Piccolo Corso Biblico


LA DONNA NELLA BIBBIA




Eva e il peccato
La donna nella Bibbia , costitutivamente, non è un accessorio del Clan di uomini : nella mente divina essa è pari all'uomo, nel progetto creativo ne è il complemento essenziale, costitutivo.

L'uomo senza la donna non è bene, non è "creato, completo, perfetto": la donna , creata come l'uomo ad immagine divina è di pari valore e dignità dell'uomo, costitutivamente.

Che cosa è intervenuto nella storia a rovinare questa pari dignità naturale di uomo e donna? Perchè la donna si è ritrovata ,storicamente e universalmente in una condizione di dignità inferiore a quella dell'uomo e asservita a Lui ?

Il sapiente ebreo scruta la rivelazione, la storia della rivelazione divina e vede una causa primordiale : il peccato ( basicamente l'idolatria) , la rottura dell'alleanza con Dio, la separazione dalla Sua Sapienza.

Il mito biblico del " peccato originale"

Gn2,8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.

Nel racconto biblico Eden è il giardino della felicità in cui abitano Dio e l'umanità. Si tratta della Palestina in cui Dio ha collocato il suo popolo . Lì scorre latte e miele ( espressione che ricorre spesso nella Bibbia) cioè la felicità della vita del popolo insieme a Dio.

Questa felicità è garantita dalla alleanza Dio-Israele (nel racconto Dio-umanità) che si fonda su una Legge Naturale  ( il Patto tra Dio e israele) che implica permessi e proibizioni.

9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
...16 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».


Gn 3, 1-8
I personaggi del racconto sono :
- il serpente, una creatura maliziosa che parla all'uomo, lo suggestiona.
- la donna ,cioè Israele alleata-sposa di Dio , sensibile alla Natura
- Dio che nella sua alleanza-sposalizio con Israele dona alla sua sposa la Sua Sapienza, la Legge Morale Naturale che regge la Creazione e che produce una storia di pace ( shalom) cioè di felicità perfetta e duratura.

Il " comando divino" ...16 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo:«Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, viene ricordato dal serpente , alla donna, in modo retorico ma falso e perciò malizioso: Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?»

Nell'incontro con la Natura , la donna ( Israele ) incontra la malizia. La donna-Israele che conosce la Legge Naturale perchè Dio gliel' ha rivelata certamente si rende conto dell'assurdità della affermazione del serpente , ma sperimenta in se stessa qualcosa , un sentimento che la confonde e che essa manifesta "interpretando" il comando divino .

Esso dice
... ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti ..
ma al comando divino la donna aggiunge una proibizione:
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».

La donna aggiunge al comando divino un comando che tende a fermare, proibire ciò che essa sperimenta : una forte sensibilità verso i frutti dell'albero della conoscenza , l' attrazione, la seduzione, il desiderio di toccare , sperimentare, cioè conoscere in modo autonomo le cosa della Natura.

Il racconto biblico utilizza l'immagine del serpente avendo presente come dato storico principale la natura-donna cananea nel suo ruolo di sacerdotessa del culto idolatrico ( in pratica una prostituta sacra, o jerodula). Nella storia di israele , continuamente, essa lo attrae e seduce ( Israele è la donna-sposa di Dio) , confondendo la sua mente , portandolo a discutere i comandi divini fino ad ad abbandonare Dio, a fare adulterio, l' idolatria .

Nel racconto il serpente è una creatura : è la Natura che attrae continuamente a sè la sensibilità umana .

kudurruKudurrus-gran-serpente . Pietra fallica rinvenuta nel tempio di Karaindash, Uruk. E' di epoca kasita . Il simbolo fallico era comune nelle culture cananenee-ugaritiche-babilonesi. Questi kudurrus venivano conservati sia nei templi che presso i confini agricoli perchè portavano immagini ed iscrizioni di divinità maledicenti e minacciose . Servivano da monito per chi volesse spostare i confini. In questo caso la divinità malefica eè simboleggaiata da un serpente.

