Corso di Religione

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SCIAMANESIMO
Neosciamanesimo
         


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Core shamanism. Sciamanesimo transculturale" ... Michael Harner   (27 aprile 1929) è il fondatore nel 1987 della Foundation for Shamanic Studies e viene considerato un'altro "padre fondatore " dello Neosciamanesimo.

Antropologo, professore a Berkley , Yale ,alla New School for Social Research di New York City, perse sua reputazione come accademico ( e la sua carriera) quando si autodefinì uno sciamano.

Come antropologo fece studi sul campo in in Amazzonia, nell'America del Nord, nell'Artico canadese, e nel Samiland (Lapponia). In particolare studiò gli indiani Jivaro dell'Amazzonia ( oggi chiamati Shuar) insieme a molte altre culture sviluppatesi intorno agli sciamani .

Nel suo libro The Way of the Shaman  Harner  descrive la sua iniziazione all'esperienza dell ' Ayahuasca nella giungla amazzonica . Assumendo questa bevanda egli sostiene di aver ottenuto nuove visioni di altri mondi ed una trasformazione personale in senso spirituale.

A Berkley viene accreditato come uno dei partecipanti al comitato di ricerca formatosi intorno all'altro " padre fondatore" dello neosciamanesimo , l'antropologo Carlos Castaneda . Con la pubblicazione nel 1985 di The Way of the Shaman , un manuale per occidentali per diventare sciamani , Harner diventa un "shamanthropologist " e si dedica esclusivamente alla Foundation for Shamanic Studies.

Core Shamanism
  è un insieme di credenze e pratiche che non sono costituisce come un sistema fisso : piuttosto cerca l' integrazione di diverse culture sciamaniche ( da qui la caratterizzazione di transculturale) .

L'uso del tamburo ritmico, la comunicazione con gli " animali di potere" e le danze rituali sono gli elementi tipici di questo movimento . I praticanti non si definiscono sciamani per rispetto di quelli autentici delle tradizioni ; piuttosto si considerano apprendisti ( practitioners) .

" Il lavoro di Harner si è concentrato principalmente sullo studio pratico dei metodi sciamanici e sulla possibilità di applicarli ai problemi di vita e salute dell’uomo contemporaneo.

Con il termine core shamanism (sciamanismo transculturale), si indica la metodologia elaborata da Harner per adattare lo sciamanismo al pensiero e alla cultura moderni. Questo approccio rappresenta la reinterpretazione e sintesi dei metodi sciamanici fondamentali, che sono comuni a culture diverse (essenzialmente, il viaggio sciamanico e le varie tecniche di guarigione).

Non include metodi tra loro divergenti e non comprende pratiche rituali o di guarigione che caratterizzano specifiche tradizioni sciamaniche (per esempio, la capanna del sudore o la Ruota di Medicina dei nativi americani [del Nord n.d.r.]).

Si tratta inoltre di una forma pura di sciamanismo, di cui non fanno parte tecniche derivanti da altre tradizioni, come ad esempio il lavoro con i chakra [ tipico delle culture induiste n.d.r.] o la meditazione. Si basa sulla definizione di sciamanismo data da Mircea Eliade nella sua classica opera, Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi (1974).

Secondo questa definizione, lo sciamano è colui che compie dei viaggi in altri mondi in uno stato alterato di coscienza. Il viaggio è la tecnica sciamanica fondamentale per penetrare realtà alterne. La sua finalità è contattare varie entità nella realtà spirituale allo scopo di ottenere conoscenza, potere e guarigione.

Un aspetto centrale del core shamanism è il suo carattere pratico ed esperienziale. Sulla base del proprio studio e lavoro personale, Harner ha sempre ritenuto che la comprensione più profonda di questi metodi è quella che si ottiene praticandoli. Nello sciamanismo la conoscenza realmente significativa è ottenuta direttamente da ciascuno attraverso la comunicazione con i propri spiriti protettori. Infatti, questo tipo di apprendimento esperienziale è insostituibile anche nelle società tradizionali.

