L'ermetismo kremmerziano (magìa terapeutica , sessuale, cerimoniale)credits : ENCICLOPEDIA DELLE RELIGIONI IN ITALIA-
a cura di MASSIMO INTROVIGNE-CESNUR-LDC e http://www.martinismo.eu
" .. La tradizione martinista napoletana è all'origine
di una tradizione ermetica a simbologia «egizia» tutta italiana ma
diffusa anche all'estero.In questo ambiente si formano e operano, fra
gli altri, Orazio De Attellis (1774-1850, di cui Giuliano Kremmerz parlerà
come del «ben noto ermetista del cominciamento del XIX secolo»), Giustiniano
Lebano (1832-1910) - a sua volta allievo di Domenico Bocchini (1775-1840)
-, Nicola Giuseppe Spedalieri (1812-1898) e Pasquale de Servis («lzar»,
1818-1893)
Ogni Fratellanza di Miriam o gruppo di ambiente kremmerziano
rivendica di avere ricevuto la sua eternità da un «Ordine Egizio»
o «Loggia Egizia»: quali di queste organizzazioni esistano
davvero è spesso però difficile da accertare. Dichiaratamente la Fratellanza di Miriam nasce sotto la protezione di
un Grande Oriente Egiziano, emanazione di quell'Ordine
Egizio che continuava la tradizione «egizia» del martinismo napoletano
(vedi
Martinismo
) e di cui erano esponenti, come si è visto
e fra gli altri, Lebano e Caetani (così come lo era stato de Servis).
L' intreccio fra Ordine Egizio (martinismo) e Fratellanza di Miriam ( kremmerziani) non è facile da districare (e diventerà più complicato
dopo la morte di Kremmerz e gli scismi).
Peraltro, approfondimenti - anche storici - prodotti di recente tendono
a dipanare la matassa riconducendo la nascita dell'Ordine Osirideo
Egizio (nome con il quale, fra i tanti, è diventato noto nel
milieu kremmerziano del XX secolo) al giugno 1863, quando alcuni affiliati
alla loggia massonica Sebezia (di cui Giustiniano Lebano è Primo Sorvegliante),
interessati a ridare vita e tono al rito massonico di Memphis e Misraim,
fondano il Grande Oriente Egizio Scala di Napoli che - dopo alterne
vicende - è risvegliato nel 1869 dallo stesso Lebano.
Giustiniano Lebano, dopo un passato anti-borbonico
e risorgimentale, con soggiorni a Torino e a Parigi, riceve nomine e
prebende dal nuovo governo unitario. Dignitario della massoneria «ufficiale»
del Grande Oriente, della Società Teosofica, ha contribuito a
innestare nel sistema dottrinale di Brunelli (Martinismo)
accenni (anche operativi) della tradizione italica di Giuliano
Kremmerz, che è stato inoltre Gran Maestro di
una Rosa Croce D'Oro Italiana.
Giustiniano Lebano, dedito ai riti massonici «egiziani» (come martinista
n.d.r.), perde quattro figli in due successive epidemie di colera del
1867 e 1884, che spingono al suicidio la moglie. Lebano si convince
che l'odiata malattia non è affatto colera, come credono «medici, mediconzoli
e medicastrelli», ma un altro morbo chiamato «ociphon-sincope», sbucato
dalle «avernee regioni» per tormentare gli europei; nelle successive
edizioni della sua opera sul tema (più volte ristampata: cfr. Del morbo
oscuro chiamato da Areteo ociphon-sincope, impropriamente creduto dagli
Europei cholera-morbus, A. Tocco & C., Napoli ) si spinge oltre
e attribuisce la responsabilità della diffusione della malattia a «Maghi
e Sacerdoti chinesi» che dovranno essere combattuti con armi ugualmente
magiche.
Lebano, tuttavia, non si occupa soltanto del colera. Mentre raccoglie
un'ampia biblioteca e riceve esoteristi di tutta Europa, pubblica diverse
opere di argomento religioso.
In una lettera dei 25 ottobre 1910 alla
rivista esoterica Commentarium un personaggio che si firma «Ottaviano»
invita i lettori interessati agli argomenti iniziatici a leggere il
volume di Lebano Dell'Inferno (Stabilimento Tipografico Enrico Prisco,
Torre Annunziata 1899).