La Natura è affine ai sensi dell'uomo ed alla sua sensibilità per la bellezza e per la bontà . Nell' incontro tra Natura e uomo si è manifestata -storicamente- l'azione della malizia , qualcosa di maligno che porta l'uomo ad allontanarsi da Dio ed a sbagliare la sua vita.

Il serpente , nel racconto ,è una creatura maligna, maliziosa, che si inserisce storicamente nel rapporto tra Dio, uomo e natura. Nella cultura Palestinese poteva essere benissimo essere compreso come un un dèmone maledicente.

La malizia poi si manifesta continuamente nella storia umana come peccato , come rottura della alleanza con Dio .

Il peccato storico per antonomasia di Israele, la donna-sposa di Dio, è l'idolatria che è legata alla seduzione sessuale delle ierodule ( prostitute sacre) cananee.

Alla base del peccato storico della donna-Israele c'è la sua sensibilità per la natura , e , storicamente, quella più forte, quella propria del matrimonio, la sensibilità " sessuale" sulla quale esercitavano la seduzione le jerodule cananee

Il serpente , la malizia che si manifesta insieme alla seduzione della natura acceca la ragione della donna-Israele fino ad insinuare il dubbio che Dio le abbia dato un comando discutibile :

4 .. il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male» suggerendo alla donna una gelosia di Dio verso gli esseri umani, gelosia della Sua Sapienza, che sarebbe alla base del comando.

C'è un desiderio umano naturale, quello di conoscere la verità delle cose che sono buone e belle nella Natura e che lo attraggono , di acquisire cioè la saggezza (ovvero la Legge Morale Naturale ) che regola la vita del creato. L'uomo può conoscere questa Legge per mezzo della sua ragione . Dio ha rivelato questa Legge alla sua sposa, Israele, nella storia.

Nel racconto , la seduzione del serpente agisce su questo desiderio naturale di saggezza, cioè di verità per insinuare nella mente la menzogna : il serpente suggerisce il pensiero di un Dio geloso della sua saggezza , che dà comandi all'uomo per impedire che esso, da solo, conosca la verità per esperienza e diventi -per azione propria - saggio come Lui.

La seduzione della Natura esalta la possibilità dell'uomo di diventare come Dio , di conoscere da se stesso la verità delle cose così da poter decidere da sè, senza bisogno di comandi divini, il bene ed il male. L'insinuazione è : fa il male, vedi com'è buono, desiderabile? fallo così puoi conoscerlo e distinguerlo da te stesso dal bene senza bisogno della sapienza divina rivelata.

6 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza ;

La forza seducente e misteriosa ma maliziosa, e falsa che si manifesta nell'incontro tra uomo e natura tende ad ingannare l'uomo , ad allontanarlo dalla sapienza divina ( il patto, i precetti dell'alleanza) e in definitiva dalla amicizia-alleanza con Dio, dalla felicità , dall'Eden.

Questo processo è storico : è il processo che ha portato Israele ad una visione sbagliata di Dio ( un Dio geloso della sua Sapienza) ed ha scatenato la tentazione di trasgredire la Parola Divina nella forma di un desiderio smodato irragionevole, assurdo , falso, delle cose buone e belle della creazione ( tipicamente quelle del matrimonio , che riguardano la forza seducente della sessualità) Questo desiderio smodato e falso è chiamato nel cristianesimo " concupiscenza".

Gn 3,6a
La principale divinità adorata dai cananei era Baal. Le dee cananee Astoret, Asheràh e Anat sono presentate in un testo egiziano sia come dee madri che come prostitute sacre, le quali, paradossalmente, rimanevano sempre vergini (alla lettera, “le grandi dee che concepiscono ma non generano”).

Sembra che il loro culto implicasse invariabilmente i servigi di prostitute sacre. Queste dee non erano soltanto simbolo di libidine, ma anche di violenza sadica e di guerra. Nell’epica ugaritica di Baal la dea Anat fa strage di uomini, si adorna delle loro teste , si appende alla cintola le mani delle vittime e cammina nel loro sangue che le arriva fino alle ginocchia.

astarteLe statuine della dea Astoret ( Ishtar, Astarte, etc.) rinvenute in Palestina rappresentano una donna nuda dagli attributi sessuali molto accentuati.

