Piccolo Corso Biblico

INDICE

PARTE II

I   SEZIONE   4,1-5,14
visioni introduttive
II  SEZIONE 6,1-7,17
 i sette sigilli
III SEZIONE 8,1-11,14
le sette trombe
IV SEZIONE  11,15-16,16  
i tre segni - la donna e il drago - le sette coppe
V SEZIONE 16,17-22,5
il compimento della creazione
EPILOGO   22,6-fine
Apocalisse di Gesù

( LA RIVELAZIONE DEL SALVATORE LUNGO LA STORIA)


CREAZIONE E STORIA
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"Quando tutto sembra finito, quando, di fronte a tante realtà negative, la fede si fa faticosa e viene la tentazione di dire che niente più ha senso, ecco invece la Bella Notizia portata da quei piedi veloci: Dio sta venendo a realizzare qualcosa di Nuovo, a instaurare un Regno di Pace"(Testo dell'Udienza Generale di Papa Francesco del 14-12-2016.)



La domanda : Quale il senso di questa storia che viviamo?
Cosa è chiamata a fare la Chiesa nella storia?
La Teologia della storia Solo alla Luce di Colui che è il Signore del tempo e della storia, Gesù  , possiamo avere la capacità di comprendere con chiarezza il senso della creazione e degli avvenimenti della storia.
Leggere come introduzione al tema : SFIDA ALL’APOCALISSE

I profeti ed i sapienti ebrei avevano còlto nell'agire salvifico di Dio alcuni paradigmi . Giovanni, dopo l' evento salvifico definitivo, Gesù ,continua questa riflessione cosi che l'agire salvifico di Dio nel nuovo eone possa essere conosciuto dalle chiese .
La croce : compimento della promessa divina XXIX CONVEGNO MARIANO Facoltà Teologica Teresianum Roma 28-30 dicembre 2008 di Ricardo Pérez Mårquez Centro Studi Biblici “G. Vannucci” Montefano (Mc)

L'incipit del testo cristiano : " Rivelazione ( in greco apocalisse) di Gesù Cristo.." .. nella creazione-storia.

"...Il messaggio dell’Apocalisse, inteso come l’alfa e l’omega della rivelazione, si ricollega alla Genesi per rileggerla e spiegarla da una nuova ottica: non quella di un paradiso irrimediabilmente perduto, ma quale profezia dei tempi nuovi, in cui il progetto della creazione sarà finalmente realizzato nel Cristo.

La rilettura e «riscrittura» del racconto della creazione apre, nel messaggio dell’Apocalisse, a un traguardo di speranza, sapendo che tutta la storia umana è orientata secondo il disegno divino di salvezza .

L’autore dell’Apocalisse invita la comunità dei credenti a testimoniare la massima fiducia in Dio, e lo fa presentando al termine della sua opera la visione rassicurante di cieli nuovi e terra nuova (cf. Ap 21,1).

Questa nuova creazione trova la sua origine non in una semplice parola pronunciata da Dio all’alba dei tempi («Dio disse…»), ma in una parola-evento mediante la quale tutto l’universo riceve il suo equilibrio e la sua armonia. Non si tratta solo di un dire, ma di un fare di Dio, un’azione capace di comunicare nel creato tutta la sua Forza Vitale.

L’autore dell’Apocalisse ricorda tale operato quando, alludendo al profeta Isaia, afferma nei riguardi di Dio: «Ecco Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5, cf Is 43,19). La comunità si confronta pertanto con una parola che porta continuamente delle novità, una parola viva che ha bisogno di nuove formulazioni in sintonia con le necessità che emergono nella storia e nella vita dei credenti.

La parola creatrice ha generato in Maria un’UMANITA' nuova, il Figlio da lei nato è «il Principio e la Fine» (Ap 22,13; cf Gen 1,1; Gv 1,1; Ap 3,14; 21,6), perché in Gesù il divino si è fuso con l’umano, e queste due realtà, da sempre contrapposte, non possono essere più separate. Maria è la prima testimone di questo evento.

L’autore dell’Apocalisse riprende nella sua opera la stessa testimonianza che Maria ha dato con la sua vita, cioè egli vuole far comprendere che Dio non è più una realtà inaccessibile all’UOMO, ma che si incontra nell’Umano, e più si cresce in UMANITA' più è possibile incontrare e fare esperienza del «Dio con noi» (cf. Ap 21,3).

Ciò spiega perché nell’Apocalisse siano molto importanti i riferimenti alla Genesi, per far capire al lettore e agli ascoltatori come contemplare la visione di una creazione completamente rinnovata. Le allusioni al racconto della creazione sono evidenti all’inizio e alla fine dell’Apocalisse, quale traccia che deve guidare la comprensione della Rivelazione di Gesù Cristo.

