Piccolo Corso Biblico

Apocalisse di Gesù.
INDICE


LA MISSIONE PROFETICA DI GIOVANNI
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Apocalisse (rivelazione) di Gesù. BIBLIOGRAFIA MINIMA
MAGGIONI, B., L’Apocalisse, Assisi: Cittadella, 1981.
VANNI, U., -L’Apocalisse, ermeneutica, esegesi, teologia, Bologna: EDB, 1991.
BIGUZZI, G., I settenari nella struttura dell’Apocalisse. Analisi, storia della ricerca, interpretazione, Bologna: EDB, 1996.
CORSANI, B., L’Apocalisse e l’apocalittica del NT, Bologna 1997.
PIKAZA IBARONDO, X., Apocalisse, Roma: Borla 2001.
RICARDO PÉREZ MÁRQUEZ, L'APOCALISSE DELLA CHIESA Lettere alle comunità, Cittadella editrice.






Il libro " Rivelazione " è collocato da Ireneo ( Smirne, 130 d.C.– Lione, 202) d.C.) vescovo di Lione , alla fine del regno di Domiziano (81-96). Secondo Ireneo l'autore è l'apostolo Giovanni che visse fino al tempo di Traiano ( 98-117). Eusebio , storico, colloca il teto nel 14° anno di Domiziano ( 94-95).

L'ambiente vitale del pensiero di Giovanni resta quello della comunità di Efeso. I critici non sono certi che l'apostolo Giovanni sia l'autore del Libro dell'Apocalisse ma la tradizione della chiesa vede in lui l'autore.

Giovanni presiede la chiesa di Efeso, centro di altre chiese della Turchia. Perseguitato dal potere romano si trova , nel 95-98 , al confino sull'isola di Patmos ( bagno penale secondo Plinio il Vecchio in Historia Naturalis IV,12,23).

efeso

Efeso Biblioteca di Celsio


Dopo la croce venne la beatitudine della risurrezione e della Pentecoste, l'inaugurazione del regno messianico con prima comunità cristiana di Gerusalemme, le persecuzioni giudaiche, la diaspora del 70 d. C. , la costituzione delle chiese , la persecuzione romana , l' invasione dei Parti, guerre civili, carestie, peste, etc. Il quadro storico di riflessione di Giovanni doveva ben essere tragico e molto simile a quello dell'autore del libro "Daniele"

L'apocalisse di Luca.




IL PROLOGO ( 1,1-3)Ap 1,1
Ἀποκάλυψις Ἰησοῦ Χριστοῦ.
Rivelazione di Gesù Cristo
Il Libro dell' Apocalisse è rivelazione (gr. Ἀποκάλυψις da apokaliptô = togliere il velo ) di Gesù Cristo (Il libri della bibbia prendono il nome dalle prime parole del testo) .
Che cos' è rivelazione ?
Concilio Vat. II Dei Verbum I


2. Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione.

La fede in Dio non è credere nell'esistenza di un generico essere divino che tutti chiamano Dio ma che ognuno poi pensa come vuole : questo sarebbe creduloneria. Quello che chiamiamo Dio si è rivelato nella storia. Nessuno ha mai visto Dio ma si può vedere quello che fa nella storia . ( Gv 1,18 Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. )

Le opere , i fatti di Dio insieme con le parole dei testimoni oculari, dei profeti e dei sapienti che ne disvelano il significato , costituiscono la rivelazione. La fede in Dio è fede nella sua rivelazione  che è storica ed è narrata//interpretata nelle scritture . Fatti e parole sono inscindibili : senza le parole dei testimoni-profeti-interpreti, i fatti, le opere di Dio, sarebbero per noi prive di senso e le parole che interpretano i fatti , senza i fatti, sarebbero fantasia.

" .. Il termine « rivelazione pubblica » designa l'azione rivelativa di Dio destinata a tutta quanta l'umanità, che ha trovato la sua espressione letteraria nelle due parti della Bibbia: l'Antico ed il Nuovo Testamento. Si chiama « rivelazione », perché in essa Dio si è dato a conoscere progressivamente agli uomini, fino al punto di divenire egli stesso uomo, per attirare a sé e a sé riunire tutto quanto il mondo per mezzo del Figlio incarnato Gesù Cristo. Non si tratta quindi di comunicazioni intellettuali, ma di un processo vitale, nel quale Dio si avvicina all'uomo; in questo processo poi naturalmente si manifestano anche contenuti che interessano l'intelletto e la comprensione del mistero di Dio. Il processo riguarda l'uomo tutto intero e così anche la ragione, ma non solo essa. Poiché Dio è uno solo, anche la storia, che egli vive con l'umanità, è unica, vale per tutti i tempi ed ha trovato il suo compimento con la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. In Cristo Dio ha detto tutto, cioè se stesso, e pertanto la rivelazione si è conclusa con la realizzazione del mistero di Cristo, che ha trovato espressione nel Nuovo Testamento."

[Joseph Card. Ratzinger Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede .Commento al III° segreto di Fatima ]

L'esodo finale


Dio è affidabile, cioè degno di fede , perchè si è rivelato nei fatti salvifici della storia come il Dio che sempre salva dal male e dona la felicità all'uomo per portarlo a compimento come Uomo Compiuto Definitivo ( nonostante l'uomo Gli si opponga nei fatti) . Se questo Dio, rivelatosi potente nel salvare , dominatore delle forze cosmiche delle potenze angeliche e di quelle umane ( paradigmaticamente nell'esodo dall'Egitto ) cioè se il Signore della creazione-storia interviene a favore dell'uomo allora si può essere certi che realizzerà indubitabilmente   l'Uomo come ha fatto in Gesù.

Rivelazione sono i fatti salvifici di Dio e le parole dei Suoi profeti e sapienti. Nella rivelazione divina narrata dalle scritture il cammino salvifico paradigmatico dell'umanità è l'esodo .

es

In Gesù Dio compie tutta la sua promessa salvifica : Gesù è uomo e come tale subisce la morte ma il suo essere è divino in quanto unico figlio generato da Dio e risorge come un nuovo essere , Uomo perfetto, definitivo, eterno , che partecipa pienamente alla Vita di comunione con il Padre, il Regno di Dio.

