Il
Relativismo
Il Relativismo è una
filosofia che si fonda su un dogma: " Non ci sono
verità conoscibili che possono affermarsi come assolute, universali" . Il Relativismo culturaleIl
relativismo culturale è la teoria secondo cui ogni cultura
ha una valenza incommensurabile "per sé stessa" ,
non per "una sua valenza teorica o pratica".
Tutti i gruppi etnici dispongono di diverse culture e che
hanno tutte valenza "in quanto tali".
E'
la messa al bando di ogni etnocentrismo cioè la tendenza
a giudicare le altre culture ed interpretarle in base ai criteri
della propria.
Ogni cultura va studiata da un punto di
vista " emico " ( l' ottica
del nativo , il punto di vista dei
soggetti culturali , degli attori sociali , delle loro
credenze
e dei loro valori ) e non " etico " (
l' ottica "scientifico-filosofica " dell'osservatore
che sempre appartiene ad una cultura determinata).
Il Relativismo etico La coscienza individuale
è il luogo dove nascono le scelte umane. Lì ciascuno decide ciò
che è bene o male per sè stesso e per gli altri relativamente
a ciascuna situazione contingente , personale, della vita,
in base alla propria cultura .
Nel
dibattito culturale delle società occidentali postmoderne si parla spesso
di
relativismo etico
come di una acquisizione fondamentale
della cultura contemporanea, una conquista di libertà della coscienza
individuale.
Secondo l' ideologìa del
relativismo etico non è possibile individuare
criteri universali per riconoscere il bene , qualcosa
di vero per tutti. Il relativismo etico viene
considerato un principio acquisito, assoluto e indiscutibile
: ognuno stabilisce
secondo
criteri propri , individuali, percio'
relativi ,
quali comportamenti siano umani e quali non, quali siano
giusti e quali ingiusti per sè
stesso .
Secondo il relativismo etico
il
rapporto tra la coscienza individuale che una persona ha del "bene" (
la propria personale etica o cultura di riferimento) e la
società civile, non deve entrare nel dominio delle leggi civili
per cui lo Stato dovrebbe approntare leggi che permettano
a ciascuno di optare per un'amplissima possibilità di
scelte etiche .
Il relativismo moraleIl
relativismo morale è una teoria che discende dal relativismo
etico : non è possibile individuare
criteri universali per riconoscere il bene , qualcosa
di vero-per-tutti pertanto ciascuno si può regolare moralmente
secondo i propri convincimenti..Il
parere del teologo . " Che cosa intende la Chiesa cattolica
quando parla di relativismo morale? L.Lorenzetti.
Famiglia Cristiana n° 37 -2010
Il teologo L.Lorenzetti
Si sostiene che non c'è una verità oggettiva: quello che è bene per l'uno, o per una determinata cultura, può essere considerato male per l'altro, o per un'altra cultura.
Tutto è relativo: la non violenza come la violenza;
l'uguaglianza come la disuguaglianza tra uomo e donna; un
regime assolutista e totalitario come un regime democratico
eccetera.
Al relativismo morale, il magistero
della Chiesa risponde con il richiamare la capacità naturale
che hanno gli uomini e le donne di conoscere, in modo evolutivo,
il bene/male morale oggettivo, il conforme/difforme dalla
loro natura umana. È la legge detta naturale (da nasci,
in latino "essere generato, nascere"), innata perché inscritta
nella natura dell'essere umano. Il
pluralismo delle culture non impedisce di osservare una convergenza
nel riconoscere che certe esigenze (valori, diritti) appartengono
alla persona in quanto tale. Sono valori e diritti detti umani,
perché si fondano sulla natura dell'essere umano di
ogni tempo e luogo. E sono alla base di una reale (e non formale)
democrazia.
Le leggi civili sono giuste o ingiuste
a seconda che riconoscano i diritti umani o li neghino. Per
esempio l'ideologia neofemminista detta "
gender ideology
" nega
l'esistenza di una relazione costitutiva tra essere umano maschio e genere maschile e essere umano femmina e genere femminile
e chiede che gli stati permettano e garantiscano come diritto la possibilità
che l'essere umano -maschio o femmina che sia -possa scegliere se vivere
nella società secondo le funzioni tipiche del genere maschile, di quello
femminile o di altri nuovi generi possibili.
Così per la famiglia :
gli stati dovrebbero permettere e garantire come diritto la
possibilità
di realizzare unioni di fatto tra esseri umani che hanno
scelto il loro "genere" , maschile o femminile che sia
e il diritto di cambiare tipologia di genere e di unione in qualsiasi
momento.
Non viene riconosciuta
una verità condivisibile sulla natura
umana e perciò una etica condivisibile non esisterebbe
?
Lo stato di diritto dovrebbe garantire a ciascuno
di vivere secondo i comportamenti che la propria coscienza individuale
decide, avendo come riferimento solo se stessa, il proprio sentire
,i propri desideri e la propria volontà e razionalità e indicando solo
le regole per non ledere con i propri comportamenti i diritti degli
altri ?
In tutte le culture si ritrova ,espresso in modi diversi,
un giudizio sui comportamenti umani che li divide in comportamenti
morali o immorali riferendoli ad un senso comune del costume (in
latino mores).
Questo fatto esprime la possibilità per le società umane di scoprire e condividere criteri
di giudizio razionali per poter dire quali comportamenti sia autenticamente umani e quali disumani.Secondo l'
ideologia del relativismo etico non ci sono piu'
comportamenti morali o immorali, perchè ogni comportamento deciso da una coscienza umana
è per se stesso autenticamente umano e nessuno
puo' addurre criteri razionali e condivisibili per definirlo
morale o immorale. Dunque si dovrebbe parlare solamente
di comportamenti
legali o illegali e non di atti morali o immorali.
