L'alleanza del Sinai Passati sulla riva della penisola del Sinai, gli ebrei , guidati da
Mosè giungono al Monte dove D-o incontra il suo popolo liberato e rinnova l'alleanza stipulata con Abramo donando a Mosè la Carta dell' Alleanza.
Monte Sinai
Dt 5,31 ...io ti detterò tutti i comandi, tutte le leggi e le
norme che dovrai insegnare loro, perché le mettano in
pratica nel paese che io sto per dare in loro possesso.32
Badate dunque di fare come il Signore vostro D-o vi ha comandato;
non ve ne discostate né a destra né a sinistra; 33 camminate
in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro D-o vi ha
prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate
a lungo nel paese di cui avrete il possesso.
De 6,1 Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore
vostro D-o ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate
in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso;
2 perché tu tema il Signore tuo D-o osservando per tutti
i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio,
tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti dò e così
sia lunga la tua vita. 3 Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, D-o dei tuoi padri, ti ha detto.
Tutto il popolo, in uno slancio di totale fiducia, grida il suo assenso:
«Noi faremo // e noi obbediremo » .
Le 10 parole di D-o
EsEs 20,1 Dio allora pronunciò tutte queste parole:
2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me.
4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore
non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e
farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del
Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio,
né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il
tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in
sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in
essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha
benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel
paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17 Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo
prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo
bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Le 10 parole di D-oLe 10 parole di D-o ( memorizzabili sulle dieci dita) segnano il limite della libertà che D-o ha donato
al suo popolo : oltrepassare quei confini significava rompere l'alleanza.
2 tavole : sono una copia del
patto per ogni contraente (Dt 9,10.11.15.17)
scritti su pietra : significa che sono immodificabili e incancellabili.
Le 10 parole indicano peccati che rompono l’alleanza . Meritano
la morte affinché le colpe del
peccatore non ricadano su tutto il popolo.
L’esecuzione era per lapidazione perché il peccatore non doveva
essere toccato, pena la contaminazione .
Il Decalogo è la delimitazione dei confini
oltrepassando i quali la comunità del popolo di D-o mette
in pericolo la sua identità e la sua stessa esistenza.
Nel Decalogo sono enunciate le
esigenze fondamentali che devono essere rispettate se si vuole garantire
alla comunità dei
credenti il minimo della libertà fraterna donata dal
D-o liberatore.
Il decalogo non è l'imposizione di un 'dovere'
di obbedienza, ma la concessione di un 'potere' di obbedienza riconoscente di fronte al dono della terra di Palestina. L'ordinamento
proprio del popolo dell' alleanza con D-o è un insegnamento simile a
quello che il padre dà al figlio e che regola le relazioni in
famiglia.
L'ambiente di vita dei destinatari è quello contadino:
sono possidenti, liberi, che hanno schiavi e schiave.
I diretti destinatari non sono dunque i bambini, né le donne,
né gli schiavi.
Torah
sefer - libro) della Torah
Scriba - compila zione della Torah
Con
l' alleanza del Sinai D-o ha esplici tato il diritto e la
giustizia che sono la condizione
favorevole per la salvezza di tutto il popolo. Giustizia è custodire l'alleanza praticando
le sue istruzioni , la Torah ; ingiustizia o empieta', è il peccato, l' agire contro la Torah. ELEVAZIONE
RITUALE
La parola ebraica Torah significa
"Istruzione", "guida". Sono le
regole che stabiliscono la giusta relazione
con D-o .
La relazione di alleanza con D-o è anche relazione di alleanza
con il prossimo
I membri del popolo si considerano 'fratelli' : 'prossimo' è equivalente
di 'fratello', colui che vive all'interno della stessa comunità. La
Legge specifica la pratica del diritto e della giustizia nella
vita famigliare e sociale .
Trasgredire queste regole significa rifiutare D-o nella propria
storia e vivere in balìa dei nemici.Dt5,
32Badate dunque di fare come il Signore
vostro D-o vi ha comandato; non ve ne discostate né a destra
né a sinistra; 33camminate in tutto e per tutto per
la via che il Signore vostro D-o vi ha prescritta, perché viviate
e siate felici
//
e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il
possesso.
Dt6,6Questi
precetti che oggi ti dò,
ti stiano fissi nel cuore ;
8Te li legherai
alla mano come un segno
Dt6,7 li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
Dt
6,8-ti saranno come un pendaglio tra gli occhi
mezuzah
9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. E' mezuzah, la santificazione della casa e ricorda all'ebreo i suoi doveri quando esce e quando entra .
Sugli stipiti e sulle porte delle abitazioni delle famiglie ebraiche vengono murati o posti dei piccoli contenitori di brani della torah scritti a mano ( "Shema Yisroel" e "Vehaya" -Dt 6:4-9 e 11:13-21) con penna carta ed inchiostro sacro da un rabbino-scriba.