Gesù risorto è il compimento del progetto di Dio sulla creazione, l'UOMO COMPIUTO, PERFETTO, DEFINITIVO.
1Gv 5,9 la testimonianza di Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo.
1Gv 5,10 Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; 11 E la testimonianza è questa:
Dio ci ha dato la Vita eterna, e questa Vita è nel Figlio suo.
12 Chi ha il Figlio ha la Vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la Vita
e chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio.


Gesù rende partecipi della Vita divina chi crede in Lui, alle sue parole-promesse e Lo accoglie nella sua esistenza storica . Nella iniziazione cristiana : battesimo-cresima-comunione Gesù dona la Sua Vita e nei cristiani si compie l'esodo finale :
- riscatto, liberazione dalla schiavitù del peccato ( battesimo)
- pentecoste , unzione dello Spirito di Gesù ( cresima) ,doni soprannaturali
- partecipazione della natura divina di Gesù ( comunione) e adozione a figli di Dio.

La Comunità cristiana è il MONDO NUOVO in cui agisce storicamente la VITA//SPIRITO di Dio. Il MONDO ANTICO è finito nel 70 d.C. con la fine della Istituzione giudaica e il MONDO NUOVO è altro rispetto ad esso.

Il gran Giorno di Gesù, il giorno della Sua morte-risurrezione segna la fine del Mondo Antico e l'inizio del Mondo Nuovo : morte-isurrezione di Gesù sono fuori del tempo, nell'eterno, e da lì Gesù dona perennemente il Suo Spirito, la Sua Vita all'umanità per compierla come UMANITA' PERFETTA E DEFINITIVA.

Questo processo storico del NUOVO MONDO, il cammino della Chiesa Universale di Gesù nella storia , il NUOVO EONE, è l'esodo salvifico finale .

esodo

L' esodo salvifico finale dell'umanità , è una NUOVA EPOCA O EONE che avrà una fine . La " fine di questo eone" è stato purtroppo erroneamente tradotto in molte bibbie cristiane con " fine del mondo" falsando il significato e la funzione del libro Rivelazione e inducendo nei lettori la percezione sbagliata che sia un libro sulla fine del mondo e che questa avverrà per mezzo di eventi catastrofici


Gesù infonde la Vita di Gesù che supera la morte , inserisce nella comunione di Spirito che costruisce /estende la comunità  della carità  per le beatitudini , Regno di Dio in terra, corpo misterioso di Gesù che continua la sua presenza salvifica nella storia.

Col 3:1 Se dunque siete [ gi  ] risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio;

Le parole dei discepoli di Gesù ( le scritture cristiane ) insieme con i fatti salvifici di Gesù che esse narrano, costituiscono la rivelazione di Gesù, pienezza della rivelazione divina. 1Gv 1,1 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita 2 (poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), 3 quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4 Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia completa.

Dice Gesù :

Gv 5,37 voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, ( del Padre )
Gv 6,46 Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
Gv 8,38 Io dico quello che ho visto presso il Padre
Gv 1,18 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Gv 14,9 Chi ha visto me ha visto il Padre.

Dio è come Gesù. Chi conosce Gesù ( la piena rivelazione di Dio, a partire dalle scritture ) conosce Dio. E conosce il suo progetto "Uomo", per ogni uomo. Chi conosce Gesù conosce lo Spirito con cui Egli agisce nella storia per realizzare l' " Uomo" , il suo programma . Questa è la sapienza cristiana.

«Rivelazione di Gesù Cristo» (Ap 1,1) accenna all’origine del messaggio e alla sua autorevolezza, ponendolo in stretto rapporto con l’annuncio della buona novella del Regno di Dio; pertanto tutto quello che Giovanni riporta e descrive nel suo scritto deve essere considerato alla luce di tale annuncio . Nel prologo si dichiara che tutte le parole scritte in essa sono «parole di profezia» (Ap 1,3), ossia hanno un valore fondamentale per la comunità cristiana, in quanto contengono un appello radicale a leggere e interpretare le vicende storiche dalla prospettiva divina. Queste parole sono oggetto della prima beatitudine che l’autore rivolge al lettore e agli ascoltatori: «Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia» (Ap 1,3) La prima delle sette beatitudini che costellano l’opera (cf. Ap 1,3; 14,13; 16,15; 19,9; 20,6; 22,7.14) L’accento è infatti messo sull’ascolto, atteggiamento che distingue la fede del credente e che ricorda come il messaggio dell’Apocalisse non sia destinato alla lettura privata ma comunitaria. Per sette volte nella prima parte del libro torna l’invito all’ascolto dello Spirito: Ap 2,6.11.17.29; 3.6.13.22 5 .

(***)

Dio si rivela nella storia chiamando gli uomini ad essere suo popolo per camminare col Lui verso una dimensione definitiva di Vita , il Regno di Dio. Pensare cristianamente alla storia ed al suo significato è accogliere questa rivelazione divina , cioè fondare la propria vita-storia su questa chiamata -promessa.
Giovanni aveva già scritto la sua narrazione evangelica. Perchè un altro libro su Gesù-rivelazione divina? Giovanni si colloca nella tradizione profetica, e partendo dal vangelo ed utilizzando il linguaggio profetico/apocalittico reinterpreta la storia introducendo nuove categorie teologiche applicabili ad ogni contingenza del nuovo eone.

L'autore del libro di Daniele cercava di colmare una esigenza del popolo di Jhwh : non c'erano più profeti da decenni, come fare per orientarsi nella storia? Bisognava comprendere lo spirito di Jhwh attraverso i testi profetici e fissarlo in una sapienza che guidassei il popolo nella storia che continuava e che si presentava come una perenne tribolazione.