Sembra assai probabile, quando non certo - secondo
vari studiosi -, che «Ottaviano» sia Leone Caetani (1869-1935), principe
di Trano e dal 1917, alla morte del padre, duca di Sermoneta. Islamista
e orientalista, Caetani è stato eletto deputato a Roma nel 1909 sedendo
nei banchi della sinistra.
Le idee di Caetani emergono in un volume del 1911, La crisi morale dell'ora presente: «religione, modernismo e democrazia,
in cui vede emergere una «rivoluzione spirituale» di
cui «il movimento modernista e il movimento democratico-cristiano
sono le manifestazioni più conosciute, ma non le più importanti»; esse preludono infatti a «una fede religiosa
nuova e laica che sostituisca il vuoto lasciato dalle chiese stabilite»,
una «religione dell'avvenire [che] non sarà altra
cosa che la democrazia, intesa non come semplice dottrina e sistema
politico ma come affermazione e manifestazione dell'immanenza del divino
nel corso eterno della vita dell'umanità. C'è qui, evidentemente, un
vero messianesimo ... ».
Il cristianesimo è definito culto che viene dall'Oriente «incompatibile
con la coscienza occidentale»: ma qualche nota criptica lascia
intendere che il volume non è che di «natura popolare» e nasconde verità
più profonde (ibid., pp. 26-43; 54-59).
Il segreto più profondo - di cui scrive «Ottaviano» nella citata lettera
al Commentarium - sta nella «iniziazione, la gnosi, il segreto alchemico»
che «sono lo stesso serpente che il cristianesimo ha sempre combattuto».«Gesù Cristo stesso [ ... ] non è un iniziato»; «e se posteriormente
nella liturgia cattolica entrarono a farvi parte elementi di origine
iniziatica (la comunione, la messa, l'olio santo), si dovette la riforma
a svariati tentativi di conquistare le chiese da parte di iniziati isolati».
«Ottaviano», sotto lo pseudonimo, svela la «religione dell'avvenire» che il deputato socialista Leone Caetani lasciava soltanto intendere,
quando scrive:
«Non sono che pagano e ammiratore
del paganesimo e divido il mondo in volgo e sapienti; i sapienti di
questo poco [che sanno] se ne servono per difendersi dal volgo, che
i miei antenati simboleggiavano nel cane e lo pingevano alla catena
sul vestibolo della domusfamiliae con la nota scritta: Cave canem; cane
perché latra, addenta e lacera».
Deluso dal fascismo che - anziché
ripudiare il cristianesimo - viene a patti con il Vaticano, Leone Caetani
emigra in Canada, dove muore nel 1935.
Caetani - nelle vesti di «Ottaviano» - rimanda a Lebano, mostrando come
l'ambiente ermetico paganeggiante romano e quello di Napoli siano entrati
in contatto: in effetti Caetani e Lebano fanno parte di uno stesso Ordine
Egizio insieme a Pasquale de Servis.
Kremmerz ovvero Ciro Formisano De Servis, alla fine del XX secolo
, abita a Portici in una casetta addossata alla chiesa parrocchiale
del paese, dove vive anche Ciro Formisano (1861- 1930), figlio della
proprietaria della casa e noto alla storia dell'esoterismo con il nome
di Giuliano Kremmerz (o Kremm-Erz).
Attraverso questo contatto, il giovane
Formisano - che era stato professore di storia e geografia nel ginnasio
di Alvito (Caserta) e che sarà in seguito titolare di un laboratorio
di fotoincisione e giornalista al Mattino di Napoli - entra in rapporti
con Lebano e anche con Leone Caetani.
Negli anni fra il 1888 e il 1893
Formisano sparisce da Portici, soggiornando secondo alcuni in Sudamerica,
secondo altri pìù semplicemente in Francia.
Giuliano Kremmerz
Cominciano qui a intrecciarsi la vita di Ciro Formisano e la leggenda
di Giuliano Kremmerz che, tornato a Portici, nel 1894 vede
morire de Servis in casa sua.