L’autore dell’Apocalisse parla dell’«albero della vita», immagine fondamentale per capire la narrazione di Gen 2- 3, e lo fa nella prima parte della sua opera e alla fine della medesima (cf. Ap 2,7; 22,2.14.19). Il significato dell’albero della vita, oltre le indicazioni che la Genesi atribuisce, acquista nell’Apocalisse il suo esatto valore alla luce di Zac 10,12, testo al quale l’autore allude nel prologo dell’opera («ognuno lo vedrà, anche quelli che lo trafissero», Ap 1,7).

Il riferimento è all’UOMO Gesù, appeso alla croce e trafitto nella carne e, in questo modo, l’autore dell’Apocalisse prepara il lettore a identificare l’albero della vita con il patibolo.Per i credenti la croce è l’unico albero della vita, in quanto è su quel legno che si compie il progetto di Dio sull’UMANITA', ed è il suo frutto, ossia l’amore senza limiti che Dio offre, la sua piena manifestazione.


La prima lettera del settenario, quella inviata alla chiesa di Efeso: «A chi vince io darò da mangiare dell’ albero della vita, che è nel paradiso di Dio» (Ap 2,7). Si tratta del dono che Cristo dà ai credenti di quella comunità, che mantiene la fedeltà al Signore, accogliendo l’invito alla conversione.

Le parole che il Signore rivolge alla chiesa di Efeso, non rimandano al futuro, ma riguardano il suo presente («a colui che sta vincendo»), e comportano la promessa di un dono completamente gratuito («darò a lui da mangiare»).

Questo dono richiama in modo esplicito il Libro della Genesi (cf. Gen 2,9; 3,22-24), dove l'albero della vita è immagine di quella realtà di pienezza alla quale ogni UOMO deve aspirare.

L’autore precisa che l’albero si trova nel «paradiso di Dio», luogo accogliente dove si può raggiungere la stessa delizia divina. Le Scritture si aprono e si chiudono con l’immagine del giardino, il progetto di pienezza di vita che trova la sua realizzazione e compimento nell'UMANITA' nuova inaugurata da Cristo.

Il termine greco paradeiso è d’origine persiana, estraneo al testo ebraico del Genesi che parla di gan Eden, (Gen 2,8.9.10.15.16) giardino del piacere” . Nel NT ricorre soltanto tre volte: Lc 23,43; 2Cor 12,4 e Ap 2,7. Attraverso il riferimento al «paradiso di Dio», l’Apocalisse segnala che la parola di Dio non è una dottrina da imparare e fissare nella mente, ma è una realtà vitale da sentire e da assimilare attraverso i sensi umani, come il giardino, luogo di vita, ricorda.

Accedere al giardino per mangiare i frutti dell’albero della vita non dipende dai meriti o sforzi umani, ma è un dono che il Signore regala a chiunque accolga il suo amore, perché possa esperimentare la piena comunione con Dio.

Sull’UMANITA' non pesa più il divieto di Gen 3,22: «ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dall'albero della vita, ne mangi e viva sempre». Ciò che prima era interdetto si presenta ora come un invito, dando adesione a Gesù si partecipa a quel disegno di salvezza che garantisce agli esseri umani la loro piena realizzazione; si entra nel cuore della parola creatrice quando si accoglie la proposta del Padre di essere dimora del suo amore.

Come Maria, da madre di Gesù ha saputo diventare la perfetta discepola del Cristo, ugualmente la comunità dei credenti è chiamata a testimoniare la stessa fede in colui che nella sua carne ha rivelato l’immagine di Dio.

Nella visione finale dell’Apocalisse (cf. Ap 21,1-7) il disegno di Dio raggiunge il suo culmine e la sua parola conferma la decisione del suo volere: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. 4E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». (Ap 21,3-4) .

La massima aspirazione degli uomini, la felicità, coincide con la volontà del Padre: che l’essere umano sia pienamente felice. Volontà che si manifesta nell’azione creatrice tesa a eliminare ogni causa di sofferenza nell’UMANITA', dalle lacrime alla morte. In Maria questo volere divino ha trovato piena attuazione, poiché ella ha esperimentato nella propria carne la presenza di un Dio che si è fuso con l’umano. "

Apocalisse = rivelazione di Gesù E' possibile avere una visione globale che sveli il senso della storia ? E' possibile se ci si colloca alla fine, al compimento della stessa ; questo è il " punto di vista " dell'apocalittica.

Dio , da un lato ha promesso il compimento del suo progetto creativo-storico attraverso i suoi profeti ( il " Giorno di Jhwh )", quindi il compimento è certo, dall'altro questo compimento è già avvenuto in Gesù, l'UOMO definitivo.

L'apocalittica cristiana parte da questi due punti fermi per gettare uno sguardo sulla storia e scorgerne il movimento, la dinamica salvifica.
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Una interpretazione


I paradigmi della letteratura apocalittica Nell' Apocalisse di Giovanni trova una sua espressione originale e autonoma l' apocalittica cristiana che la distingue da quella giudaica .

Più che dall'apocalittica giudaica precedente il libro dipende in gran parte dalla profezia AT: l'esperienza approfondita del messaggio di Gesù porta l'autore ad una rielaborazione originale dell'AT che mai però viene citato espressamente.