Giovanni è l'ultimo discepolo-testimone di Gesù , le chiese devono orientarsi nell'eone nuovo fino alla seconda venuta di Gesù ; bisogna fissare in un libro lo spirito di Gesù che domina la storia come una sapienza cristiana che orienti le comunità nei periodi più bui della storia. Così ha visto il libro la chiesa primitiva che lo ha collocato alla fine del canone cristiano, analogamente al libro di Daniele nel canone ebraico.

Come il libro di Daniele contiene la sapienza per vivere nella storia -in assenza di profeti- con fedeltà all'alleanza mosaica , così il libro della Apocalisse contiene la sapienza per vivere fedelmente da cristiani nella storia in assenza di testimoni-apostoli di Gesù. 

Un angelo nel Libro di Giovanni annuncia un vangelo eterno :
Ap 14,7 Egli gridava a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio.



Questo eone è l'ora del giudizio universale . Sostenere la fede e perseverare fino alla fine è il ritornello del Libro , perchè Gesù è gi  vittorioso.

indirizzo e saluto 1,4-8

Giovanni presenta il suo Libro come una lettera indirizzata alle 7 chiese dell'Asia minore ; in realtà esse sono simbolo di tutte le chiese di tutti i tempi. ( sette = la totalità )

Liturgia.

4 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono 5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

grazia e pace. Ad esse si rivolge con un tipico saluto cristiano ( Rm 1 Cor 1 Gal 1 ) che diventerà con S. Francesco : pace e bene.
colui che era , che è e che viene . Espressione liturgica derivata dal giudaismo ( Targum palestinese : colui che era , che è e che verrà , cioè Jhwh ) ma che nel cristianesimo indica la venuta di Gesù il Salvatore nella creazione-storia ( viene , cioè è una venuta continua, invece di verrà ) . Il Libro dell'apocalisse di Gesù termina con l'invocazione liturgica " maranatha" ( Vieni Signore!) . La Liturgia quotidiana delle Ore inizia sempre con " Vieni a salvarmi o Dio, vieni presto in nostro aiuto".
i 7 spiriti indica una totalità : lo Spirito di Dio.

Gesù Cristo testimone fedele è il testimone di Dio e del suo progetto di salvezza , fedele ovvero degno di fede in quanto primo risorto da morte e re dei re della terra : accolto come Uomo compiuto e definitivo nel Cielo dove troneggia come Signore del mondo e della storia .

Dossologia.

A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6 che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue- è l'evento salvifico centrale e risolutivo della storia .
Amen -L'assemblea di Patmos risponde riconoscendo la salvezza ricevuta come dono d' amore che compie la promessa del Padre Suo : Es 19,6 Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa».

Visione - Anticipazione.

Ap 1,7 Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen.

Ecco. ( ecco in greco equivale a guarda! )

Gesù è colui che è venuto viene e verrà sempre a salvare con onnipotenza divina.

Gesù, il risorto, è colui che ha testimoniato fedelmente ( fin sulla croce ) il disegno salvifico di Dio ed ora è il Re dei re : malgrado le apparenze, la storia umana è animata da Dio con la potenza di vita che scaturisce dalla vittoria di Gesù sulla morte. La comunità è chiamata a guardare continuamente al Cielo , da lì viene continuamente la salvezza ( Gesù ,l'Uomo compiuto che si dona all'umanit  come un seme che avr  il suo frutto ) , lì si può comprendere il senso della creazione e della storia.

Tutti possono ricevere la stessa condizione umanodivina di Gesù, essere come quell’Uomo che splende come Dio stesso.Con le nuvole ( come in Dn 7,13 , il figlio d'uomo misterioso ) : le nuvole sono simbolo dell' aldilà, della trascendenza, della dimensione divina.
lo vedranno ( siamo nella teologia , è un vedere della fede )
quelli che lo trafissero-i giudei e i gentili ( i non-ebrei) che non lo conoscono, lo vedranno e lo piangeranno . ( Zc 12 )

Oracolo profetico .

1,8 Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

Io sono ( Es 3,14) espressione che indica l'identità divina.
alfa-omega : una espressione polare che significa dall'inizio alla fine compreso tutto ciò che ci sta dentro cioè tutta la creazione-storia. Colui che è, che era e che viene - che viene continuamente nella storia ad offrire salvezza all'umanità.
Onnipotente : si è rivelato come colui che domina le forze della creazione e della storia secondo un progetto di salvezza universale. Tutta la storia è salvifica ed è apocalisse-rivelazione di Gesù , Colui-che-salva . Il libro è un lieto messaggio per coloro che sono nella tribolazione, i crocifissi dalla storia , ma non lo è per i crocifissori. I popoli si ribellano a Dio ma la creazione sar  sottomessa al Re dei re e loro spariranno.

".,. Poiché i cristiani in generale erano tentati di riconoscere l’ordine imposto da Roma, l’autore scrive la sua opera come una sfida rivolta a quanti vogliono annunciare il Vangelo mediante le dinamiche del potere ricordando che non si possono mescolare i valori del Regno (condivisione, uguaglianza, servizio) con i principi dei sistemi terrestri (denaro, prestigio, potere), che sono quelli offerti dal Satana. Infatti Giovanni è in esilio , nella tribolazione, ..a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Chi legge e ascolta le parole contenute nell’Apocalisse non può rimanere neutrale: o si accetta l’ideologia del potere, sottomettendosi alle sue dinamiche di morte, o si dà adesione alla proposta di Dio, accogliendone lo Spirito, la Vitalità del suo amore. (***)



Il tempo è compiuto
Diceva Gesù prima della sua morte/risurrezione :

Mc 1,15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo»

Il tempo è compiuto , il vecchio eone - di Isarele- è finito , c'è stato un giudizio del popolo ed una svolta della storia.