Nel 1897 Formisano - ormai Kremmerz -
inizia la pubblicazione della rivista Il Mondo Secreto, che sarà seguita
dal bollettino La Medicina Ermetica (18991900); dopo vari scritti -
fra cui La Porta Ermetica, completata fra il 1904 e il 1905 -, negli
anni 1910-1911 fa uscire a Bari una nuova rivista, Commentarium.
Mentre
i suoi discepoli italiani sì raccolgono soprattutto a Bari e a Roma,
Kremmerz si trasferisce a Ventimiglia (1907-1909), quindi a Camogli
e infine a Beausoleil, sulla Costa Azzurra, dove rimane fino alla morte,
che lo coglie il 7 maggio 1930.
Si parla anche - già prima del soggiorno
francese - di ulteriori viaggi in America, che non sembrano documentati;
e Paneddotica vuole la sua parte quando conoscenti e discepoli raccontano
delle continue discussioni con la moglie, gelosissima e poco incline
all'ermetismo, e delle vincite ottenute con tecniche magiche nella casa
da gioco di Montecarlo.
Kremmerz fonda accademie miriamiche a Napoli, a Bari (chiamata in seguito
Accademia Pitagora) e a Roma (dove prende poi il nome di Circolo Virgiliano).
Nel 1909 è approvata la «Pragmatica Fondamentale» che avrebbe dovuto regolare le attività della Miriam, di cui, qualche
anno dopo, è nominato segretario generale Domenico Lombardi («Benno»,+
1951), e la cui organizzazione prevede una divisione degli iscritti
in un circolo esterno (novizi praticanti e anziani) e un circolo interno
(discepoli integrali, terapeuti, maestri ermetisti, Collegio degli Operanti).
Una circolare del 29 giugno 1914 - molto nota negli ambienti miriamici
- indirizzata al maestro dell'Accademia Pitagora di Bari (Giacomo Borracci,
«Caetel», + 1943) detta già le provvidenze di Kremmerz «perché la Fratellanza
non si disperda» e mostra le difficoltà in cui la Miriam si dibatte,
fra aperture «terapeutiche» ed esoterismo.
Le lettere dell'ultimo periodo di Kremmerz dalla Francia ai discepoli
italiani mostrano una crescente preoccupazione, e talora un senso di
delusione e di stanchezza. Alla sua morte gli allievi si dividono, e
alcuni fra essi rivendicano un contatto privilegiato con il Grande Oriente
Egiziano ovvero direttamente con l'Ordine Egizio, tanto da far sembrare
che anche quest'ultimo sia diviso o vi siano tanti ordini egizi quanti
sono i pretendenti alla regolarità miriamica.
Morto Kremmerz, segretario generale della Miriam rimane Domenico Lombardi,
mentre a Napoli Vincenzo Manzi, preside della locale accademia, si proclama
successore del maestro defunto, dando origine a un lungo scisma.
L'attività
di Lombardi è estremamente ridotta fino agli anni 1946-1947, quando
egli tenta di riunificare i gruppi kremmerziani sotto la sua guida come
«Delegato Generale», adducendo un contatto sui «piani sottili» con i
«capi segreti» dell'Ordine Egizio e nominando nuovo segretario generale
Alfonso Del Guercio di Firenze.
Nel frattempo - con difficoltà nel periodo
fascista, a causa dell' assimilazione della Miriam alla massoneria, con conseguente
applicazione delle leggi contro le società segrete - si erano mantenuti
a Bari la Accademia Pitagora (fino alla morte di Borracci) e a Roma
il Circolo Virgiliano diretto da un altro pugliese, il dottore Giovanni
Bonabitacola (+ 1945), venuto come medico da San Severo (Foggia) a Roma
rilevando precedenti dirigenti.
Nel 1948 una parte dei membri dell'Accademia
Pitagora di Bari (fra i quali il dottor Donato De Cristo - «Harahel»
1899-1995 -, e la moglie Chiara Pascazio, «Miahel») aderiscono alla
Delegazione.
A Roma invece Pietro Suglia, che aveva ricevuto la successione
di Bonabitacola alla guida del Circolo Virgiliano, non aderisce alla
Delegazione di Benno ritenendo inesistente il suo mandato «astrale»
e ritenendosi in diretto contatto con l'Ordine Egizio ; il circolo
è quindi ereditato da un discepolo diretto di Kremmerz, Vinci Verginelli (+ 1987), che si dedica particolarmente a sviluppare la parte «terapeutica».