Nata in tempo di "tribolazione" (Ap 1,9) così come era il tempo della stesura del Libro di Daniele, l'Apocalisse di Giovanni compie una sintesi nuova del contenuto teologicoo sia dell'AT che del NT, da applicare nell'interpretazione della storia.
Il libro è "apocalisse" cioè disvelamento della storia come " rivelazione di Gesù " (Ap 1,1) e presenta categorie teologiche applicabili in ogni tempo.

Così la chiesa potrà sempre, decodificando il messaggio e applicandolo alla sua simultaneità storica, interpretare il suo presente con l' efficacia della grande profezia classica ed escatologica dell'AT.
La creazione è storia / nella storia si compie la creazione. L'autore del racconto della creazione nel libro del Genesi identifica l'azione creatrice di Dio con l'azione salvifica di Dio nella storia : il racconto della creazione è ritmato sui tempi e sulle parole del racconto del passaggio del Mar Rosso. ( cf. anche Is 61-65). Tutto esiste in modo condizionale cioè esiste solo nella relazione di alleanza con il Dio rivelato ad Israele.

Sal 103, 30 Mandi il tuo spirito, sono creati, // e rinnovi la faccia della terra.
29 Se nascondi il tuo volto, vengono meno, // togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere .


Se il cosmo accoglie questa alleanza l'universo-storia va verso un compimento di perfezione : l' UOMO definitivo . Se nell'universo gli esseri non accolgono questa azione, la contrastano , l' alleanza è rotta e viene la maledizione, la decreazione, il caos, la morte, il fallimento dell'essere.

Gn 6, 5Il Signore vide che la malvagità degli UOMINIera grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. . ..11 la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. 12Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni UOMO aveva pervertito la sua condotta sulla terra...6 E il Signore si pentì di aver fatto l'UOMO sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 7Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l'UOMO che ho creato e, con l'UOMO, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti»

Nella storia Israele scopre che Dio mai vuole distruggere la Sua "opera" ma sempre interviene per salvarla/portarla a compimento di perfezione. Finchè sulla terra ci sarà anche un solo UOMO che collabora al Suo progetto la creazione è salva: si compirà nella sua perfezione definitiva. Questo perchè tutta la creazione è ricapitolata nell'essere umano.

Gn 6,8 Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.9Questa è la discendenza di Noè.
Noè era UOMO giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio.

Dio rivela in Gesù che il suo disegno per portare l'UMANITA' alla pienezza non era quello atteso dai giudei . La creazione è storia e nella storia si compie la creazione, ricapitolata nell'UOMO definitivo. L'apocalittica cristiana scopre in Gesù, nelle sue parole ed opere , il significato delle promesse salvifiche di Dio annunciate dai profeti sul compimento della creazione-storia.
GL'autore racconta di aver ricevuto da Gesù un compito profetico.

Il profeta non è colui che predice il futuro ma colui che conosce i paradigmi della storia come storia di salvezza perchè vede la creazione e la storia dal " Cielo" , cioè dal punto di vista di Dio, che è il Signore della creazione e della storia.
Sap 7, 27 La Sapienza ...Sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti.

Gesù, l'uomoDIO ha vissuto in pienezza l'esperienza storica ; è stato UOMO nella storia e l'evangelista Marco riassume questa esperienza in un versetto:

Mc1,12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e
nel deserto rimase quaranta giorni , tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Gesù è stato sospinto nel deserto che è la storia dal suo Amore per la creazione . E' la comunione con l'Amore/Spirito del Padre che vuole portare la creazione a perfezione definitiva, portarla a compimento .

Nella storia/deserto Gesù
- ha camminato tra bestie selvatiche che sono tutti coloro che sono dominati dal pre-umano, il dis-umano chiamato demoniaco che sospinge la creazione ( sia quella ricapitolata nell'UOMO che quella a lui esterna , il mondo) a praticare strade disumane e creare strutture religiose, politiche, culturali, sociali, etc " disumane" , strutture oppressive che impediscono all'UMANITA' di raggiungere la pienezza del proprio essere ;
- è stato servito da angeli che sono tutti coloro che camminano nella direzione voluta da Dio , nella fede nella Sua parola/progetto ( indipendentemente dalla loro religione praticata). Nella storia, per tutta la vita ( 40 giorni // 40 anni cioè una generazione ) Gesù è stato tentato nel deserto che è il mondo-storia dal satana ( "il" nemico, l'oppositore del progetto divino) a deviare dal progetto del Padre . Fedele al Padre  fino alla morte , risorge UOMO perfetto e definitivo : Lui è la creazione salvata, il Regno di Dio. l'UOMO definitivo.
Gesù è il modello dell' UOMO che cammina nella storia//deserto mosso dall' Amore di Dio - attraverso infinite tribolazioni- per compiersi come UOMO definitivo "- creazione perfetta , compiuta.