" .. Il tempo del nuovo eone non è il kronos che scorre ma il kairos : è il tempo di qualità, non della fuga né dello scoraggiamento ma dell’entusiasmo e della creatività. Questa visione del nuovo eone che emerge dal contenuto del messaggio serve di chiave di lettura per la comprensione di tutto il libro. Giovanni si chiede : che fine hanno fatto gli impegni a favore dell’annuncio evangelico, che fine ha fatto l’adesione alla proposta del Cristo... vivendo in mezzo a un sistema che propone altri tipi di comportamento ? La tendenza era quella di annacquare la radicalità del messaggio del Cristo e di adagiarsi allo stile di vita del sistema .
(***)


Ora il Regno è instaurato in terra, la comunità delle beatitudini , ma non è definitivo, c'è ancora uno sviluppo storico :

2 Pt 3,8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.



Il messaggio da comunicare è la signoria universale di Dio che si attua continuamente nella storia e si manifesterà con certezza come compimento del suo disegno di pienezza di Vita offerta a tutti gli uomini. Il Vangelo , la rivelazione di Gesù (= l'apocalisse di Gesù ) , si scontra nella storia con tutte le potenze del cosmo e della terra: alla fine vincerà , sottomettendole tutte a Dio. Ma non sarà una cosa tranquilla.Questo eone sarà ancora una tribolazione ( peirasmos) ma bisogna leggerlo nello Spirito come un tempo di beatitudini.

Le visioni introduttive L’autore dell’Apocalisse guarda la storia con gli occhi di Dio e comunica la sua sapienza profetica perché anche la comunità possa acquisirla per agire con lo Spirito.

ap " ..Per guidare la lettura e la comprensione del messaggio dell’Apocalisse, Giovanni colloca, all’inizio di ciascuna delle due parti in cui si divide l’opera, due visioni fondamentali centrate sulla persona del Cristo: -- nella prima parte, quella del Figlio d’uomo, che riguarda il Cristo vincitore sulla morte e modello di umanità (cf. Ap 1,12-20),
-- e nella seconda quella dell’ Agnello sgozzato, dove il simbolo dell’agnello indica una potenza di vita che si manifesta mediante il dono di se stesso (cf. Ap 5,6-12). Leggendo l’Apocalisse, guidati da queste due visioni «programmatiche », si può accedere alla ricchezza del suo messaggio e valutarlo correttamente. Con il suo scritto Giovanni non intende profetizzare nulla di nuovo, né vuole descrivere la storia come una concatenazione di fatti che si dovranno avverare, ma, adoperando il linguaggio dei simboli, individua delle costanti all’interno delle vicende storiche per aiutare la comunità dei credenti a comprendere meglio la realtà storica in cui si vive, e a testimoniare l’adesione alla parola di Cristo. L’uso dei simboli ha lo scopo letterario e teologico di creare un universo simbolico in cui il lettore e gli ascoltatori possono immergersi pienamente, tanto da esserne influenzati e da modificare il loro modo di percepire il mondo.
(***)


Visione inaugurale : uno simile a figlio d'uomo 1,9-20

1,9 Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. ... nel giorno del Signore.

Giovanni è riunito la domenica con la comunità messianica delle beatitudini per la messa .

E' la comunità " visibile " nella celebrazione domenicale della messa , memoriale della pasqua continua di Gesù, la Vittoria..

Missione profetica di Giovanni

1,10Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 11«Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Èfeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Ti tira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa».

1,10 ἐγενόμην {divenni} ἐν {in} πνεύματι {spirito}.
divenni in spirito : non si tratta di estasi ( uscire di sè) ma di egenomen en pneumati ( entrare nella dimensione dello spirito ) , lo spirito che le scritture profetiche comunicano, rapisce chi le percorre .

La sapienza viene dallo Spirito divino e rapisce colui che ne vive la parola . Non si tratta di una estasi come la trance profetica ma di uno stereotipo della letteratura apocalittica : è la parola di Dio fissata nella scrittura , lo Spirito che sta nell'azione salvifica divina (e che la parola profetica coglie e comunica ) che rapisce chi vi si immerge .

Divenire nello Spirito lo possono tutti i cristiani , rapiti in estasi profetica ,pochi. Si tratta qui di acquisire lo Spirito con cui Dio agisce nella storia e questo avviene attraverso la contemplazione delle sue opere da parte dei profeti . Dio ha agito nella storia: i suoi giudizi sulla storia si sono manifestati . Questi giudizi sono giusti, cioè rimettono l'ordine della giustizia divina nella storia, sono salvifici per la creazione e la storia.

angLe parole dei profeti cercano di esprimere lo " spirito" con cui vengono emesse le sentenze dei giudizi divini e gli apocalittici si immergono in questo spirito per applicarlo alla storia , non solo all' oggi che vivono ma a tutta la storia, fino al suo compimento .

" .. Giovanni vive lo Spirito nella sua chiesa : “divenni nello Spirito”... significa che si può comprendere veramente la realtà e la storia che ci circonda, la storia che sta andando avanti, se si è portatori di quell’esperienza nello Spirito che è la presenza/parous¬a di Gesù. E' una caratteristica del cristiano, battezzato nello Spirito, divenire nello Spirito cioè lasciarsi prendere, senza porre resistenza, da quello che lo Spirito vuole insegnare. Ora tale disponibilità non consiste in un semplice dire, un gioco di parole (“...va bene Signore, non ti resisto, prendimi...”) bensì nell’impegno ad allontanare qualunque forma di resistenza nei confronti degli altri, cioè superare le chiusure, le asprezze, le indifferenze che possono impedire il rapporto vero con gli altri. Quando ci si apre a un rapporto veramente di accoglienza, di umanità, di rispetto dell’altro... lo Spirito trova questa disponibilità in me e io posso divenire nello Spirito, ossia sperimentare la presenza sua, del Signore, nella vita.
(***)


Gesù aveva insegnato al discepolo Giovanni come Lui , il Figlio, era venuto a compiere le promesse del Padre e si era innestato nella linea dei profeti che quelle promesse avevano annunciato . Tutta la storia tende non ad una fine ma ad un compimento : il regno di Dio dove non ci sarà più il male e la morte e tutto sarà nuovo.