Al di fuori della Delegazione rimane anche un altro discepolo diretto
di Kremmerz (il quale pure considerava bizzarri certi suoi atteggiamenti
e dottrine), il conte Libero Ricciardelli («Marco Daffi»,+1970) che
- rivendicando all'inizio un contatto con un centro «egizio» del Canada
(dove, come si ricorderà, si era trasferito Leone Caetani) - elabora
una serie di iniziative personali (Gruppo Faraonico, fondato nel 1932
e ripreso nel 1953, Catena di Hamzur o di Andromeda dal 1956 al 1962,
Anello Pleiadico dal 1962) con l'aiuto di amici di Bari e di Genova,
che attirano peraltro un numero limitato di seguaci.
Negli ultimi anni
della sua vita Marco Daffi comunica una serie di rituali egizi a «Giammaria»
(Gonella), il quale se ne serve per la nuova iniziativa del Corpo dei
Pari (nato nel 1960-1961 e concluso dopo dodici anni, cui Daffi rimane
peraltro estraneo), che già alla fine degli anni 1960 suscita la curiosità
della stampa e del pubblico genovese affiggendo manifesti sullo stile
di quelli rosacrociani apparsi nel Seicento a Parigi.
Per quanto riguarda,
invece, la cosiddetta Delegazione Generale di Lombardi, nel 1949 egli
rompe con il segretario generale Alfonso Del Guercio di Firenze (secondo
alcune fonti, per un disaccordo sulle possibili influenze massoniche
nell'ermetismo kremmerziano non gradite da Del Guercio, da parte sua
fieramente antimassonico).
A Del Guercio si attribuisce, senza prove
certe, anche il programma, datato 5 agosto 1944, di impronta anche politica
conservatrice e anticomunista, di un «Ordine del Mantos» firmato «A.CI.G.»
e «Rosar» (questultimo un nome recentemente ripreso da Anna Maria Piscitelli
per indicare il Delegato Generale cui farebbe capo la S.P.H.C.I. Fr+Tm+
di Miriam).
Villa Lebano
Lombardi comincia ad avvalersi della collaborazione di Mario
Parascandalo («Hahajah», + 1954) dapprima come «capo della segreteria
particolare» della Delegazione, quindi dal 21 gennaio 1950 come «procuratore»
per il prosieguo delle attività miriamiche, dopo le dimissioni di Lombardi,
precedenti di alcuni mesi alla sua morte avvenuta nel 1951.
«Hahajah»
è una figura chiave nella storia di questa tradizione: nel 1945 fonda
a Roma la loggia massonica ANKH insieme ad Augusto Lista, Arduino Anglisani
(«Ardang» nella loggia e «Hariel» nelle attività miriamiche) e Carlo
Coraggia («Lehaiah»).
Anglisani a sua volta rompe con Parascandalo nel
1950 insieme con i vecchi compagni della loggia ANKH. Nello stesso anno
Parascandalo, con l'approvazione di Lombardi, investe Donato De Cristo
del mandato di ricostruire i circoli esterni della Miriam.
Senonché,
dopo la morte di Lombardi e l'avvento di De Cristo, Parascandalo riprende
i rapporti con gli amici della loggia ANKH e partecipa - peraltro
già malato e prossimo a morire - alla costituzione di un nuovo centro
dedito a rivitalizzare l'Ordine Osirideo Egizio (e, in posizione a questo
subordinata, anche la Fratellanza di Myriam, scritta, in questo caso,
con la «Y»), noto con il nome assunto dal suo «schermo» con il mondo
«profano», C.E.U.R. (Casa Editrice Universale di Roma).
Questo centro
emerge come il più vivace nella diffusione in Italia e all'estero sia
discreta di dottrine «osiridee», sia pubblica di dottrine «isiache»
e terapeutiche, in particolare attraverso la pubblicazione delle opere
di Kremmerz.