YAD, mano-
INDICATORE CHE EVITA AL LETTORE DI TOCCARE
IL TESTO SACRO E DIRIGE L' ATTENZIONE VERSO LA PAROLA
SACRA.
Lungo storia il popolo di Israele ha sempre più sviluppato
le sue leggi, per rispondere alle diverse esigenze che incontrava
nella sua vita sociale.
Ecco i principali contenuti sociali della legge di Israele,
che si trovano sparsi qua e là nei diversi libri della Bibbia.
1. ogni persona deve essere
garantita (Es 20, 13; Dt 5, 17; Es 21, 1621. 26-31; lv 19, 14; Dt 24,
7. 27, 18).
2. Ognuno deve essere
garantito contro la calunnia e la falsa testimonianza (Es 20, 16; Dt
5, 20; Es 23, 1-3; lv 19, 16; Dt 19, 15-21).
3. Nessuno
deve approffittarsi della donna avvalendosi dei suo stato subordinato
nella società (Es 21, 7-11.
20. 26-32; 22, 36-17; Dt 21, 10-14; 22, 1 3-30; 24, 1-5).
4. la punizione per la trasgressione
non deve essere eccessiva fino al punto di essere disumana per il colpevole (Dt 25, 1 -S).
5. Si deve onorare e salvaguardare
la dignità di ogni lsraelita e il suo diritto di essere libero e servo
di D-o (Es 21, 2. 5-6; Iv 25; Dt 15, 12-18).
6. Leredità di
ogni lsraelita nella terra promessa deve essere garantita (Iv 25; Nrn
25, 5-7; 36, 1-9; Dt 25, 5-10).
7. la proprietà personale deve essere garantita (Es 20, 15; Dt 5, 19; Es 21, 3336; 22,
1-15; 23, 4-5; Iv 19, 35-36; Dt 22, 1-4; 25, 13-15).
A 13 ANNI I RAGAZZI DIVENTANO BAR-MIZWAH CIOE'
FIGLI DELLA LEGGE. ESSI
ENTRANO A FAR PARTE PIENAMENTE DELLA COMUNITA' EREDITANDO
LE PROMESSE DIVINE ED I RELATIVI IMPEGNI DI GIUSTIZIA.
8. Ognuno
deve ricevere il frutto dei proprio lavoro (lv 19, 13; Dt 24, 14; 25,
4).
9. Ognuno
deve avere parte dei frutti della terra (Es 23, 1 0-1 1; Iv 19, 9-1
0; 23, 22; 25, 3-55; Dt 14, 28-29; 24, 19-2 1).
10. Ognuno,
dal più umile servo e dallo
straniero residente, deve partecipare al riposo settimanale dei Sabato
di D-o (Es 20, 8-1 1; Dt 5, 12-15; Es 23, 12).
11. Non
si deve violare il vincolo matrimoniale (Es 20, 14; Dt 5, 18; vedi
anche Lv 18, 6-23; 20, 10-2 1; Dt 22, 13-30).
12. Nessuno,
per quanto inabile, povero o senza potere, deve essere oppresso e sfruttato (Es 22, 21-27; Iv 19, 14. 33-34; 25, 35-36; Dt 23, 19; 24, 6. 12-15.
17; 27, 18).
13. Ognuno
deve avere libero accesso ai tribunali e deve essergli permesso un
processo equo (Es 23, 6. 8; Iv 19, 15; Dt 1, 17; 10, 17-18; 16, 18-20;
17, 8-13; 21, 15-21; 27, 16).
14. Deve essere onorato il
posto dato da D-o a ogni persona nell'ordine sociale (Es 20, 12;
Dt 5, 16; Es 21, 15. 17; 22, 28; Iv 19, 3. 32; 20, 9; Dt 17, 8-13;
21, 1521; 27, 16).
15. Nessuno
deve essere al di sopra della legge, nemmeno il re (Dt 17, 18-20).
16. la preoccupazione per il bene altrui
deve essere estesa al mondo animale (Es 23, 5. 1 1; Iv 25, 7; Dt 22,
4. 6-7; 25, 4). Tutta la persona e tutta la vita va santificata cioè separata da
cio' che la rende impura ( indegna di stare alla presenza
di D-o nella liturgia).
I sacerdoti ( cohen) sono coloro che hanno il mandato di purificare ritualmente
il popolo.
I rabbini ( i maestri della Torah) hanno il mandato di decidere sul puro (KASHER) e sull'impuro in base alla Torah.
Le MIZVOT cioè le osservanze religiose sono 613, di
cui 284 positive (le ossa del corpo umano) e 365 negative (i giorni
dell'anno solare).
Persino la cucina va santificata: è la KASHERUT, l'alimentazione KASHER, pura, che santifica la mensa e percio' il corpo , la persona.