Anche laddove esiste un apprendistato, più o meno lungo, con dei maestri sciamani, la conoscenza vera è acquisita dal nuovo sciamano attraverso le sue visioni e i suoi sogni, come pure attraverso varie esperienze di iniziazione come lo smembramento o certe malattie molto gravi, fisiche ed emotive .

Lo sciamanismo non è un sistema di dogmi o di verità di fede, è invece un metodo per ottenere rivelazioni dirette dalle entità del mondo spirituale. In parte, per questo, è stato osteggiato e combattuto come pericoloso antagonista dalle religioni istituzionalizzate, non solo dalla religione cristiana ma anche da altre, per esempio il buddismo in Asia centrale.
Banisteriopsis Caapi

Fin dall’inizio della sua ricerca tra gli sciamani dell’Amazzonia nel 1960-61, Harner ha scelto la via della sperimentazione diretta per investigare le pratiche sciamaniche dei popoli nativi. Nel suo libro egli descrive le visioni e le esperienze sciamaniche da lui avute prendendo l’ayahuasca, un potente allucinogeno nativo.

Tale scelta comportava anche dei rischi, in quanto si trattava di un metodo di ricerca ancora poco accettato nell’ambito accademico, come dimostrano le controversie relative al lavoro di Carlos Castaneda con lo sciamano Yaqui Don Juan.

La sperimentazione diretta, tuttavia, ha consentito ad Harner non solo di conoscere dall’interno l’universo mitico e spirituale delle culture amazzoniche, ma l’ha anche portato a scoprire che lo sciamanismo dei popoli tribali poteva essere praticato da persone proveniente da un background culturale diverso.

Il lavoro successivo di Harner con gli sciamani della costa nord-occidentale dell’America del Nord rappresentò un’altra importante tappa nella sua ricerca: dimostrò che il suono ritmato del tamburo, ampiamente utilizzato da queste culture, era un mezzo altrettanto efficace per ottenere le visioni.

Sulla base di questi risultati, egli decise di condividere con altri ciò che aveva appreso dagli sciamani dell’Amazzonia e del Nord America, dando avvio ad un programma di corsi per addestrare gli occidentali nelle tecniche sciamaniche fondamentali. E’ importante sottolineare che nei corsi di core shamanism, come del resto nell’apprendistato di tipo tradizionale, viene insegnata la metodologia, non la conoscenza sciamanica, che è sempre individuale e ottenuta direttamente nel viaggio.

Vengono cioè forniti una serie di strumenti che ciascuno può utilizzare per trovare da sé le risposte alle proprie domande e l’aiuto di cui ha bisogno.

Elemento centrale di tale pratica è il viaggio sciamanico, non più descritto come un misterioso “volo magico”, ma interpretato come un metodo, basato su di una capacità innata e indipendente dalla cultura, per espandere la propria coscienza e accedere a fonti non ordinarie di conoscenza e di guarigione.


Le ricerche di Harner confermavano le tesi di Eliade, che aveva definito l’estasi come una facoltà originaria e costitutiva dell’essere umano e che aveva visto, nello sciamanismo, una comune eredità umana.

Anche gli studi più recenti sugli aspetti psico-fisiologici dello stato sciamanico di coscienza, pur analizzando questo fenomeno da una angolatura diversa, confermano le intuizioni di Eliade e di Harner circa i processi fondamentali che sono alla base del viaggio sciamanico (si veda, per esempio, Dobkin De Rios e Winkelman 1989).

Secondo Michael Harner, questi comuni fattori umani spiegano la notevole uniformità dei metodi sciamanici in culture lontane nel tempo e nello spazio e giustificano la possibilità di estrapolarli dal loro contesto originale e applicarli a quello occidentale.


Ayauasca dream (www.venosa.com) ...

La tecnica del viaggio, insegnata nel core shamanism, è un metodo che le persone possono utilizzare in ogni situazione della vita, uno strumento per ottenere consiglio e aiuto dalle entità e dalle forze che la persona incontra nella realtà parallela.