Nella sua morte/risurrezione Gesù comunica la sua VITA ( // lo Spirito) al mondo che crede nella Sua Parola perchè ri-nasca e diventi  UMANITA' compiuta, perfetta, definitiva ,.
Lc 24,26 Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».

Nella creazione/storia c'è sempre tribolazione ( peirasmos = tribolazione, tentazione , prova ) : i nemici del progetto/volontà di Dio, coloro che vogliono autorealizzarsi secondo fantasie/prospettive proprie sono coloro cha causano la Grande Tribolazione nella creazione-storia.
Nell'eone attuale è la Sua Chiesa, il Suo Corpo a camminare nel deserto/storia in mezzo al grande Peirasmos/Tribolazione. Per portarla a salvezza/compimento Gesù deve vincere tutti i suoi nemici.

IO ho vinto il mondo Gesù ( più di un profeta di Dio, il Figlio unigenito) , conosciuto da Giovanni nei suoi fatti e nelle sue parole, gli rivela il senso della storia e della tribolazione che essa implica per tutti.

Mt 7,21 Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli,
ma
colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Gv 16,33 Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!»
Gesù vince il mondo ( i suoi nemici, i nemici dell'UOMO) con il Suo Spirito, la Carità, che lo compie come UOMO definitivo nella risurrezione e che Egli effonde dalla croce per chiunque crede in Lui.Lc 1, 67Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: 68«Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, 69e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, 70come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: 71salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano.
Lc 1,72si è ricordato della sua santa alleanza, 73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, 74liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Mt 22,44 Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi
1Cor 15,25 È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
Fil 3,18 Perché
molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo.
Chi accoglie lo Spirito di Gesù, entra nella esperienza della Vita che supera la morte , vince il mondo e si compie come UOMO definitivo nella risurrezione.

Costituisce la Comunità degli UOMINIVeri, crea società ispirate e fondate dallo stesso Spirito di Gesù per il mondo e la storia, la Carità.
Lc 6,27 a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano,
Non combatteteli con guerre e violenze ma conquistateli all'Amore, come ho fatto Io.
Lc 6,35 Amate invece i vostri nemici,
fate del bene e prestate senza sperarne nulla,
e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché
Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
La benevolenza divina sia la vostra ispirazione, così sarete UOMINIVeri, suoi Figli, perchè assomiglierete a Lui.
Mt 5,44 amate i vostri nemici e
pregate per quelli che vi perseguitano.
Scambiate i vostri desideri a loro riguardo (come il volerli sterminare con la guerra) con i Miei: conquistarli alla UMANITA'. Vera.

Il problema del male



La Legge del peccato La storia è anche azione umana  e questa non è sempre orientata secondo il progetto divino, l'UOMO  . L' uomo , dotato di libertà, spesso si autodetermina fuori dal disegno creativo, vuole compiersi nella storia , raggiungere la perfezione del suo essere, la felicità , secondo prospettive proprie .

In questo modo fa ciò che per lui è male : sbaglia obiettivo (= pecca ), diventa un essere disumano.
Male è ciò che l'UOMO fa .. di se stesso : è ciò che "diventa" peccando , cercando di autorealizzarsi fuori dal progetto creativo di Dio . Rm 7, 14 io sono carnale, venduto come schiavo del peccato.

L'UOMO, il cristiano (Paolo) è in grado di vedere il peccato . La comunione di Spirito con Dio e con Gesù ( progetto creativo e programma storico-salvifico) lo colloca nella Luce : vede la bellezza dell'UOMO compiuto ( Gesù) e quando perde questa comunione sperimenta e vede le tenebre, la schiavitù ad un potere , un padrone : il peccato .

Questa schiavitù lo aliena, lo rende estraneo a se stesso, al suo essere che vuole il bene per sè e per gli altri .
Paolo così si esprime :

Rm 7, 15Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio [ il bene ], ma quello che detesto [ il male ] . 16 Ora, se faccio quello che non voglio, ... [ significa che ] non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 19 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.

Ogni essere creato, angelo, UOMO, animale, pianta, minerale ha una sua propria legge di natura, seguendo la quale realizza il proprio essere alla perfezione : una legge morale naturale ( Legge Morale Naturale che orienta ad evitare il male e fare il bene ).

Gli esseri dotati di libero arbitrio, cioè di coscienza, autocoscienza , intelletto ragione e volontà ( come uomini e "angeli" ) possono deviare dalla legge della propria natura e cercare la propria realizzazione o perfezione/compimento secondo modalità contrarie ad essa .

Questo è il male , mancanza di perfezione nella propria natura. Il male è qualcosa che manca all'essere umano per viversi come essere compiuto, integrale, perfetto, felice. E' mancanza, è non-pienezza, carenza di bene.
L'UOMO che vive nel peccato perde la coscienza/conoscenza di sè , la verità del suo essere UOMO, destinato dal progetto divino a giungere a perfezione . Insieme all'orientamento naturale al bene, alla piena realizzazione di sè e -insieme- degli altri , si manifesta storicamente nella natura umana un orientamento al male .