La Delegazione Generale di De Cristo (che dirige l'Accademia
Pitagora di Bari, non senza dissensi nello stesso capoluogo pugliese)
continua in questi anni a considerarsi sola detentrice dell'ortodossia
e della continuità miriamica, ma non riesce a controllare una proliferazione
di gruppi autonomi a Milano, in Toscana, a Napoli (dove si era sempre
mantenuta una tradizione indipendente).
Morto De Cristo nel 1985, l' Accademia di Pitagora conosce varie traversie, finché il 18 agosto 1988, tramite il procuratore
autorizzato Anna Maria Piscitelli («lah-Hel», che vanta «regolare mandato»,
evidentemente, anche da un ennesimo «Ordine Egizio»), una Delegazione
Generale destinata a rimanere occulta nomina come «Segretario Generale»
della Fratellanza l'allora marito di Anna Maria Piscitelli, Raffaele
Lo Buono («Imamiah»).
Il nuovo impulso dato alla Fratellanza dalla guida
di Anna Maria Piscitelli - a partire dal 1986 -produce l' apertura,
nel 1989, di un'Accademia Etruria a Lucca (in seguito chiusa), e all'inizio
degli anni 1990 Raffaele Lo Buono è allontanato dalla Fratellanza.
A partire dal 1995, il gruppo guidato dalla Piscitelli organizza una
serie di seminari tematici denominati Progetto Elissa, sfociati fra
l'altro nella pubblicazione di vari volumi; in generale, pare potersi
rinvenire in queste pubblicazioni una maggiore apertura a tematiche
NewAge e a un dibattito interno sul femminile e sulla matriarchia.
Dal
1999 questo gruppo ha comunque ripreso un'attività pubblicistica e di
manifestazioni pubbliche legate alla presentazione della vita e dell'opera
di Giuliano Kremmerz.
Il lavoro magico-teurgico dei kremmerziani
Nel 1896 (secondo altri già qualche anno prima) Kremmerz aveva posto
le basi per la fondazione della Fr+Thi+ (Fratellanza o Fraternità -
Terapeutica Magica) di Miriam (o Myriam), che esce allo scoperto con
una circolare del 26 dicembre 1898 dove si dichiara di restaurare una
«fratellanza spiritualista magica [ ... ] ad esempio delle antichissime
sacerdotali isiache egiziane, di cui più recente e nota imitazione è
la Rosa+Croce».
La circolare è chiara: la Fratellanza non deve occuparsi che di medicina
ermetica, di terapeutica magica, di guarire o alleviare le sofferenze
e le malattie.
Secondo la «Pragmatica Fondamentale» della scuola (una sorta di statuto
generale che ne regola la vita e gli atti), del 1909 -gli scopi dichiarati
della Fratellanza sono:
«Lo studio delle scienze che si occupano dei poteri non ancora ben conosciuti
dell'organismo umano, l' animismo, l'attività mentale,
la chiaroveggenza, (visione di fenomeni distanti nello spazio e nel tempo
- vedi: Parapsicologia), la pre-visione, la telepatia e tutti i fenomeni supernormali e spirituali. , l' invenzione sui documenti classici, opere, memorie, scienze alchimiche
e magiche, religioni, riti, tradizioni popolari, mitologie delle verità
occultate dagli antichi o per ostruzionismo religioso o per regola settaria ; l' affratellamento di tutti gli studiosi di buona volontà e l'allenamento alle pratiche per conquistare possibili attività dell'organismo
mentale e psicofisico tali da spiegare col proprio controllo gli effetti
e i fenomeni non comuni, l'applicazione di queste forze alla medicina, alla terapeutica e alla psicurgia e taumaturgia».
Le attività del gruppo che viene allo scoperto con Kremmerz si svolgono
su due piani diversi.
Da una parte c'è la terapeutica,
attività «isiaca» di guaritori (che vanta i suoi risultati
documentati), cui si confina la Miriam e che attira anche persone interessate
soltanto a questo aspetto e non troppo desiderose di andare oltre.
Tuttavia,
la terapeutica della Miriam presuppone una visione del mondo e dell'uomo
che spiega perché le «catene» di associati possono ottenere effetti
magico-magnetici (e quindi curativi). La Miriam prospetta uno scambio
fra il magnetismo degli uomini e quello della Terra (che le «catene»
sfruttano) fondato sui quattro elementi cui corrispondono i quattro
corpi: saturniano (fisico), lunare (eterico), mercuriale (anima), solare
(spirito).
