficile da estrarre direttamente.

Come nella caccia, anche nella rimozione delle intrusioni, si ricorre alle esche e alle trappole per catturare prede difficili o pericolose. Lo sciamanismo altaico, che è forse il più antico del pianeta, utilizza da millenni la cera fusa bollente per attrarre e intrappolare gli spiriti ostili.

Gli sciamani delle Americhe sanno da decine di migliaia d'anni che l'odore del tabacco (ancor di più il tabacco selvatico, oggi purtroppo introvabile) è gradito agli Spiriti. Piccoli sacchetti di stoffa contenenti tabacco e legati in una lunga treccia vengono usati dai medicine-men nordamericani per adescare e intrappolare le intrusioni.

Il cerchio sacro

Lo sciamano dispone i suoi oggetti di potere su un tappetino o piccola pelle d'animale sistemata a mo' di altare solitamente a Nord (così almeno nella tradizione siberiana e mongola). Pone poi una pietra a Est, una Sud e una a Ovest, seguendo il senso del sole.

Si crea così un cerchio sacro o ruota di medicina (come viene chiamata in Nordamerica). Lo sciamano disperde fumo sacro (di ginepro o abete, in Siberia, ma vanno benissimo anche la salvia selvatica o altro) nelle 4 direzioni e poi verso il Cielo e la Terra, invoca i poteri delle direzioni e li chiama nel cerchio con i suoi canti di potere e agitando il sonaglio.

Nel centro del cerchio (ma a volte in altre posizioni) è posto un braciere che contiene il potere del Fuoco e che deve ardere durante tutto il rituale. Il malato si siede o si sdraia su una pelle di animale o un tappeto all'interno del cerchio. Il rito si svolge di notte, se all'aperto -- in ogni caso al buio rischiarato solo dal braciere e da una candela sull'altare.

Occorre della cera d'api molto pura che verrà posta in un tegamino di terracotta e fatta fondere sul braciere invocando il potere del Fuoco. Il profumo della cera fusa attrae gli Spiriti in modo irresistibile.

Per sfruttare questo fatto, lo sciamano, reggendo tra le mani il pentolino pieno di cera bollente, inizia a camminare in cerchio in senso orario intorno al malato. Canta un suo canto di potere per attirare lo spirito in trappola mentre un assistente batte il tamburo.

Il suono del tamburo e il canto incominciano lenti e sommessi per diventare sempre più intensi, mentre lo sciamano continua a girare intorno al paziente finchè nella penombra scorge l'intrusione avvicinarsi al pentolino. Aspetta che si tuffi poi nella cera restandone imprigionata come avverrebbe a una mosca.

A questo punto il tamburo diventa molto lento. Lo sciamano si siede accanto al paziente e gli chiede di guardare e di esser pronto a riconoscere il potere che lo tormentava. Poi versa la cera fusa in una ciotola d'acqua.

Quando la cera si rapprende a contatto con l'acqua, lo spirito che vi è imprigionato mostra il suo aspetto: la forma assunta dalla cera solidificandosi lo rivela. E' importante che non sia lo sciamano a doverlo riconoscere, ma il malato. Ciò lo aiuta a capire l'origine della sua sofferenza e a distaccarsene.

Questa tecnica è specialmente efficace per spiriti molto sfuggenti o pericolosi, per i demoni e anche per forme più gravi di possessione, da parte di anime di morti. Alla fine del rito lo spirito, se appartiene al mondo di mezzo, viene restituito alla Natura bruciando nel braciere la cera che lo imprigiona.

Il vigore e la durata della fiamma daranno una misura del potere dell'intrusione. Altrimenti la cera può venir seppellita nella terra, specie ai piedi di un albero. Se però lo Spirito appartiene al Mondo Inferiore, specialmente se è l'anima di un morto, lo sciamano può decidere di riportarlo giù: una volta nel Mondo Inferiore, forse nella regione chiamata Terra dei Morti, lo libererà dalla cera.

Offerte e libagioni

A volte alcune offerte o libagioni sono necessarie per placare l'anima e assicurarsi che non ritorni nel nostro mondo. Se lo sciamano non è molto esperto e non sa riconoscere di che spirito si tratta, la scelta migliore è seppellire la cera ai piedi un albero: questo metodo va abbastanza bene in tutti i casi: lo spirito si libererà col tempo e di solito tornerà spontaneamente al luogo cui appartiene. E' meglio comunque scegliere un luogo di sepoltura lontano dalla casa del paziente.

Il doppio , animale

A volte lo sciamano nella sua caccia cerca uno spirito di animale che si offra per ridare potere alla persona malata. L'animale di potere non ha un corpo fisico, perciò la persona non ne mangia la carne, ma lo assimila quando la sciamano glielo soffia nel petto e nella testa. Prima però occorre "catturarlo". Questa poi creerà un rapporto il più possibile profondo con l'animale di potere, fino addirittura a un'identificazione .

Se la persona è debole o si ammala facilmente oppure non ha capacità di ripresa, significa che il suo animale di potere lo ha lasciato. Lo sciamano scenderà allora nel mondo inferiore a caccia di un animale che dia al cliente potere ed energia. Cercherà, se possibile, il suo doppio animale, l'animale che la persona aveva fin da piccola e che ora si è allontanato.