Rm 7,7 io non ho conosciuto il peccato se non mediante la Legge
( mosaica che è parte della Legge Morale Naturale ) .
Infatti non avrei conosciuto la
concupiscenza, se la Legge non avesse detto: Non desiderare
(in modo smodato come desiderare i beni altrui comprese le mogli )

La concupiscenza , il desiderio avido è il fomite del peccato. Il desiderio naturale di benessere e felicità  si rivela spesso nella storia come fosse suggestionato in modo deviante e smodatamente ampliato da una forza interiore che muove all'azione , un fomite, in termini biblici uno spirito maligno .

La tradizione cristiana chiama questa legge interiore costrittiva , questo fomite, questo spirito : concupiscenza, una modalità irrazionale di trarre benessere dalle cose del mondo , dalla creazione , dal proprio essere . E' una declinazione irrazionale , deviata e  irrefrenata del naturale desiderio di benessere , un fomite maligno che porta l'UOMO a farsi del male e farlo agli altri .

Quando questo fomite viene consapevolmente assecondato, diventa peccato ; l'UOMO devia dal compimento del proprio essere . E il peccato come modalità di vita corrompe l'essere , degrandandolo nell'incompiutezza.

Rm 7,21 Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 22Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, 23ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra.

Compiendo il male, l'UOMO ne diventa schiavo e sperimenta una difficoltà insuperabile di realizzarsi nel bene .

Il 17 febbraio 2002, papa Giovanni Paolo II ha detto:

“Ogni UOMO, oltre che dalla propria concupiscenza e dal cattivo esempio degli altri, è tentato anche dal demonio e lo è ancor più quando meno se ne avvede”.

Vittime del peccato ... Tutti cerchiamo di essere felici, tutti vogliamo sorpassare i limiti della nostra condizione umana, tutti vorremmo riempire il nostro desiderio, le tante carenze del nostro essere . Tutti sappiamo anche comprendere che la felicità non è neppure pensabile se non troviamo la risposta alla domanda di base : perchè tutti pecchiamo?

Gesù in croce è l'icona della vittima del peccato , il peccato è mettere in croce l'UOMO : le vittime delle malattie, le vittime delle guerre, le vittime del terrore, dei terroristi, le vittime delle dittature etc. sono tutte vittime del peccato . Ma la grande vittima del peccato, la prima, la più importante è Dio stesso: l’odio contro Dio, il rifiuto di Dio. Dio è la prima vittima del peccato.

Il peccato non è una frattura con Dio, il peccato è una rottura prima di tutto con sé stessi ( Adamo ed Eva ) , una autodistruzione e quando si rompe con se stessi subentra anche una rottura con l'altro ( Caino e Abele) e poi con la società, fino ad una rottura generale , universale ( la Babele ) .

Dio non c'entra con il peccato. L'icona, la misura per il peccato è l'UOMO e Gesù crocifisso lo rivela. Il peccato è tutto quello che disumanizza le persone. Quando manca il rispetto ( di sè e dll'altro ), la tolleranza, la stima, la valutazione, la vicinanza, lo sguardo, la bontà…. questo è il peccato! Il peccato non è allontanarsi da Dio , rompere con Dio, ma è allontanarsi da sé stessi e allontanarsi dagli altri ; il peccato è un pessimo rapporto con sé stessi o con gli altri . Non è chiedersi "come è il mio rapporto con Dio" che individua il peccato ma : " com’è il mio rapporto con gli altri" .

[ cf.: Josè M. CASTILLO, Vittime del peccato, La cittadella- Assisi. ]
Il peccato - nella visione di Paolo- si manifesta come una specie di "legge naturale immorale" che si oppone alla retta coscienza morale della persona e in definitiva al suo stesso bene. ( legge - in questo testo-ha senso di qualcosa di costrittivo al quale non è possibile ribellarsi pienamente ) La corruzione operata dal peccato può giungere fino ad un punto di non-ritorno che è morte , fallimento definitivo dell'essere.

Il peirasmòs, la tribolazione nella storia Il male è sempre presente nella storia (= è una realtà stabile e perciò presente fin dalle origini ) ; è una forza che si oppone al disegno creativo/salvifico di Dio, agisce nella storia come decreazione.

Per questo la condizione degli UOMINInel mondo è sempre  tribolata  .  Il dato evidente della storia come tribolazione interroga la coscienza umana che per natura tende ad una pienezza di vita : perchè la storia è talmente dolorosa che a volte appare come un caos incomprensibile ? Il sapiente cerca risposta nella rivelazione divina.

Il peccato, l'autorealizzazione dell'UOMO/creazione fuori dal progetto divino genera la Grande Tribolazione della creazione-storia. A causa del peccato il percorso di compimento della creazione/storia è segnato dal peirasmòs ma giungerà con certezza al compimento perchè Dio nella storia ha dimostrato di esserne il Signore/padrone.