Del culto fallico praticato dai cananei, l’archeologo W.*F. Albright osserva: “Nel suo momento peggiore, .*.*. l’aspetto erotico del loro culto dovette sprofondare a livelli estremamente sordidi di degradazione sociale”. —*Archaeology and the Religion of Israel, 1968, pp.*76, 77

La donna-Israele è sola di fronte alla suggestione perchè ha deviato dalla sapienza divina . Ha già fatto adulterio ( = idolatria) , si è già data alla suggestione e in questa condizione cede alla concupiscenza:

6 prese del suo frutto e ne mangiò ,

La concupiscenza , quando separa dalla alleanza-sposalizio con Dio , porta inevitabilmente al peccato.

Il peccato è l'uso irragionevole, smodato, falso delle cose buone e belle della creazione. E' l'idolatria del piacere , fuori dalla relazione con Dio. Quando l'umanità fa il male , essa acquisisce la "conoscenza del bene e del male" che è una falsa sapienza delle cose che produce una storia sbagliata : questo è il peccato che avviene continuamente nella storia.

La donna-Israele, l'umanità, " vede" la bontà e la bellezza della creazione , è portata a " conoscere " la verità di questa bellezza e bontà (desiderare saggezza). Questo movimento naturale la rende esposta a farsi ingannare dalle cose stesse perchè nella sua mente si manifesta la malizia che porta alla concupiscenza , che porta a discutere la sapienza divina rivelata, che infine porta al Peccato, l'esperienza del Male.
" Fare il male " è un processo
- che parte dalla seduzione delle cose della creazione ,
- in cui si insinua il dèmone della malizia, della falsità, ( tipicamente il diavolo)
- che porta ad esaltare il desiderio di godere della natura in modo autonomo dalla Legge Naturale ( concupiscenza) ,
- quando subentra il dubbio sulla verità della sapienza divina rivelata e questo dubbio porta alla separazione da essa, all'abbandono alla concupiscenza, allora l'uomo è da solo nelle mani della Malizia e inevitabilmente ( perchè separato già da Dio) fa il male, lo conosce.

L'umanità ( Israele, la donna-sposa di Dio ) per una dote naturale buona ( sensibilità al bello al buono, al vero) , a causa della presenza ( misteriosa) del male ( la malizia) nella creazione, è facilmente esposta al peccato . Attratta dalla natura, la donna-Israele ha sempre ricercato in essa la verità delle cose (la saggezza ) ma facilmente si è fatta suggestionare e ingannare dalle cose stesse, dalla loro apparenza, da ciò che suggerivano alla sua mente ( concupiscenza) . Questo processo l'ha portata a confrontarsi in modo sbagliato con la Parola divina ( ciè la Legge Morale Naturale rivelata da Dio) ad interpretarla in modo sbagliato , costruendo una Legge Morale, una saggezza diversa da quella rivelata da Dio, una saggezza tutta umana.

Agendo secondo questa saggezza la donna- Israele ha fatto e conosciuto il Male, è uscita dalla alleanza-matrimonio (con Dio) , dalla pace dell'Eden-Palestina ed ha costruito una storia sbagliata, segnata dalla sofferenza, dal dolore e dalla morte.

Gn 3, 6b
poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.

Il racconto biblico non parla della relazione uomo-donna e non autorizza nessuna deduzione in merito: parla di Israele come donna-sposa di Dio che pecca e conferma nel peccato tutti i popoli , mentre ha ricevuto da Dio il compito di portarli a Lui perchè vivano secondo la Sua Sapienza e godano della sua alleanza, come di uno sposo. La donna-Israele , l'eletta che ha ricevuto la rivelazione della sapienza divina (la Torah che รจ parte della Legge Morale Naturale ) ha peccato e così lei ( Israele) , l'eletta da Dio , la madre di tutti i popoli viventi-in-Dio è la responsabile del fatto storico che il peccato ha dominato ( e domina) tutta l'umanità .

