Piccolo Corso Biblico




powered by FreeFind




Apocalittica cristiana apocrifa SCRITTI APOCALITTICI GIUDAICI E CRISTIANI POST-NT L'apocalittica, dall'Apocalisse di Giovanni in poi, si sviluppa ancora. Contemporaneo o di poco posteriore all'Apocalisse di Giovanni è il CAP. 16 della DIDACHÉ (I MI 50) che riprende sostanzialmente le idee e le immagini dell'Apocalisse sinottica e di 2Ts 2.

L'ASSUNZIONE DI ISAIA, collegata con l'ascensione di Isaia gfudaica, fu scritta in greco dal 100 al 150 d.C. Il libro si divide in due parti, il martirio di Isaia e la sua assunzione al cielo, nelle quali vengono rivelate le lotte che la chiesa e i singoli dovranno sostenere prima della conclusione positiva finale.

Dell' APOCALISSE DI PIETRO, scritta in greco verso il 135, ci rimangono un lungo frammento (detto "frammento di Akmin", pubblicato nel 1887) e una traduzione etiopica (pubblicata nel 1910). Nel grande quadro della conclusione positiva della lotta tra bene e male, presentata con mentalità sincretistica, viene dedicata un'attenzione particolare al premio escatologico dei buoni e alla punizione dei malvagi.

IL PASTORE è stato scritto da Erma verso il 150. La sua appartenenza piena alla letteratura apocalittica è controversa. Il punto di contatto con l'apocalittica è. la forma letteraria di visioni.

IL IV LIBRO DI ESDRA riporta, nelle vecchie Bibbie in latino, due capitoli all'inizio (1-2) e due alla fine (15-16), che mancano nelle versioni orientali e costituiscono un'opera apocalittica cristiana. I primi due capitoli si sogliono chiamare V Esdra e gli ultimi due VI Esdra. Il testo originale era in greco.

Il V LIBRO DI ESDRA si compone di due parti: 1,4-2,9 messaggio di maledizione contro Israele infedele; 2,10-48 messaggio di esortazione e promesse (la nuova Gerusalemme) al popolo cristiano. Fu scritto verso il 200. Il VI Esdra contiene dei "guai" contro le potenze ostili a Dio, espresse in simboli (Babilonia, Asia, Egitto). Ai cristiani, perseguitati e oppressi, viene fatta intravedere la vittoria finale. La data di composizione oscilla tra il 250 e il 300.

Nella raccolta degli ORACOLI SIBILLINI ( > apocalittica giudaica ) figurano anche parti cristiane, che o si trovano inserite negli oracoli sibillini giudaici oppure hanno uno sviluppo autonomo. La datazione più probabile delle parti cristiane è circa la metà del secolo II. Le parti identificabili con maggiore probabilità come cristiane sono le seguenti: libro I: w. 323-400; libro II: w. 34-56 e 150-347; libro VI: w. 1-25; libro VII: intero, libro VIII: intero (tolto qualche verso).

L'APOCALISSE DI PAOLO fu composta in greco nella prima metà dei secolo III. Di natura eclettica, l'opera presenta due visioni di Paolo salito al terzo cielo. Paolo vede tutta una serie di quadri, che gli vengono illustrati da un angelo: i giusti sono premiati, i malvagi puniti secondo le diverse categorie, con interruzioni momentanee (la domenica!) delle pene.

Il GIUDIZIO di s. Agostino : «... Persone frivole, con presunzione pazzesca, hanno inventato l'Apocalisse di Paolo piena di non so quali favole» è forse troppo severo. Ma siamo già al tramonto della vera apocalittica che S. Agostino apprezzava e si sta slittando verso una pura e semplice descrizione immaginativa dell'aldilà, dei giudizio, delle pene, dei premi. Lo stile diventa sempre più artificioso.

Ritroviamo queste caratteristiche decadenti nella serie delle "Apocalissi" tardive, talvolta conservateci solo in frammenti, come :

l'APOCALISSE DI TOMMASO (prima dei secolo V?),
l'APOCALISSE DI SOFONIA (il testo copto è scritto verso il 400),
l'APOCALISSE DI ELIA (fine dei secolo IV?),
l'APOCALISSE DI ZACCARIA,
tre APOCALISSI DI GIOVANNI (secolo V, VI-VII, XI),
due APOCALISSI DI MARIA (secolo VII, IX),
L'APOCALISSE DI STEFANO (secolo V, solo notizie indirette).

top



home

DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi dlla Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato. Navigando nel sito se ne accetta la   PRIVACY POLICY