Diversamente dal Mondo di Mezzo, che esiste nel tempo, la realtà non ordinaria è una realtà fuori del tempo in cui, come scrive Harner (2001), “tutto ciò che è stato conosciuto, tutto ciò che può essere conosciuto diventa accessibile… Per questo [gli sciamani] possono vedere sia il passato che il futuro.

Con la disciplina, l’addestramento e l’aiuto degli spiriti, questa fonte totale di conoscenza diventa accessibile”. Come hanno sempre fatto gli sciamani, anche noi possiamo utilizzare il metodo del viaggio come un sistema per risolvere problemi e uno strumento per ottenere risposte alle nostre domande, cioè come tecnica di divinazione. l DMT o dimetiltriptamina è un allucinogeno naturale la cui struttura chimica assomiglia a quella della psilocibina e della serotonina; esso è ubiquitariamente presente nel regno vegetale ed animale.

Come altri allucinogeni i sui effetti sono principalmente dovuti all’azione sui recettori serotoninergici 5-HT2a.
Questo allucinogeno è tuttora in uso nelle popolazioni indigene del bacino del Rio delle Amazzoni e viene assunto, a scopi rituali e religiosi, attraverso una bevanda chiamata “ayahuasca”, traducibile come vino dell’anima”.
L’allucinogeno è normalmente assunto con una bevanda (un infuso) preparata utilizzando le foglie di Psychotria viridis assieme con gli steli della vite Banisteriopsis caapi (McKenna, 2004).

L’associazione è dovuta la fatto che se assunto oralmente, e da solo, il DMT verrebbe reso inattivo perché metabolizzato dalle MAO (monoamino ossidasi) a livello epatico ed intestinale; la presenza al contrario di alcune alcaloidi contenuti nel Banisteriopsis caapi (beta-carboline, soprattutto armina, tetraidroarmalina e armalina) inibiscono le MAO e quindi consentono che il DMT possa raggiungere intatto il Sistema Nervoso Centrale e determinare i sui effetti. Gli effetti della bevanda hanno inizio entro 1 ora e si mantengono per circa 4 ore.

Se invece il DMT viene fumato i suoi effetti compaiono immediatamente, con un picco entro pochi minuti e con una risoluzione entro 30 minuti.

E’ importante sottolineare che il viaggio sciamanico non è un metodo psicologico, ma un metodo spirituale per ottenere informazioni attraverso la comunicazione diretta con le entità del mondo invisibile.

Anche nella sua formulazione moderna, questo uso dei metodi sciamanici è consistente con lo sciamanismo classico, in cui ogni persona può avere accesso al mondo spirituale.

Nel core shamanism, inoltre, si dà molta importanza al fatto che solamente la persona ha l’autorità per interpretare le proprie esperienze e capirne il significato. ...

Le tecniche sciamaniche, per viaggiare nella realtà non ordinaria, sono estremamente efficaci e relativamente semplici da imparare. Il loro uso non richiede particolari abilità, ma solamente la capacità di concentrarsi sulle proprie immagini interiori.

L’effetto del tambureggiamento è tale che la persona si sente trasportata in un altro mondo senza alcun sforzo. Per questo gli sciamani si riferiscono al loro tamburo come a una cavalcatura o altro mezzo di trasporto.

L’uso del tamburo è un aspetto chiave dello sciamanismo, sia tradizionale che moderno, perché ha la capacità di indurre rapidamente uno stato meditativo in cui possiamo trascendere in una realtà più profonda.

Come alcuni studi hanno dimostrato, il suono monotono del tamburo produce delle onde cerebrali simili, ma più profonde della meditazione (vicine a theta), in cui possiamo percepire altre dimensioni (Harner 1995: 98-99).

Il tamburo inoltre aiuta la persona a concentrarsi e a mantenere fermo il proprio obiettivo o lo scopo del viaggio. Il metodo è molto sicuro in quanto, quando il tamburo smette di suonare, la persona ritorna immediatamente nella realtà ordinaria.

