Corso di Religione

LA RIVELAZIONE



RIVELAZIONE E INTERMEDIARI
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Gli intermediari delle rivelazioni2 lastra preistorica-Francia

Sulla terra tutti gli uomini cercano la felicita’. Ciò implica la liberazione dal male e dalla morte.

Nella lotta contro il male e la morte essi sperimentano un limite assoluto: male e morte appaiono come forze superiori all'uomo.

Da sempre essi elevano le loro mani al Cielo, all'Infinito.

Il fenomeno religioso è testimonianza  di una chiamata alla relazione/alleanza  con le divinità che si sperimentano nella rivelazione.

Questa chiamata divina  alla relazione non avviene direttamente ai popoli, alle comunità, ma sempre attraverso Intermediari.

Gli intermediari tra gli dèi e gli uomini che conosciamo nella storia sono persone che hanno mostrato capacita' permanenti di comunicazione con gli spiriti e si possono ridurre a tre fenomenologie : sciamani, sibille, profeti  .La fenomenologia degli intermediari nelle religioni orienta ad osservare ciò che avviene nella loro coscienza, infatti essi si presentano come uomini e donne che sperimentano stati straordinari di coscienza come una capacità permanente del loro essere.

La coscienza . l termine coscienza deriva dal latino Cum-scire ("sapere insieme") ed è lo stato interiore di sintonia tra i tre centri   dell'essere umano che permette all'uomo di elevare la propria capacità di conoscere.Si tratta della sintonia tra le tre funzioni relativamente indipendenti chiamate :
- "Centro intellettivo", posto in una parte dell'encefalo,
- "Centro motorio-istintivo" posto nella parte terminale della colonna vertebrale
- "Centro Emozionale", collocato nella zona del plesso solare, in quelli che sono oggi chiamati "gangli del parasimpatico".
L'uomo  è immerso in un complesso sistema di vortici energetici, energie che provengono da tutti i "mondi" dell'universo. Agisce come un coagulatore e trasformatore di queste energie :" capta" tutte le energie del cosmo e "fa" qualcosa di unico , l' "umano" .
Ciò che egli fa di propria mente umano sono innanzitutto
- la parola ( solo l'uomo parla)
- il sorriso ( che non è il riso: anche cani e jene ridono)
- la creazione ( crea civiltà e crea se stesso.).

1- l’uomo , al centro dell’universo
2- capta tutte le energie.
3- e le umanizza come
- parola, sorriso e creazione
- intelligenza ragione volontà
- etc.

Il centro dell'essere che elabora tutte le energie che egli capta è la coscienza.

L'uomo percepisce il mondo con i sensi corporei e percepisce se stesso attraverso l'attività della mente . Possiede una funzione che lo rende consapevole del mondo e di se stesso : la coscienza.

L'anima dell'uomo è la capacità costitutiva del suo essere di "percepire" e ricevere in se stesso il soprannaturale.
A seconda dell'ambito nel quale viene osservata, la coscienza:
- è lo stato di vigilanza della mente
(opposto : coma )
- è lo stato o l'atto di essere consci
(opposto : inconscio).
- è funzione psichica capace di intendere, definire e separare l' io dal mondo esterno.
- è capacità di distinguere il bene e il male, per comportarsi di conseguenza (opposto : incoscienza ).

La psicologia classica indica con coscienza una funzione psichica generale -propria dell’uomo- di assimilare la conoscenza . Nella sua coscienza ( che è dunque uno stato interiore del suo essere ) l'uomo conosce ciò che percepisce.
 
"Olos" movie

Attraverso la coscienza l'uomo può:
- comprendere ciò che percepisce del mondo e di se stesso ( intelligenza )
- valutare ciò che comprende dando ad ogni cosa un significato-valore ( ragione)
- decidere i suoi comportamenti , sceglie ciò che ha valutato come un bene ( la volontà)

Queste tre attività rendono l'uomo un essere " capace di conoscere, intendere e volere " , cioè è un essere dotato di libertà , capace di compiere libere scelte.

veglia Per mezzo della coscienza l'uomo conosce il mondo e se stesso ed è capace di relazionarsi in modo libero , cioè consapevole e responsabile . Si può dire che l'essere umano si qualifica proprio per la sua coscienza che lo rende libero.