Quanto più l'uomo si innalza, tanto più sarà capace anche
di curare e guarire le malattie.
Miriam (Maria) è l'Iside, l'anima umana perfetta che concepisce il
Kristos , ma è anche la «Minerva
medica» che guarisce. E non vi è dubbio che di guarigioni, effettivamente,
si occupi la Miriam,
secondo un principio fondamentale di «medicina
ermetica» in base al quale «lo spirito umano che è divino non sente
il dolore che in ragione della sua involuzione nella materia»: «rendi
indipendente lo spirito dal corpo e il corpo rifiorirà».
Questa tecnica - non priva di contatti con il New Thought e anche con
la Christian Science (cui infatti Kremmerz si è interessato, pure ultimamente
non condividendone le tesi fondamentali) - riposa (ancora una volta)
sul magnetismo
di Mesmer (vedi
Spiritismo
): parla di «azione magnetica
diretta sul malato», e anche «passi, magnetizzando la parte ammalata».
Ma Kremmerz, sempre nella citata circolare del 26 dicembre 1898, va
oltre il comune magnetismo dei guaritori e rivela che «ogni infermità è prodotta da uno spirito malvagio»: «lo spirito del
male sottrae il fluido buono: voi, magnetizzando, lo sostituite» (e,
aggiunge, potrete anche chiamare al vostro soccorso geni e spiriti benigni ).
Si comprende così perché il fratello di Miriam non debba mai «procedere
a magnetizzazione di infermo senza recitare le preghiere di rito» e senza tutta una complessa evocazione di angeli, demoni e dèi antichi; ( Teurgìa
praticata dagli Egizi-n.d.r.) ;
mentre Kremmerz - come «Ottaviano» - pur
parlando spesso del Cristo ha poca simpatia per il cristianesimo e lo
definisce «peste di origine orientale».
(Ritornano i temi martinisti
da cui proviene il'Ordine n.d.r.)
A un livello più esoterico ancora, l'uomo che si innalza verso il mondo
solare raggiunge gli scopi di - una magia
«osiridea» non più «isiaca».
Se dagli scritti pubblici di Kremmerz
si passa al Corpus PhiIosophorum totíus magiaea circolazione più che
discreta fino a quando, negli anni 1988-1989, è stato reso pubblico,
insieme con una serie di istruzioni riservate di una delle organizzazioni
che hanno voluto denominarsi Ordine Egizio (quella legata alla C.E.U.R.),
dal milanese Gruppo Prometeo di Paolo Fogagnolo - si scopre rapidamente
come - la pratica
kreminerziana dei «talismani» magici, buoni per diversi scopi
e occasioni, si colleghi a una più complessa magia di stampo ermetico che arriverebbe fino alle - «sostituzioni
di anime fatte magicamente» («magia avatarica») e alla «pratica del separando» dell'elemento
solare dell'uomo dagli elementi fisico, mentale, astrale per
costruire
internamente alla persona un corpo di gloria immortale ». E' la Miriam che partorisce il Kristos e di che cosa
questo ultimamente significhi - benché in modo sibillino - è data più
di una traccia nelle pubblicazioni «terapeutiche», pure relativamente
accessibili ai profani, di Kremmerz.
E' per questa ragione che - nella
famosa lettera del 1910 - «Ottaviano» prende congedo dalla rivista Commentaríum (e da Kremmerz) accusandolo, in sostanza, di avere imprudentemente divulgato
segreti ermetici ai profani.
Qui, tuttavia, si apre un problema interpretativo e storico che non
può dirsi, a oggi, risolto: queste due pratiche - la magia avatarica e il separando - risalgono a Kremmerz e ai suoi maestri? Alcuni lo affermano,
altri lo negano, sostenendo che derivano piuttosto da persone che hanno
falsamente affermato di avere ricevuto questi insegnamenti da Kremmerz,
o ancora da sviluppi successivi alla morte del maestro.