Se una coscienza decide di interrompere la propria vita
senza danneggiare nessuno, le regole sociali devono garantirglielo
, senza esprimere giudizi morali cioè circa la autenticità umana
dell'atto.
Così se decide di interrompere una gravidanza,o di amputarsi un arto
o di drogarsi, o di farsi clonare,o di fare e sciogliere matrimoni e
famigie, etc.
Secondo questa prospettiva sarebbe perfettamente inutile un dibattito
etico che sia alla ricerca di una verità, di significati e valori autenticamente
umani, ragionevolmente condivisibili dall'umanità.
Il relativismo in campo etico è un
elemento della vita contemporanea cui bisogna rassegnarsi?
Sicuramente no : l'uomo perderebbe il senso del proprio
essere e della propria vita e le conseguenze sarebbero disastrose per
tutti.
C'è un norma etica fondamentale conosciuta
da tutte le culture che esprime il senso etico naturale : " comportati come vedi che è giusto
che tutti si comportino, cioè come vorresti che tutti
si comportassero verso di te".
Nel linguaggio di Confucio : non
fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. (Il Fair
Play)
Nel linguaggio di tutte le religioni : fai agli altri come vorresti
fosse fatto a te. (La regola d'oro) oppure non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te ( regola d'argento) .
La legge evangelica : amatevi gli uni gli altri come Io ho amato
voi , non c'è amore più grande di colui che
dà la vita per i fratelli.
L' Ordine Etico -Morale
La Riflessione razionale, filosofica, sul sentire
etico (
ethos
) costituisce la scienza Etica.
L' Etica è
prescrittiva per tutti ma non tutti
sono capaci sempre di percepirla pienamente e pienamente
realizzarla per limiti permanenti
o contingenti della loro consapevolezza e della loro libertà.
L' aspetto prescrittivo dell'Etica nelle scelte singole della coscienza
richiede un
discernimento degli
elementi di responsabilità che compongono l'atto nelle circostanze
contingenti. La scienza del discernimento è chiamata
Scienza Morale o Morale.
Il
senso etico della
vita è ciò che da la forza alla
attività morale dell’uomo, cioè lo sforzo, consapevole-in ogni atto della vita-
di fuggire dal male e compiere bene .
L'ordine
etico ( la chiamata o prescrizione etica ) viene realizzato in ogni singola circostanza storica come ordine morale .Ordine Etico-Morale
e Ordine GiuridicoLa coscienza umana viene normalmente
a trovarsi di fronte a norme di carattere etico-morale stabilite dalla Scienza
Etica
e norme
di carattere giuridico stabilite dallo Stato. Come deve comportarsi la coscienza di fronte a queste norme?
Nel campo della coscienza umana posta in una determinata società si
presentano sia il
sentire etico( ethos) sia il
senso
del diritto e della giustizia.
Ma : ordine
etico-morale e ordine giuridico esistono nella vita sociale in modo separato.
Così come il senso etico , Il
senso della giutizia appare
nel campo della coscienza come qualcosa di im-mediato :
diritto e giustizia sono concetti
non mediati della
coscienza umana, universalmente.
La scienza Giuridica riflette
su questo
sentire e stabilisce razionalmente i criteri
per individuare i
diritti e per fare l
a giustizia
.
Le leggi civili tendono a esprimere oggettivamente
( in modo esplicito per tutti) i
diritti e la giustizia . Mentre
Scienza Etica, scienza Morale e scienze Giuridiche appartengono
a sistemi filosofici ( e teologici , le
Leggi Civili sono norme oggettive determinate
dagli organismi di uno Stato, che possono essere democratici
e non democratici. Le
Leggi Civili sono
qualcosa di oggettivo che si impone alla coscienza come " dato" esterno
ad essa. Questo diritto è
oggettivo, esterno
alla disposizione interiore più
o meno
retta della coscienza :
si impone
per se stesso, vale per se stesso.
Mentre le norme etico-morali
sono prescrittive per la coscienza retta ma non si impongono mai ad essa come qualcosa di coercitivo ,
l' obbligatorietà della Legge Civile non si fonda
sulla disposizione
soggettiva degli
individui, la rettitudine della loro coscienza morale ma semplicemente su
una capacità impositiva e repressiva dello Stato.L'ambito etico
Un comportamento è retto ( giusto) o erroneo in riferimento all' Etica
L'ambito morale
Un comportamento è morale se è secondo
coscienza (morale ); è immorale se è contro
coscienza ;
Un comportamento è moralmente retto se
-
è morale ( agito secondo coscienza)
-
e giusto eticamente ;
E' moralmente erroneo
-
se è morale ( agito secondo coscienza)
-
ma eticamente ingiusto.
L'ambito giuridicoUn
comportamento è legale o illegale in
riferimento alle leggi civili ( che sono definite dalle istituzioni
- democratiche o non - di uno Stato)
Si puo' essere
giusti giuridicamente semplicemente
rispettando il diritto, per convenienza, per timore, per altre
ragioni, indipendentemente dagli atteggiamenti etici interiori
.
In senso
etico l'uomo
retto lo
è verso
gli altri e lo è
anche verso se stesso.
In senso giuridico l’uomo
è giusto , se
lo è verso gli altri non è detto che lo sia anche
verso
se stesso.
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