Is 65,17 Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente,
Is 66,22 Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me - oracolo del Signore - così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome.

Ap 21,4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate».

Figlio ecco tua madre gli aveva detto Gesù ai piedi della croce indicandogli la donna, Maria, arca dell'antica e della nuova alleanza. Giovanni riceve come madre l' antica alleanza ed insieme la nuova : deve mettere in parole la nuova alleanza nella linea profetica dell'antica. Con le sue parole deve rivelare Gesù il Verbo dell'antica e della nuova alleanza. Le immagini dei profeti che cercavano di esprimere lo spirito con cui Dio sentenzia sulla storia sono il verbo divino , la parola divina di "ieri" . Giovanni è colui che nel suo vangelo ha riconosciuto Gesù come il Verbo , il Logos divino, la parola che i profeti hanno colto e trasmesso e ha scritto il suo vangelo come Parola del suo " oggi" . Ora deve scrivere la Parola, il Verbo di "sempre".

Eb 13,8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!
Ap 1,8 Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
Ap 21,6 Ecco sono compiute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine.
Ap 22,13 Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.


3

Ap 1,17 «Non temere, io sono il primo e l'ultimo, 18 e il vivente.
Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ade. 19 Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito.


Il Libro dell'Apocalisse di Gesù è donato alle chiese perchè non si smarriscano nel nuovo eone ma rimangano ancorate alla fede nel Vangelo. La storia va verso il Regno definitivo e i giudizi divini, gli interventi divini nella storia sono sempre imminenti  :   Ap 1,3 Perché il tempo è vicino.
Ogni momento storico è un giudizio e una svolta perchè se è vero che il giudizio di Dio viene continuamente sulla storia, è anche vero che Gesù viene continuamente a salvare nel giudizio . " Io sono con voi fino alla fine " ( Mt 28,20).

Gli scrittori apocalittici comunicavano lo spirito che contemplavano nelle parole dei profeti attraverso l'elaborazione di una teologia della storia espressa con un linguaggio fortemente simbolico ed evocativo . Giovanni si innesta in questa linea letteraria ma come testimone della pienezza della rivelazione divina, Gesù. Tutto deve essere rivisto alla luce di Gesù .

Deve quindi ripercorrere la storia della salvezza annunciata dai profeti, acquisire lo spirito profetico - che non si può separare dal linguaggio con cui è espresso nelle scritture - de-storicizzare le profezie e riesprimerle alla luce del vangelo di Gesù come paradigmi della storia per poterle applicarle a tutta la storia, fino al compimento.

Deve introdurre i cristiani nel nuovo eone utilizzando una forma letteraria , quella apocalittica, ed un linguaggio , quello dell'AT, ormai estraneo alle chiese ( Dio guerriero che giudica castiga, punisce , autore di calamità e piage che colpiscono gli uomini, etc . ) Utilizzare questo linguaggio per esprimere lo spirito del Dio rivelato in Gesù non era impresa facile . Giovanni attinge al linguaggio simbolico dei profeti e apocalittici AT per elaborare una teologia cristiana della storia, una Rivelazione di Gesù, sapienza di ieri, di oggi, di sempre con cui le chiese di ogni epoca possano interpretare la storia fino al compimento, la parousìa.

E' il vangelo eterno :

Ap 14,6 Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo.


E' solo in Cielo che si può avere la chiave per comprendere come Dio agisce in terra, nella storia-creazione. Per acquisire la sapienza del vangelo eterno il lettore deve immergersi in una azione storico-salvifica espressa con il linguaggio profetico-apocalittico ma deve anche fermarsi per far memoria di Gesù, recuperare la luce di Gesù che la illumina la storia con nuovi significati.

Questo ruolo è svolto dagli angeli che intervengono come interpreti , dalle liturgie celesti , dalle audizioni-visioni e dalle parole di spiegazione di Giovanni . Giovanni percorre il vangelo , il contesto dell'"oggi" ( la situazione storica delle 7 chiese ) entra nel turbine delle visioni ( linguaggio profetico apocalittico ) in cui apprende il gioco della storia, i poteri visibili ed invisibili che vi partecipano, i ruoli di ciascuno , percorrendo visioni, audizioni, profezie, segni che si ripetono ciclicamente fino ad acquisire quella sapienza che gli pemette di collocarsi sull'"oggi delle chiese" ( le 7 chiese ) e profetizzare il " giudizio divino " che incombe su di esse.

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Egli scrive in simboli ciò che vede nella storia , che è tutta storia di salvezza . A volte decifra i simboli a volte no, lasciando al lettore il compito . Non si tratta però di un rebus che il lettore deve risolvere ; i simboli servono solo a far muovere l'azione e invitare il lettore a parteciparvi, a porsi nel gioco della storia della salvezza e ac-cogliervi Gesù che salva . Giovanni ha fatto un percorso che va dall'evento storico ( terra ) alla scoperta della sua valenza salvifica ( cielo ) ; egli però lo racconta attraverso un percorso opposto che va dall'annuncio dell'evento e del suo significato salvifico acquisito tramite visione celeste ( cielo ) , all'evento stesso come viene visto dagli uomini ( terra ) .

Coloro che vivono nella comunità di fede di Gesù vedono gli eventi e ne colgono i significati e lodano Dio ; coloro che non vivono questa fede non vedono, non comprendono e bestemmiano Dio. Nonostante le apparenze storiche, gli esiti saranno opposti : la felicità per i primi, la dannazione per gli altri.
 
1,10 udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 11 Quello che vedi, scrivilo in un libro

udii dietro di me una voce potente - E' un artificio letterario dei rabbini utilizzato per esprimere il giudizio divino su una determinata situazione. La voce dal cielo ( = da Dio) ribalta i giudizi umani.

Lc 3,22 e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Gv 12,28 Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
At 11,9 Nuovamente la voce dal cielo riprese: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano».
Ap 10,4 Dopo che i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere, quando udii una voce dal cielo che diceva: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo».