La magìa avataricaLa magia
«avatarica » (nell'interpretazione
che, con le cautele premesse, presentiamo) è un insieme di tecniche
nelle quali «in un corpo vivente e intelligente si stacca l'anima e
si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui
precedentemente si sia allontanata l'anima», che potrà essere
sostituita anche con l'anima «di un genio o di un eroe o nume».
Il Separando Il vertice della magia «osiridea» consiste tuttavia, appunto, nella
pratica del separando, una operazione alchemica interna o di trasmutazione
in cui l'elemento «solare» (Osirideo) dell'uomo è progressivamente separato dagli elementi fisico, astrale e mentale (Isiaco).
La chiave di questa alchimia - il cui risultato dovrebbe essere la creazione di un corpo di gloria che garantisce l'immortalità e la sua esperienza già
in questa vita (salvo a discutere se si tratti di liberarsi «verticalmente»
dalle reincarnazioni o continuarle lungo una linea «orizzontale» ma
controllata) - è una forma di alchimia sessuale che non va peraltro
confusa con altre diffuse in scuole diverse.
La quinta proposizione dell'antica Tavola di Smeraldo («Tu separerai
la Terra dal fuoco») è chiosata in termini criptici (ma con la nota
«Intelligenti pauca!») su Commentarium nel 1910 (anno I, n. 8-910);
i discepoli diventano piu espliciti sulla rivista della Miriam, Ibis,
nel 1950 (anno I n. 5, pp. 29-32) e parlano di «un serpente di soffiato ( vetro n.d.r.) di Murano che si incurva circolarmente su se stesso (il serpente che
si mangia la coda degli alchimisti ), da utilizzare come alambicco alchemico destinato a operazioni nelle quali si usano l'ortosvodum (inutile che
i latinisti si immischino in questo arcaismo) » e «due diverse essenze
provenienti da piante della Repubblica Argentina: una di colore rosso
fiammante e un'altra di colore bianco latte».
Leggendo le note preparate
da un gruppo che in passato si è definito Ordine Osirideo Egizio , diventa
evidente - come mostrato da Massimo Introvigne ne Il cappello del mago (SugarCo, Carnago [Varese], pp. 303-304) già nel 1990 - come il riferimento
alla «Repubblica Argentina» è alla luna (l'«astro d'argento»), cui corrispondono
le due «piante»:
-«rossa» (il sangue
mestruale della donna)
-e «bianca» (il
seme maschile);
-quanto all'«ortosvodurn»
si tratta del fermento animale il cui uso è tipico delle scuole di questa
tradizione.
Nelle istruzioni rese pubbliche dal Gruppo Prometeo nel 1988-1989 (e
in quelle successivamente pubblicate o che continuano a circolare in
ambienti che si dicono osiridei) la tecnica è descritta in modo dettagliato
e comprende
-preparazioni,
-diete e digiuni (con l'uso anche di purghe),
-scelta attenta
dei periodi secondo cieli astrologico-lunari
-e «novenari» (digiuni
rituali di nove giorni, durante i quali occorre osservare una castità
completa)
che precedono
l'«operazione».
Non tutti i gruppi che in qualche modo si richiamano alla «scienza
dei magi» kremmerziana si dedicano anche alle pratiche «interne»
e «osiridee»; alcuni non si interessano che agli aspetti di guarigione,
e altri accettano la visione del mondo e dell'uomo del Corpus Philosophorum
totius magiae (di cui nel frattempo sono state pubblicate versioni più
ampie degli originari tre volumi editi sul finire degli anni 1980, posto
che l'edizione normativa dovrebbe constare di sette volumi) senza condividerne
(o metterne in pratica) le tecniche.
I documenti oggi più spesso in uso prevedono tre gradi o «maestrati»,
un Grande Arcano o Secretum Secretorum.
- Il primo
grado consiste per l'uomo in una pratica ciclica di ingestione
del seme (peraltro diversa da quella dell'O.T.O. di Aleister Crowley),
ottenuto con un atto di magia autosessuale, con alcune ore di digiuno
totale prima e dopo l'«operazione».
Il ciclo corto più usato consta di quaranta operazioni, una ogni nove
giorni: rispettando i «novenari» si tratta di circa dodici mesi di operatività.