Coscienza ed emozioni

Il cervello del cuore.

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TRANCE La trance ordinaria L'aspetto della coscienza che ci interessa osservare è quello di " stato interiore " , come un " campo di visione " di ciò che percepiamo .

Nella coscienza ordinaria , quando siamo svegli , noi percepiamo il mondo e noi stessi : questo è il nostro " campo di visione ordinario" , la nostra coscienza di veglia.
Quando andiamo a dormire la percezione del mondo di fatto scompare e la percezione di noi stessi cambia, spesso diventa sogno : questa è la nostra ordinaria coscienza di sonno.

Quando ci addormentiamo e quando ci svegliamo noi passiamo dalla coscienza di veglia alla coscienza di sonno e viceversa : sperimentiamo un cambiamento di coscienza , cioè una trance.

Un cambiamento di coscienza è una trance e ogni giorno abbiamo tutti 2 momenti di trance ordinaria : quando ci addormentiamo e quando ci svegliamo.


Oltre al fenomeno delle trances ordinarie quotidiane si conoscono altre tipologie di trance che possiamo definire trances straordinarie. Le trances straordinarie sono legate a condizioni le più diverse in cui può venire a trovarsi una persona : patologie, traumi, avvelenamenti,danze e musiche ossessive, etc.

dervisciDanzatori sufi,i turchi Dervisci.

Gli psicologi definiscono questi stati di trance straordinaria come

" ...uno stato psicofisiologico caratterizzato da fenomeni quali insensibilità agli stimoli esterni, perdita o attenuazione della coscienza, dissociazione psichica.

Nella trance si riconoscono:- alterazioni dello stato e del comportamento normali per l'individuo, alterazione delle abituali relazioni e delle percezioni della realtà, facoltà e doti  modificate; agito incongruo, amnesia o ipermnesia.

I principali sintomi della trance sono: tremito incontrollato, brividi, emotività incongrua, svenimento, disturbi dell'equilibrio, sonnolenza e letargia, convulsioni, incontinenza, paralisi di uno o più arti, disturbi della sensibilità al calore o al dolore, agitazione motoria, tic, respiro affannoso, fissità oculare.

Tra i comportamenti caratteristici dello stato di trance si osserva l'acquiescenza acritica al comando con atti consapevolmente o inconsapevolmente indipendenti dalla volontà con o senza perdita della memoria di circostanza. "


Attribuiti da alcuni psicologi a stato di trance sono anche atti dei quali non si è normalmente capaci come camminare sulle braci senza bruciarsi, subire trafitture senza sanguinare, correre rischi anche gravi senza emozioni, parlare una lingua che non si conosce.

La trance estatica o EstasiL'estasi (dal greco εστάσις, ex-stasis, essere fuori) è uno stato psichico di sospensione ed elevazione della coscienza, percepita come estraniata dal corpo (da qui la sua etimologia, a indicare un "uscire fuori di sé").Secondo una certa mentalità occidentale la conoscenza della realtà sarebbe accessibile esclusivamente attraverso l'osservazione e l'elaborazione dei dati secondo il metodo scientifico .

La conoscenza dell'universo dei nostri antenati invece era conquistata più attraverso la contemplazione che non attraverso la semplice osservazione ed elaborazione scientifica.

Essa era frutto soprattutto di esperienze straordinarie di uomini e donne che- non senza battaglie interiori e sofferenze- sperimentavano nelle loro coscienze fenomeni di trance straordinaria in cui passavano dalla coscienza del nostro mondo alla coscienza di " altri mondi" .

Una trance straordinaria in cui si ha una nuova coscienza che appare come estraniata dal corpo è una trance estatica o estasi.