Come per i sapienti dell'apocalittica giudaica Giovanni riceve in audizione-visione una rivelazione ( apocalisse ) profetica che è la sapienza divina necessaria per interpretare la storia e posizionarsi in essa accogliendo l' azione divina che vi si manifesta :
Ap 1, 19 Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo
Questa sapienza deve essere acquisita da tutte le generazioni delle chiese.
Ap 22,10 Poi aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino .

1,10b e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa Il libro di Giovanni non viene sigillato per essere aperto in futuro nei tempi di tribolazione come il Libro di Daniele, ma deve essere inviato subito a tutte le chiese della comunità messianica perchè lo leggano. La prima visione dell’Apocalisse riguarda una manifestazione del Cristo risorto .

Mt 24:37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'UOMO.
Mt 24:39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così
sarà anche alla venuta del Figlio dell'UOMO.
Mt 24:44 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate,
il Figlio dell'UOMO verrà.
Mt 25:31 Quando
il Figlio dell'UOMO verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.

La venuta dell' Uomo è il tempo della evangelizzazione del mondo che raduna i credenti nella Chiesa di Gesù ( militante e trionfante ) operando il giudizio universale. Il Libro è profezia della Rivelazione di Gesù in questo eone. Tutte le chiese sono chiamate alla fede ( e perseveranza ) in questa Rivelazione.

1,. 10 Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: 11 «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea».12 Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando.

di Domenica l'autore viene rapito dallo Spirito: lo Spirito gli fa vedere il Cielo, lo fa visionario ( stereotipo dell'apocalittica). Ogni domenica la Chiesa di Gesù partecipa al memoriale di Lui , al suo Spirito, e continua la sua missione ( messa ) nella storia ( l'evangelizzazione del mondo ), in comunione di Spirito con Lui e con il Padre.

Prima ascoltare : « la fede viene dall’ascolto » (Rm 10,17).« sentendolo parlare così, seguirono Gesù » (Gv 1,37).« Se crederai, vedrai la gloria di Dio » (Gv 11,40). Prima di vedere , ode la voce potente, poi viene la visione . Quello che vedi, scrivilo in un libro - altro stereotipo dell'apocalittica, il libro del visionario di solito viene sigillato per esserte aperto nei tempi difficili in cui il discernimento tra l'azione del potere e l'azione salvifica divina nella storia diventa difficile.
mandalo alle 7 chiese - il libro-visione è destinato a 7 (=tutte ) le chiese, le chiese di tutti i tempi , perchè sia letto subito; per questo il libro non viene sigillato. I libri-visione degli autori apocalittici intendono fissare la sapienza della storia per tutte le generazioni, e proprio così la chiesa primitiva ha letto il libro-visione di Giovanni.

" .. Giovanni percepisce per primo una voce potente alle sue spalle. Il parlare alle spalle esprime uno degli atteggiamenti caratteristici del divino quando si rivela: imprevedibilità, inafferrabilità, trascendenza. La voce a è paragonata al suono di una tromba ; l’immagine richiama le teofanie della tradizione biblica (cf. Es 19,16) dove la voce di Dio era impossibile da riprodurre e poteva solo essere interpretata. Allo stesso tempo il simbolismo della tromba richiama la solennità e la dimensione cultuale del messaggio da ascoltare. Ascolto e comprensione della parola vanno unite insieme: nell’uomo Gesù risuona la stessa voce di Dio. Puoi imitare il suono della tromba, ma non si ripete il suono della tromba per dire che era una voce trascendente, unica, esclusiva del divino.Ebbene, l’autore dice (sta parlando della sua esperienza personale) quando mi voltai per vedere la voce . Sembra un paradosso, le voci non si vedono, è una maniera di scrivere per colpire di più l’attenzione dei suoi ascoltatori.

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mi voltai per vedere la voce che parlava con me e nel voltarmi vidi 7 candelabri d’oro e in mezzo ai candelabri uno simile a un figlio dell’uomo . Questo gioco che usa l’autore (giocare due volte con lo stesso termine voltarsi) non è del tutto accessorio; ha una corretta funzione, cioè il cambiamento che bisogna dare con il modo di porsi, di orientare la visione, girandosi, prendendo un’altra prospettiva, che deve essere radicale. Non deve essere soltanto un girarsi per tornare dopo alla visione di prima, ma un girare completamente, guardare da un’altra parte, altrimenti non si può capire che cosa Dio vuole comunicare. Questo è importante nel testo dell’Apocalisse; il testo insegna a cambiare visuale .Non si può contemplare quanto il Signore vuole comunicare alla comunità messianica mantenendo una posizione già fissata dalla tradizione. Bisogna contemplare le vicende storiche da una prospettiva nuova, non quella propagandata dai sistemi di potere,anche religioso, ma quella suggerita dallo Spirito ponendo lo sguardo in sintonia con quello del Creatore .

Il verbo greco epistrephein tecnicamente indica una conversione , intesa come in 2Cor3,16 . Per vedere la voce bisogna girarsi-convertirsi . La conversione necessaria è un movimento spirituale che toglie il velo dalla coscienza umana che impedisce di vedere la verità della storia :  essa appare come una storia fatta dai potenti ( imperatori, re, condottieri, capi di stato, etc. sono i protagonisti di tutti i manuali scolastici di storia che la segnano con il sangue delle guerre , e che costruiscono ricchezze con l'oppressione e la miseria dei popoli ) ; in realtà nella storia agisce Dio quando trova un popolo che , nella sua debolezza , si fa rapire dal Suo Spirito -effuso nella parola dei suoi profeti - e lo accoglie.
Allora la storia che è il forte a vincere, a portare avanti la vita delle persone con le sue vicende, questo è pura apparenza, dice l’autore. La storia si evolve attraverso una potenza che nasce da che cosa? Non da una forza irruente che si impone sugli altri, ma da una debolezza che è espressione di un amore incondizionato. L’amore non si può imporre, può essere solo offerto e se viene accolto possono nascere grandi cose, ma se viene rifiutato si prova la propria debolezza, nel sentire che questo amore non trova le risonanze necessarie.

