Piccolo Corso Biblico

VANGELI

Al di là delle innumerevoli cosmogonie e cosmologie che troviamo nelle diverse culture antiche , l'uomo da sempre si è posto il tema del rapporto tra il suo essere e l' ambiente di vita (il mondo visibile) ed anche tra il suo corpo, mutevole, imperfetto, fragile e mortale ed il mondo celeste , immutabile, perfetto, definitivo, immortale.
LA "SIMPATIA"
COME PRINCIPIO COSMICO E FISIOLOGICO
La "simpatia " nelle filosofie antiche.
https://www.treccani.it/enciclopedia/_(Dizionario-di-filosofia)/

Il concetto di simpatia inteso come  azione reciproca tra le cose o loro capacità di influenzarsi a vicenda acquista cittadinanza filosofica principalmente con lo stoicismo La simpatia è la profonda comunanza e armonia di tutte le cose in quanto costituite dall’unico Principio Cosmico. Dallo stoicismo, specialmente per opera di Posidonio, il concetto passa al neoplatonismo di Plotino, che nelle Enneadi sviluppa l’idea dell’Universo come organismo animato, ogni parte del quale influisce sulle altre ed è soggetta al loro effetto non per un’azione meccanica, ma in virtù della simpatia reciproca.

Plotino
utilizzò il principio cosmico della simpatia per spiegare la possibilità della magia, dell’astrologia e delle profezie paragonandolo a  «un’unica corda tesa che quando viene toccata ad un capo trasmette anche all’altro capo il movimento»

La magìa simpatica

- La Magìa omeopatica si fonda sul Principio di similarità : "il simile genera il simile" ... lo zafferano cura l'itterizia
- La Magìa imitativa: l'imitazione del processo del piovere causa la pioggia
- La Magia contagiosa si fonda sul Principio del contatto  : "un precedente contatto reciproco tra due enti stabilisce una connessione che permane anche a distanza" .

Queste magie sono ritenute possibili in quanto un essere animato o inanimato, visibile o invisibile, esiste e come tale viene considerato come dotato di una sua forza vitale latente , il mana.

La Sibilla consigliò ad Enea di procurarsi un ramo d'oro, prima di discendere nell'Ade, per consentirgli di ritornare dagli Inferi. Il colore "d'oro" dipende dall'aspetto che prende il ramo di vischio quando viene reciso. Enea deve trovare un ramo d'oro che può essere colto solo da coloro che ne sono degni. Il ramo, nascosto in una fitta selva, è sacro a Proserpina, la regina degli inferi. Una volta trovato, si stacca facilmente dalla pianta se il Fato è favorevole alla sua discesa negli Inferi; se non lo è, ogni sforzo sarà vano.

Tra quel ramo staccato e divenuto " d'oro" e  la discesa negli inferi c'è contagio ed Enea può ritrovare la strada del ritorno.

La nozione di simpatia plotiniana di fu ripresa dal neoplatonismo e dal naturalismo del Rinascimento in Italia ( Pico, Patrizi, Cardano, Campanella), in Germania ( Paracelso , Agrippa, i due van Helmont) e in Inghilterra (F. Bacone), fino alle sue propaggini romantiche.

A questa interpretazione della simpatia come Principio Cosmico si affiancava già nell’antichità un’interpretazione di tipo fisiologico. Nello scritto di Ippocrate Sul nutrimento il concetto di viene utilizzato per designare la cooperazione funzionale di tutte le parti del corpo. Sorano, un medico greco del 1° sec. d.C., definiva .  "il processo per cui il danno in una parte del corpo produce un danno in un’altra sua parte". Analogamente Galeno, nel contesto della teoria degli umori mutuata da Ippocrate, definiva la simpatia come  "malattia di un organo causata dalla malattia di un altro organo".

MACROCOSMISMI E MICROCOSMISMIMacrocosmismo e  microcosmismo : Ovvero " della equivalenza o analogia tra l' uomo microcosmo e il macrocosmo." [credits : MACROCOSMISMI E MICROCOSMISMI -UNIROMA- Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Storia Culture Religioni Dottorato di ricerca in Storia Antropologia Religioni Giuseppe M. Cùscito]


" Vi sono due modi in cui può essere intesa un’equivalenza, o un’analogia, fra il micro- e il macrocosmo: 1-  la concezione secondo cui l’essere umano è considerato come un piccolo cosmo prende il nome di  microcosmismo ,  mentre, specularmente,
2- si definisce  macrocosmismo  la dottrina secondo cui il cosmo è immaginato come un immenso organismo analogo al corpo umano.
I due diversi modi di intendere l’analogia fra il cosmo e il corpo umano non sempre sono compresenti:  quando l’essere umano è considerato un mondo in miniatura, non necessariamente il cosmo viene inteso come uno smisurato organismo. L’inverso, va da sé, avviene sempre quando l’universo è immaginato come un immenso corpo, allora anche l’essere umano è considerato un piccolo mondo.