Nello stato sciamanico, una parte della coscienza rimane sottilmente collegata all’ambiente fisico in cui ci si trova, per consentirci di ritornare indietro quando il tamburo ci richiama.

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visione sotto effetto dell'ayauasca-www.ayauqasca.com
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Il viaggio nella realtà non ordinaria è un’esperienza positiva dalla quale la persona deriva un immediato senso di vitalità e benessere. Vari studi hanno dimostrato che, negli stati alterati di coscienza (meditazione, ipnosi, stato sciamanico, ecc.), il cervello produce delle morfine naturali, o endorfine, e questo può in parte spiegare il fatto che alla fine di un viaggio la persona si senta “ricaricata” e piena di energia (AAVV, 1982).

L’aspetto più importante, comunque, quello al quale si possono attribuire gli effetti benefici dei metodi sciamanici è l’esperienza di attingere a un potere più grande del singolo individuo: questo è il potere dell’universo e della vita in tutte le sue manifestazioni.

Prima attraverso il canto e la danza e poi nell’esperienza del viaggio, tutta la forza energetica che chiamiamo “potere” si muove nel corpo, riattivando la nostra propria forza.


La sensazione di potenziamento e accresciuto vigore è intensificata quando, nel viaggio, la persona incontra il proprio animale guida. Nella concezione sciamanica, questo spirito guardiano è la sorgente dell’energia vitale dell’individuo. Il viaggio sciamanico non è solo un metodo per acquisire conoscenza, ma anche un metodo per ottenere il proprio potere spirituale attraverso la connessione con gli spiriti tutelari, intermediari tra noi e il potere universale. Non è insolito che nei viaggi le persone ricevano una guarigione ad opera dello spirito animale o del maestro in forma umana. "

... Il core shamanism è un adattamento di pratiche tradizionali all’uomo occidentale moderno. Per esempio, noi lavoriamo stesi per compiere il viaggio e utilizziamo un ritmo regolare del tamburo. Generalmente gli sciamani non lavorano allo stesso modo: essi danzano e cantano mentre viaggiano per raccontare le loro esperienze e rendere partecipe la comunità delle loro avventure nell’altro mondo.

... Un .. programma importante della Foundation è la cosiddetta “Mappatura della Realtà Non Ordinaria” (progetto MONOR o Mapping of NonOrdinary Reality). 

Scopo di questo programma è la creazione di una mappa della realtà non ordinaria, il cosmo spirituale dello sciamano, attraverso lo studio comparato delle testimonianze e dei resoconti sul viaggio sciamanico, sia degli sciamani tradizionali, che dei praticanti occidentali.

La Foundation possiede già un vasto archivio dei resoconti sul viaggio sciamanico, forniti da studenti e praticanti ad essa associati. Questi resoconti devono essere analizzati, codificati ed elaborati per permettere di confrontarli con le narrative sciamaniche tradizionali, in modo da enucleare temi ricorrenti o simili e, su questa base, delineare una cosmologia o topografia dell’altra realtà. "


fonte : Metodologie del core shamanism . Sciamanismo transculturale
- di Lorenza Menegoni - 20/12/2007
*Lorenza Menegoni ha ottenuto il suo Ph.D. in antropologia medica nel 1990 alla New School for Social Research di New York. Come parte del suo training, ha svolto delle ricerche sul campo in Messico, studiando il problema della tubercolosi tra gli indigeni Maya del Chiapas. Ha studiato e praticato lo sciamanismo sotto la guida di Michael Harner, Sandra Ingerman e altri insegnanti della Foundation for Shamanic Studies. E’ insegnante accreditata della Foundation (FSS-Italy), abilitata a tenere seminari di base e avanzati in Italia. Collabora con la Casa Editrice Crisalide (Latina) per promuovere la pubblicazione, in Italia, di testi rappresentativi del core shamanism.
Lorenza Menegoni, via Villa 117, 38052 Caldonazzo (TN), tel. 0461/718 055, e-mail lorenza.m@virgilio.it.



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