Chi ha scritto l’Apocalisse conosceva il vangelo chiamato di Giovanni, perché Giovanni ha uno stesso gioco di parole (nel voltarsi / voltandosi) nell’episodio della risurrezione. Maria di Magdala che di fronte al sepolcro sente dietro la voce di Gesù. E per due volte Maria di Magdala si deve voltare per vedere chi è l’interlocutore. Lo stesso significato che troviamo qui: bisogna cambiare prospettiva, non si può continuare a pensare che la morte sia la fine di tutto o a piangere di fronte a una tomba. Non si può centrare l’attenzione su una tomba o su un morto, ma su un vivente e il vivente non sta in una tomba. Ugualmente se si vuole capire come sta andando la vita, la nostra realtà storica, come siamo inseriti in questa storia non si può continuare a leggere gli eventi come sempre si è fatto. Bisogna imparare un’altra maniera di leggere gli eventi, senza lasciarci condizionare dalle apparenze, ma entrando in quello che già il Cristo ci ha dimostrato con la sua vita. E lui ci ha dimostrato che la vita ha una forza talmente dirompente da superare la morte e che questa vita che supera la morte appartiene proprio all’umano che ha dato adesione al disegno di Dio, appartiene alla condizione umana che si apre allo Spirito. Si tratta di una vittoria di chi non si lascia travolgere da niente e da nessuno, neanche dalla morte.
(***)


Si tratta di guardare la storia non dalla prospettiva umana con la sua logica ma dalla prospettiva divina , come creazione-salvezza il cui protagonista è il Risorto. Questo cambiamento di prospettiva avviene ascoltando il Figlio dell'UOMO, Gesù, la voce potente della pienezza della rivelazione divina, compimento del disegno salvifico di Dio per l'umanità.Quando lo Spirito di Dio viene accolto la comunità cristiana sperimenta che nella storia si aprono spazi di salvezza e si vede come Dio , per mezzo della comunità salvi i cuori ed i popoli dalla corruzione , dalle calamità e dalle guerre
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Visione della Voce Potente

Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro 13 e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto. 14 Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; 15 i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. 16 Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza.

 cf. Dn 7,13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; 14 gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.
Mt 11,19 È venuto il Figlio dell'UOMO, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere»
Mt 16,27 Poiché il Figlio dell'UOMO verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.


" ..Giovanni presenta la figura del «figlio dell’uomo» in mezzo a «sette candelabri d’oro», immagine della Chiesa nella sua dimensione storica e rivestito di un’alta dignità, riconoscibile dalla lunga veste (cf. Es 28,2- 4; Zac 3,1-4; Sap 18,20-24) e dalla cintura d’oro, prerogativa non solo dei sommi sacerdoti, ma anche dei re (cf. 1 Mac 10,89; 11,58). Di seguito vengono descritti i particolari del personaggio, a cominciare dalla testa e dai capelli, il cui colore bianco, «come lana candida» (cf. Dn 7,9), richiamano la dignità, la saggezza e l’eternità. I tratti successivi che caratterizzano il «figlio d’uomo» si riferiscono ai modi mediante i quali l’uomo influisce sul mondo che lo circonda, e stanno a dimostrare una forza grandiosa: lo sguardo penetrante del Cristo («gli occhi come fiamma di fuoco»), la sua saldezza e forza incrollabile («i piedi di metallo prezioso»), la potenza e l’universalità del suo messaggio («voce come di molte acque»), il suo rapporto vitale con le chiese («le stelle nella mano destra»), la sua parola liberatrice («la spada che esce dalla bocca»), la sua condizione divina («il volto come il sole»). Gli attributi esprimono la sua condizione divina, ma sono applicati a Gesù in quanto uomo , ovvero, l’uomo che ha raggiunto la sua pienezza nella risurrezione. ... non è che l’autore abbia avuto una visione strana : uno con i capelli bianchi, gli occhi come fiamma di fuoco, i piedi come bronzo, la tunica bianca, la spada che gli usciva dalla bocca... non ha visto niente di tutto questo certamente, ma lui ha riletto Ezechiele, ha riletto Isaia, ha riletto il profeta Daniele e applica quelle cose così importanti che gli autori antichi riservavano a Dio (il trascendente, l’inavvicinabile) a questo Figlio dell’Uomo che è Gesù, e attraverso di Lui tali attributi sono offerti a ciascuno di noi.

(***)


Il memoriale del Cristo risorto che si dona come Seme dell'Uomo è il «giorno del Signore» ( Domenica ) quando la comunità si raduna per l’eucaristia ed è Memoriale e anticipazione della vittoria finale

... La prima visione dell’Apocalisse dimostra che l’autore non si perde in fantasie né si lascia sorprendere da particolari rivelazioni di cose enigmatiche, ma rilegge la Scrittura ebraica a partire da Gesù. La rilegge secondo quanto Gesù ha insegnato ; Lui che è l’unico che in se stesso ha svelato il disegno del Padre e che può dire: questo ritenetelo, questo lasciatelo .
L’autore dell’Apocalisse ha scritto un’opera veramente accattivante, perché libera la comunità da una visione monolitica della Scrittura: è così, e basta ! No! È una parola che va interpretata, e che ci si deve confrontare sempre con quello che ci ha detto il Cristo.
(***)


17 Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l'ultimo, 18 e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades. 19 Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito,

caddi ai suoi piedi come morto. Azione stereotipa cf. Ez 1,28ss Dn 8,18 )
il vivente = il Risorto e colui che , come il Dio vivente, dà la Vita che supera la morte.Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli-Questa è la risurrezione.

