Corso di Religione

LE SIBILLE


         


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Le sibille" Nessun personaggio, come quello della Sibilla, ha attraversato i millenni, conservando il fascino primitivo nonostante gli adattamenti alle differenze etniche, culturali e psicologiche delle antiche popolazioni mediterranee .

Dagli oscuri tempi pre-omerici, la Sibilla è giunta fino al medio-evo sostanzialmente immutata nel suo significato. Il suo ciclo non è stato mai concluso perchè la sua presenza sopravvive nel folclore religioso, fino ai primi decenni del XX sec. in alcune regioni e città di Italia.

Ma soprattutto vive il suo ricordo, oltre che nelle opere di scrittori e artisti nel nostro Rinascimento, nella suggestione che ancora ispirano il Lago d'Averno e la grotta delia Sibilla Cumana, famosa nel mondo.

Chi è la sibilla?

Il significato della parola, sappiamo che rimane decisamente oscuro.
La parola "Sibilla" potrebbe avere il significato di " vergine nera ", cioè la vergine o divinità che opera in un luogo oscuro, com'è l'antro nel quale la tradizione la colloca nei momenti in cui pronuncia i suoi "vaticini"


zApollo e la sibilla- Tela di Jean Jouvenet  

Nella mitologia greca e romana, era una qualsiasi donna dotata di poteri divinatori dono di Apollo.

E' noto che, nel mondo antico molte divinità disponevano, ai margini della loro organizzazione sacerdotale, di indovini, pitonesse o profeti che, a loro nome, emettevano oracoli o predizioni; la Pizia delfica è il caso più noto.

Diffusa tuttavia era la credenza (soprattutto in corrispondenza di sedi oracolari particolarmente antiche e rinomate) che, prima di questi personaggi fossero esistite alcune speciali interpreti della parola divina, esclusivamente di sesso femminile, non soggette al passare del tempo, isolate dal mondo e poco inclini a mostrarsi ai questuanti: erano le cosiddette Sibille.

Se ne indicava l'antica residenza in luoghi remoti, sparsi fra l'Asia Minore, l'Africa e le coste occidentali del Mediterrano. Varrone ne elencò dieci: la persiana, l'eritrea (da Eritre, in Lidia), l'ellespontia, la frigia, la cimmeria, la Ubica, la delfica, la samia, la cumana e la tìburtina. Fu anche pensato che si trattasse in realtà di un'unica Sibilla, immortale, che si spostava in luoghi diversi.

Le Sibille vivevano in grotte o nei pressi di corsi d'acqua e vaticinavano in stato di inconsapevole frenesia, abitualmente scrivendo in esametri greci.Gli antichi scrittori greci citavano una sola Sibilla, probabilmente Erofile di Eritre, che aveva predetto la guerra di Troia.

La Sibilla, posseduta dalla divinità, è una creatura sconvolta, che cerca di resistere ad una condizione di sofferenza , trascinata da una forza superiore: i suoi vaticini sono perciò duri e spesso angosciosi.



Le leggende enumerano dieci Sibille:
1- la CUMANA (O DEIFOBE, EROFILE, AMALTEA, DEMIFELE),
2- la DELFICA,
3- la LIBICA,
4- la SAMIA,
5- l' ELLESPONTICA,
6- la FRIGIA,
7- la PERSICA,
8- L' ERITREA,
9- la TIBURTINA.
10- la ALBUNEA

I più acuti studiosi del fenomeno sibillino sono : "Klausen" e "Bouchè". Secondo Klausen il personaggio della Sibilla nasce in virtù dell'incontro fra Dioniso, che fornisce l'elemento più significativo del suo culto, cioè la "baccante entusiastica " e Apollo al quale presta la voce per la predizione del futuro. ( Entusiasmo deriva dal greco en theos mos che significa posseduto dalla divinità . )

La Sibilla come la Pizia nasce dal mito di Apollo, infatti entrambi prestano la voce al dio oracolare in preda alla sofferenza che la possessione comporta,

esistono però sostanziali differenze.

La Pizia è vincolata a un santuario ed ai periodo dell'anno in. cui si supponeva che il dio fosse presente al tempio. I suoi vaticini sono soggetti all'interpretazione di un collegio sacerdotale; essa viene "invasata dal potere divino", respirando i vapori che escono da una fenditura del terreno nei pressi dell'antro, beve l'acqua di una certa fonte e ingerisce foglie di lauro, simboleggianti l'ingresso in lei del dio.


Michelangelo: cappella sisitina

Inoltre viene imposto all'interrogante l'esecuzione di determinati atri rituali, quali quelli di cingersi il capo di una corona di alloro, di tenere in mano un ramo con fascette di lana intrecciata, di conferire doni per il santuario del tempio e di sacrificare un animate; inoltre t'interrogante doveva attendere ('ammissione o meno del quesito a seconda dell'esito degli auspici ) .

Niente di tutto questo accade per la Sibilla: di analogo non c'è che la sofferenza fisica e l'antro nel quale proferisce i suoi vaticini. Per il resto, niente tempio, e riti, e donazioni, e assistenza di sacerdoti.

Il Bouchè ne fa discendere il culto da Cassandra e Manto, mentre la divinazione della sibilla rimane più semplice e libera rispetto a quella della Pizia.

Come tutte le sacerdotesse, naturalmente la Sibilla non si sottrae al mistero del sacro matrimonio col dio. La sposa scelta da un dio non può essere che vergine, né lo stato di verginità è per essa inconciliabile con quello di gravidanza perchè l'amplesso divino non è che "Mixis ", un soffio, un afflato con il quale Apollo trasmette alla sua " sposa" la purezza del suo amore.

La verginità della Sibilla, nonostante la fecondità oracolare, non viene posta in discussione, così come secondo una delle più antiche concessioni religiose la terra, "madre comune", è considerata eternamente vergine ed eternamente fecondata.

Sibilla Cumana

Particolare importanza riveste il mito della " sibilla cumana ", sviluppatosi in una regione che ebbe correnti di civilizzazione bene anteriori all'epoca della collocazione della comunità greca dedotta dai Calcidesi di Pitecusa.

Essa rafforzò in ogni tempo, prima e dopo la dominazione di Roma, il culto della divinità, meritò la venerazione delle genti, alimentò le speranze e placò i turbamenti delle folie in tempi difficili della storia dì Roma.

Ci si interroga oggi sul leggendario rapporto tra Erofile e la Cumana, la cui esistenza pare svolgersi in un'unica vita vissuta in due tempi diversi ma senza soluzione di continuità. "


[credits: Percorso didattico sperimentale realizzato dal Prof. Gaetano Affuso con gli alunni del gruppo Latinomedia del Liceo P.Calamandrei di Napoli www.latinomedia.it ]



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