Il mito biblico comunica la Luce che la rivelazione divina getta sulla storia dell'umanità. Quando l'umanità -eletta da Dio a vivere insieme a Lui nella beatitudine- si abbandona alle suggestioni della malizia e abbandona la Legge Morale Naturale , essa acquisisce una falsa sapienza delle cose ,diventa idolatra delle cose stesse, e produce una storia sbagliata , una storia di peccato che è dolore, fatica, sofferenza, morte . Gn 3, 14 Allora il Signore Dio disse al serpente:«Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.

Il testo è una eziologia sulla singolarità del corpo del serpente

15 Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno»
.

A causa del peccato di Israele e di conseguenza di tutta l'umanità la creazione si ritrova separata da Dio , è in disarmonia in se stessa e con l'umanità (che però esercita il potere di sottotterla e dominarla).

16 Alla donna disse:«Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».

Il racconto è una eziologia delle cose misteriose della donna : il dolore del parto e l'attrazione per l'uomo che la domina. Il peccato storico mette in luce l'azione del male sulla condizione della donna nella storia: dolori e dominio da parte dell'uomo si fondano sul peccato storico dell'umanità .

17 All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. 19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».

La condizione dell'uomo, lavoro faticoso, dolore, lotta per dominare la natura, alla fine la morte e la corruzione si fondano anch'essi sul peccato storico .

Nella storia , da sempre , (nella Bibbia , come in tutte le culture antiche, viene detto attraverso il mito ) l'uomo e la donna sono attratti dalla bontà e bellezza della natura ma anche suggestionati da una potenza misteriosa e maliziosa che si manifesta in questa relazione : essa suggerisce loro come potrebbe essere prelibato decidere da loro stèssi ciò che nella creazione è bene e ciò che è male , abbandonando la sapienza che ha loro donato Dio . Universalmente e continuamente l'uomo e la donna aderiscono a questa seduzione , si separano dalla la sapienza divina e peccano.

E il peccato storico è quello di vedere, desiderare, usare le cose della natura ( compresa la propria) secondo una saggezza autonoma da Dio, ingannevole, che produce menzogna, legalismo religioso, dolore, dominio, fatica, morte e corruzione. Il peccato è idolatria, culto delle forze della natura, e in definitiva sottomissione alla seduzione dei dèmoni ( = gli idoli) .

Il peccato storico pone nella relazione nunziale uomo-donna il veleno della malizia. Sentenzia s.Paolo :

Rm 1,18 In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 20 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;

21 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22 Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23 e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

24 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.


Matera: cripta peccato originale

26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.

28 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, 29 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 30 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.

32 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.

1Cor 5,1 Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2 E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione!

L' unità paritaria e gioiosa uomo-dònna , il loro essere costitutivo l'uno per l'altra è inquinato da sèmpre dalla malizia. L' attrazione uomo-donna sfocia in una lotta , la violenza dell'uomo prevale e sottomette la donna. Uomo e donna sono schiavi di questo meccanismo maligno ed il risultato è una storia di attrazione-lotta , di tenerezza-violenza , solidarietà-oppressione, desiderio-ripudio, unione-separazione, amore-odio etc.
La donna-Israele ha conosciuto il bene ed il male ma ha perso la felicità della vita insieme all'uomo (a Dio). Di chi è la colpa ? L'uomo: è della donna che tu o Dio mi hai messo accanto. L'uomo dichiara la rottura dell'armonia con la donna ed in definitiva dà la colpa a Dio che gliel'ha messa accanto;
- la donna : la colpa è del serpente, cioè della creazione che la seduce ; in definitiva dà la colpa a Dio autore   della creazione che  ha dato al lei un forte sensibilità per essa.
-il serpente : non parla.

L'uomo è responsabile del peccato ma l'origine del male - nel racconto- rimane un mistero.
Top

Pag.   2
1   2   3   4   

home


DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato. Navigando nel sito se ne accetta la   PRIVACY POLICY