" .. Nell’AT, l’espressione «il Dio vivente» (Ger 10,10) riguarda Yhwh e la sua capacità di dare vita alle creature. Ciò che nell’Antico Testamento era prerogativa di Dio ora è attribuito alla persona di Gesù. In Gesù è presente la stessa fonte di vita che è in Dio : Egli continuamente offre agli uomini i doni che da essa sgorgano (cf. Ap 2,7.10; 3,5; 7,17; 13,8; 20,12.15; 21,6; 22,2.14.19). Il titolo «il Vivente» possiede un senso antagonistico e polemico contro tutte le false divinità che vogliono imporsi sugli uomini con la loro forza e il loro dominio; Giovanni parlerà di esse come realtà al passato, «furono ma non sono più» (Ap 17,8). E' Gesù che ora detiene le chiavi dell’Ade (Inferi, Sheol) , il regno dei morti, segno della vittoria piena sulla morte e della capacità di dare una vita che sorpassa la morte ed è eterna. L’immagine delle chiavi è molto originale, mentre in Rm 6,9 si dice che la morte non ha più potere sul Cristo, l’autore dell’Apocalisse rovescia l’affermazione dando ad essa un valore ancora più potente: è Cristo ad avere potere sulla morte e a detenere le chiavi della sua dimora.
(***)


Scrivi dunque - Proprio per questa verità Giovanni è chiamato a scrivere del mistero della vittoria di Gesù sul male e sulla morte , proiettando sulla storia tutte le implicazioni e conseguenze di questo evento-mistero di salvezza.

20 il mistero delle sette stelle che hai viste nella mia destra, e dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese.

" .. Nell’antichità gli angeli erano i messaggeri, il cui ruolo era molto rispettato, considerato sacro, perché dovevano recare le notizie. Potevano essere mandati anche dagli déi come portatori dei loro messaggi agli uomini. Applicato alla Chiesa, l’immagine dell’angelo significa la sua capacità di comunicare con il divino. Cioè la Chiesa non ha soltanto una dimensione storica o terrena, ma ha anche spirituale, di apertura nello Spirito, in comunione con il Signore. Per questo l’autore ha già spiegato che gli angeli delle Chiese sono le stelle che il Signore ha nella sua mano. La stella, elemento del cosmo che sta nel firmamento (cielo) diventa simbolo di quella realtà di Chiesa che appartiene all’ambito del divino, è una realtà a contatto con il divino e che può comunicare con Dio.

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L’immagine dell’angelo della chiesa può sembrare faticosa da capire, ma si può riassumere cosi: ogni comunità cristiana ha quell’apertura allo Spirito che permette ricevere quanto Dio vuole ad essa comunicare. A questa Chiesa di Efeso, nella sua dimensione spirituale (angelo) il Signore si presenta con due titoli che devono servire ai componenti della comunità di capire meglio la loro situazione. Il Cristo si presenta ai credenti di Efeso in modo dinamico e attivo. Gesù non è un personaggio del passato che le Chiese devono ammirare o venerare, ma Egli è Il vivente, come dice qui il testo, “che cammina in mezzo ai 7 candelabri d’oro e che ha porta le 7 stelle nella sua destra”. Se la stella/angelo è immagine della dimensione spirituale della Chiesa, quella terrena/storica è rappresentata dal “candelabro d’oro”. Anche questa immagine del candelabro l’autore la prende dall’Antico Testamento. Le Chiese hanno questi due aspetti: spirituale (angelo/stella) e terreno (candelabro). Il candelabro, che serve a dare luce, ricorda quello che ardeva davanti al Santo dei Santi nel Tempio di Gerusalemme, la cui luce era segno della fedeltà del popolo alla Legge di Dio. Ogni comunità ha un rapporto stretto con il Signore, nessuno la può staccare dalla sua mano, simbolo di forza che comunica la sua energia vitale. Viene garantita la solidità di quel rapporto.
Allo stesso tempo il Signore cammina in mezzo a queste candelabri / chiese; la sua presenza nella vita della comunità è continua e che comunica ancora la sua stessa energia. Rivolgendosi ai suoi discepoli Gesù ha detto: “voi siete la luce del mondo…” (Mt 5,14), compito della comunità è quello di splendere, di manifestare la luce. Il fatto che l’autore dell’Apocalisse paragoni la Chiesa a un candelabro significa che riprende l’insegnamento di Mt 5,14 per mostrare quale sia il compito della Chiesa: di dare luce. E la luce non lotta per imporsi, basta che splenda da sé.

5Anche se nell’Apocalisse si parla di “combattimenti”, il compito del cristiano non è quello di ingaggiare una lotta accanita contro chi ritieni l’avversario (in questo caso il sistema di potere, contrario al bene dell’uomo). Il compito della Chiesa è quello di illuminare, di fare luce, e ciò avviene se la comunità ovviamente mantiene una presenza di fedeltà al vangelo e di una comunione forte con il Signore. L’azione di camminare in mezzo ai candelabri, che il Signore dimostra, vuol dire che al centro di queste comunità non c’è una chiesa più importante delle altre, ma al centro c’è sempre la presenza del Signore, Colui che comunica lo Spirito e colui che dà la forza e l’energia alle Chiese per poter splendere.

Nella tradizione biblica il candelabro era figura della Legge, rappresentata da quella luce che ardeva davanti al Santo dei Santi. L’autore cambia visione, nessuna legge può dare luce vera agli uomini, perché è qualcosa di esterno all’uomo, e non può capire cosa l’uomo considera necessario per la sua vita. Invece l’essere umano che si apre allo Spirito sì può dare luce, perché è la sua stessa vita che nasce dall’intimo ad illuminare la sua esistenza, cioè dalla sua esperienza nello Spirito che libera questa energia vitale in lui manifesta quella luce. Ad illuminare ora la storia è la comunità dei credenti che vive la fedeltà al Cristo, ed è capace di manifestare una luce che splende e allontana ogni tenebra.
( *** )


(**) MAGGIONI, B., L’Apocalisse, Assisi: Cittadella, 1981.
( *** ) testi scelti da conferenze di Ricardo Pérez Márquez - www.studibiblici.it


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LA MISSIONE PROFETICA DI GIOVANNI
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