Rudolf Allers individua tre categorie concettuali:

- il microcosmismo elementaristico (  l’uomo contiene  gli elementi di cui è formato il mondo),
- il microcosmismo strutturalistico (il mondo è un sistema all’interno del quale  l’uomo è parte integrante delle leggi universali  che lo regolano)
- e il microcosmismo olistico ( l’uomo organizza il mondo a lui esterno e la società  attraverso l’organizzazione sociale e l’arte)
La melotesia : la «disposizione delle membra» La melotesia - che significa letteralmente «disposizione delle membra»- è un tipo particolare di microcosmismo. Con questo termine , si intende  una rete di corrispondenze  fra i diversi elementi celesti e terrestri del cosmo. - si parla di “melotesia zodiacale” come diuna presunta corrispondenza biunivoca fra una parte del corpo umano da un lato e dall’altro una costellazione (quasi sempre dello Zodiaco,
- oppure di   “ melotesia planetaria” come di una presunta corrispondenza biunivoca fra una parte del corpo umano da un lato e dall’altro un pianeta in una sequenza che associa l’Ariete al capo, il Toro al collo, i Gemelli alle braccia e così via fino alla costellazione dei Pesci, posta in relazione con i piedi. Per “pianeti”, in generale, si intenderanno i cinque pianeti visibili ad occhio nudo dell’astronomia premoderna, nell’ordine: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.



( fonte : wikipedia)
La filosofia ll modo forse più semplice e basilare di considerare l’uomo come microcosmo è quello di considerarlo come costituito dagli stessi elementi componenti il cosmo. Questa idea è presente in forma embrionale già presso   Anassimene  (VI sec. a.C.), il quale considera l’anima umana come il fiato che mantiene in VITA il corpo, che è la stessa aria, intesa come principio (nel senso di  ἀρχή ) che sostiene l’universo.

Sarà, tuttavia   Empedocle   a sviluppare ulteriormente il microcosmismo: nella sua teoria, infatti,
i quattro elementi che saranno poi considerati “classici”, cioè terra, acqua, aria e fuoco, e che lui definisce “radici” (ῥυζώματα), sono i componenti fondamentali di ogni cosa, quindi non solo dell’uomo, ma anche dello Sfero . La presenza dei quattro elementi può essere intesa letteralmente oppure in senso metaforico, con le quattro “radici” cosmiche che si rispecchiano nel microcosmo e sono rappresentate nel corpo umano dalla carne (corrispondente alla terra), dai fluidi (sangue in primis, corrispondenti all’acqua), dal respiro (aria) e dal calore corporeo (fuoco). La dottrina della corrispondenza dei quattro elementi con i quattro umori dell’uomo si ritrova già abbozzata nel Timeo di  Platone  , ma è la versione elaborata da   Galeno  quella che sarà per lo più ripresa ed ampliata da numerosi autori medievali.

Seneca  , nelle sue Quæstiones naturales, descrive l’universo che, in seguito alla conflagrazione cosmica che secondo alcune dottrine stoiche avviene ciclicamente, è paragonato a un feto ( poiché è composto dagli stessi elementi che sono presenti nell’essere umano maturo, anche se non più (e non ancora) sviluppati . Sempre nella stessa opera, egli traccia, inoltre, dei paralleli fra fenomeni geologici ed elementi del corpo umano: ad esempio i corsi d’acqua sono paragonati alle vene , i terremoti alle ferite , e così via.

Secondo un’altra interpretazione più elaborata di questa teoria microcosmistica, quella di Aristotele, l’uomo partecipa della natura del resto del cosmo non solo per quanto riguarda gli elementi fisici, nel senso empedocleo, ma anche dal punto di vista psichico.
Con il corpo, egli è partecipe della solidità dei minerali, inoltre condivide con le piante facoltà quali la nutrizione e la riproduzione, mentre con gli animali condivide i sensi, le passioni e la capacità di movimento. Ciò che lo distingue e che lo pone sopra gli altri esseri è l’attività che è a lui peculiare, vale a dire quella intellettuale.  È quanto afferma nella sua Historia Animalium.

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La stessa teoria è condivisa anche da   Claudiano Mamerzio 29 (m. V sec.), Giovanni Damasceno  (VII-VIII secc.),   Alano di Lilla 31 (XII - in. XIII sec.) e  Raimondo di Sabunda  (XIV-XV secc.).

Nel corso della tarda Antichità e soprattutto nell’alto medioevo, infatti, si renderà sempre più complesso
un sistema di corrispondenze che porrà in relazione alle quattro “radici” empedoclee (terra, acqua, aria e fuoco) non solo i quattro umori (bile nera, flemma, sangue e bile gialla) e i temperamenti relativi (melanconico, flemmatico, sanguigno e collerico), ma anche quattro diversi abbinamenti delle qualità di caldo, freddo, secco e umido, nonché le stagioni dell’anno, le età dell’uomo , e così via (un esempio di questa rete di corrispondenze si trova nel  De temporum ratione di   Beda il Venerabile.)
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Un riferimento a elementi fisici e psichici è in Onorio di Autun    (o “di Ratisbona”, fine XI - metà XII sec.), secondo cui le sette note corrisponderebbero sia ai sette pianeti, sia ai quattro elementi che compongono il corpo umano più le tre potenze dell’anima: l’uomo sarebbe, quindi, un microcosmo poiché contiene in sé la stessa armonia numerica e musicale dell’universo In genereSecondo questa interpretazione, l’uomo si ritrova ad occupare la posizione centrale, quale  mediatore fra cielo e terra .

La cosmologia di Onorio di Autun

Analoghi tentativi di trovare corrispondenze da uomo e Cosmo furono fatti anche nell'ambito della teologia


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