L'UOMO può difendersi con la buona coscienza ( ragione, intelletto e volontà) dal peccato , il soddisfacimento della concupiscenza come modalità di vita e le religioni -tutte- possono avere un ruolo determinante in questo, ma nessuna di esse ha mai potuto formare un UOMO capace di superare in modo definitivo la conseguenza finale del male che è il non-compimento dell'essere nella sua perfezione, il fallimento definitivo ovvero la morte definitiva dell'essere . La salvezza Attraverso la sua azione storica Dio dimostra di avere un progetto sulla creazione : portarla a compimento come pienezza di vita ( shalom) nella  perfezione definitiva dell'UOMO che la ricapitola

Questo progetto si compirà indubitabilmente perche Dio ha dimostrato nella sua rivelazione storica di essere un dio fedele, degno di fiducia/fede. 

2Pt1,3 La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e ha la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. 4 Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.

Il dono salvifico di Gesù , lo Spirito Divino infuso nella natura umana attraverso la Parola ed i sacramenti della Chiesa , dona alla libertà umana la capacità soprannaturale di Gesù di essere liberi dalla "concupiscenza" e camminare/crescere fino alla perfezione definitiva nella Vita che supera la morte. Perciò conclude Paolo :

Rm 7,25 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!
Rm 8,1 Ora, dunque, non c'è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
2 Perché
la legge dello Spirito, che dà Vita in Cristo Gesù,  ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.

Per mezzo della partecipazione a Gesù , alla sua Vita che supera la morte, il credente è sfuggito alla corruzione che porta alla morte ( = separazione definitiva dalla Vita) , alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza , cioè al vizio multiforme. Il cristiano è un UOMO potenziato dallo Spirito di Gesù, un UOMO .

E' un essere nuovo, mai visto prima, orientato da una legge morale naturale ( ciò che lo muove all'azione ) nuova che è lo Spirito che condivide con Gesù , lo Spirito di Dio stesso .
Nel cristiano ,l'UOMO, la " legge dello Spirito" è un " fuoco di bene" di natura divina che libera l'essere dalla "legge immorale naturale" , fomite dell'errore, del peccato .

La legge del peccato porta l'umano alla morte , mentre la legge dello Spirito che dona la Vita che supera la morte lo porta alla Vita perfetta , definitiva, eterna..
Gv 6,63 È lo Spirito che dà la Vita
[ che supera la morte ]
, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono Spirito e // sono Vita
[ che supera la morte ].
Gv 8,51 In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola,
non vedrà la morte in eterno».
L'azione storica della chiesa di Gesù. Nella storia sorgono gli imperi, potenze che hanno tendenze universaliste che cercano di dominare il caos del mondo e della storia , di ridurlo ad un ordine che porti benessere per tutti . In realtà tutti i poteri mondani nella storia hanno causato tribolazione e sofferenza .

Le potenze imperiali finiscono per farsi la guerra , distruggono , uccidono : c'è sempre violenza, sopruso, ingiustizia , oppressione, sofferenza, fame .
La salvezza della creazione è l'UOMO compiuto e definitivo secondo il Progetto di Dio e il Programma di Gesù.

Si attua nella creazione-storia con l'azione divina che sconvolge l'azione del potere-peccato .

Questa azione si manifesta chiaramente in Gesù : la Sua Parola e il dono della Sua Vita che supera la morte sconvolgono il mondo, la creazione-storia e la riconfigurano "ricapitolandola" nella Comunità degli UOMINIVeri, la comunità della carità e delle beatitudini. Sono i Figli di Dio .
Nella comunità-chiesa di Gesù, la Sua azione salvifica libera l'UOMO dal peccato e lo inizia come UOMO perchè si compia agendo nella Carità fino alla sua statura definiva , con la risurrezione.

" ... Il Giudizio divino è una offerta salvifica che sconvolge il mondo perchè questo viene messo di fronte ad una scelta: accogliere o, rifiutare. Questo giudizio-offerta è per tutti, re, grandi, capitani, ricchi, potenti, e tutti gli uomini, schiavi e liberi.

Lo è anche per Israele che si riteneva già salvato , garantito per elezione. Dio interviene nella storia attraverso le comunità o attraverso le persone che aderiscono al suo progetto, e lo fa incentivando la vita o promuovendola, potenziandola. Questa azione, prima o poi, comporta il cambiamento delle cose, lo sconvolgimento delle situazioni che sembravano molto consolidate.." (***)


Sconvolgendo la creazione-storia (rompendo cioè gli assetti del potere mondano che sono strutture di peccato ) l'azione divina che si esplica nella comunità di Gesù, la riconfigura in nuovi assetti , orientati al compimento del Suo Progetto, l'UOMO VERO.

Questo processo è continuo finchè ci sarà un compimento , una creazione definitiva , perfetta, liberata dal male e dalla morte , una UMANITA' Vera, Perfetta, Compiuta, Definitiva. Come Gesù. L'UOMO compiuto definitivo che è la Comunità-UMANITA' dei figli di Dio o Regno di Dio .