L'estasi e' descritta in psicologia come uno stato di concentrazione estrema della coscienza sull’Io che produce uno stato di estremo benessere interiore.
Si afferma di provare in questi momenti una sorta di extracorporeità , di annullamento della coscienza ordinaria e di identificazione della coscienza con il campo di percezione l'anima .

L'estasi uno stato di concentrazione caratterizzata psichicamente dalla cessazione di ogni attività da parte dell'emisfero cerebrale sinistro (emisfero dominante o della "razionalità discorsiva"), consentendo così all'emisfero destro (recessivo o passivo, detto anche "emotivo") di attivarsi.

Nonostante la diversità delle culture e dei popoli in cui l'estasi è stata sperimentata, le descrizioni circa il modo in cui essa viene raggiunta risultano straordinariamente simili.

La coscienza estatica  fin dall'antichità era considerata manifestazione diretta della divinità.

L'estasi era vissuta come momento di comunicazione fra la dimensione terrena e quella degli dèi rendeva possibili gli Oracoli ( messaggi provenienti dagli dèi e dati oralmente dagli intermediari.) .

La Pizia ( un tipo di sibilla ), sacerdotessa di Apollo che dimorava a Delfi ( Grecia)  raggiungeva uno stato di estasi indotto dai vapori tossici ( sulfurei) che uscivano da una spaccatura del suolo, durante il quale proferiva gli oracoli.

La Sibilla di Cuma ( Napoli) , presso gli odierni Campi Flegrei, diveniva capace di estasi inalando i vapori delle solfatare.

Secondo Meister Eckhart (filosofo medievale) l'estasi è una visione mistica e beatifica che avviene quando l'anima è rapita in Dio, e l'essere si annulla in un Pensiero senza più limiti né contenuto.

Dio si renderebbe "presente" all'Io umano attraverso l'anima e l' estasi divina secondo Agostino, vescovo cristiano , è la mèta naturale della ragione ( nella coscienza) umana : in essa Dio si rende presente alla mente ( nella coscienza) ; si tratta di una comunione mistica con Dio , un'esperienza di beatitudine suprema , come nel neoplatonismo, in S.Paolo, Santa Teresa d'Avila, e migliaia di santi cristiani.

Nelle religioni orientali, come l'induismo, il buddismo, l'estasi è il momento sacro in cui avviene l'illuminazione della coscienza; è un dono straordinario ed è il pieno sviluppo delle potenzialità e delle qualità naturali presenti nell'individuo.

Nel Taoismo l'estasi è un dono del Principio divino, è la condizione dell’immortale , colui che vive in questo mondo e nei mondi divini.

Secondo Plotino invece (filosofo ellenistico neoplatonico del III secolo d.C.), l'estasi non è un dono della divinità ma è una capacità dell’anima , la più elevata delle capacità umane. Plotino afferma di aver raggiunto l'estasi tre o quattro volte nella sua esistenza. Viverla è dato a pochissimi, in rari momenti della vita ma solo nell'estasi l'essere umano ha la rivelazione della sua condizione più vera e autentica.

Dante Alighieri, nel Paradiso della Divina Commedia, di fronte alla visione beatifica di Dio , negli ultimi versi della cantica , conscio della sua ineffabilità ( impossibilità di riferirla a parole in maniera adeguata) cerca di descrivere l'estasi in questo modo : « Qual è 'l geomètra che tutto s'affige | per misurar lo cerchio, e non ritrova,| pensando, quel principio ond' elli indige, |tal era io a quella vista nova: |veder voleva come si convenne |l'imago al cerchio e come vi s'indova; | ma non eran da ciò le proprie penne: |se non che la mia mente fu percossa |da un fulgore in che sua voglia venne. |A l'alta fantasia qui mancò possa; |ma già volgeva il mio disio e 'l velle, |sì come rota ch'igualmente è mossa, |l'amor che move il sole e l'altre stelle. »  (Paradiso, canto XXXIII, vv. 133-145) .

L'estasi di rivelazione Se durante la trance estatica avviene un miracolo e si riceve un messaggio , si ha un' estasi di rivelazione.



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