Per ritrovarlo, lo sciamano deve stabilire un rapporto di sintonia con il cliente, passare la giornata con lui, mangiare insieme. Non dovranno esserci altre persone insieme a loro, tranne coloro che parteciperanno al rituale, in particolare il suonatore di tamburo (che può essere un assistente dello sciamano o un amico del cliente).

Un piccolo gruppo di tre o quattro persone, ma a volte possono essere tutti i componenti di un circolo di tamburo, una intera comunità sciamanica.

Alla fine della giornata, in una stanza in penombra, rischiarata solo da una candela, lo sciamano farà stendere il cliente su un tappeto o una pelle di animale che, come in altri rituali di guarigione, diventerà il centro del mondo. Questo luogo verrà consacrato con fumi di erbe gradite agli spiriti (ad es. salvia selvatica) diffusi nelle 6 direzioni dello spazio (Est,Sud, Ovest, Nord, Cielo e Terra).

Ciò servirà a invocare l'aiuto degli spiriti delle direzioni. Poi lo sciamano danzerà intorno al cliente agitando il sonaglio e cantando un canto di potere per attirare i propri spiriti aiutanti, in particolare il proprio animale di potere.

La danza, sempre più vorticosa e battendo forte i piedi a terra, serve anche a far circolare energia tra lo sciamano e il cliente (che pure rimane disteso e rilassato) e stabilire un più forte collegamento con lui. Il tambureggiatore batterà il tamburo all'unisono col sonaglio dello sciamano.

Il ritmo del sonaglio, il canto e la danza alterano la coscienza dello sciamano che comincia a vedere i propri spiriti aiutanti nella penombra. Infine, stordito dal vortice della danza, si lascerà cadere a terra accanto al cliente.

Si accosterà a lui in modo da toccarlo all'altezza delle caviglie e delle spalle. Intanto prosegue ad agitare il sonaglio sopra il proprio petto attirando così fuori la propria anima che si dirigerà all'imboccatura del tunnel verso il Mondo Inferiore.Quando entra nel tunnel, smette di scuotere il sonaglio e si copre gli occhi con un bandana o con il braccio.Il tambureggiatore prosegue a battere il tamburo allo stesso ritmo.

Lo sciamano può dover viaggiare molto lontano nel Mondo Inferiore prima di trovare il doppio animale del cliente. Il proprio animale di potere gli farà da guida ed egli terrà salda dentro di sé l'intenzione di incontrare l'animale del cliente, forse la griderà nel vento o agli alberi o all'acqua e la ripeterà ad ogni spirito, umano e animale, che incontra. Spesso qualcuno di loro gli darà delle indicazioni sulla strada dove cercare.

Passare la giornata con il cliente, mangiare insieme, danzare intorno a lui fino a stordirsi non sono pratiche necessarie per alterare la coscienza e neppure per trovare un animale di potere.

Si può benissimo, sdraiarsi accanto a un cliente semi-sconosciuto e, dopo un rapido Viaggio, riportargli un animale di potere. Lo sciamano troverà un qualunque animale che ha pietà del cliente e che è disposto a essere uno dei suoi animali di potere. Ciò è di solito sufficiente per una guarigione.

L'animale trovato sarà certo portatore di un potere utile alla persona in quel frangente della vita. Spesso però non si instaura un rapporto duraturo e l'animale lo lascia dopo qualche tempo. Il ritrovamento dell'animale di potere principale ha un effetto molto più intenso e definitivo e produrrà un aumento generale del potere e della vitalità della persona in tutti i suoi aspetti.  

L'animale di potere di cui lo sciamano va a caccia si offrirà alla fine al suo cacciatore, come avviene per tutte le prede, o non sarebbe possibile catturarlo.

Ha abbandonato la persona che proteggeva perché trascurato o deluso, perché questa non ne usava il potere e l'animale si sentiva inutile - o soltanto perché, come spesso gli uomini diventando adulti, aveva dimenticato la l'identità del suo animale e non aveva più rapporto con lui, spingendolo così ad andarsene.

Ma lo sciamano griderà ai quattro venti che il suo cliente è debole e malato e, almeno nella maggioranza dei casi, il doppio animale si impietosirà e si farà riconoscere.

L'animale di potere si rivela mostrandosi allo sciamano per quattro volte da quattro angolazioni diverse. Può apparirirgli prima di profilo, poi di fronte, in fuga e accovacciato, per esempio. Alcuni sciamani, non meno potenti di altri, non "vedono" immagini, sentono con gli altri sensi oppure percepiscono quel che è intorno a loro.

Anche in questo caso percepiranno l'animale di potere 4 volte, in modi diversi, potranno sentirlo dietro di sé, poi di fronte, udirlo fuggire e percepire che sta accovacciato sotto di loro.

Però può anche mostrarsi come 4 animali della stessa specie, ad es. 4 orsi o 4 cerbiatti o una coppia di cervi con due piccoli o un'Aquila con 3 uova.Lo sciamano allora chiede all'animale se è lui l'animale di potere che sta cercando e questo si lascerà prendere. Se sono quattro si fonderanno in uno solo o tre se ne andranno via...."





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