L'esodoIsraele lascia il Sinai e guidato da D-o e si incammina verso la Palestina.
E' il viaggio nel deserto.
Eso 23,20 Ecco, io mando un angelo davanti
a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che
ho preparato(La Palestina)...25 Voi
servirete al Signore, vostro D-o. Egli benedirà il tuo pane e
la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia.26 Non vi sarà nel tuo
paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero
completo dei tuoi giorni.
La presenza
del Signore in mezzo al popolo è pubblica, manifesta e permanente: abita con il suo popolo, lo nutre e lo guida, si rende incontrabile da tutti
come una persona, parla per bocca di Mosè.
Una nube luminosa (
la " Dimora o Presenza" che poi "entrerà" nel Tempio di Gerusalemme
) guida il popolo attraverso il Mar Rosso: è la stessa che
splendeva sul Sinai . E' la Gloria di D-o ( peso, importanza, potenza manifesta nel mondo) ,
la sua presenza attiva in mezzo al popolo.
Egli rimane tuttavia ineffabile, invisibile, inimmaginabile, santo,
trascendente.
Di giorno essa splendeva
sopra l'Arca dell'Alleanza (cassa che conteneva le tavole di pietra
delle Leggi ) e guidava il popolo nel cammino verso la Palestina,
attraverso il Deserto. Di notte l'arca veniva posta in una tenda
, la Tenda del Convegno, a un Tempio " portatile".
D-o stesso aveva dato le istruzioni per costruirla.
Nel santuario era deposta l'arca
dell'allenza cioè la cassa con cui si portavano le tavole di
pietra su cui erano scritte le istruzioni divine.
D-o si manifestava sopra la cassetta,
in mezzo a due cherubini, come una nube luminosa.
Alcuni templi isolati erano stati eretti nel Sinai, in particolare a Serabit
el Kadim e a Timna, nel Negheb, e mostravano un marcato influsso egiziano.
Antecedenti culturali specifici relativi ad altari portatili, montati
su pali e rivestiti con leggere lamiere d'oro, si possono ritrovare nell'antico
Egitto per la prima volta nell'Antico Impero (2.800-2.250 a.C.), ma sono
stati particolarmente numerosi nella XVIII e XIX dinastia (1570-1180).
Il miglior esempio viene dalla favolosa tomba di Tutankamon
(ca. 1350). I confronti dei dettagli della costruzione
nel testo di Es 25-40 con le strutture, gli altari, i pali,
i rivestimenti, le coperture di tessuto drappeggiato, le rosette
dorate e le figure alate protettivo dei santuario di Tutankamon sono istruttivi.
Il periodo, la tarda età dei Bronzo, è equivalente in tutti i sistemi
di datazione all'era di Mosè e dell'esodo. Es33, 8Mosè a ogni tappa prendeva
la tenda e la piantava fuori dell`accampamento, ad una certa distanza
dall`accampamento, e l`aveva chiamata tenda del convegno; appunto
a questa tenda del convegno, posta fuori dell`accampamento, si recava
chiunque volesse consultare il Signore.
8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava
in piedi, stando ciascuno all`ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè,
finché fosse entrato nella tenda.
9Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna
di nube e restava all`ingresso della tenda. Allora il Signore parlava
con Mosè. 10Tutto il popolo vedeva la colonna di nube,
che stava all`ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano
ciascuno all`ingresso della propria tenda
.
11Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo
parla con un altro.
Le nuove osservanze religiose insegnate da Mosè nel deserto riguardavano
i riti relativi al santuario, ed accentuavano il senso di separazione,
purità ed unicità di Israele sotto la signoria di D-O.
Il desertoDt1,31 nel deserto, dove hai visto come
il Signore tuo D-o ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio,
per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati qui.
Il viaggio nel deserto dovrebbe durare poche settimane, in realtà
D-o che guida il popolo dal suo " trono", l' arca
dell' alleanza, lo "porta in giro" per il deserto per 40 anni ( una generazione).
Nm14, 21 per la mia vita, com`è vero che
tutta la terra sarà piena della gloria del Signore, 22tutti quegli
uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi compiuti da me
in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova già dieci
volte e non hanno obbedito alla mia voce, 23 certo non vedranno il
paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno
di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà;
Quelli che non hanno seguito le istruzioni divine non entrano in
Palestina, nella "vita di D-o con il suo popolo".Essi avevano rotto l'alleanza invocando altre divinità (
episodio del torello d'oro) e meritavano la morte. Solo
la generazione successiva, guidata da Giosuè entrerà nella Palestina.
Dt 1,35Nessuno degli uomini
di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di
dare ai vostri padri .
Anche Mosè - che in una occasione aveva dubitato della parola datagli da D-o - viene punito e non entra in Palestina.