Nella pratica femminile si sostituisce al seme la secrezione della donna
ottenuta in fase mestruale mediante un atto autosessuale e consumata
in dose «omeopatica» mediante un'ostia che dovrà essere inserita e imbibita
nel corpo e quindi ingerita.
nota redazionale
E' evidente a tutti come le pratiche kremmerziane
siano una forma di satanismo : la costruzione di un corpo di gloria attraverso l'ingestione di un'ostia imbevuta di amalgama magico
e l'evocazione (teurgica ) di demoni per averne un
principio immortale
è la scimmiottatura della comunione cristiana in versione demoniaca!
Di fatto queste pratiche sono diventate oggi il nucleo delle Messe
Nere del Satanismo occultista contemporaneo.
La bevanda magica , o miscuglio di origine sessuale viene chiamata amrita e il demone evocato per dar vita al corpo di gloria è satana!
Per la donna il ciclo più usato consta
di quaranta operazioni compiute una ogni nove giorni (dodici mesi).
Queste «coobazioni» sono preparatorie a una fase successiva in cui il
seme dell'uomo o la secrezione della donna ottenuta in fase mestruale
andranno aggiunti a un ulteriore fermento di origine animale, a seconda
delle varie correnti diversamente identificato, e quindi ingeriti, all'interno
di una ciclicità di digiuni, pratiche e pasti leggeri che insiste ancora
sui numeri nove, sei, tre e uno.
Chiuso - e non si tratta, come si è visto, di cosa semplice né breve
- il maestrato di primo grado, l'attività prosegue nel
- secondo
grado, dove l'amalgama alchemico è ottenuto non più soltanto
con l'elemento maschile o femminile da soli, ma mescolandoli insieme
e unendo il fermento. Alcune scuole kremmerziane ritengono di abbreviare la via dei cicli
utilizzando quello che chiamano «alcaest», cioè una miscela che aggiunge
al fermento anche aceto e sale (alcaest, secondo questa interpretazione
un po'semplice, equivarrebbe ad «acet» più «sal»).
L'itinerario, in ogni caso, non è finito: esiste ...
- un terzo
maestrato, una pratica di coppia, in cui l'amalgama filosofale (elemento maschile più elemento femminile più fermento) è «cotto» attraverso
i tre passaggi denominati «mercurio al nero», «mercurio al bianco» e
«mercurio al rosso» (tre atti diversi di magia eterosessuale di coppia:
uno di sodomia, uno senza emissione del seme e uno in fase mestruale).
Infine si otterrà un nuovo «amalgama filosofale» che, ingerito, dovrebbe
creare l'«araba fenice» e corrispondere alla vera «pietra filosofale».
Quanto poi alla trasmutazione alchemica del metallo in oro, si tratta
dell'
- ultima
fase o «Grande Arcano» o Secretum Secretorum: una serie di
cinque «ritiri al buio» ciascuno di sette giorni con un numero decrescente
di operazioni (nove, sei, tre, una e infine nessuna, sostituita da esercizi
magico-respiratori) dove si ritorna alle «coobazioni» di un solo elemento
(maschile o femminile) cui si aggiunge il fermento.
In questo caso,
infatti, è la «deprivazione sensoriale» che deriva dal ritiro al buio
a favorire il successo dell'operazione.
Qual è, si chiederà, lo scopo di tutto questo?
Per intendere il significato delle pratiche «osiridee» (di cui abbiamo
presentato una delle versioni liberamente tratte da vari gruppi - senza
garanzie, ripetiamolo ancora una volta, quanto alla loro origine - dalla
operatività kremmerziana) si deve tornare a tenere conto di tutta l'antropologia
e la cosmologia della scuola:
- le varie fasi
della «separazione» permettono - sperimentando, già dai primi gradi, fenomeni e «poteri» straordinari come la dissociazione progressiva degli elementi più elevati del composto
umano dagli elementi più bassi, sulla base di una serie di corrispondenze
alchemiche nel mondo della natura e in quello della sessualità.
- L'obiettivo finale
è la creazione di un «corpo di luce», che dovrebbe essere garanzia tangibile
e sperimentabile di immortalità già in questa vita. "
( Mah!)
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ESOTERSMI E OCCULTISMO - Pag. 5 - ERMETISMO KREMMERZIANO
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