"   .. La corrente letteraria detta apocalittica è nata in seno al Giudaismo e si è sviluppata in gruppi minoritari che credevano che tutto fosse già stato previsto e stabilito da Dio e pretendevano delle rivelazioni speciali sul futuro. L ’Apocalisse di Giovanni si discosta in modo originale da questa visione determinista della storia, proclamando un messaggio di fiducia e incoraggiamento per vivere il momento presente in piena sintonia con la buona novella del Regno.
(***)


Vivendo " in Gesù" i cristiani della comunità della carità e delle beatitudini , vivono già la Vita che supera la morte . Gesù insegna la vicinanza del regno di Dio : " è in mezzo a voi ", Lui stesso :

Mt4, 12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! 16Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. 17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi [ cambiate mentalità su Dio ], perché il regno dei cieli è vicino».

e cosa faceva per rivelarsi ?

...23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Guarire gli ammalati, espellere i demòni/spiriti/ideologie , dare la felicità a tutti quelli che soffrono: gli esclusi, gli emarginati, i disprezzati, tutti : tutti trovano accoglienza in Gesù. Questo è il regno di Dio .

I cristiani sono pur sempre inseriti nel mondo dominato dalla morte ( il demoniaco) . Vivere nel mondo, non essendo del mondo. Vivere in Gesù , nel regno-dominio di Dio e contestualmente nel mondo che sta sotto il potere del demoniaco. Come è possibile?

1Gv 5,19 Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo sta in potere del maligno
( la morte) . Perciò attenti che
Mt 13,22 e la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto.
Allora
Gc 4,4 Non sapete che l'amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
1 Gv 2,15Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; 16perché tutto quello che è nel mondo - la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita - non viene dal Padre, ma viene dal mondo. 17E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
infatti
Gv 17,14 Io ho dato loro la tua [ di Dio Padre ] parola e il mondo li ha odiati,
perché essi non sono del mondo,
come io non sono del mondo.
Gv 17,16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
bensì
Gv 8,12 «Io sono la luce del mondo;
Mt 5,14 Voi siete la luce del mondo;
perciò
1Pt 5, 8 , vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.

Il mondo cui il santo monaco rinuncia non è la storia travagliata degli uomini, “ma l'insieme degli istinti passionali, la vita che segue i dettami della carne” (Isacco di Siria) per raggiungere la perfetta libertà personale. Il cammino d'interiorizzazione seguito dai monaci può apparire alla nostra coscienza moderna, affannata nel compimento di azioni esteriori, inutile o per lo meno rinunciatario di ciò che chiamiamo, con termine solenne, gli impegni storici. Se, con uno sforzo notevole di mente, cerchiamo di immaginare il giudizio che un monaco potrebbe dire della nostra affannosa ricerca dell'azione, esso potrebbe esser formulato così:"gli UOMINImoderni, religiosi o no, cercano di ricoprire con lo stordimento del fare e del discorrere il proprio interiore vuoto”. L'inversione delle energie dall'esteriorità verso l'interiorità, conduce ad una rottura del livello ordinario di coscienza. Le realtà esteriori non appaiono più - come oggetto di opposizioni o di conquista, ma stimolatrici di un rapporto inconsueto d'amore-comunione. La storia non cessa di esistere per il monaco, anche se gli appare come un confuso intreccio d'istinti indomiti, diviene anzi il campo ove si svolge l'azione creatrice del suo spirito pacificato.

( G.Vannucci,Philocalìa, Libreria Editrice Fiorentina, 1981 )

La buona battaglia della fede cristiana La vita cristiana è lotta al demoniaco su tutti i fronti, interiormente e dall'esterno come lo fu per Gesù nella sua esistenza terrena . Gesù fu tentato in ogni modo dal demoniaco ma visse senza mai accoglierlo , aderendo senza riserve allo Spirito , la Carità incondizionata del Padre. In virtù di questo Spirito, risorgendo , ha vinto definitivamente il demoniaco e il suo obiettivo, la morte.

Ora questo Spirito, la Vita che vince il demoniaco e supera la morte Egli la offre gratuitamente a chiunque crede in Lui. I cristiani sono attaccati dall'interno, dal demoniaco che si manifesta nella natura umana , e dall'esterno, dal demoniaco che occupa il mondo attraverso le sue strutture economiche, politiche, sociali e perfino quelle religiose.

... « noi dobbiamo lottare contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male ». cf. : ( Ef 6, 11-12 e Lumen gentium, n. 48 d.)

...la nostra storia, la storia universale, « è una dura lotta contro le potenze delle tenebre, lotta cominciata fin dall’origine del mondo e che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno »( Gaudium et spes n. 37 b )
La Buona Notizia : la rivelazione del Dio narrato nella Bibbia  annuncia all'UOMO che nella sua lotta contro il demoniaco Dio è suo alleato.

Questa alleanza viene narrata nella Bibbia attraverso modelli lettari diversi ma rimane il punto di forza della fede nella divina rivelazione.
La storia è creazione/salvezza e il protagonista è Gesù con la sua comunità messianica. La storia perciò è apocalisse ovvero rivelazione , di Gesù e della sua chiesa , opera dello Spirito .

Non c'è una fine/sparizione della creazione: la sua "fine" sarà il compimento /salvezza dell'UMANITA' compiuta e definitiva, il Regno di Dio.

I cristiani sono chiamati dalla loro nuova natura a vivere liberi dal peccato , interiormente , perchè siano libere dal peccato le opere della fede che si compiono nel mondo, dominato dal demoniaco.

Costituiscono le Forze del Bene che spingono la creazione e la storia verso il compimento, la perfezione definitiva nello Spirito creatore di Dio.
Rimane però la domanda :

( Cat.Univ.Ch.Catt. )

310 Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male? Nella sua infinita potenza, Dio potrebbe sempre creare qualcosa di migliore [Cf San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I, 25, 6]. Tuttavia, nella sua sapienza e nella sua bontà infinite, Dio ha liberamente voluto creare un mondo “in stato di via” verso la sua perfezione ultima. Questo divenire, nel disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura anche le distruzioni. Quindi, insieme con il bene fisico esiste anche il male fisico, finché la creazione non avrà raggiunto la sua perfezione [Cf San Tommaso d'Aquino, Summa contra gentiles, 3, 71].  Questo è l'insegnamento del Libro della Apocalisse.

311 Gli angeli e gli uomini, creature intelligenti e libere, devono camminare verso il loro destino ultimo per una libera scelta e un amore di preferenza. Essi possono, quindi, deviare. In realtà, hanno peccato. E' così che nel mondo è entrato il male morale, incommensurabilmente più grave del male fisico. Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale [Cf Sant'Agostino, De libero arbitrio, 1, 1, 1: PL 32, 1221-1223; San Tommaso d'Aquino, Summa teologiae, I-II, 79, 1]. Però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene: Infatti Dio onnipotente. . ., essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male stesso il bene [Sant'Agostino, Enchiridion de fide, spe et caritate, 11, 3].

312 Così, col tempo, si può scoprire che Dio, nella sua Provvidenza onnipotente, può trarre un bene dalle conseguenze di un male, anche morale, causato dalle sue creature: “Non siete stati voi”, dice Giuseppe ai suoi fratelli, “a mandarmi qui, ma Dio; . . . se voi avete pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene. . . per far vivere un popolo numeroso” ( Gen 45,8 Gen 50,20 ) [Cf Tb 2,12-18 vulg]. Dal più grande male morale che mai sia stato commesso, il rifiuto e l'uccisione del Figlio di Dio, causata dal peccato di tutti gli uomini, Dio, con la sovrabbondanza della sua grazia, [Cf Rm 5,20 ] ha tratto i più grandi beni: la glorificazione di Cristo e la nostra Redenzione.

313 “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” ( Rm 8,28 ). La testimonianza dei santi non cessa di confermare questa verità: Così santa Caterina da Siena dice a “coloro che si scandalizzano e si ribellano davanti a ciò che loro capita”: “Tutto viene dall'amore, tutto è ordinato alla salvezza dell'UOMO, Dio non fa niente se non a questo fine” [Santa Caterina da Siena, Dialoghi, 4, 138].
 E san Tommaso Moro, poco prima del martirio, consola la figlia: “Nulla accade che Dio non voglia, e io sono sicuro che qualunque cosa avvenga, per quanto cattiva appaia, sarà in realtà sempre per il meglio” [San Tommaso More, Lettera ad Alice Alington di Margaret Roper sul colloquio avuto in carcere con il padre, cf Liturgia delle Ore, III, Ufficio delle letture del 22 giugno].
 E Giuliana di Norwich: “Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene. . . : “Tu stessa vedrai che ogni specie di cosa sarà per il bene ” [Giuliana di Norwich, Rivelazioni dell'amore divino, 32].
 
 314 Noi crediamo fermamente che Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua Provvidenza spesso ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra conoscenza imperfetta e vedremo Dio “a faccia a faccia” ( 1Cor 13,12 ), conosceremo pienamente le vie, lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato [Cf Gen 2,2 ] definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra.


La perserveranza nella FEDEEb 3,14 Siamo infatti diventati partecipi di Cristo,a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall'inizio.

Lotta e perseveranza sono le parola d'ordine dei cristiani finchè la salvezza realizzata in Gesù, l'UOMO definitivo, sarà compiuta e tutta la creazione, liberata dal demoniaco, potrà godere definitivamente della pienezza della Vita.

1Gv 1,7 se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.

I cristiani non sono impeccabili   ma vengono continuamente liberati/rigenerati/salvati dallo Spirito lungo la storia .
Rm 8,11 E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

La storia continua fino al suo compimento quando Gesù "consegnerà la sua comunità al Padre" e il Regno di Dio , cioè l'UOMO definitivo come Corpo definitivo di Gesù , sarà stabilito in modo definitivo.

1Cor 15,28 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

...... Nel frattempo il demoniaco è scatenato.


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